Ready to run

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"This time I'm ready to run."

Louis amava le fossette sul viso di Harry quando sorrideva, erano dolci e rendevano il ragazzo ancora più bello, per questo non si stupì quando affondò le dita sporche di panna nella guancia.
Harry gli rivolse un sorriso dolce mentre finiva di guarnire l'ultima torta della giornata. Erano rimasti nel locale tutto il pomeriggio, disturbati a volte da clienti, ma immersi ognuno nell'altro.
Avevano parlato di tante cose e tra un pan di spagna e una crema al cioccolato si erano conosciuti, avevano parlato di famiglia, di sogni, di colori preferiti e di auto.
Louis aveva rivelato a Harry di voler diventare un attore di successo e Harry aveva raccontato a Louis di come pensava di non riuscire ad uscire dal Bronx.
"Non si esce mai del tutto dal quel giro" disse il riccio pensieroso.
Louis lo guardò con una smorfia triste e "Se ne può uscire se ti allontani da questa città!" concluse.
Harry lo guardò storcendo il naso "Mi sono già allontanato un po', è Zayn che tiene tutto in ordine, ma non posso lasciare il mio miglior amico lì, tu non lo conosci bene ma ha un cuore enorme e merita di vivere normalmente, come tutti i ragazzi della nostra età." disse.
Louis annuì "Sai, a volte sono geloso di Zayn... voglio anche io qualcuno che parli di me come tu parli di lui" rispose.
Harry sorrise.
"Hai Liam!" disse semplicemente e "Liam non è innamorato di me!" replicò l'altro.
"Oh, no, no... io... io non sono innamorato di Zayn!" disse il riccio sulla difensiva colorandosi di rosso sulle gote. Louis non negò a sé stesso che quella rivelazione gli facesse piacere e "Pensavo di sì!" rivelò un po' sollevato.
Harry negò con la testa mentre lavava via i resti del cacao sulle mani "È il mio miglior amico, è un po' il padre che non ho mai avuto, ma non c'è mai stato niente tra noi!" disse risoluto.
L'altro ragazzo annuì, si sporse in avanti per lavare le mani e aspettò paziente che Harry mettesse l'ultima torta in frigorifero e si preparasse per poter tornare a casa insieme.
Chiusero il negozio e si avviarono silenziosamente, l'uno accanto all'altro verso l'auto di Louis. Quest'ultimo affondò il naso nella sciarpa, il buio aveva avvolto il cielo della città e il freddo invernale si faceva sentire sulla pelle dei due ragazzi, Harry si portò le mani unite vicino alla bocca e vi soffiò dentro per riscaldarsi mentre si infilava velocemente nell'auto.
Nonostante il tratto breve che li divideva da casa accesero comunque l'aria calda nel veicolo.
"Mancano dieci giorni a Natale!" disse Harry felice.
"Adoro questo periodo dell'anno a New York! Le luci, l'atmosfera di festa, i pranzi in famiglia e tutti i regali!" disse Louis entusiasta.
Era concentrato a guidare ma non gli sfuggì il sorriso distorto di Harry e "Che succede?" chiese.
Harry aveva nostalgia della sua famiglia, da quando si era trasferito non era tornato nel Bronx, aveva paura di ritrovarsi immischiato in una trappola perché era scomparso così, da un giorno all'altro.
"Vorrei passare questi giorni di festa con la mia famiglia..." disse semplicemente, tenendo lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
A Louis si strinse il cuore, non sapeva cosa rispondere. A volte a pochi passi da noi si hanno realtà ben diverse dalle nostre. Louis era abituato allo sfarzo delle cene natalizie, ai mille pacchetti sotto l'albero e ai canti natalizi e quest'anno sarebbe andato nello stesso modo e invece Harry soffriva perché tutto quello non l'aveva mai avuto. Rimasero in silenzio per la parte restante del viaggio e quando arrivarono a casa, il ragazzo riccio si recò in silenzio nel bagno, lasciando Louis e Liam da soli in salotto.
"Tutto bene?" chiese Liam.
L'altro alzò le spalle e poi scosse la testa "No, non va tutto bene" disse "Dobbiamo fare qualcosa per lui." aggiunse.
Liam lo guardò dubbioso qualche minuto, aspettando che l'amico continuasse a parlare.
"Devi farmi un favore, devi chiedere a Zayn della famiglia di Harry!" disse Louis.
Il ragazzo più piccolo si bloccò al solo sentire il nome dell'altro e "Non puoi chiederlo tu?" disse paonazzo in volto. L'amico lo guardò sorpreso alzando un sopracciglio "Devi dirmi qualcosa per caso?" chiese.
Liam negò con la testa ma conosceva bene il suo miglior amico così quando "Allora non c'è nessun problema, puoi andare da Zayn!" sentì dire, non si stupì più di tanto.
Louis sapeva manipolare la mente delle persone, o almeno quella dell'amico, a suo favore e Liam conosceva anche l'insistenza del suo amico, così sbuffò "Quando lo vedrò gli chiederò della famiglia di Harry!" disse.
Louis negò con il dito "Tu ci vai adesso, io devo sapere, Natale si avvicina e ad Harry manca la sua famiglia!" esclamò risoluto.
Liam si alzò dalla sedia di scatto "No Lou, adesso no!" disse alzando il tono di voce.
Louis lo guardò sorpreso, non si aspettava una reazione come quella, era abituato ad ottenere quello che voleva e Liam lo conosceva molto bene "Lee, non ti sembra di esagerare?" chiese allora.
Liam sospirò.
"Esagerare Lou? Non ho un posto dove passare il Natale nemmeno io e tu sai che per me non è mai stato un giorno di festa, quindi scusa tanto se mi sento un po' male se il mio miglior amico non se ne frega niente di questo!" Aveva parlato così velocemente che Louis sbatte più volte le palpebre.
Si alzò e si avvicinò lentamente al suo amico prima di buttargli le braccia attorno al collo, Liam scoppiò a piangere e affondò il volto nei capelli di Louis, si lasciò cullare dai "Shh, va tutto bene!" e dalla mano calda e familiare che gli carezzava la schiena dolcemente.
E Harry li trovò così, quando tutto pulito e cambiato arrivò in salotto. Si fermò sull'uscio della porta a guardare un'amicizia rafforzarsi, aveva paura quasi di disturbarli ma gli occhi di Liam si alzarono su di lui e per qualche secondo restarono a fissarsi.
Liam si staccò da Louis afferrando la manica della sua felpa e provando ad asciugarsi le lacrime disse "Io, ecco devo andare ora, ci vediamo più tardi ok?" disse.
E Louis ed Harry non fecero in tempo a rispondergli o a chiedergli qualcosa che Liam aveva già afferrato la giacca ed era volato fuori.

***

Si gelava. Da qualche giorno era arrivato un freddo degno degli inverni newyorchesi in città e Liam sbuffò. Si infilò nella sua auto accendendo il riscaldamento e prese un respiro, accese la radio per ascoltare qualche notizia sul traffico, in quel periodo New York era ingestibile per le strade, così spense tutto e uscì fuori. Aveva voglia di rivedere Zayn, aveva voglia di passare del tempo con lui ma dall'altra parte aveva paura di affrontarlo ed era incazzato con sé stesso, perché non poteva proprio permettersi di desiderare la compagnia dell'altro.
Prese a camminare e dopo aver digitato velocemente un messaggio si avviò verso la stazione della metropolitana. L'odore delle castagne e della menta piperita lo colpì in viso mentre risaliva le scale che lo portarono dritto nel cuore della Grande Mela.
New York era uno spettacolo a Natale e Liam ne rimase incantato come se l'avesse vista per la prima volta in quel momento. Le vetrine dei negozi erano addobbate a festa, ogni angolo della città era piena di luci, gialle, bianche, colorate, c'era di tutto e di più e mentre si strinse nella sua sciarpa rossa, Liam si perse a guardare in alto gli addobbi. Si sentiva già meglio e la sensazione di oppressione che sentiva qualche minuto prima era svanita lasciando posto prima alla meraviglia poi all'agitazione, perché Zayn aveva letto il suo messaggio e lo stava aspettando all'entrata della pasticceria. Si perse ad osservare il modo in cui fingeva di non avere freddo, stretto in quel giacchetto di pelle, mentre tirava fuori in modo così naturale e sensuale il fumo fuori dalla sua bocca. Si avvicinò piano e quando si trovò di fronte a lui lo fissò per qualche secondo in silenzio.
"Ciao" disse un po' spaventato da una possibile reazione dell'altro.
Zayn si prese qualche minuto per osservarlo, mentre spegneva il mozzicone di sigaretta nell'apposito posacenere fuori dalla porta e "Ciao" rispose suadente.
Liam si morse il labbro inferiore "Grazie per essere venuto" disse semplicemente, prima di affrettarsi a spingere la porta ed entrare nella pasticceria.
Lo sbalzo termico lo fece rabbrividire un istante, sentiva Zayn dietro seguirlo e l'idea di essere insieme a lui lo faceva sentire stranamente eccitato.
Si avvicinò al bancone d'esposizione e "Cosa prendi?" chiese voltandosi.
Zayn osservò qualche secondo il sorriso sul volto di Liam: quando aveva ricevuto il messaggio con un semplice indirizzo si era quasi spaventato e aveva abbandonato uno dei suoi turni di ronda per correre letteralmente dal ragazzino che ora aspettava cauto la sua risposta.
Si sentiva stupido Zayn eppure non riusciva a resistere alle piccole rughette intorno agli occhi di Liam, così "Quello che prendi tu" si ritrovò a dire.
Qualche minuto dopo erano seduti in un angolo, riparati dal freddo dell'entrata, con una cioccolata calda a testa e una pasta ripiena alla crema che faceva letteralmente impazzire Liam.
Zayn lo guardò dare un morso al dolce e sporcarsi di crema, sorrise "Ti sei sporcato!" disse.
Non avevano parlato da quando si erano seduti e Liam quasi si aspettava di vederlo prendere un tovagliolo per togliere la crema dal suo viso, ma non accadde, così si ritrovò ad arrossire e in modo del tutto involontario, passò la lingua intorno alle sue labbra cercando di raccogliere tutto.
Zayn boccheggiò qualche secondo poi si riprese "Come mai volevi vedermi?" disse cambiando completamente discorso.
Forse il castano avrebbe potuto rispondere che voleva semplicemente vederlo e basta, ma dopo aver preso un sorso di cioccolata ed aver passato le mani lungo la stoffa dei jeans si decise a parlare.
"Louis vuole avere informazioni sulla famiglia di Harry" disse.
Notò subito un cambiamento sul viso dell'altro ma durò un battito di ciglia.
Zayn lo guardò qualche minuto, poi storse il naso "Non c'è molto da sapere, suo padre l'ha abbandonato quando era molto piccolo, sua madre e sua sorella sono nel Bronx, non è il caso che Harry si faccia vivo da quelle parti!" disse con tono quasi autoritario.
Liam annuì, non sapeva cosa volesse fare Louis così si limitò a dire un "Riferirò" a bassa voce.
La pasticceria improvvisamente si stava riempiendo di gente e Liam si guardò attorno, sbirciò fuori dalla finestra "Nevica" disse con tono piatto.
Zayn si sporse in avanti e seguì il suo sguardo, sorridendo, adorava la neve.
"Non ti piace la neve?" chiese allora a Liam.
Liam lo guardò scosso "In... in realtà no, non mi piace molto" rispose balbettando.
Tornò con lo sguardo verso la finestra e Zayn, non sapeva nemmeno lui il perché, si sporse a coprire la mano del castano sul tavolo con la sua. Liam si girò di scatto, sorpreso da quel contatto, ma non si tirò indietro.
"Tra poco sarà tutto finito" disse Zayn e Liam non sapeva come avesse fatto a capire che se lui odiava la neve era solo per colpa di suo padre.
"Già, tra poco sarà tutto finito" ripeté.
Zayn odiava affezionarsi alle persone, soprattutto quando non le conosceva da tempo, lui tendeva a preoccuparsi per le persone a cui voleva bene e non riusciva a spiegarsi come quel ragazzo fosse entrato in punta di piedi nella sua vita.
"Era qui che volevi portarmi ieri?" chiese.
Liam si irrigidì al ricordo del suo rifiuto e con le gote rosse annuì. Zayn gli sorrise e lui si sentì quasi svenire. La lingua tra i denti e gli occhi chiusi rendevano Zayn ancora più bello e Liam non poteva credeva che questo fosse possibile.
"È un posto carino, ci vieni spesso?" chiese il moro.
Liam annuì ancora e cominciò a sudare, non era abituato a chiacchierare con Zayn docilmente, come se fossero amici. Perché Liam lo sapeva, non potevano essere amici.
"Mi capita spesso sì, ci sono un sacco di posti carini a New York!" disse per fare conversazione.
Questa volta ad annuire fu Zayn che finì la sua cioccolata e sorrise ancora.
Liam allora si guardò attorno, fuori nevicava ancora più forte, così si alzo "Io credo di dover andare, con questa neve congelerò per strada!" disse.
Zayn si alzò di rimando "Non hai la macchina?" chiese.
Liam negò con la testa e quando dieci minuti dopo uscirono dalla pasticceria si ritrovarono a camminare velocemente verso l'auto di Zayn, insieme.
"Veramente, non devi disturbarti, posso andare in metro" disse per l'ennesima volta Liam e Zayn sbuffò.
"Ti accompagno ho detto, vengo a trovare Harry!" disse poi e Liam allora ammutolì.
Certo, andava a trovare Harry, ovviamente. Liam incassò il colpo stringendosi nelle spalle e per il resto del viaggio non parlò.
Arrivati a casa, come qualche ora prima aveva fatto Harry, sorpassò il salotto e si chiuse nella sua stanza, stendendosi poi sul letto a pancia in giù. Odiava quella strana sensazione che provava addosso, odiava essere scappato senza salutare nemmeno Louis ed Harry, odiava essere arrabbiato con Zayn nonostante lui non avesse fatto nulla.
Sentì bussare vigorosamente alla sua porta e dopo aver sussurrato un "Avanti" Louis entrò docilmente. Si guardarono per qualche secondo, poi Liam spostò lo sguardo sul soffitto bianco ed immacolato.
"Ti ricordi la prima volta che abbiamo passato Natale insieme, quattro anni fa? Tu e la tua famiglia siete venuti a casa mia, poi ha iniziato a nevicare e siete andati via, l'ho odiata così tanto la neve Lou, appena siete andati via mi ha picchiato" singhiozzò e Louis si avvicinò lentamente per accarezzargli dolcemente un braccio.
"Diceva che era colpa mia Lou, capisci? Io non ho fatto niente, non sapevo che avrebbe nevicato, altrimenti sarei rimasto a casa, non uscivo mai, quel giorno..." si fermò per riprendere fiato e Louis strinse la sua mano cercando di capire cosa il suo amico stava provando a dire "...Quel giorno avevo un compito di gruppo, avevamo finito tardi e non ci eravamo accorti della neve fuori, mamma è venuta a prendermi e nella strada di ritorno abbiamo avuto un incidente..." boccheggiò per riprendere aria "...Perché non sono morto io Lou? Io... io non odiavo mia madre, sapevo che veniva picchiata anche lei ma avrei preferito morire io, da quel giorno mio padre ha cominciato ad abusare di me e io... io... sono una persona cattiva Lou!" continuò in preda agli spasmi mentre il ragazzo più grande lo avvolse tra le sue braccia.
"Non dire così Lee, non è colpa tua, doveva succedere" disse.
"Io odio la neve, odio tutto, non ce la faccio Louis, ci provo a legare con altre persone ma ho paura, io non lo so cosa significa amare qualcuno" disse mentre stringeva forte la maglia bianca del ragazzo castano.
"Con me hai legato Lee, eppure mi hai conosciuto dopo tutto quello che ti è successo e sono contento che ti sei finalmente aperto con me, ti ricordi che mi dicevi sempre..." si fermò e tossicchiò "Quando sarò pronto ti dirò tutto!" scimmiottò la sua voce per poi tornare serio "Ora l'hai fatto Liam, forse sei pronto!" disse.
Liam si asciugò per l'ennesima volta le lacrime, era pronto? Ma pronto per cosa? Lui si sentiva solo soffocare ogni giorno di più, sentiva un macigno nel petto e una forza tirarlo giù, a fondo.
"So che sei giù Liam, ma pensa a qualcosa o qualcuno per cui vale la pena lottare e restare a galla, non c'è nessun momento della giornata in cui pensi che forse la tua vita non fa così schifo come pensi?" chiese Louis facendolo riflettere.
E Liam ci pensò su, si sentiva felice con Louis e forse anche con Harry ma se proprio doveva pensare a qualcosa, qualcuno, che lo faceva sentire vivo... chiuse gli occhi.
"A cosa pensi Lee? Dimmelo" disse Louis.
"Zayn" bisbigliò "Mi sento vivo con Zayn..." continuò, prima di alzare lo sguardo verso il suo amico che lo guardava con un sorriso dolce sul viso. Perché Louis poteva sembrare superficiale e bambino, ma aveva un cuore grande e un fiuto altrettanto potente "Lo so, ti ho visto!" disse, facendo arrossire il diretto interessato.
Dall'altro lato del muro un rumore sordo catturò la loro attenzione, poi un "Zayn dannazione!" sentirono.
Si guardarono qualche secondo, poi Louis passò una mano sulla guancia dell'amico e con la solita faccia da schiaffi sorrise e "Forza, che la tua ragione di vita è dall'altra parte del muro, vuoi restare qui a piangerti addosso o cerchi di tirare fuori l'uomo che è in te e conquistarlo?" disse alzandosi e tendendo la mano al suo miglior amico.
Liam storse il naso "Non è la mia ragione di vita!" disse afferrando la mano dell'altro.
"Tranquillo Lee, ti crediamo tutti" rispose "E sinceramente sono contento, mi è simpatico e se ti fa sorridere lo è ancora di più!" concluse.
Liam annuì "Io... io non so dare un nome alla sensazione che provo con lui, credo di odiarlo a volte ma dopo non riesco a stare senza vederlo, ne sento un bisogno fisico" confessò.
"Non so nemmeno come comportarmi con un ragazzo come lui e se è etero? Oddio Lou, non mi guarderà mai!" sbuffò sconsolato.
Louis sorrise e avvolse le sue spalle "Stai chiedendo consigli ad uno che fino ad un mese fa pensava di essere etero ma comunque, i ragazzi come lui si conquistano con la gelosia!" disse lasciando Liam a bocca aperta e confuso.
"Guarda e impara!" disse aprendo la porta della stanza e avviandosi verso il salotto.
"Liam si è innamorato!" esordì.
Le guance di Liam si colorarono di rosso poi un rumore sordo spezzo l'aria "Maledizione Zayn, cosa ti hanno fatto i bicchieri di questa casa?" disse Harry prima di girarsi e dire a Liam "Voglio i dettagli sul ragazzo che ti ha rubato il cuore!"
Non avevano mai parlato apertamente delle loro sessualità ma se in quella casa qualcosa era certa era proprio la tendenza sessuale di Liam. Il castano si voltò ad osservare i mille pezzettini di vetro ai piedi di Zayn, poi alzò lo sguardo e incrociò le iridi ambrate del ragazzo, sentì un brivido attraversargli la spina dorsale mentre "Devo andare" sentì dire proprio da lui.
Harry si fermò dal raccogliere i cocci "Zayn sta nevicando tantissimo, resti qui e non si discute!" disse con tono autorevole.
"Devo tornare a casa, devo fare delle cose domani mattina!" disse con tono piatto il moro.
Liam era immobile, la sua testa era un miscuglio di pensieri, sentì distintamente una fitta al fianco provocata dalla gomitata di Louis, poi fece qualche passo in avanti.
"Vengo con te!" disse.
Zayn alzò un sopracciglio mentre Louis iniziò a ridacchiare, seguito da Harry.
"Cosa?" chiese il moro ignorando gli altri due.
"Se devi andare, vengo con te." ripeté risoluto.
E Zayn, che voleva scappare da quella casa solo per un fastidio all'altezza dello stomaco dovuto al Liam si è innamorato di Louis, si ritrovò a sospirare e "Resto!" annunciò "Non vorrei ritrovarmi a sopportare le tue lagne da ragazzino innamorato!" disse acido.
Liam si sentì ferito da quella frase così si girò e semplicemente raggiunse la cucina per mettere su l'acqua per il tè.
"È geloso!" sussurrò Louis al suo orecchio.
Lui scosse la testa "Non mi illudere Lou" disse.
Intanto nell'altra stanza Harry continuava a guardare Zayn con aria interrogativa.
Zayn aveva appena fatto una scenata di gelosia?
Doveva scoprire qualcosa e ci sarebbe riuscito, in fondo lui era un chiacchierone e sapeva fare le domande giuste. Quando mezz'ora più tardi si ritrovarono a guardare un film, con Harry e Louis al centro e i rispettivi miglior amici ai loro lati, il più piccolo del gruppo non perse tempo.
"Allora Liam, quando ci farai conoscere il fortunato?" disse.
Liam per poco non si strozzò con la sua stessa saliva e avvampò quando i suoi occhi, spinti da una forza misteriosa, incontrarono quelli di Zayn.
Louis tossì "Harry, ce ne parlerà quando sarà pronto!" disse.
Il moro sorrise e poggiando i gomiti sulle ginocchia in modo da farsi più avanti "No Liam dai, parlaci di questo ragazzo!" disse.
E Liam avrebbe volentieri ucciso il suo miglior amico ma poi, raccogliendo tutta la forza che aveva in corpo, imitò la posizione del moro e "Non eri tu che non volevi ascoltare le lagne di un ragazzino innamorato?" disse.
Zayn sorrise, soddisfatto di quel battibecco e di quel rossore sulle gote dell'altro, perché diamine, lo rendevano ancora più bello. E Harry e Louis si scambiarono un'occhiata d'intesa, perché forse i loro migliori amici erano pronti per correre, magari l'uno tra le braccia dell'altro.

The Roses | Ziam&LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora