Cause it's true
I am nothing without you
Sum 41 – With me
Zayn si voltò verso l'altro ragazzo e sorrise "Io sto bene con tutto ragazzino!" esclamò convinto.
Non poteva abbassare ancora le sue difese, con quello stupido Un po' buttato lì per caso si era mostrato vulnerabile e lui non lo era affatto o almeno non con gli altri.
Liam arrossì e distolse lo sguardo da lui, di certo non si aspettava di passare del tempo solo con Zayn e in più ora aveva dei dubbi anche su Niall.
Il biondo gli aveva raccontato di essere abbastanza importante, aveva detto che suo padre era ormai andato in pensione ma era come se a Liam sfuggisse qualcosa.
Non gli diede peso, venne distratto dalle parole di Zayn "Questa storia non deve uscire da qui, Harry non deve sapere niente!" annunciò con un tono che non ammetteva repliche.
Liam non fece domande, non aveva tutta questa stima di sé stesso da poter affrontare il moro, si limitò ad annuire allo sguardo severo dell'altro che ora si stava letteralmente buttando sul divano alzando un po' di polvere, Liam storse il naso e restò in piedi accanto alla finestra.
La casa non aveva niente di particolare eppure l'odore di Zayn in quella stanza lo faceva stare bene. Si prese un attimo, diede le spalle alla finestra e si soffermò sulla casa: ci era già stato un paio di volte, ma mai abbastanza da poter notare le macchie e le crepe sul muro dovute sicuramente all'età della struttura. Liam si guardò intorno, il muro che conteneva i mobili della cucina era pieno di quelle crepe e di quelle macchie e anche quello dov'era la porta d'entrata, si rese conto però che nella parete a cui dava le spalle ce n'era una sola, proprio accanto al mobiletto con la televisione degli anni novanta, che catturò la sua attenzione.
Liam si avvicinò, dando così nuovamente le spalle a Zayn e tracciò il percorso breve di quella crepa, si sentiva un po' come quel muro, intero ma con una crepa al centro e stupidamente si chiese se per caso qualcuno sarebbe stato in grado di riparare lui con la semplicità con cui era possibile riparare quella piccola fessura.
Zayn si prese un attimo per osservare il ragazzo prima di "Si può sapere cosa stai facendo?" chiedere. Liam spostò lo sguardo su di lui spaventato, si era perso nei suoi pensieri e aveva completamente dimenticato di essere con Zayn così "Mi dispiace" sussurrò.
Voleva chiedergli tante cose, come una spiegazione alla sua risposta di prima, che significava che gli dispiaceva un po'?
Il castano non voleva iniziare a farsi strane idee, non aveva mai creduto alla storia d'amore tra il bello della scuola e la sfigata di turno.
Liam vedeva Zayn come qualcosa di irraggiungibile.
Zayn vedeva Liam come qualcosa di intoccabile.
Il moro sapeva che per incastrare il sindaco aveva bisogno di Liam e nonostante l'attrazione fisica, dato che solo di quello poteva trattarsi, che lo spingeva a stargli attorno non poteva portarselo a letto perché era sicuro che dopo averlo sedotto e abbandonato Liam non lo avrebbe aiutato più.
"Credo sia meglio che io vada via" disse il più piccolo.
Zayn si limitò ad annuire e lo seguì con lo sguardo fino a quando aprì la porta, ma Liam si bloccò all'istante.
"Nevica" disse con gli occhi sgranati.
Zayn si alzò di scatto e in pochi secondi fu al suo fianco, una mano sulla sua spalla l'altra a chiudere la porta dietro di lui.
"Puoi tornare a casa dopo, sono sicuro che smetterà presto" disse accompagnandolo a sedersi sul divano, la mano sempre a contatto con lui.
Liam si lasciò scivolare e afferrò la coperta blu per avvolgersi tutto.
"Vuoi... mh, vuoi qualcosa di caldo da bere? Ho del tè" disse imbarazzato Zayn, non era nei suoi piani passare il pomeriggio in compagnia.
Liam mugolò "Lo prendo per un sì?" chiese Zayn.
In risposta il ragazzo annuì. Dieci minuti dopo si ritrovavano seduti ai lati opposti del divano, una tazza fumante di tè alla vaniglia in mano e un silenzio a far da padrone.
Il primo a finire fu Liam, che tirò un sospiro di sollievo, la bevanda calda l'aveva rilassato un po' ma la sua mente non riusciva a smettere di rievocare determinati episodi della sua infanzia, era stanco di sembrare così debole agli occhi di Zayn ma ormai era lì e non aveva niente da perdere.
Si avvicinò lentamente all'altro ragazzo e sotto gli occhi spalancati di quest'ultimo si accucciò con la testa sulle sue gambe stendendo così le proprie sul divano.
"Posso dormire qualche minuto?" chiese con voce debole.
Tremava, aveva paura di ricevere un rifiuto, di essere cacciato in malo modo fuori casa e invece si ritrovò a sorridere apertamente al "Certo" sussurrato piano da Zayn.
Chiuse gli occhi e si lasciò coccolare dal silenzio, si spostò leggermente cercando ancora più contatto con la pelle dell'altro e sentì distrattamente quel "Così però non mi aiuti" prima di cadere in un sonno profondo. Zayn accese la tv, ma si ritrovò a guardare Liam dormire per due ore e quindici minuti, attento a non spostarsi per paura di interrompere quell'attimo di felicità.
**
"Harry, non è così difficile come sembra sai?" disse per l'ennesima volta Louis tracciando con una penna rossa gli errori del riccio sul foglio di calcolo.
Il ragazzo sbuffò "Te l'avevo detto di essere una frana" borbottò.
Louis alzò gli occhi al cielo e annunciò di aver bisogno di una pausa, afferrò il pacchetto di sigarette dalla tasca della giacca di jeans e si incamminò verso il balcone.
"Fumi? Non lo sapevo" disse sorpreso Harry.
Louis sorrise "Ci sono tante cose che non sai di me bambolina"
"Non chiamarmi così!" rispose piccato il riccio alzandosi dal tavolo e raggiungendolo per fronteggiarlo.
Louis si avvicinò a lui ridendo "Che hai intenzione di fare? Sentiamo!" disse sempre con un tono di sfida.
Ma si ritrovò a boccheggiare quando "Voglio baciarti" sentì dire dal riccio.
La frase risuonò nella sua testa per qualche secondo, poi sorrise malizioso "Allora perché non lo fai?" chiese e nemmeno lui si rese conto di cosa aveva detto fino a quando non si ritrovò con le spalle contro il muro e la bocca rosso ciliegia di Harry sulla sua.
Sentì i muscoli sciogliersi piano piano e il corpo adattarsi a quello dell'altro ragazzo, Harry lo sovrastava con la sua altezza ma aveva la delicatezza di una ragazza, così si premurò di fare attenzione prima di spingerlo sul divano e divorare la sua bocca di baci.
"Mi stai baciando" sentì dire dolcemente quando Harry si staccò da lui di qualche centimetro.
"Mi stai baciando anche tu" rispose sorridendo per poi mordere il labbro inferiore del riccio.
"Mh" chiuse gli occhi Harry lasciando ai brividi la possibilità di scorrergli indisturbati lungo il corpo. Louis tornò a baciarlo, voleva sentire ancora quel sapore tra le labbra, non aveva mai baciato un uomo e quella sensazione di forza e di proibito lo fece eccitare ancora di più.
Harry rise e lo tirò ancora più vicino, lasciando ai loro corpi il modo di conoscersi e combaciare, tirò leggermente i capelli del più grande e lo sentì protestare ma poi "Sei bellissimo" lo sentì mormorare.
Si staccò controvoglia da lui e lo guardò "Lo pensi veramente?" chiese come un bambino bisognoso d'attenzione. Louis annuì "Si, lo penso veramente Mr. Vengo dal Bronx ma ho paura delle farfalle"
Harry lo guardò male e lo colpì sul braccio destro "Io non ho paura delle farfalle" disse.
"Era per dire che sembri sempre piccolo e indifeso e bisognoso d'amore!" specificò Louis.
Il riccio annuì "Proprio per come ho vissuto da piccolo dovresti capire che forse ne ho bisogno più di altri!" borbottò il riccio spostandolo via per alzarsi.
Louis lo raggiunse e dopo essersi alzato sulle punte sussurrò un "Ti sei offesa bambolina?" scherzoso all'orecchio dell'altro.
Harry si girò catturandolo tra le sue braccia "Primo, io non sono una bambolina Louis. Secondo, sei mai stato con un uomo Lou? Perché se vuoi ti mostro che significa" disse abbassando il tono di voce e godendosi le reazioni sul viso del più grande.
Harry aveva bisogno di qualcuno che gli donasse amore, era vero, amava farsi coccolare ma nessuno poteva prendere in giro la sua virilità in quel modo, nemmeno quel ragazzo dagli occhi color del cielo. Louis dall'altra parte era nato per stuzzicare le persone e non era abituato a ricevere provocazioni, ma la cosa sembrò fargli piacere più del dovuto perché chiuse gli occhi e "Baciami Harry" sussurrò rassegnato.
Le mani ad allacciarsi dietro la schiena dell'altro, le labbra a cercarsi furiose, il respiro affannoso a riempire il silenzio della stanza.
Harry staccò il cervello prima di afferrare Louis per i fianchi, fargli allacciare le gambe intorno alla sua vita e trascinarselo in camera da letto.
"Lou, fammi vedere dove metto i piedi o in camera ci arriviamo dopo domani" sorrise mentre il castano non gli diede ascolto e continuò a baciare focosamente il suo collo.
Harry si appoggiò contro il muro del corridoio "Lou..." sospirò.
L'atmosfera venne interrotta dalla suoneria del cellulare di Harry "Non rispondere" disse Louis e Harry voleva veramente ascoltarlo ma quel telefono non stava zitto un secondo.
"Faccio subito, te lo prometto" disse.
Louis alzò gli occhi al cielo e tornò con i piedi a toccare terra, tornarono entrambi in salotto "Pronto?" disse Harry afferrando il cellulare sul tavolo.
"Che cazzo stavi facendo Haz?" sentì chiedere da Zayn.
"Stavo baciando Louis" rispose tranquillamente facendo strozzare Louis con la sua saliva.
"Stai scherzando?" chiese di nuovo il moro.
Harry dissentì e dopo l'ennesimo "Oh Signore" da parte di Zayn sbuffò.
"Si può sapere perché hai chiamato?" disse.
"Liam dorme da più di due ore e non so se svegliarlo" confessò l'altro.
Harry sorrise per il tono usato dal suo miglior amico, poi si bloccò "Scusa ma perché Liam è con te? E soprattutto, dove siete?" chiese curioso.
Louis sentendo il nome di Liam si avvicinò a lui e Harry saltò a sedersi sul tavolo in modo da farlo posizionare tra le sue gambe.
"Storia lunga, era in giro con Niall ed è venuto qui, poi ha iniziato a nevicare e siccome ha paura della neve non è tornato lì" parlò velocemente il moro e Harry capì che era nervoso e agitato.
"In che senso ha paura della neve?" chiese ma non riuscì ad ascoltare la risposta perché Louis aveva già strappato il telefono dalle sue mani.
"Zayn, non mi interessa quanto tu faccia paura, porta Liam a casa immediatamente o ti rovino la faccia!" disse agitato Louis.
"Stai calmo, sta dormendo" rispose Zayn cercando di mantenere la calma.
"Lo so, lo fa sempre quando è spaventato per questo devi portarlo qui" disse riprendendo un po' di calma.
"Sta dormendo, che importanza fa dove, scusa?" protestò Zayn.
"Devo abbracciarlo Zayn, ha bisogno di me" sussurrò Louis sentendo subito gli occhi di Harry bruciare su di lui. Sentì il ragazzo dall'altro capo del telefono sospirare, poi sussurrò un "Va bene" prima di chiudere la chiamata.
Stava per dire qualcosa Louis ma si ritrovò le braccia di Harry attorno "Non ho bisogno di spiegazioni Louis, tranquillo"
Louis annuì, poi sfiorò le labbra di Harry con le sue.
**
Zayn odiava Louis. Chi era per baciare il suo miglior amico?
Ovviamente lo odiava per questo, non perché Liam aveva bisogno di lui, assolutamente.
Di cosa aveva bisogno poi?
Sbuffò "Andiamo principessa, è ora di tornare a casa!" disse scuotendo Liam per svegliarlo.
Liam si rigirò infastidito. Zayn si accorse di quanto fosse sudato, gli accarezzo una guancia e si allontanò per prendere un tovagliolo con cui asciugare la fronte del ragazzo, ma non riuscì a fare nemmeno un passò perché si sentì strattonare sul divano, in meno di due secondi si ritrovò stretto nelle braccia di Liam e poté sentire chiaramente il suo "Resta qui, ho bisogno di te" e Zayn non riuscì proprio a nascondere un sorriso, chiuse gli occhi anche lui e immaginò di avere un'altra vita e di potersi concedere qualche secondo abbracciato ad un uomo bello come Liam senza doversi preoccupare delle conseguenze.
Nel quartiere opposto al loro Louis stava camminando avanti e indietro nel salotto mentre Harry lo fissava divertito dal divano.
"Dai Lou, vieni a sederti qui con me!" protestò il più piccolo.
Louis alzò lo sguardo su di lui e riuscì solo ad annuire davanti all'espressione da cucciolo sul volto di Harry. Si avvicinò a lui "Fammi spazio" disse spingendo con il suo ginocchio quello del riccio per riuscire a sedersi sulle sue gambe e accoccolarsi al suo petto.
Harry rise "Sembri ancora più piccolo in questa posizione" lo prese in giro.
"Ti ricordo che all'anagrafe sono più grande io" protestò Louis.
"All'anagrafe, appunto" rispose Harry per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
Nell'aria c'erano tante domande non fatte, si erano baciati ma questo cosa stava a significare?
Di sicuro nessuno dei due voleva rovinare il momento così accantonarono i dubbi e le incertezze per dedicarsi ognuno alle labbra dell'altro.
Di una cosa era certo Louis, non aveva mai baciato qualcuno con delle labbra belle quanto quelle di Harry.
**
Liam aprì gli occhi e la prima cosa che notò fu il buio, cercò di mettersi a sedere per tentare di capire dove si trovasse ma gli bastò abbassare lo sguardo sul suo petto per venire investito dai ricordi della giornata. Zayn dormiva tranquillo con la guancia sul suo petto, all'altezza del cuore e teneva una mano poggiata poco più giù, come un bambino.
Liam sorrise e alzò una mano per passarla nei capelli neri del ragazzo, voleva farlo da tanto ma si rese conto che quella era la sua unica occasione, di sicuro Zayn lo avrebbe divorato a morsi se gli avesse toccato i capelli da sveglio.
Quello che non si aspettava era di ritrovarsi due occhi ambra a fissarlo, aprì leggermente la bocca per dire qualcosa ma non riuscì a formulare niente di fronte a quella visione, Zayn con i capelli arruffati, gli occhi assonnati e la bocca dischiusa era quanto di più bello Liam avesse visto nella sua vita. Si fissarono per secondi interminabili, poi "Dovresti andare a casa, Louis era preoccupato per te" disse Zayn.
Liam annuì, non voleva staccarsi da lui ma aveva capito che quello era il suo modo di fargli sapere che per oggi aveva avuto anche troppo.
Si mise seduto mentre il moro scese velocemente da lui per dirigersi poi verso il bagno, lasciandolo a sospirare sul divano con lo sguardo rivolto al soffitto.
"Potresti dirmi che metro devo prendere per tornare a casa? Ero venuto fin qui con Niall" disse Liam quando Zayn uscì dal bagno.
"Non ti faccio andare in metro, ti accompagno" affermò Zayn prendendo poi le chiavi dell'auto e una sigaretta. La infilò in bocca mentre aprì la porta senza dare a Liam il tempo di ribattere.
Il castano lo seguì dopo essersi stretto nel giaccone, si fermò sulla porta e guardò fuori, ormai la sera era calata sulla città ma cosa peggiore, nevicava ancora.
Chiuse gli occhi e prese un bel respiro, non era sicuro di riuscire ad affrontare tutto questo senza Louis. Aveva bisogno di qualcuno accanto, strinse le mani a formare due pugni e serrò gli occhi cercando il coraggio di aprirli, poi improvvisamente una mano calda attorno alla sua lo fece riscuotere da quello stato di trance.
Distese lentamente le dita e le agganciò a quelle del ragazzo, alzò gli occhi verso Zayn "Andiamo" lo sentì dire semplicemente mentre lo trascinava verso l'auto.
Liam sentiva la pelle bruciare a contatto con quella del moro, si lasciò irradiare da quel calore e sorrise, appuntandosi mentalmente che d'ora in avanti alla neve avrebbe dovuto collegare la mano calda di Zayn a proteggere la sua.
Zayn si voltò verso l'altro ragazzo e sorrise "Io sto bene con tutto ragazzino!" esclamò convinto.
Non poteva abbassare ancora le sue difese, con quello stupido Un po' buttato lì per caso si era mostrato vulnerabile e lui non lo era affatto o almeno non con gli altri.
Liam arrossì e distolse lo sguardo da lui, di certo non si aspettava di passare del tempo solo con Zayn e in più ora aveva dei dubbi anche su Niall.
Il biondo gli aveva raccontato di essere abbastanza importante, aveva detto che suo padre era ormai andato in pensione ma era come se a Liam sfuggisse qualcosa.
Non gli diede peso, venne distratto dalle parole di Zayn "Questa storia non deve uscire da qui, Harry non deve sapere niente!" annunciò con un tono che non ammetteva repliche.
Liam non fece domande, non aveva tutta questa stima di sé stesso da poter affrontare il moro, si limitò ad annuire allo sguardo severo dell'altro che ora si stava letteralmente buttando sul divano alzando un po' di polvere, Liam storse il naso e restò in piedi accanto alla finestra.
La casa non aveva niente di particolare eppure l'odore di Zayn in quella stanza lo faceva stare bene. Si prese un attimo, diede le spalle alla finestra e si soffermò sulla casa: ci era già stato un paio di volte, ma mai abbastanza da poter notare le macchie e le crepe sul muro dovute sicuramente all'età della struttura. Liam si guardò intorno, il muro che conteneva i mobili della cucina era pieno di quelle crepe e di quelle macchie e anche quello dov'era la porta d'entrata, si rese conto però che nella parete a cui dava le spalle ce n'era una sola, proprio accanto al mobiletto con la televisione degli anni novanta, che catturò la sua attenzione.
Liam si avvicinò, dando così nuovamente le spalle a Zayn e tracciò il percorso breve di quella crepa, si sentiva un po' come quel muro, intero ma con una crepa al centro e stupidamente si chiese se per caso qualcuno sarebbe stato in grado di riparare lui con la semplicità con cui era possibile riparare quella piccola fessura.
Zayn si prese un attimo per osservare il ragazzo prima di "Si può sapere cosa stai facendo?" chiedere. Liam spostò lo sguardo su di lui spaventato, si era perso nei suoi pensieri e aveva completamente dimenticato di essere con Zayn così "Mi dispiace" sussurrò.
Voleva chiedergli tante cose, come una spiegazione alla sua risposta di prima, che significava che gli dispiaceva un po'?
Il castano non voleva iniziare a farsi strane idee, non aveva mai creduto alla storia d'amore tra il bello della scuola e la sfigata di turno.
Liam vedeva Zayn come qualcosa di irraggiungibile.
Zayn vedeva Liam come qualcosa di intoccabile.
Il moro sapeva che per incastrare il sindaco aveva bisogno di Liam e nonostante l'attrazione fisica, dato che solo di quello poteva trattarsi, che lo spingeva a stargli attorno non poteva portarselo a letto perché era sicuro che dopo averlo sedotto e abbandonato Liam non lo avrebbe aiutato più.
"Credo sia meglio che io vada via" disse il più piccolo.
Zayn si limitò ad annuire e lo seguì con lo sguardo fino a quando aprì la porta, ma Liam si bloccò all'istante.
"Nevica" disse con gli occhi sgranati.
Zayn si alzò di scatto e in pochi secondi fu al suo fianco, una mano sulla sua spalla l'altra a chiudere la porta dietro di lui.
"Puoi tornare a casa dopo, sono sicuro che smetterà presto" disse accompagnandolo a sedersi sul divano, la mano sempre a contatto con lui.
Liam si lasciò scivolare e afferrò la coperta blu per avvolgersi tutto.
"Vuoi... mh, vuoi qualcosa di caldo da bere? Ho del tè" disse imbarazzato Zayn, non era nei suoi piani passare il pomeriggio in compagnia.
Liam mugolò "Lo prendo per un sì?" chiese Zayn.
In risposta il ragazzo annuì. Dieci minuti dopo si ritrovavano seduti ai lati opposti del divano, una tazza fumante di tè alla vaniglia in mano e un silenzio a far da padrone.
Il primo a finire fu Liam, che tirò un sospiro di sollievo, la bevanda calda l'aveva rilassato un po' ma la sua mente non riusciva a smettere di rievocare determinati episodi della sua infanzia, era stanco di sembrare così debole agli occhi di Zayn ma ormai era lì e non aveva niente da perdere.
Si avvicinò lentamente all'altro ragazzo e sotto gli occhi spalancati di quest'ultimo si accucciò con la testa sulle sue gambe stendendo così le proprie sul divano.
"Posso dormire qualche minuto?" chiese con voce debole.
Tremava, aveva paura di ricevere un rifiuto, di essere cacciato in malo modo fuori casa e invece si ritrovò a sorridere apertamente al "Certo" sussurrato piano da Zayn.
Chiuse gli occhi e si lasciò coccolare dal silenzio, si spostò leggermente cercando ancora più contatto con la pelle dell'altro e sentì distrattamente quel "Così però non mi aiuti" prima di cadere in un sonno profondo. Zayn accese la tv, ma si ritrovò a guardare Liam dormire per due ore e quindici minuti, attento a non spostarsi per paura di interrompere quell'attimo di felicità.
**
"Harry, non è così difficile come sembra sai?" disse per l'ennesima volta Louis tracciando con una penna rossa gli errori del riccio sul foglio di calcolo.
Il ragazzo sbuffò "Te l'avevo detto di essere una frana" borbottò.
Louis alzò gli occhi al cielo e annunciò di aver bisogno di una pausa, afferrò il pacchetto di sigarette dalla tasca della giacca di jeans e si incamminò verso il balcone.
"Fumi? Non lo sapevo" disse sorpreso Harry.
Louis sorrise "Ci sono tante cose che non sai di me bambolina"
"Non chiamarmi così!" rispose piccato il riccio alzandosi dal tavolo e raggiungendolo per fronteggiarlo.
Louis si avvicinò a lui ridendo "Che hai intenzione di fare? Sentiamo!" disse sempre con un tono di sfida.
Ma si ritrovò a boccheggiare quando "Voglio baciarti" sentì dire dal riccio.
La frase risuonò nella sua testa per qualche secondo, poi sorrise malizioso "Allora perché non lo fai?" chiese e nemmeno lui si rese conto di cosa aveva detto fino a quando non si ritrovò con le spalle contro il muro e la bocca rosso ciliegia di Harry sulla sua.
Sentì i muscoli sciogliersi piano piano e il corpo adattarsi a quello dell'altro ragazzo, Harry lo sovrastava con la sua altezza ma aveva la delicatezza di una ragazza, così si premurò di fare attenzione prima di spingerlo sul divano e divorare la sua bocca di baci.
"Mi stai baciando" sentì dire dolcemente quando Harry si staccò da lui di qualche centimetro.
"Mi stai baciando anche tu" rispose sorridendo per poi mordere il labbro inferiore del riccio.
"Mh" chiuse gli occhi Harry lasciando ai brividi la possibilità di scorrergli indisturbati lungo il corpo. Louis tornò a baciarlo, voleva sentire ancora quel sapore tra le labbra, non aveva mai baciato un uomo e quella sensazione di forza e di proibito lo fece eccitare ancora di più.
Harry rise e lo tirò ancora più vicino, lasciando ai loro corpi il modo di conoscersi e combaciare, tirò leggermente i capelli del più grande e lo sentì protestare ma poi "Sei bellissimo" lo sentì mormorare.
Si staccò controvoglia da lui e lo guardò "Lo pensi veramente?" chiese come un bambino bisognoso d'attenzione. Louis annuì "Si, lo penso veramente Mr. Vengo dal Bronx ma ho paura delle farfalle"
Harry lo guardò male e lo colpì sul braccio destro "Io non ho paura delle farfalle" disse.
"Era per dire che sembri sempre piccolo e indifeso e bisognoso d'amore!" specificò Louis.
Il riccio annuì "Proprio per come ho vissuto da piccolo dovresti capire che forse ne ho bisogno più di altri!" borbottò il riccio spostandolo via per alzarsi.
Louis lo raggiunse e dopo essersi alzato sulle punte sussurrò un "Ti sei offesa bambolina?" scherzoso all'orecchio dell'altro.
Harry si girò catturandolo tra le sue braccia "Primo, io non sono una bambolina Louis. Secondo, sei mai stato con un uomo Lou? Perché se vuoi ti mostro che significa" disse abbassando il tono di voce e godendosi le reazioni sul viso del più grande.
Harry aveva bisogno di qualcuno che gli donasse amore, era vero, amava farsi coccolare ma nessuno poteva prendere in giro la sua virilità in quel modo, nemmeno quel ragazzo dagli occhi color del cielo. Louis dall'altra parte era nato per stuzzicare le persone e non era abituato a ricevere provocazioni, ma la cosa sembrò fargli piacere più del dovuto perché chiuse gli occhi e "Baciami Harry" sussurrò rassegnato.
Le mani ad allacciarsi dietro la schiena dell'altro, le labbra a cercarsi furiose, il respiro affannoso a riempire il silenzio della stanza.
Harry staccò il cervello prima di afferrare Louis per i fianchi, fargli allacciare le gambe intorno alla sua vita e trascinarselo in camera da letto.
"Lou, fammi vedere dove metto i piedi o in camera ci arriviamo dopo domani" sorrise mentre il castano non gli diede ascolto e continuò a baciare focosamente il suo collo.
Harry si appoggiò contro il muro del corridoio "Lou..." sospirò.
L'atmosfera venne interrotta dalla suoneria del cellulare di Harry "Non rispondere" disse Louis e Harry voleva veramente ascoltarlo ma quel telefono non stava zitto un secondo.
"Faccio subito, te lo prometto" disse.
Louis alzò gli occhi al cielo e tornò con i piedi a toccare terra, tornarono entrambi in salotto "Pronto?" disse Harry afferrando il cellulare sul tavolo.
"Che cazzo stavi facendo Haz?" sentì chiedere da Zayn.
"Stavo baciando Louis" rispose tranquillamente facendo strozzare Louis con la sua saliva.
"Stai scherzando?" chiese di nuovo il moro.
Harry dissentì e dopo l'ennesimo "Oh Signore" da parte di Zayn sbuffò.
"Si può sapere perché hai chiamato?" disse.
"Liam dorme da più di due ore e non so se svegliarlo" confessò l'altro.
Harry sorrise per il tono usato dal suo miglior amico, poi si bloccò "Scusa ma perché Liam è con te? E soprattutto, dove siete?" chiese curioso.
Louis sentendo il nome di Liam si avvicinò a lui e Harry saltò a sedersi sul tavolo in modo da farlo posizionare tra le sue gambe.
"Storia lunga, era in giro con Niall ed è venuto qui, poi ha iniziato a nevicare e siccome ha paura della neve non è tornato lì" parlò velocemente il moro e Harry capì che era nervoso e agitato.
"In che senso ha paura della neve?" chiese ma non riuscì ad ascoltare la risposta perché Louis aveva già strappato il telefono dalle sue mani.
"Zayn, non mi interessa quanto tu faccia paura, porta Liam a casa immediatamente o ti rovino la faccia!" disse agitato Louis.
"Stai calmo, sta dormendo" rispose Zayn cercando di mantenere la calma.
"Lo so, lo fa sempre quando è spaventato per questo devi portarlo qui" disse riprendendo un po' di calma.
"Sta dormendo, che importanza fa dove, scusa?" protestò Zayn.
"Devo abbracciarlo Zayn, ha bisogno di me" sussurrò Louis sentendo subito gli occhi di Harry bruciare su di lui. Sentì il ragazzo dall'altro capo del telefono sospirare, poi sussurrò un "Va bene" prima di chiudere la chiamata.
Stava per dire qualcosa Louis ma si ritrovò le braccia di Harry attorno "Non ho bisogno di spiegazioni Louis, tranquillo"
Louis annuì, poi sfiorò le labbra di Harry con le sue.
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Zayn odiava Louis. Chi era per baciare il suo miglior amico?
Ovviamente lo odiava per questo, non perché Liam aveva bisogno di lui, assolutamente.
Di cosa aveva bisogno poi?
Sbuffò "Andiamo principessa, è ora di tornare a casa!" disse scuotendo Liam per svegliarlo.
Liam si rigirò infastidito. Zayn si accorse di quanto fosse sudato, gli accarezzo una guancia e si allontanò per prendere un tovagliolo con cui asciugare la fronte del ragazzo, ma non riuscì a fare nemmeno un passò perché si sentì strattonare sul divano, in meno di due secondi si ritrovò stretto nelle braccia di Liam e poté sentire chiaramente il suo "Resta qui, ho bisogno di te" e Zayn non riuscì proprio a nascondere un sorriso, chiuse gli occhi anche lui e immaginò di avere un'altra vita e di potersi concedere qualche secondo abbracciato ad un uomo bello come Liam senza doversi preoccupare delle conseguenze.
Nel quartiere opposto al loro Louis stava camminando avanti e indietro nel salotto mentre Harry lo fissava divertito dal divano.
"Dai Lou, vieni a sederti qui con me!" protestò il più piccolo.
Louis alzò lo sguardo su di lui e riuscì solo ad annuire davanti all'espressione da cucciolo sul volto di Harry. Si avvicinò a lui "Fammi spazio" disse spingendo con il suo ginocchio quello del riccio per riuscire a sedersi sulle sue gambe e accoccolarsi al suo petto.
Harry rise "Sembri ancora più piccolo in questa posizione" lo prese in giro.
"Ti ricordo che all'anagrafe sono più grande io" protestò Louis.
"All'anagrafe, appunto" rispose Harry per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
Nell'aria c'erano tante domande non fatte, si erano baciati ma questo cosa stava a significare?
Di sicuro nessuno dei due voleva rovinare il momento così accantonarono i dubbi e le incertezze per dedicarsi ognuno alle labbra dell'altro.
Di una cosa era certo Louis, non aveva mai baciato qualcuno con delle labbra belle quanto quelle di Harry.
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Liam aprì gli occhi e la prima cosa che notò fu il buio, cercò di mettersi a sedere per tentare di capire dove si trovasse ma gli bastò abbassare lo sguardo sul suo petto per venire investito dai ricordi della giornata. Zayn dormiva tranquillo con la guancia sul suo petto, all'altezza del cuore e teneva una mano poggiata poco più giù, come un bambino.
Liam sorrise e alzò una mano per passarla nei capelli neri del ragazzo, voleva farlo da tanto ma si rese conto che quella era la sua unica occasione, di sicuro Zayn lo avrebbe divorato a morsi se gli avesse toccato i capelli da sveglio.
Quello che non si aspettava era di ritrovarsi due occhi ambra a fissarlo, aprì leggermente la bocca per dire qualcosa ma non riuscì a formulare niente di fronte a quella visione, Zayn con i capelli arruffati, gli occhi assonnati e la bocca dischiusa era quanto di più bello Liam avesse visto nella sua vita. Si fissarono per secondi interminabili, poi "Dovresti andare a casa, Louis era preoccupato per te" disse Zayn.
Liam annuì, non voleva staccarsi da lui ma aveva capito che quello era il suo modo di fargli sapere che per oggi aveva avuto anche troppo.
Si mise seduto mentre il moro scese velocemente da lui per dirigersi poi verso il bagno, lasciandolo a sospirare sul divano con lo sguardo rivolto al soffitto.
"Potresti dirmi che metro devo prendere per tornare a casa? Ero venuto fin qui con Niall" disse Liam quando Zayn uscì dal bagno.
"Non ti faccio andare in metro, ti accompagno" affermò Zayn prendendo poi le chiavi dell'auto e una sigaretta. La infilò in bocca mentre aprì la porta senza dare a Liam il tempo di ribattere.
Il castano lo seguì dopo essersi stretto nel giaccone, si fermò sulla porta e guardò fuori, ormai la sera era calata sulla città ma cosa peggiore, nevicava ancora.
Chiuse gli occhi e prese un bel respiro, non era sicuro di riuscire ad affrontare tutto questo senza Louis. Aveva bisogno di qualcuno accanto, strinse le mani a formare due pugni e serrò gli occhi cercando il coraggio di aprirli, poi improvvisamente una mano calda attorno alla sua lo fece riscuotere da quello stato di trance.
Distese lentamente le dita e le agganciò a quelle del ragazzo, alzò gli occhi verso Zayn "Andiamo" lo sentì dire semplicemente mentre lo trascinava verso l'auto.
Liam sentiva la pelle bruciare a contatto con quella del moro, si lasciò irradiare da quel calore e sorrise, appuntandosi mentalmente che d'ora in avanti alla neve avrebbe dovuto collegare la mano calda di Zayn a proteggere la sua.
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The Roses | Ziam&Larry
FanfictionVivere nel Bronx non è facile, impari fin da piccolo quali sono le regole da seguire per sopravvivere, Zayn e Harry lo sanno bene. Liam, dall'altra parte della Grande Mela non se la passa meglio nonostante la sua posizione agiata. Ma ha Louis e Loui...