Here to Stay

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"All my love is here to stay"

Here To Stay, Josh Devine & Ollie Green



Zayn buttò a terra tutto quello che era di intralcio e alzò Liam fino a farlo accomodare sul mobile della cucina. Gli baciò delicatamente il collo messo in mostra e inspirò con forza il suo profumo.

Non riusciva ad identificare la fragranza, ma ne era già dipendente.
Le mani di Liam corsero frettolosamente alla schiena di Zayn, lo accarezzò piano poi affondò le unghie nella sua pelle quando sentì la lingua calda del moro tracciare il contorno della sua voglia scura.
Rabbrividì e "Ti piace?" si sentì chiedere.
Come poteva non piacergli? Sentiva il corpo tremare al solo pensiero ma non riuscì a rispondere, si limitò ad esporre ancora di più quel pezzo di pelle e chiuse gli occhi godendosi quelle sensazioni nuove. Sentì le mani fredde di Zayn giocare con l'orlo della sua felpa e quando si staccò da lui per potergliela sfilare Liam si scostò leggermente. Costrinse la sua mente a non pensare a suo padre, a quello che aveva passato in quegli anni, alle risate e ai gemiti, aveva la nausea.
"Ehi?" lo richiamò Zayn con una carezza sulla guancia. "Ci sono io qui Liam, non ti farò del male" disse teneramente poggiando la fronte contro la sua.
Liam si rilassò sentendo il respiro del moro sincronizzarsi con il suo e sfiorò il suo petto con la mano tremante. Annuì al cenno silenzioso di Zayn e si lasciò scivolare via la felpa e la maglietta di dosso in un unico movimento. Il più grande sorrise alla vista del suo corpo, Liam era bello e sexy anche se non ne era pienamente cosciente e a Zayn tremava il cuore a poterlo toccare.
Lo baciò ancora, perché adesso che aveva scoperto le sue labbra color ciliegia non poteva farne più a meno. Liam allargò leggermente le gambe per farlo posizionare più vicino possibile al suo corpo.
Allacciò le gambe intorno alla sua vita e lasciò che la lingua esperta di Zayn assaggiasse la sua in un bacio che racchiudeva sì desiderio e eccitazione, ma anche una tacita richiesta di restare.
Un gemito di Liam riempì la stanza quando il moro prese fra le labbra il suo lobo sinistro.
"Cosa vuoi di preciso Liam?" sussurrò Zayn al suo orecchio mentre con la mano tracciava contorni immaginari sul suo petto nudo.
"Zay..." riuscì solo a pronunciare il più piccolo, troppo scosso da tutte quelle sensazioni.
La mano del moro percorse lentamente ogni centimetro della sua pelle partendo dalla guancia, a sfiorare lentamente il suo collo, le spalle larghe e i pettorali, Zayn si lasciò sfuggire un sorriso lussurioso quando traccio i contorni di quegli addominali pronunciati.
"Zay!" ripeté con più convinzione Liam in preda ad un'emozione di eccitamento a lui sconosciuta
"Cosa principessina?" disse "Vuoi che ti tocchi qui?" continuò Zayn sfiorando la cinta dei suoi pantaloni. Liam deglutì rumorosamente facendo ridere il moro che lo baciò dolcemente mentre con una mano sbottonava i suoi jeans, arrossì mentre si alzò facendo leva sulle braccia quel tanto che bastava a far scivolare via i pantaloni.
Si sentiva esposto più che mai nella sua vita, ne aveva passate tante ma si rese conto che il giudizio di Zayn era quello che più temeva, voleva piacergli, voleva fargli effetto e quel "Sei bellissimo" sussurrato mentre si guardavano negli occhi lo fece tremare.
Sentiva il cuore battergli nel petto all'impazzata, voleva toccare e guardare Zayn, così poggiò una mano sulla sua camicia nera e strinse per avvicinarlo. Continuava a guardarlo mentre piano piano si faceva più intraprendente. Aprì i bottoni con impazienza sotto lo sguardo attento di Zayn.
Sfiorò le ali tatuate sul petto, nascoste ancora dal tessuto nero della canotta e lo fece rabbrividire.
Il moro si scostò e si sfilò velocemente entrambi gli indumenti, gettandoli atterra accanto a quelli di Liam. I pantaloni a vita bassa mettevano in mostra l'elastico chiaro dei suoi boxer, Liam infilo le dita tra i passanti del jeans e lo attirò a sé per un bacio, ne aveva bisogno.
È possibile innamorarsi di un paio di labbra? Perché lui si sentiva così dipendente da quelle di Zayn.
Si baciarono a lungo, fino a quando Zayn prese a disegnare cerchi immaginari sulle cosce dell'altro, risalendo piano piano più su e concedendo a Liam carezze estenuanti.
"Zayn" supplicò Liam ormai al limite della sopportazione.
Il moro sorrise e se lo spinse contro portando un braccio a circondargli la vita per poterlo trascinare sul divano. Si accomodò prima lui poi, dopo averlo liberato dall'ultimo indumento trascinò Liam a sedersi tra le sue gambe, schiena contro petto.
Liam dal canto suo rosso in viso dopo un momento di esitazione si lasciò andare, mandando indietro la testa e appoggiandola sulla spalla di Zayn che lo baciò sul collo prima di accarezzarlo dolcemente "Cancellerò tutto quello che ti hanno fatto piccolo, te lo prometto!" disse dando a Liam quel piacere che gli era sempre stato negato. Il corpo del più piccolo tremò sotto il tocco deciso di Zayn. Quel nome che risuonava come una cantilena dalla bocca di Liam.
"Lasciati andare Liam" sussurrò Zayn al suo orecchio, beandosi dei suoni sconnessi del ragazzo.
Quando il piacere esplose nel suo corpo, Liam strabuzzò gli occhi e voltò immediatamente il viso verso il collo di Zayn, come a volersi nascondere. Non gli importava di essere sporco, aveva provato qualcosa di troppo forte e aveva bisogno di sentirsi protetto e non abbandonato come ogni volta che suo padre abusava di lui. Aveva bisogno di sicurezza.
Quella sicurezza che Zayn gli donò poco dopo, circondandolo con le sue braccia e lasciando baci dolci sul suo viso ancora affondato nella sua pelle.
"Stai bene?" gli chiese poco dopo.
Liam annuì e stava bene sul serio.
"Posso darti un bacio?" chiese allora Zayn.
Il castano si scostò lentamente fino ad incontrare gli occhi ambrati di Zayn e lo baciò di scatto, come un bambino all'asilo con l'amichetta del cuore.
Zayn rise, poi lo strinse più forte "Un bacio vero!" esclamò strofinando il naso nella barba dell'altro.
Stavano veramente per baciarsi ma il telefono di Zayn prese a suonare incessantemente.
Non voleva lasciare Liam, non dopo quello che avevano fatto, così lo scostò un secondo coprendolo con una coperta e recuperò il telefono dalla giacca abbandonata all'entrata.
Il numero che Niall usava per tenersi in contatto con lui lampeggiò sullo schermo.
Rispose scocciato con un "Che succede?" mentre si faceva spazio di nuovo accanto a Liam, ma quando "Hai sentito che c'è la luna piena stasera?" sentì dire, il sangue gli si gelò dentro.
Si irrigidì immediatamente, portando Liam ad osservarlo preoccupato.
Si guardarono per qualche secondo poi "Che cazzo è successo?" chiese minaccioso.
Liam si mise a sedere e recuperò i suoi boxer, alzandosi per andare verso il bagno a ripulirsi.
Lo fermò afferrando la sua mano mentre Niall diceva "Dobbiamo vederci subito!" e Liam baciava il dorso della sua mano guardandolo, per poi arrossire.
"Ok, vieni a casa mia!" rispose prima di attaccare.
Si alzò controvoglia e recuperò la camicia dal pavimento. La arrotolò e salì al piano di sopra per cambiarsi, maledicendo mentalmente Niall per averli interrotti spezzando la magia venutasi a creare.
"Zayn?" sentì Liam uscire dal bagno e chiamarlo.
"Sono sopra!" disse mentre infilava una maglietta bianca pulita e prese una felpa dall'armadio.
La porta si aprì e Zayn rimase imbambolato quando lo vide entrare ancora in boxer.
Liam si avvicinò in pochi passi e gli lasciò un bacio sulle labbra, Zayn restò immobile, sorpreso dal suo atteggiamento, venne spinto indietro e in poco tempo si ritrovò chiuso contro il muro.
"Cosa stai facendo?" chiese quando il più piccolo sfiorò la patta dei suoi pantaloni.
Non che a Zayn dispiacesse ma voleva semplicemente dare piacere a lui così lo scostò dolcemente "Non devi ricambiare piccolo, l'ho fatto perché volevo far star bene te, avrai tempo per fare quel che vuoi più in là!" disse mordendo la punta del suo naso.
Liam fece una smorfia e "Scusa" sussurrò.
Era abituato a dover dare piacere, nessuno si preoccupava dei suoi bisogni.
"Posso prendere qualcosa di tuo per vestirmi?" chiese teneramente e a Zayn il cuore balzò in petto.
"Certo che puoi, vestiti e scendi giù, sta arrivando Niall" disse Zayn.
Fece per andarsene ma si sentì richiamare "Nemmeno un bacio?".
Tornò indietro sui suoi passi "Ti sto viziando!" esclamò mentre congiungeva le sue labbra a quelle del più piccolo.
"Non ti bacio più se ti dà fastidio" disse Liam per scatenare una sua reazione.
"Non ci pensare, abbiamo già perso tanto tempo!" biascicò Zayn sulle sue labbra.
Liam rise e lo spinse fuori dalla stanza prima di mettere il naso nell'armadio di Zayn e inebriarsi del suo profumo. Tirò fuori un paio di boxer puliti e afferrò poi un jeans nero e una felpa rossa.
Quindici minuti dopo Niall suonò alla porta di Zayn, entrò in casa guardandosi intorno "Sei solo?" chiese.
Zayn negò "Liam è di sopra."
Niall si passò la mano tra i capelli biondi "Ho bisogno di parlarti da solo, si tratta di suo padre" disse facendo immediatamente preoccupare Zayn. Si era avvicinato a Liam inizialmente per via di suo padre ma man mano che passava il tempo con quel ragazzo se n'era pienamente infatuato e ora non voleva vederlo soffrire.
"Posso sentire anche io" sentirono dire da Liam che stava scendendo le scale proprio in quel momento. Il moro lo osservò stretto nei suoi vestiti, era ancora più bello degli altri giorni e il cuore batteva velocemente in petto. Niall si lasciò sfuggire un sorriso guardandoli entrambi, prima di ricordarsi il motivo per cui era lì.
"Sediamoci allora!" disse risoluto Zayn.
"Siete sicuri?" chiese Niall. Aveva paura di ferire ancora di più Liam, era stata una giornata estenuante, erano stati dei giorni pessimi per tutti e questo di sicuro non aiutava.
Al cenno di assenso degli altri due respirò a pieni polmoni e poi iniziò "Ero in centrale poco fa..."
Zayn e Liam, seduti sul divano che poco prima li aveva visti intimi, lo guardavano curiosi e in attesa.
"Liam..." disse Niall guardando il ragazzo direttamente negli occhi "Tuo padre verrà rilasciato per mancanza di prove!" buttò fuori.
"Che cosa?" urlò Zayn scattando in avanti.
Liam sbatté più volte le palpebre, non poteva essere, mancanze di prove? Che significava? Le sue parole non contavano niente?
Restò pietrificato al suo posto "Com'è possibile?" chiese solo.
Zayn istintivamente afferrò la sua mano e la strinse.
"Non so cosa dirti Liam, so solo che hanno già preparato i documenti per il rilascio" rispose mortificato. Liam guardò qualche secondo il ragazzo biondo per poi spostare la sua concentrazione verso Zayn.
"Stai tranquillo piccolo" disse "Ci inventeremo qualcosa" continuò.
Nella sua testa stava pensando già a tutti i possibili scenari per farla pagare al sindaco Payne, per quello che aveva fatto a sua sorella e per quello che aveva fatto al suo Liam. La potenza di quel pensiero, di quel pronome possessivo lo invasero di colpo e rafforzò la presa sulla mano.
"Ti darò la rivincita che meriti dalla vita Liam, fosse l'ultima cosa che faccio in questa cazzo di vita!" esclamò inginocchiandosi davanti a lui per poterlo guardare negli occhi.
Niall si sentiva di troppo, abbassò lo sguardo mentre Liam lasciò una carezza sulla guancia di Zayn.
"Ce la faremo tutti insieme" disse.
"Sei più forte di quello che pensi Liam" disse sinceramente Niall intromettendosi e Zayn non poteva essere più d'accordo con lui.
Liam annuì. Aveva scoperto cosa significava vivere con un po' di libertà e non voleva tornare indietro, aveva trovato Zayn e non voleva lasciarlo andare. Non voleva la vita che aveva fatto per più di vent'anni. Non voleva avere paura.
"Sai quando lo rilasciano?" chiese a Niall.
Il ragazzo scosse la testa "Non precisamente, ma di solito quando i documenti sono pronti basta mezza giornata" rispose l'ispettore.
Liam annuì prima di voltarsi verso Zayn "Ok ehm... Devo chiamare Louis, dobbiamo andare a casa mia" disse tenendo la mano del moro ben stretta.
"Sei impazzito? Perché devi andare lì?" disse nervoso alzandosi.
Liam si alzò "Devo andare a prendere tutte le mie cose, non ho intenzione di tornare in quella casa mai più se lui sarà lì dentro" rispose serio.
Zayn sembrò rifletterci un po', poi annuì. Niall si alzò seguendo i due ragazzi e dopo essersi dati appuntamento per il giorno dopo li salutò uscendo di casa accompagnato dal "Grazie per essere venuto ad avvisarci Niall" di Liam.
Rimasti soli i due ragazzi si guardarono intensamente, Liam accennò un sorriso di circostanza, era stanco di quella situazione, pensava di aver trovato un punto di svolta alla sua vita e invece tutto era tornato a sovrastarlo.
"Ci sono io con te" si sentì dire. Ed era vero. Non era solo, aveva un motivo per lottare.
"Andiamo da Louis!" disse ancora Zayn, lo afferrò per mano e dopo aver chiuso casa si avviarono verso il centro della città.

*
Louis rise così forte da far girare la testa ad Harry.
Il riccio era preoccupato, da quando erano tornati dal capannone Louis non aveva fatto altro che ridere, era sotto shock, se ne rese conto subito ricordandosi di quando anche lui aveva visto per la prima volta un cadavere. Non sapeva cosa fare, come comportarsi.
Arrivati in casa non disse niente quando Louis lanciò le sue scarpe nel corridoio. Non disse niente quando si buttò sul divano e accese la televisione sui cartoni animati e non disse niente nemmeno quando "Voglio i Coco Pops!" si lamentò quello.
"Non li abbiamo Louis, mangia una frutta!" provò a dire.
"Dio, sei troppo salutare dolcezza!" ribatté quello.
Harry sbuffò offeso e si diresse in cucina afferrando una banana dal cesto della frutta e uscendo fuori sul balcone nonostante la temperatura fresca.
Respirò profondamente, Zayn in quel periodo lo aveva aiutato tantissimo e ora lui non sapeva cosa dire a Louis. Fare finta di niente? Non era la soluzione giusta. Eppure aveva paura per la vita di Louis, questo avvenimento lo avrebbe segnato per sempre.
"Mmh, devono proprio piacerti le banane!" sentì esclamare dal castano e per poco Harry non si strozzò cogliendo il doppio senso.
"Posso sedermi?" chiese ancora Louis indicando le gambe lunghe del riccio.
Harry annuì e lo fece sedere sulla sua gamba destra, circondando la sua vita con il braccio per non farlo cadere, o per toccarlo se doveva essere sincero.
Rimasero per un po' in silenzio, interrotti dal masticare lento di Harry e dai morsi rubati di Louis.
"Si dimentica?" chiese Louis ad un certo punto, guardando fisso davanti a sé.
Harry si morse il labbro "No, ma si impara a conviverci" rispose semplicemente.
Ed era la verità, quando qualcosa ci segna non va via, resta sempre lì in agguato, pronta a rispuntare nei momenti meno opportuni.
"Ma Andy non era proprio una bella persona, può aiutare pensare a questo" continuò.
Louis annuì "Sì, forse hai ragione, ma è stato comunque brutto" storse il naso.
"Lo so Louis, ma sono qui se hai bisogno di qualcosa" disse sincero lasciando un bacio sulla sua guancia. Il castano sorrise "Grazie" disse semplicemente.
Qualche secondo dopo scoppiò a ridere mandando Harry in confusione.
"Tu sai di essere strano vero?" chiese sardonico il riccio.
Louis scosse la testa "Io? Ma ti sei visto?" disse mettendo il broncio e incrociando le braccia.
Harry strofinò il naso sulla sua maglia "Oh, piccolo ti sei offeso..." lo prese in giro, aumentando ancora di più il disappunto di Louis.
"Smettila!" ordinò il più grande.
"Altrimenti?" rispose Harry con un sorriso tenero e giocoso.
Louis non rispose e si alzò, rientrando poi in casa e chiudendo Harry sul balcone.
Afferrò la sedia dal tavolo e si posizionò davanti alla porta finestra mentre il riccio lo incitava ad aprirgli.
"Non è divertente!" lo sentì dire ma Louis scoppiò a ridere "Invece si!" esclamò tra le risate.
Harry trascinò la sedia in cui erano seduti poco prima e si sistemò in modo da essergli esattamente di fronte. Louis accavallò le gambe e lo fissò sorridendo.
Amava i capelli lunghi di quel ragazzo, amava passarci le dita in mezzo e sentire il loro profumo.
"Voglio diventare un insegnante di teatro" disse all'improvviso.
Harry si sporse più avanti, curioso di ascoltare, nonostante la porta a dividerli.
"Voglio provare a fare i test per entrare al college il prossimo anno" continuò.
"Sono sicuro che ci riuscirai!" disse Harry sincero.
Louis rise "Sì, lo penso anche io!" rispose sicuro.
Harry rise a sua volta "La modestia di certo non ti manca Lou!" esclamò in risposta.
Louis scrollò le spalle "Tu invece, cosa vuoi fare?" chiese tranquillo.
Si era già stufato di quella porta che li divideva, così si alzò e la aprì, ma tornò a sedersi subito dopo. Restarono così ancora per un po', mentre Harry ammetteva di non avere mai pensato veramente al futuro, nemmeno in questi mesi "Sono troppo spaventato che le cose non vadano bene" confessò.
"La vita non è semplice, è vero, ma spesso decidiamo noi di complicarla ancora di più" disse Louis.
Harry sorrise "Quando ero piccolo volevo diventare un cantante" ammise.
Louis spalancò gli occhi "Sul serio?" chiese entusiasta e Harry annuì.
"Prima che tutto si complicasse, amavo cantare per mia madre e mia sorella, poi insieme a Zayn siamo stati costretti ad abbandonare quello che ci piaceva, lui dipinge lo sai?" disse e da quelle parole trapelava tutto l'affetto per il suo miglior amico.
Louis scosse la testa "Non lo sapevo" disse.
"Dubito lo abbia detto anche a Liam in realtà, fai finta di non sapere niente" si affrettò a dire.
Zayn era sempre stato riservato sul suo essere e anche se Liam era riuscito ad entrare e scalfire quella corazza, Harry non sapeva se era già riuscito ad aprirsi totalmente e a combattere i mostri del suo passato. Quella giovinezza rubata ad entrambi troppo presto, quel bisogno di proteggere la famiglia a tutti i costi accantonando i propri piaceri, le proprie passioni in un angolo abbandonato.
"Non dirò niente, promesso!" disse Louis baciando le dita per giurare.
Harry annuì "Grazie" disse.
"Niente, ma tu mi prometti che un giorno canterai per me?" chiese sorridendo.
Il cuore di Harry perse un battito, si alzò e lo raggiunse. Si sedette a cavalcioni su di lui "Promesso!" ripeté baciandolo poi sulle labbra.
"Mi erano mancate oggi le tue labbra!" ammise Louis.
"Possiamo rimediare" sorrise dolcemente Harry e quel sorriso a Louis piaceva veramente troppo.
Com'era possibile che una persona poteva essere bella quanto Harry?
Quelle fossette dolci e quegli occhi vispi lo mandavano in confusione. Si spinse in avanti baciandolo ancora. Gli circondò la vita con le braccia e se lo tirò contro, quanto era bello avere qualcuno da baciare alla fine di una giornata dura? Quel momento di confessioni e di conoscenza però venne interrotta dal rumore delle chiavi nella toppa del portone. Harry sbuffò cercando di staccarsi ma Louis lo tenne fermo in quella posizione.
Quando Liam entrò in cucina balbetto uno "Scusate", divenne rosso e si rigirò per tornare indietro.
Louis rise, seguito da Harry ma la faccia seria di Zayn zitti tutti. Il moro li stava osservando, studiando.
"Che succede?" chiese subito il riccio sentendosi in soggezione.
"Zayn lasciamo perdere, non sono problemi loro" disse allora Liam.
Il suo miglior amico era così felice, non voleva rovinargli sempre tutto, Louis aveva rinunciato già a tante cose per lui.
"Sono problemi di tutti!" tuonò Zayn. "Il padre di Liam verrà scagionato per mancanza di prove" buttò fuori facendo tremare ancora Liam e facendo sobbalzare gli altri due.
"Non è possibile!" disse Louis "Lee?" si rivolse al suo migliore amico.
Scostò gentilmente Harry dalle sue gambe e si avvicinò a Liam, strinse la mano intorno alla stoffa della felpa che riconobbe non essere sua.
"Giuro che lo ammazzo!" sussurrò a denti stretti.
Liam scosse la testa "Lou, ci penseremo piano piano, ora ho bisogno di te, mi dispiace disturbarvi ma devo andare a prendere tutte le mie cose e portarle..." si fermò dal parlare e guardò Harry.
"Posso vivere qui vero?" chiese.
Harry boccheggiò "È casa tua Liam, non devi chiedermi il permesso!" esclamò.
Liam scosse la testa "No, non c'è scritto da nessuna parte che questa è mia, hai firmato tu, anche se ho pagato io!" affermò.
"Lo hai fatto apposta!" disse Louis come se tutto si facesse chiaro in quel momento.
"Cosa?" chiesero insieme Zayn ed Harry.
"Hai intestato tutto ad Harry fin da subito per non far sapere a nessuno, a tuo padre, di aver comprato questa casa" spiegò meglio Louis.
Liam annuì, era sempre stato previdente nelle cose e ringraziò mentalmente se stesso per essere così. Zayn sorrise e gli toccò dolcemente il braccio, poi "Andate adesso, noi vi aspettiamo qui!" disse. Harry annuì, sapeva già che Zayn doveva parlare con lui.
"Va bene, cerchiamo di fare il prima possibile" disse Liam.
Louis annuì e andò ad infilare le scarpe velocemente, poi tornò indietro prendendo la giacca.
Si guardarono qualche secondo tutti e quattro imbarazzati poi Liam si avvicinò a Zayn accarezzando le sue labbra e Louis sorridendo si diresse verso Harry baciandolo teneramente.
"Ci vediamo dopo" disse Liam guardando Zayn negli occhi.
Quello annuì lasciando piano piano la mano del castano, dandogli modo di infilare di nuovo la giacca. "Fate i bravi!" disse il più grande prima di chiudersi la porta d'ingresso alle spalle.
Nonostante tutto quello che stavano attraversando, in cuor loro un'emozione strana si fece strada, tutti e quattro ripensavano a quel "A dopo" sussurrato sulle labbra, tutti e quattro sapevano e speravano di essere arrivati a quel punto per restare il più a lungo possibile nella vita dell'altro.  

The Roses | Ziam&LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora