Chocolate

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 L'amore è come mangiare grandi quantità di cioccolato.


Il vento fresco fece chiudere gli occhi a Liam. Si teneva stretto alla schiena del moro, che con disinvoltura guidava nelle strade della città che non dorme mai. Zayn sentiva le dita tremanti del ragazzo stringere quasi con disperazione la sua giacca di pelle mentre si piegava a fare una curva, troppo stretta per i suoi gusti. Amava la sensazione del vento sulla pelle quando sfrecciava sulla sua bimba, ma evidentemente il castano dietro di lui non era affatto d'accordo, tremava ancora.

Zayn accostò bruscamente in una piccola area di servizio facendo riscuotere Liam che infreddolito lo guardò da sotto il casco.
"Scendi!" disse Zayn con tono autoritario.
"Cosa?" chiese Liam spaventato "Mi vuoi lasciare qui? Dio, lo sapevo! Non dovevo venire con te, ammazzerò Harry... sempre se riuscirò a ritrovare la strada di casa!" borbottò.
Quando Liam era nervoso straparlava.
Zayn si appuntò mentalmente questa nuova informazione mentre con un'eleganza innaturale scese dalla moto e si sfilò la giacca "Smettila di parlare e infila questa!" esclamò porgendogli la sua giacca di pelle.
Liam boccheggiò qualche secondo dandosi dello stupido mentalmente, aveva seriamente pensato che il moro volesse abbandonarlo. Alzò gli occhi dopo essersi infilato la giacca di pelle, l'odore della pelle di Zayn ad intasarli la mente.
"Avevi seriamente pensato che volessi abbandonarti sul ciglio della strada come un cane?" si sentì dire.
Liam si chiuse nelle spalle "Io... Mi dispiace" disse solo.
Zayn annuì senza indagare oltre, Liam scatenava in lui quel senso di protezione che aveva solo verso la sua famiglia e non sapeva come comportarsi, ma la mancanza di fiducia nei suoi confronti da parte del castano l'aveva ferito, d'altronde nessuno si fidava di lui.
Liam si morse ripetutamente il labbro inferiore, aveva combinato un casino, lo leggeva sul viso dell'altro e lui non voleva farlo allontanare ancora così "Ti... ti va un dolce al cioccolato?" disse.
Zayn alzò un sopracciglio, confuso.
"Un dolce al cioccolato?" ripeté.
"Si... cioè, se vuoi c'è anche la crema o la marmellata, è un posto veramente carino!" disse continuando a maltrattare le sue labbra.
Zayn sorrise, divertito dalla situazione "Cos'è un appuntamento? Mi porti in un posto carino per portarmi a letto?" disse sforzandosi di non ridere quando gli occhi di Liam si fecero più grandi e le sue gote, illuminate dai lampioni, apparvero leggermente rosse.
"Io, non... oh dannazione Zayn! Portami a casa!" balbettò prima di abbassare lo sguardo.
Zayn salì sulla moto e Liam lo seguì senza fiatare, cercò di non appoggiarsi più del dovuto al corpo del ragazzo davanti a lui, chiuse gli occhi e pregò di arrivare il prima possibile.
Quando Zayn posteggiò accanto al condominio, Liam balzò a terra in un attimo.
Cerco di togliersi la giacca ma "Puoi tenerla, ti sta bene!" gli arrivò nelle orecchie.
Annuì senza aggiungere altro mentre l'altro sorrise debolmente dando poi gas alla moto, scomparendo poco dopo per le strade illuminate del quartiere.
Liam sospirò, salì in casa facendo il meno rumore possibile, le luci erano tutte spente, segno che Harry dormisse già. Entrò nella sua stanza e si spogliò velocemente, adagiando con cura la giacca sulla sedia. Aveva un gran mal di testa, così si sdraiò sul letto. La doccia l'avrebbe fatta l'indomani mattina, in quel momento non voleva nemmeno pensare ai gesti contrastanti del moro, voleva solo dormire con il suo odore addosso.

***

Louis quella mattina si alzò ben presto per prepararsi ad accompagnare il suo miglior amico al Grand Hotel Laton per l'intervista con i giornalisti. Dopo aver fatto una doccia rinfrescante e infilato un pantalone nero e la prima maglietta capitatagli sotto mano, scese la lunga gradinata di Villa Tomlinson.
"Buongiorno tesoro!" L'accolse sua madre.
Johannah, Jay per gli amici, Tomlinson era intenta a preparare la colazione per la sua numerosa famiglia. Uova e farina nelle mani e sorriso dolce in viso.
"Ciao mamma!" disse il ragazzo avvicinandosi alla donna per lasciare un bacio dolce sulla sua guancia. Erano legati, si volevano bene e spesso e volentieri, quando andava ancora a scuola, Louis era considerato il mammone del gruppo.
Cosa c'è di sbagliato a voler bene alla propria mamma?
Si accomodò al solito posto nel tavolo abbastanza grande da contenere l'intera famiglia e si preparò la sua tazza di latte e cereali, quale altro modo per iniziare bene la giornata se non con i Coco Pops?
Con i dolci di Harry
Louis scacciò via quel pensiero, si era legato a quel ragazzo senza saperne il motivo. Passò qualche minuto con le sue sorelle e dopo aver lavato accuratamente i denti si chiuse la porta alle spalle e salì in macchina.
"Sto arrivando, fatti trovare pronto."
Scrisse a Liam e inviò il messaggio prima di mettere in moto. Accese la radio perché non era il tipo che amava il silenzio, aveva sempre bisogno di sentire del rumore attorno a lui, qualcosa che sovrastasse il rumore dei suoi pensieri.
Il traffico della città non gli permise di arrivare a Brooklyn prima di mezz'ora, così quando suonò al campanello e ad aprirgli fu direttamente Liam, non si stupì. Harry era già a lavoro.
"Buongiorno Lou!" disse Liam sbadigliando e chiudendosi la porta alle spalle.
Louis guardò il suo amico sorridendo, una pacca sulla spalla e "Allora, hai tempo per raccontarmi ogni cosa!" Sorrise rientrando in macchina mentre l'altro ragazzo alzo gli occhi al cielo.
"Non ho voglia di parlare" disse appoggiandosi al sedile in modo poco aggraziato.
Louis rise e mentre alla radio passavano le note di una canzone di Ed Sheeran "Ti piace?" chiese.
"Non mi piace nessuno Lou!" rispose piccato l'altro.
"Io non ti ho chiesto se ti piace qualcuno, era una domanda rivolta alla canzone!" disse ridendo mentre Liam lo guardò con uno sguardo di fuoco.
"Smettila." disse Liam.
"Di fare cosa?" rispose Louis parcheggiando di fronte all'hotel.
"Di avere quel sorrisino strafottente sul viso!" lo ammonì l'altro mentre si sistemava la giacca.
La risata rumorosa di Louis risuonò nell'aria mentre si avviavano verso l'ingresso, c'erano dei fotografi ma l'avevano messo in conto, così non si stupirono più di tanto.
Liam era nervoso, Louis lo sapeva dal modo in cui l'amico tamburellava le dita sulle gambe.
Si accomodò su una poltroncina in modo da avere Liam davanti e poterlo controllare e anche per infondergli quella forza di cui aveva bisogno. Passarono lì quasi un'ora, tra domande banali e domande troppo invadenti ma in fondo era stato Liam a voler raccontare la sua storia a tutti e doveva subirne le conseguenze.
"Abbiamo finto, la ringrazio per il suo tempo."
Liam ringraziò tutti e con un debole sorriso si avviò verso il suo miglior amico che ci mise poco ad aprire le sue braccia per accoglierlo in un abbraccio.
L'udienza era alle porte e Louis sapeva che Liam aveva paura, lo distruggeva vederlo così.
"Andiamo!" disse.
Liam annuì e lo seguì fuori, si concesse un respiro profondo mentre sentiva le tempie esplodergli quasi. Odiava tutto questo, voleva solo essere lasciato in pace e ricominciare a vivere.
"Ti va di fare qualcosa oggi?" chiese Louis, cercando di distrarlo.
"No, voglio andare a casa..." rispose Liam
"Senti, ti va se passiamo al forno da Harry?" provò a dire Louis, sia perché aveva una voglia matta di vedere il riccio, sia perché non voleva far tornare Liam dentro casa.
Il castano annuì entrando in macchina e Louis sorrise.
Ancora una volta il maggiore accese la radio e il ragazzo al suo fianco si mosse nervoso sul posto quando le prime note di On Top of the World degli Imagine Dragons risuonarono nell'abitacolo.
Si morse il labbro inferiore mentre le immagini della sera precedente si fecero chiare nella sua mente "Che succede?" chiese Louis preoccupato.
Liam cambiò stazione radio senza rispondere.
"Liam?" riprovò Louis.
Il ragazzo interpellato prese un bel respiro e "Ieri sera dopo la gara c'era questa canzone" disse.
Louis annuì senza ribattere nulla e posteggiò nei paraggi del forno.
Harry Styles quella mattina aveva farina in posti poco consoni ed immaginabili. Aveva da preparare diverse torte su ordinazione e la proprietaria del forno aveva ben pensato di avere la febbre proprio quel giorno. Era indaffarato a montare la panna per decorare una torta quando il campanellino posto sulla porta lo avvertì dell'arrivo di un cliente. Si pulì sbadatamente le mani sul grembiule e si augurò mentalmente che il cliente non fosse rompi scatole altrimenti avrebbe dovuto buttare tutta la panna.
"Ragazzi!" esclamò uscendo e trovandosi davanti i suoi nuovi amici.
Louis sorrise "Che facevi?" chiese felice.
Harry sorrise di rimando spiegando che aveva da fare un casino di dolci, Liam si accorse immediatamente di essere di troppo così "Se tu vuoi aiutare Harry io faccio una passeggiata e arrivo a casa!" disse.
Louis lo guardò stranito "Lo sai che non sono capace!" replicò.
"Se vuoi posso insegnarti come si fa, dai... sarà divertente!" disse entusiasta il riccio.
Louis guardò Liam con i suoi grandi occhioni blu ma non riuscì a rispondere che la porta si aprì e una risata fragorosa invase l'aria. Josh, il figlio della proprietaria fece il suo ingresso seguito da Niall provocando in Liam e Harry diverse sensazioni.
"Quando mia madre mi ha detto di venire a vedere come si trovava il suo aiutante mi sarei aspettato tutti tranne te Styles!" si annunciò Josh.
Niall si guardava intorno sorridendo e non considerando minimamente i ragazzi in quella stanza.
Harry prese un respiro "Me la cavo benissimo, puoi anche andare!" disse cercando di restare calmo.
Josh dal canto suo aveva voglia di infastidirlo così "Ieri sera mi sono sorpreso di non vederti con Malik!" disse conquistando l'attenzione di tutti.
"Però quel Liam era simpatico!" aggiunse Niall richiamando l'attenzione del ragazzo che si voltò sgranando gli occhi.
Harry si morse il labbro, non avevano riconosciuto Liam? Zayn non gli aveva detto niente della sera precedente e non sapeva come comportarsi.
Louis allora intervenne per smorzare la tensione "Sono felice che lei sia venuto a controllare il negozio di sua madre signore, ma questo ragazzo ci stava servendo!" disse assumendo un tono acido. Josh divenne paonazzo "Oh, sì... certo, scusi e... Noi andiamo, buon lavoro allora." disse lanciando poi un'occhiataccia a Harry che se la rideva di gusto.
Niall salutò allegramente e "Harry..." chiamò prima di uscire " ...salutami Liam!" disse.
Harry annuì e sorrise leggermente.
Aspettò qualche minuto, assicurandosi che i ragazzi si fossero allontanati e "Perché non ti hanno riconosciuto?" chiese rivolto al ragazzo castano.
Liam fece spallucce "Zayn non mi ha fatto togliere il casco!" disse facendo una smorfia, in realtà si aspettava di essere riconosciuto come il figlio del sindaco.
Harry annuì ancora pensieroso, il suo miglior amico si comportava in modo strano con Liam, lasciò correre e tornò a concentrarsi sul ragazzo più basso "Grazie comunque Louis!" disse.
Per risposta Louis sorrise teneramente, con il viso completamente illuminato.
Liam allora decise di andare via veramente, aveva voglia di camminare e stare da solo, magari a ripensare a Zayn e a struggersi per la sera precedente "Ci vediamo a casa!" disse salutando.
I ragazzi, rimasti soli, si spostarono sul retro, per fortuna la panna era ancora utilizzabile così Harry spiegò a Louis come decorare il pan di spagna. Louis ci metteva tutto il suo impegno ma era una frana, fece cadere a terra utensili e bustine di zucchero a velo.
Harry nonostante tutto continuò a ridere e bearsi della vicinanza di quel ragazzo.
"Dobbiamo fare la glassa al cioccolato per l'ultima torta!" disse prendendo tutti gli ingredienti.
Louis annuì e lo guardò mescolare il cacao e lo zucchero a velo nel pentolino, i muscoli tesi delle sue braccia lo ipnotizzavano "Tutto bene?" chiese Harry girandosi a guardarlo.
"Posso assaggiare?" chiese Louis ignorando la domanda e avvicinandosi a lui.
"Certo, vieni!" disse Harry agguantando un po' di glassa con il cucchiaio di legno.
Lo sporse verso la bocca dell'altro e "Attento che scotta!" disse.
Louis schiuse la bocca avvicinandosi lentamente, instaurò un contatto visivo con Harry che spalancò gli occhi sorpreso e boccheggiò in cerca di aria mentre le labbra piccole di Louis si chiusero attorno al mestolo, sporcandosi di cioccolato.  

The Roses | Ziam&LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora