Felici e Contenti?

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NON L'HO RILETTA PERCHE' DEVO USCIRE SORRY GUYS.

A: <Gio'...>

Staccò gli occhi dal telefono e mi guardò con il suo sguardo innocente.

<Se io morissi...>

Il suo sorriso si scompose, e mi incitò a continuare.

<...Saresti triste...?>

Vedevo dal suo viso che non riusciva a parlare, aveva il solito blocco di quando ti fanno una domanda strana. Infondo me lo aspettavo.

<P-Perché me lo chiedi?...>

Non risposi. Mantenni lo sguardo basso e continuai.

<Se io stanotte morissi...Saresti triste...?>

<A-Alex...>

Si avvicinò a me e mi accarezzò dolcemente il viso. 

<I-Io morirei se tu dovessi andartene...>

Anuii lentamente.

<Mh...Ok...>

Mi zittii. Forse avevo sbagliato a parlare-

<Alex... Perché vuoi suicidarti?>

Pensavo davvero che non lo avrebbe capito? Come ero stupido a pensare che potesse veramente fare finta di niente dopo. 

<Non voglio suicidarmi.>

Feci una risatina nervosa. Certo perché tutti i giorni il tuo migliore amico ti chiede il permesso di suicidarsi.

G:<Alex è ovvio che vuoi farlo smettila di mentirmi. E' tutto perfetto, i tuoi sono ricchi e felici, a scuola hai ottimi voti, hai gli amici migliori del mondo e sei il più popolare della scuol->

A:<E' questo il problema.>

G:<In che senso...?>

A:<Sono felice. E' questo il problema.>

G:<M-Ma non ha senso!>

A:<Non ho niente per cui combattere. Non ho un motivo per vivere. E... No niente...>

G:<Dimmelo Alex.>

A:<E tutto quello che è successo ha lasciato il segno eh...>

G:<...>

A:<Giorgio è ora che tu sappia la verità.>

G:<...?>

A:<Io...Ho quasi ucciso un ragazzo ecco.>

G:<T-Tu?>

A:<-A-Alla fine che senso ha? T-Tutti moriamo...Meglio far finire prima le sofferenze no? E m-magari aiutare anche gli a-altri!>

A quel punto scoppiai a piangere.

A:<Cazzo...S-Scusa.>

G:<Alex...>

G:<Vieni qui...>

Lo abbracciai con tutta la forza che avevo in corpo, e dopo meno di trenta secondi la sua felpa era bagnata dalle mie lacrime. 

No Pov.

Giorgio non sapeva cosa fare. Non sapeva come rispondere o consolare Alex. L'unica cosa che poteva fare era dargli contatto fisico. Alex era sempre stato disponibile per Giorgio e non esiste un numero abbastanza grande per definire tutte le volte che quest'ultimo ha pianto davanti ad Alex mentre si sfogava. Invece Giorgio non ci era mai stato per Alex. Ma non era una cosa volontaria, semplicemente Alex non parlava mai dei suoi problemi con nessuno, per questo motivo per Giorgio era impossibile sentirsi in colpa. Alex continuò a piangere sulla spalla dell'amico per dieci minuti buoni, poi si calmò leggermente, ma nessuno dei due aveva intenzione di spostarsi da quella posizione.

G:<Alex...Qualcuno ti ha visto mentre facevi q-quello che hai fatto?>

A:<N-No...Nessuno...E' suonata la campana dell'intervallo...E penso che non abbia il coraggio di dirlo a nessuno quindi su questo sono salvo.>

G:<Mh...Ok Al...>

A:<Ti voglio bene...>

Giorgio arrossì in maniera esagerata a quelle parole, perché non era abituato a sentirle. Nessuno diceva mai niente di carino a Giorgio, quindi ogni volta che succedeva diventava completamente rosso. 

G:<A-Anche io...>

Alex si alzò leggermente per guardare il suo amico negli occhi.

A:<Sei così carino quando arrossisci!>

Il più piccolo dei due asciugò una lacrima che stava ancora percorrendo il viso dell'altro. 

G:<Ora va meglio?>>

A:<La verità?>

G:<Sì.>

A:<No.>

G:<Allora, io sto per fare o la figura di merda più grande della mia vita, oppure sto per salvare la tua.>

Giorgio, vedendo lo sguardo a punto interrogativo del suo amico, non perse tempo e lo baciò dolcemente, per poi continuare a parlare.

G:<Il fatto è che sono stato anche io nella tua posizione, e l'unica cosa che è riuscita a salvarmi è stato l'amore...Sei stato t-tu...>

I due si fissavano negli occhi, in quello che era diventato da un momento triste, a quello più romantico della loro vita. 

A:<M-Mi ami...?>

G:<Ti amo Alessandro.>

Alex tornò sulle labbra dell'altro, e forse finalmente era felice una volta per tutte.

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