Baby I'll never leave
if you keep holding me this way
One Direction, Stockholm Syndrome
Il commissariato di polizia si trasformò in pochi giorni in un centro di accoglienza per donne vittime di abusi, non sapevano più dove far accomodare quelle donne, ce n'erano di tutte le età, ragazze giovani ma anche donne adulte, bionde, more, bianche e di colore, tutte con il viso segnato dalla violenza. C'era qualcosa nel loro sguardo che lo faceva tremare e vergognare di essere uomo, passò distrattamente le mani nei capelli e sbuffò, per l'ennesima volta in quella giornata.
L'FBI aveva preso in mano le redini del caso e avevano ricevuto più di venti denunce verso il capo della polizia Trevor Philips e il sindaco Payne, al perché non avessero denunciato tutto prima le risposte erano un alternarsi di Vengo dal Bronx, non mi avreste creduto o Mi avevano minacciato, o restavo zitta o mi avrebbero accusata e portata in prigione e voi lo sapete cosa vuol dire essere senza marito e avere un figlio? Non potevo andarci in gattabuia o ancora Pensate sia facile vivere dopo aver subito una violenza? e purtroppo non potevano dargli torto, il loro vivere nel Bronx metteva in cattiva luce ogni loro parola, era stato difficile per Niall convincere l'FBI ma dato il numero delle denunce nemmeno loro potevano passarci sopra.
In quel momento Niall osservò l'avvocato lasciare la stanza dove stavano interrogando il commissario, ex a questo punto, seguito da alcuni agenti.
"Ha detto qualcosa?" chiese ad uno di questi fermandolo.
"Ancora niente" negò questo "Ma parlerà!" aggiunse.
Niall annuì e tornò a girare per le stanze, con in mano un vassoio di ciambelle da offrire alle donne presenti. Non era suo compito ma voleva farlo, voleva far sentire a quelle donne di essere esattamente come tutte le altre, era sempre stato un ragazzo dal cuore d'oro, voleva fare del bene al prossimo e per questo aveva deciso di entrare nelle forze armate, per lui un poliziotto corrotto faceva più schifo di tutto il resto. Credeva nei suoi ideali, credeva nell'idea di poter vivere in un mondo migliore e anche solo nel suo piccolo voleva cambiarlo, un passo alla volta.
Una donna sulla cinquantina fece il suo ingresso tenendo stretta in vita una ragazza che doveva avere più o meno la sua età, avevano entrambe qualcosa di familiare così si scusò un attimo, appoggiando il vassoio su un tavolino e si avvicinò a loro, aggiustò il nodo della cravatta.
"Posso esservi utile?" chiese.
La donna lo guardò un po' spaventata poi annuì "Sì, mia figlia vorrebbe sporgere denuncia"
Niall spostò lo sguardo sulla ragazza e le chiese il nome, non ricevette risposta.
"Ehm, Doniya, si chiama Doniya Malik" rispose allora la donna.
Niall le guardò strabuzzando leggermente gli occhi ricollegando le due donne a Zayn.
Vide la paura nei loro occhi e così si affrettò a spiegare che lo conosceva e che in qualche modo erano amici, le fece accomodare e offrì qualcosa anche a loro nell'attesa, poi si congedò.
Raggiunse la sua scrivania e frugò nel cassetto, digitò velocemente un messaggio sul cellulare e tornò al suo lavoro.
*
Dall'altra parte della città Zayn si stiracchiò nel letto e affondò il viso nel petto di Liam.
Non aveva intenzione di alzarsi, voleva stare steso tra quelle lenzuola e passare una mattinata tranquilla, erano giorni che non succedeva niente e sapeva che la tempesta sarebbe arrivata da un momento all'altro ma la sua mente si rifiutava di pensarci, per la prima volta in vita sua voleva vivere una vita degna di essere vissuta e questo comprendeva baciare Liam tutta la mattina.
Si avvicinò al viso del ragazzo ancora addormentato e strofinò il naso sulla sua guancia.
Sorrise e iniziò a lasciargli baci piccolissimi, un semplice sfioramento di labbra.
"Zay sai di essere fastidioso la mattina?" protestò l'altro.
Il moro si staccò e indispettito si alzò "E sei anche diventato permaloso!" aggiunse Liam, afferrando il moro per un braccio e tirandoselo addosso.
"Buongiorno" disse Liam sorridendo davanti all'espressione di Zayn.
Non sapeva quando erano passati a scambiarsi i ruoli, ma in fondo Liam l'aveva sempre saputo, Zayn aveva bisogno di conferme nella sua vita e lui era disposto a dargliele tutte.
Gli baciò il naso ma vennero interrotti dal suono del cellulare del moro che sbuffò, allungandosi verso il lato del letto che ormai era diventato suo.
Liam osservando la sua fronte corrucciata capì che qualcosa non andava così chiese subito spiegazioni all'altro ragazzo.
"Mia madre e mia sorella sono in centrale" rispose con voce piatta.
Si guardarono negli occhi qualche secondo, poi Zayn sbuffò "Io volevo solo stare a letto a non fare niente!" protestò e Liam si ritrovò a doverlo trascinare fino al bagno e a chiuderlo lì dentro con un cambio di vestiti.
Sorrise Liam chiudendo la porta e sempre con quel sorriso sulle labbra si recò in cucina con l'intenzione di preparare la colazione per entrambi. Si era abituato a questa novità, erano ormai quattro giorni che vivevano in quella casa da soli, Louis ed Harry sarebbero rientrati nel tardo pomeriggio e Liam si ritrovò a desiderare che rimandassero ancora.
Voleva avere la casa tutta per loro, era diventata quasi la quotidianità nonostante il pochissimo tempo passato totalmente soli e, pur essendo consapevole della loro situazione al di fuori di quelle mura, Liam non aveva paura di immaginare un futuro insieme a Zayn.
Immerso nei suoi pensieri finì per bruciarsi le dita e saltellando le porto sotto l'acqua fredda che lo fece rilassare subito dopo, ispezionò la parte lesa e alzò gli occhi al cielo.
Era un disastro.
"Che succede?" chiese Zayn ormai vestito, si avvicinò al castano. "Ti sei bruciato?" chiese.
Liam arrossì e rispose mentendo con un No non troppo convincente.
Zayn rise, in quei giorni Liam ne aveva combinata sempre una, aveva rotto un bicchiere, aveva distrattamente messo il suo cellulare nel ripiano dei biscotti, aveva pestato i piedi di Zayn innumerevoli volte e alla fine si era anche bruciato, il fattore che accomunava tutto era il suo pensiero fisso per il moro. Quest'ultimo si portò le dita di Liam alle labbra e ci soffiò sopra per alleviare il bruciore, alzò gli occhi e lì fissò in quelli di Liam che lo guardavano già liquidi, possibile che anche in un momento del genere Zayn risultava l'essere più sexy della terra?
Liam sospirò beccandosi in risposta la risata cristallina di Zayn.
"Che c'è?" chiese il moro.
"Ti odio!" rispose Liam allontanandosi per tornare a preparare la colazione
Zayn rise ancora. "Non è vero, lo sai" disse avvicinandosi e stringendo le braccia intorno alla vita dell'altro. "Tu mi ami!" continuò poco dopo con un sorriso sghembo sul viso.
"Non ricordarmelo!" esclamò Liam fingendosi ancora schivo ma quando il moro iniziò a baciare il suo lobo destro rilassò le spalle.
"No, stai fermo, sei un diavolo tentatore Zayn ecco perché io sono un disastro ambulante!" disse velocemente, poi spinse il moro indietro e con le sue risate come sottofondo riuscì a cucinare qualcosa.
"Quando arrivano Harry e Louis?" chiese Zayn.
"Non lo so, nel pomeriggio credo, Lou ha detto che deve dirmi una cosa..." rispose finendo di allacciarsi le scarpe.
"Hai idea di cosa sia?"
Liam scosse la testa, presero le chiavi dell'auto e si chiusero la porta di casa dietro.
"Non lo so, ma sembrava serio!"
Louis lo aveva chiamato il giorno prima avvertendoli del loro ritorno per poi dirgli di voler parlare con lui e Zayn, da buon ragazzo ansioso qual era, aveva pensato tutta la sera e la notte alla futura conversazione, preparandosi psicologicamente ad eventuali scenari.
In fondo è questo che fa una persona ansiosa, cerca di preparare la sua mente e il suo corpo ad eventuali situazioni, così da limitare le future conseguenze. Era preoccupato e aveva una sensazione strana alla bocca dello stomaco, ma non disse niente a Zayn. Si girò a guardarlo guidare e cercò di concentrarsi su di lui, amava veder il suo braccio in tensione sul voltante e l'altro distrattamente poggiato sulla coscia, con le dita a tamburellare il ritmo delle canzoni alla radio.
Il traffico era intenso, non nevicava più e tutti sembravano approfittare di quei raggi di sole per uscire.
"Sai, mi piace quando c'è la neve a terra e c'è il sole" confessò Zayn.
"È vero, c'è una bella atmosfera!" disse Liam sorridendo mentre prestava attenzione a un cumulo di neve che brillava sotto la luce solare.
Mancava poco più di una settimana alla fine dell'anno e in quel momento a Liam venne un'idea. Tenne dentro di sé anche questo pensiero, questa volta però, con il sorriso sulle labbra.
Raggiunsero la centrale che era passato molto più tempo del previsto.
"Ma puoi entrare lì dentro?" chiese Liam preoccupato.
"Perché non dovrei?" ribattè allora Zayn.
"Forse perché sei una specie di criminale?"
"Io non sono un... Forse hai ragione, non posso entrare"
"Vado io, chiedo a Niall e ti mando un messaggio, fai il bravo in macchina!" disse Liam sporgendosi per far sfiorare le loro labbra e uscì dall'auto.
"Io sono sempre bravo!" gli urlò dietro Zayn e Liam continuò a sorridere fino all'ingresso della centrale.
Una volta dentro si trovò davanti una situazione abbastanza insolita, c'era una gran quantità di gente, tutte donne, se non si contavano i poliziotti, e si voltarono tutte a guardarlo, qualcuna sussurrò a bassa voce, altre annuivano e lo guardavano con una forza dentro accecante.
Venne risvegliato da quella situazione che lo aveva letteralmente pietrificato da Niall che cercava di attirare la sua attenzione già da qualche minuto, così lo raggiunse sempre sotto lo sguardo attento di quelle persone. Lo salutò abbracciandolo e il biondo sorrise.
Si guardarono e Niall annuì alla sua tacita domanda.
"Si, sono qui per le denunce"
Liam si guardò ancora intorno, erano così tante, suo padre era un vero mostro.
Poi la porta di un ufficio venne aperta e si trovò ad incrociare gli occhi di Doniya per qualche secondo, poi le sorrise mentre lei avanzava con Trisha.
La donna lo salutò con un abbraccio caloroso che lui ricambiò felice prima di salutare anche la ragazza, che sembrava essere chiusa totalmente nel silenzio.
"Com'è andata?" chiese.
"È riuscita a dire qualcosa e io ho raccontato quello che sapevo"
"Vedrai che andrà tutto bene" disse Liam e forse lo stava dicendo anche a sé stesso.
Un improvviso silenzio da parte del gruppo di donne catturò l'attenzione del gruppo, Liam si girò in tempo per sentire "Salve!"
Zayn si guardò intorno e una volta individuati li raggiunse, Liam scosse la testa.
"Ti avevo detto di restare in auto, queste donne ti conoscono!" lo rimproverò.
Trisha e Niall risero e la scena divertì anche Doniya che, con grande sorpresa, sorrise.
Zayn la guardò e sorrise, poi passò una mano intorno alla vita di Liam e se lo tirò addosso.
"Novità?" disse per evitare domande.
Niall scosse la testa "Vi farò sapere, le ho fatte deporre per prime quindi ora potete andare ok?" disse risoluto e gli altri si limitarono ad annuire.
Zayn aiutò sua sorella ad uscire e una volta nel parcheggio chiese loro come fossero arrivate fino alla centrale.
"Ho speso i soldi che avevo per far arrivare un taxi" disse sua madre.
Zayn annuì, si vergognava un po' davanti a Liam dello stato economico della sua famiglia e non perché lui giudicava ma perché erano la prova del suo fallimento.
Aveva un obiettivo nella vita, far vivere la sua famiglia decentemente e finora era riuscito solo a farla sopravvivere.
"Zay hai detto alla tua famiglia che potranno trasferirsi nella tua casa dopo che avremo finito i lavori?" disse Liam sorridendo.
Zayn lo guardò spaesato, non era a conoscenza di nessun lavoro.
"A casa tua?" chiese Trisha rivolgendosi al figlio.
"Sì signora, lì c'è abbastanza spazio, Zayn è riuscito ad ottenere il garage accanto, dobbiamo solo ristrutturarlo, è sempre nel Bronx, è vero ma è quasi all'uscita, siete più al sicuro e più comodi lì!" proseguì Liam, lasciando il moro e la sua famiglia senza parole.
"Oh, grazie Zayn!" disse sua madre abbracciandolo, il moro ricambiò ma spostò lo sguardo su Liam, porgendogli una domanda silenziosa.
*
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The Roses | Ziam&Larry
Fiksi PenggemarVivere nel Bronx non è facile, impari fin da piccolo quali sono le regole da seguire per sopravvivere, Zayn e Harry lo sanno bene. Liam, dall'altra parte della Grande Mela non se la passa meglio nonostante la sua posizione agiata. Ma ha Louis e Loui...