Epilogo

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Non sono mai riuscito a capire se le belle persone abbiano una tendenza innata a far crescere le rose o se siano le rose nel loro crescere a rendere belle le persone.
(Roland A. Beowne)


***

New York
28 Luglio 2018

Liam scese velocemente le scale della facoltà di psicologia della New York University, la tracolla in spalla e un sorriso sul volto, si guardò attorno con sguardo attento poi accelerò il passo verso l'auto nera posteggiata nell'immenso parcheggio, quasi deserto in questi giorni, dell'università.
Trovò l'auto vuota e si appoggiò con la schiena alla portiera, incrociò i piedi e tirò fuori il cellulare dalla tasca. Dove siete? digitò velocemente.
Non ci fu bisogno di ricevere risposta, la risata cristallina di Niall gli arrivò alle orecchie prima ancora che li vedesse arrivare dall'angolo della strada, sicuro fossero stati al bar. Si concesse di guardare il suo uomo, i pantaloni neri, quella camicia bianca leggermente aperta e i capelli nettamente più corti di quel nero pece che tanto lo faceva impazzire, ma più di tutto si concentrò sul suo sorriso, era bello vederlo così spensierato e vivo.
Lo raggiunsero allegri e subito Zayn si avvicinò a lui per lasciargli un bacio dolce sulle labbra.
"Com'è andata?" chiese entusiasta.
"A+!" rispose Liam con un sorriso enorme in viso.
Il moro lo abbracciò.
"Sei un piccolo secchione amore!" disse dolcemente e il castano sorrise, era incredibile come nonostante fossero passati ormai anni Liam riuscisse ancora ad arrossire e sorridere così spontaneamente a Zayn, non si erano mai fatti prendere dall'abitudine, riuscivano a riscoprirsi innamorati ogni giorno. Liam salutò anche Niall con un abbraccio poi vennero richiamati dal moro che intimava loro di sbrigarsi per evitare di fare tardi. I due ragazzi annuirono, salirono nell'auto di Niall e Liam poggiò la tracolla accanto a lui, recuperò il portamonete, gli occhiali da sole e l'-pod e li trasferì nel piccolo zaino sul sedile.
"Nì ti lascio la tracolla, poi vengo a prenderla quando torniamo!" disse sorridendo.
"Nessun problema amico!"
Liam sorrise, alternando uno sguardo fuori dal finestrino e uno a Zayn, seduto davanti.
Vide Niall girare a destra, seguendo le indicazioni per l'aeroporto e si rilassò, aveva finito gli esami del penultimo anno di università e stava per partire con Zayn alla volta di Los Angeles, non vedeva l'ora di arrivare ed era piacevolmente agitato.
Passarono quella mezz'ora di viaggio ascoltando i racconti di Niall sui nuovi casi che gli erano stati affidati, annuendo ogni tanto alle sue parole.
"Comunque alla fine ho deciso" disse ad un certo punto.
"Farai il test?" chiese Liam sporgendosi in avanti tra i due sedili anteriori e sorridendo.
Niall annuì e Zayn gli batté una mano sulla coscia.
"Vedrai che lo passerai e sarai un commissario brillante!" gli disse sincero.
In quegli anni Niall era entrato a far parte di quella famiglia un po' allargata, dopo la partenza definitiva di Louis e Harry per la California era diventato un po' il fratellino minore di Liam e Zayn, ma non si era mai sentito la ruota di scorta, voleva un bene dell'anima ad entrambi e li aveva visti crescere sia fisicamente che mentalmente, individualmente e come coppia e non poteva essere più fiero di loro due. Alcune volte si fermavano a riflettere sul modo in cui si erano conosciuti e sia Niall che Zayn erano felici che Liam riuscisse a parlare di quel periodo senza più oppressione e tristezza. Sembrava rinato da quando frequentava psicologia, ogni tanto lui e Zayn discutevano per casa, soprattutto i giorni prima di un esame ma poi finivano per fare l'amore accanto ai fogli, alle penne, agli evidenziatori e tutto tornava come prima.
Una volta in aeroporto Niall accompagnò i due ragazzi all'interno e poi li salutò calorosamente.
"Salutate anche gli altri due e scusatevi ancora da parte mia per non poter essere lì!" disse lasciandoli poi andare e sventolando la mano in segno di saluto.
Zayn e Liam, una volta passati i controlli, si voltarono a ricambiare e lo videro allontanarsi verso l'uscita. Avevano mezz'ora ancora prima dell'apertura delle porte, così si fecero spazio nella sala d'attesa e trovarono un posticino dove sedersi. Sistemarono i due trolley davanti alle loro gambe e si lasciarono andare ad un sospiro, Liam chiuse gli occhi e cercò la mano di Zayn accanto a lui, la sfiorò dolcemente, sentendone la ruvidezza. Riaprì gli occhi e le osservò, le macchie di vernice scura ancora sul palmo.
"Non sono andate via?" chiese.
Zayn scosse la testa tranquillo. "Andranno via tra qualche giorno!"
"Non riesco ancora a capire cosa ci fai con tutto questo marrone!" disse Liam scuotendo la testa.
Zayn sorrise e lo guardò di sfuggita.
"Ti ho detto che lo capirai a tempo debito!"
"Uff, lo sai che sono curioso di sapere quello che fai!" disse sbuffando e mettendo su un broncio adorabile.
Zayn lo guardò appoggiarsi sulla sua spalla, poi guardò il palmo delle sue mani. Sorrise istintivamente, alcuni giorni stentava a credere di essere riuscito a frequentare dei corsi di disegno e pittura, non aveva ancora detto a Liam di essere riuscito ad ottenere un piccolo spazio in una mostra per esporre i suoi lavori, non l'aveva fatto perché la mostra coincideva proprio con il giorno del suo compleanno e Zayn voleva fargli un regalo.

*

Los Angeles
7 ore dopo


"Dio Harry quando sei diventato così alto?" chiese Zayn scompigliando i capelli lunghi del suo miglior amico.
"Sono tre mesi che non ci vediamo e per i capelli non li taglio da tantissimo!" si giustificò l'altro.
Harry era diventato un uomo bellissimo, era cresciuto in altezza ed era maturato come persona, era diventato un esempio per tutti quelli che gli stavano attorno e nonostante la lontananza lo era anche per Zayn e Liam.
"Ti stanno benne Har!" sorrise Liam ed Harry si aprì in un dolce sorriso prima di abbracciarlo.
Zayn alzò gli occhi al cielo, finiva sempre così quando erano insieme, Liam si coalizzava con Harry e lui, beh, lui aveva trovato un compagno di marachelle in Louis.
Louis che in quel momento rientrò in casa, con un sorriso sulle labbra e una busta di cibo nelle mani. "Uomini!" urlò entrando in salotto.
Liam fu il primo ad alzarsi e corrergli incontro, mentre Harry si avvicinò a togliere la busta dalle mani del suo fidanzato. Già, fidanzato. Sorrise guardando quel pezzo di metallo intorno al suo dito. Poggiò la busta sul tavolo della cucina e si lasciò prendere dai ricordi.

Harry aveva appena chiuso la sua pasticceria, aveva buttato un'occhiata a quell'etichetta attaccata sul vetro della porta, quella che denominava il suo locale uno dei migliori della città. Era orgoglioso di quello che aveva fatto, dopo tanti sacrifici era riuscito a trovare un piccolo locale poco distante dalla casa che aveva comprato con Louis. Non si sarebbe mai aspettato di finire a fare dolci per il resto della sua vita eppure era qualcosa che lo faceva sentire bene, amava inventare nuove prelibatezze e adorava dover preparare torte per compleanni o cerimonie, come poco prima, aveva ospitato il compleanno di un bambino di sei anni e aveva disegnato su ogni cupcake un personaggio Disney con gli stampini che Zayn aveva appositamente disegnato per lui. Si sentiva felice con poco e questo lo rendeva ancora più bello agli occhi di Louis. Quando era tornato a casa, aveva fatto una doccia, si era cambiato e stava iniziando a preparare la cena quando il telecomandino dell'antifurto, che teneva attaccato alle chiavi, aveva iniziato a suonare. Si era spaventato immediatamente, aveva afferrato la giacca ed era corso verso il locale. Una volta fuori, aveva notato tutte le luci accese, la porta chiusa, segno che chi era all'interno dovesse avere le chiavi. Spense l'antifurto e aprì la porta. Sentì un gran trambusto provenire dalla cucina e poi un "Ahia!" gridato.
"Louis?" aveva richiamato il suo ragazzo raggiungendolo nella stanza.
La prima cosa che vide fu il sacco di farina aperto, i gusci delle uova rotti e un baccano incredibile, aveva spostato lo sguardo verso Louis e lo aveva trovato con i capelli disordinati e un sorriso furbo in viso.
"Sei già arrivato!"
"Sei stato tu a far scattare l'allarme!" aveva risposto ovvio.
Poi tutto era passato in secondo piano, perché Louis si era spostato involontariamente ed Harry aveva avuto il tempo di vedere la torta che tentava invano di nascondere. Si era avvicinato piano, poi aveva portato le mani alla bocca e aveva guardato incredulo l'altro ragazzo.
"Non doveva succedere così, ma come sempre ho fatto casino..." aveva detto Louis in risposta alla sua reazione. Harry non riusciva a parlare, il cuore a martellare nel petto e un'unica frase nella testa.
Quel Mi vuoi sposare? di glassa al cioccolato.

A riscuoterlo ci pensò la voce di Louis nelle orecchie, un bacio dolce sulla guancia e uno sguardo sognante.
"Ciao" disse Harry sorridente. "Stavo pensando a questo!" continuò scuotendo la mano.
Louis chiuse gli occhi. "Non vedo l'ora che arrivi il compleanno di Liam"
"Shh!" lo ammonì Harry. "Sei matto? Poteva sentirci!" disse affacciandosi a vedere i loro amici.
Sorrise. "Sono così carini!" Si lasciò sfuggire.
E Louis non poté che trovarsi d'accordo.
Si voltò anche lui ad osservarli, la mano di Zayn ad accarezzare i capelli di Liam mentre parlavano di chissà quale argomento interessante.
"È bello avervi qui!" Li interruppe Harry tornando in salotto.
"Siamo veramente felici, ci mancate un sacco!" rispose Liam sorridendo.
Louis si accomodò sul bracciolo del divano e si sporse in avanti per accendere il televisore, poi sprofondò alla destra di Liam.
"Bene, Harry, Zayn preparate la tavola voi vero?" disse con un sorriso strafottente mentre il suo miglior amico scoppiò a ridere.
Zayn alzò gli occhi al cielo, poi si sporse verso Liam e lo baciò sulle labbra con un'intensità tale da lasciare tutti senza parole prima di allontanarsi.
"Te lo volevi mangiare?" disse Louis fingendosi sconvolto.
Liam si morse le labbra e quando Zayn e Harry li lasciarono soli si lasciò andare in un sospiro.
"Vedo che le cose vanno sempre bene!" lo prese in giro Louis.
"Non ti dico niente, è ancora meglio dell'inizio!" rispose Liam ridacchiando.
Louis si unì alla sua risata e poco dopo sentirono anche gli altri due ridere.
"Che avete fatto?" disse Louis alzandosi curioso.
"Non eravate impegnati a chiacchierare?" disse Zayn e Louis lo spintonò.
"Niente nano, gli stavo raccontando dei tuoi scleri!" rispose Harry.
"Sono solo un po' agitato!"
"Sarai bravissimo Lou!" lo consolò Liam, abbracciandolo per poi guadagnarsi uno strofinaccio in faccia da Zayn. Risero tutti e quattro ed ognuno di loro ripensò alla prima volta in cui si era sentito a casa insieme agli altri, era bello essere tutti nello stesso posto, come una famiglia.

*

Los Angeles
31 Luglio 2018


Le luci si spensero all'improvviso portando il silenzio nell'intera sala, Harry si mosse a disagio sulla poltroncina di velluto rosso provocando le risate di Zayn al suo fianco.
Quest'ultimo si beccò una gomitata dal suo fidanzato e provò a trattenere le risa.
"Scusa!" mormorò in direzione di Liam.
"Sei sempre il solito" ottenne in risposta, lo sguardo da cucciolo a tradire quel tentativo di sembrare severo.
"Mi ami lo stesso!" disse sicuro Zayn e Liam si ritrovò a scuotere la testa, non poteva ribattere a quell'affermazione, Zayn era amore, di quelli belli e puri.
Quando la musica iniziò ad arrivare alle loro orecchie, Zayn strinse la mano di Liam sulla sua gamba, passò il pollice sul dorso ritmicamente mentre la voce angelica di Louis si diffuse nel teatro. Harry trattenne il fiato, vedendolo su quel palco a fare quello per cui era nato, era il primo musical da protagonista, era un momento importantissimo della sua vita ed essere tutti lì, per Louis, valeva più dell'oro.
Liam si sporse in avanti per osservare meglio, un sorriso dolce sul viso lo accompagnò per tutta la durata dello spettacolo, quando il sipario calò giù, un grosso applauso si levò dal pubblico, si alzarono in piedi fino a quando il sipario non si riaprì e Louis, con gli altri attori, si inchinò per ringraziare. Gli occhi azzurri ad incontrare quelli verdi di Harry un secondo prima di sparire dal palco.
"È stato fenomenale!" disse entusiasta il riccio. "Vado dietro le quinte, voi aspettateci fuori!" continuò alzandosi e inciampando quasi durante il tragitto verso il backstage.
Zayn rise e poi seguì Liam verso l'uscita, gli piaceva la California, era sempre abbastanza caldo e Liam quando si trovavano lì indossava sempre una camicia aperta. Gli poggiò un bacio sulla spalla dolcemente mentre cercò di catturare quel momento, quella luce sul viso di Liam, per poterlo ritrarre.
Erano diventati due persone nuove, erano cresciuti, stavano seguendo le loro passioni e avevano finalmente dato un senso a tutta la loro vita, Zayn non era mai stato più felice di così, la sua famiglia ormai viveva in condizioni normali, senza dover rinunciare a tutto come prima, sua sorella era tornata a parlare un po', certo, non intraprendeva discorsi lunghi ma sentire la sua voce era comunque un piacere per tutti. E se Zayn poteva ritenersi un uomo diverso lo doveva solo al ragazzo che, diventato più alto e muscoloso di lui, ora lo stringeva da dietro. Zayn era diventato migliore guardando Liam, imparando ogni giorno una piccola cosa nuova da lui, era il suo punto di riferimento, la sua musa ispiratrice e sarebbe stato sempre così, perché Liam aveva tanto da dare al mondo e il moro era pronto a prendere ogni sua piccola sfaccettatura.
Zayn buttò la testa indietro e catturò le labbra di Liam tra le sue, si girò tra le sue braccia e lo baciò con trasporto, spingendolo poi contro il muro, c'era ancora qualcuno fuori dal teatro ma non se ne curò minimamente, non li avevano mai visti due ragazzi innamorati? Lui doveva baciarlo.
Una cosa che Liam amava di Zayn era sicuramente il suo modo di guardarlo dopo un bacio, gli occhi del moro erano così liquidi da sembrare oro fuso e anche in quel momento si guardarono negli occhi senza fiatare, trasmettendosi con uno sguardo un amore totalitario.
Liam sorrise, poi Zayn gli accarezzò la guancia.
"Grazie di essere entrato nella mia vita" disse facendo battere il cuore del più piccolo velocemente. Era sempre Liam a sbilanciarsi di più, ma quando lo faceva Zayn, Liam si innamorava ogni santissima volta di più.
"Grazie a te" rispose semplicemente, prima di abbracciarlo e rimanere lì, l'uno stretto nelle braccia dell'altro, a fregarsene della gente che li guardava straniti.
Quando Louis ed Harry li raggiunsero, li trovarono così e per tutta risposta si unirono all'abbraccio, poi Liam e Zayn si congratularono con lui per lo spettacolo.
"Sono contento che vi sia piaciuto!" disse emozionato Louis.
"Ora andiamo a festeggiare dai, vi portiamo in un locale dove andiamo di solito!" intervenne Harry sorridendo e incamminandosi verso l'auto.
E se quella sera ballarono fino alle tre del mattino, tutti e quattro un po' brilli, non importò a nessuno. Si stavano divertendo, si stavano ritrovando come quella prima sera che si erano incontrati. Louis passò la mano sul tatuaggio della rosa di Harry, come la mattina dopo il loro primo incontro e il riccio rabbrividì. Liam invece rischiò di scivolare rovinosamente a terra dopo che qualcuno aveva versato un drink proprio accanto a loro, Zayn scattò d'istinto ad afferrarlo prima che si facesse male e sorrise.
"Le cose non cambiano mai, eh principessina?"
Liam si aggrappo alle sue spalle e si ricompose.
"Devi avermi viziato troppo!" rispose, facendo riaffiorare nella mente del moro una delle loro prime conversazioni.
Sorrisero entrambi e poi raggiunsero Louis ed Harry in pista, erano scoordinati ma non importava, erano felici in quel momento e Liam si rese conto che spesso le persone cercano la felicità nei posti sbagliati, senza apprezzare quei piccoli gesti, quei brevi attimi che di felicità sono pieni.
Si lasciò stringere dalle mani esperte di Zayn sui fianchi e si dondolarono, ridendo per i movimenti sconnessi e scambiandosi un bacio ogni tanto, nonostante tutta la gente, il bello di loro due era che riuscivano ad essere sempre loro, Liam e Zayn, Zayn e Liam pur non lasciando nessuno al di fuori. Riuscivano ad amarsi anche coinvolgendo altre persone, quando uscivano in gruppo il moro odiava mettere da parte gli altri eppure, come Louis diceva spesso ad entrambi Voi non lo fate apposta, vi rincorrete e raggiungete senza rendervene conto, anche solo con uno sguardo siete in grado di far sentire gli altri delle nullità in amore, compreso me e io Harry lo amo sul serio.
Ma non era di certo colpa loro, si appartenevano, erano i due pezzi complementari dello stesso puzzle. Liam strinse la stoffa della maglia nera di Zayn tra le mani e lo strattonò al suo fianco.
"Ho voglia di te..." gli sussurrò nell'orecchio.
Il moro rabbrividì, chiuse gli occhi per un istante e poi si avventò sul suo collo.
Louis ed Harry li guardarono e scossero la testa, il più grande si avvicinò a loro.
"Vi ricordo che siamo a Santa Monica ragazzi, ci sono distese di spiagge!" gli suggerì.
Zayn non lo fece finire nemmeno di parlare, dieci minuti dopo erano fuori dal locale a camminare mano nella mano, ogni tanto si fermavano a baciarsi contro un muro, attraversarono un piccolo ponte che divideva la città dalla spiaggia, si sfilarono le scarpe e una volta immersi i piedi nella sabbia dorata iniziarono a correre verso l'acqua, mano nella mano e con un sorriso in volto.
"Ti amo" disse sincero Liam guardando Zayn fissare il mare.
Il moro sorrise.
"Lascia che ti mostri anche io quanto ti amo!" disse avvicinandosi dolcemente al suo viso, poggiò le labbra sulla sua guancia lasciando piccoli baci lungo il suo viso, gli mordicchiò il mento poi aprì la bocca e lasciò un bacio più umido degli altri sul suo collo. Liam rabbrividì trattenendo il fiato per qualche secondo prima di affondare una delle sue mani nei capelli di Zayn.
Gli ordinò di girarsi e il moro non se lo fece ripetere due volte, in quegli anni avevano imparato a conoscersi sotto quel punto di vista, avevano scoperto quanto a Zayn piacesse la voce autoritaria di Liam. Le mani del castano sfiorarono abili la pelle scoperta del moro, proprio sopra l'elastico dei boxer, gli accarezzò il lobo sinistro con le labbra e quando lo sentì gemere distratto infilò le mani nei suoi jeans.
"Shh..." lo rassicurò, iniziando piano a muovere la mano, con l'altra lo teneva stretto contro il suo corpo beandosi di ogni singola scossa che il suo corpo gli donava.
"Non l'abbiamo mai fatto in spiaggia" disse Zayn e Liam rise.
"C'è sempre una prima volta!"
Aumentò il ritmò.
"Dobbiamo spostarci da qui però!" disse interrompendosi sul più bello, Zayn lo fulminò con lo sguardo protestando. L'altro rise, poi gli indicò la cabina dei bagnini poco distante e con un sorriso malizioso lo trascinò fin lì.
"Saresti un gran bel bagnino!" esclamò Zayn sbottonando la camicia di Liam lentamente, fino alla fine. La allargò e poggiò un bacio sul suo sterno, poi ci passò la lingua facendolo sussultare.
"Fai l'amore con me Liam!" gli disse con gli occhi lucidi e Liam lo spogliò dolcemente, baciandolo ripetutamente, erano rare le volte in cui il moro si concedeva a lui e questo faceva impazzire Liam ancora di più, spingendolo a dare sempre il meglio, lo trattava per la persona che era, la più importante della sua vita.
Si amarono con ogni fibra del corpo su quella spiaggia, perché per loro non aveva importanza il posto, l'unica cosa a contare erano i loro sentimenti, fecero l'amore unendo le loro anime come ogni altra volta, facendo sentire all'altro di esserci, sempre.

*

New York
29 Agosto 2018

Liam aprì gli occhi e sorrise felice, era il suo compleanno. Si voltò dall'altro lato pronto ad affondare il viso nel collo del moro ma lo trovò vuoto, corrucciò le labbra e poi tastò le lenzuola, erano fredde segno che Zayn fosse sveglio da tempo.
Si mise seduto e recuperò il cellulare sul comodino, erano le undici? Aveva dormito così tanto? Non era solito svegliarsi tardi ma la serata fuori con Niall lo aveva distrutto, quel biondo non si fermava mai, erano andati in più locali e a niente erano servite le sue proteste di voler tornare a casa da Zayn. Si concesse qualche minuto per leggere i messaggi di auguri di Louis ed Harry, sorrise e rispose ringraziandoli, poi abbassò le spalle, peccato non fossero lì con lui per festeggiare.
Spostò il lenzuolo leggero e poggiò i piedi sul pavimento fresco, rabbrividì e agguantò la maglia di Zayn sulla sedia, la infilò velocemente e uscì dalla camera da letto.
La casa era avvolta in un silenzio quasi pauroso.
"Zay? Amore?" chiamò ma non ottenne nessuna risposta.
Arrivato in cucina trovò la tavola preparata e la sua colazione pronta, strabuzzò gli occhi trovando tutti i tipi di cibi con cui amava svegliarsi, poi un piccolo biglietto con un Liam scribacchiato sopra.
Lo aprì sorridente.
Buongiorno amore, spero la colazione sia di tuo gradimento!
Appena hai finito, preparati e verso l'una raggiungimi dai Backs ho una sorpresa per te.
Buon compleanno, ti amo.
Zay x.

Liam si morse il labbro poi si accomodò e iniziò a mangiare qualcosa, non aveva previsto di fare colazione da solo ma si fidava di Zayn e poi era curioso di scoprire questa sorpresa.
Si rigirò il biglietto tra le mani e passo un dito sull'ultima frase, avere Zayn nella sua vita era una gioia immensa ogni giorno, era merito suo se non era caduto a picco verso il fondo e vivere con lui, vivere lui, era per Liam il regalo più bello di sempre.

*

Zayn spinse la porta di legno facendo muovere i campanellini appesi al di sopra.
"Buongiorno" disse educato, lasciò la porta aperta e Louis e Harry lo seguirono all'interno del ristorante.
La signora Backs uscì dalle cucine e appena riconobbe il ragazzo moro si concesse un sorriso sincero salutandolo allegra.
"Vi ho preparato il solito tavolo, Liam?" chiese ansiosa.
Il moro guardò l'orologio.
"Sarà qui a momenti" disse, poi lasciò che anche gli altri due la salutassero.
La ringraziarono e si spostarono tutti e tre verso il tavolo preferito da Liam, quel tavolo che lo aveva visto deluso, arrabbiato, impaurito ma anche felice, amato e innamorato.
"Gli verrà un colpo quando ci vedrà qui!" disse Louis scuotendo la testa.
"È un giorno importante, dovevamo esserci!" sorrise Harry, poi guardò Zayn.
"È tutto pronto?" chiese, ottenendo un accenno affermativo come risposta dal moro.
Sentirono la porta aprirsi e istintivamente si girarono verso l'ingresso, Liam, con un jeans nero e una camicia blu a maniche corte fece il suo ingresso nel ristorante. Zayn trattenne il fiato, quei vestiti dovevano essere nuovi perché non li aveva mai visti, se li sarebbe ricordati.
Liam si voltò verso il suo tavolo e per poco non svenne, scosse la testa felice e si incamminò verso il tavolo.
"Non ci credo!" disse abbracciando sia Harry che Louis, ormai in piedi.
"Buon compleanno Lee!" dissero in coro scatenando le risate del festeggiato. "Non potevamo mancare!"
Mentre ancora lo tenevano stretto alzò lo sguardo verso Zayn e gli sorrise, con la bocca, con gli occhi, con il cuore.
"Ti amo" sussurrò e il moro ricambiò il sorriso fissando il suo sguardo negli occhi di Liam. Quest'ultimo sentì il petto stringersi, si staccò dai suoi amici e si avvicinò al moro, si fermò davanti a lui.
"Ci scusate un attimo?" chiese ai due ragazzi che annuirono poco dopo.
Afferrò la mano di Zayn e uscirono fuori.
"Ehi, che succede?" chiese Zayn premuroso.
Liam gli sorrise, rimase in silenzio qualche minuto.
"Sai, in una lezione dello scorso semestre abbiamo parlato dell'amore, di quando due persone stanno insieme ed una annulla l'altra e allora il nostro professore ci ha chiesto E voi? Voi come vi sentite con la persona che amate?" disse, ripetendo esattamente le parole dell'uomo.
"Lo sai cosa ho risposto Zay?"
Il moro negò e lui proseguì.
"Ho risposto che mi sentivo pieno e lui mi ha beffeggiato, dicendo che nemmeno sentirsi pieni va bene, perché non ci si può riempire dell'altro e allora ho preso coraggio e gli ho detto che no, non era per quello che mi sentivo pieno, gli ho detto: mi fa sentire pieno di me e di lui, di noi insieme. Perché è quello che fai Zayn, è quello che fai dal primo giorno, hai preso questo contenitore vuoto" disse indicandosi. "E lo hai riempito, del tuo amore, dei tuoi sguardi, delle tue parole ma hai fatto in modo che lo riempissi anche della mia persona, del mio di amore e delle mie capacità e io non potrò mai ringraziarti per quello che hai fatto per me, non mi basta una vita per farlo e ti amo maledizione, ti amo così tanto che mi sembrano banali queste due paroline in confronto a quello che provo quando mi sei accanto!"
Finì il suo discorso con le lacrime agli occhi e il fiato corto, Zayn di fronte a lui era nello stesso stato, poggiò la fronte su quella di Liam e sorrise, sorrise con gli occhi pieni di lacrime e lo baciò.
Quando si staccarono risero entrambi asciugandosi le lacrime agli occhi, incrociarono le loro mani e poi Liam disse di rientrare. Una volta seduti a tavola Harry e Louis li guardarono sorridenti, poi iniziarono a mangiare e raccontarsi storie che forse avevano sentito altre mille volte ma che non disturbavano mai. Il sole splendeva fuori e spendeva nei cuori di tutti e quattro. Uscirono dal ristorante dopo che i signori Backs, come regalo per Liam, gli offrirono il pranzo.
Zayn protestò ma non ci fu nessun verso di lasciare i soldi.
"Sono veramente due persone gentili!" asserì Harry, come ogni volta che uscivano da quel posto.
"Andiamo a casa ora?" chiese Liam incamminandosi verso la sua auto.
"Veramente no, dobbiamo andare in un posto" disse Zayn vago, si scambiò uno sguardo con Harry. "Vi seguiamo con la tua macchina" disse solo.
Zayn strappò le chiavi dalle mani di Liam e si avviò verso l'auto, aprì la portiera al ragazzo e fece il giro verso il lato dell'autista. Una volta partiti contò i secondi in cui Liam rimase in silenzio prima di sentirlo parlare per chiedere dove fossero diretti.
Zayn rise divertito e svoltò a sinistra, si assicurò che gli altri li stessero seguendo e senza troppi giri di parole rispose alla domanda di Liam tranquillamente.
"In una galleria d'arte!"
"Una galleria d'arte?" ripeté sorpreso Liam.
"Sì, qualche mese fa mi hanno offerto un piccolo pezzo per mettere in mostra i miei quadri"
Liam non rispose, alzò il sopracciglio e lo fissò. "Qualche mese fa? E perché io vengo a scoprirlo solo ora?"
"A tempo debito Liam!" rispose semplicemente Zayn e il castano ricollegò tutti i pezzi, Zayn che non gli mostrava i suoi lavori, le mani sempre macchiate, la riservatezza degli ultimi giorni.
"C'è un regalo per me lì?" chiese sorridendo.
Zayn rise, si fermò al semaforo e lo guardò. "C'è un regalo per noi!" rispose.
Quando arrivarono, Harry e Louis sorrisero a Liam che per buoni dieci minuti li insultò per non avergli accennato niente. Non erano ancora entrati e Zayn istruì i due ragazzi verso l'ingresso mentre lui, una volta preso per mano Liam, si incamminò verso un'entrata secondaria.
Liam si guardava attorno silenzioso, poteva vedere l'emozione sul viso di Zayn quando su una porticina lesse il suo nome.
"È una specie di camerino questo?" chiese allora.
"Si, mi devo cambiare" disse entrando.
La stanza non era molto grande, c'era giusto un piccolo divanetto, uno specchio con annesso tavolo e una sedia, poi l'abito nero di Zayn. Liam si accomodò mentre l'altro si svestì velocemente, raggiunse il bagno e ne uscì profumato qualche minuto dopo.
"Sono veramente tanto orgoglioso di te Zayn, non vedo l'ora di vedere i tuoi lavori!" disse il castano mettendosi in piedi e aggiustando la cravatta dell'altro.
"Grazie Lee!" disse piano, si allontanò di qualche passò e aprì il cassetto sotto lo specchio, si rigirò una scatoletta di velluto nero tra le mani e prese un respiro.
"Non sono quel tipo di ragazzo da scene plateali, lo sai" disse dando ancora le spalle a Liam.
"Odio stare in mezzo a tanta gente quindi prima di entrare in quella sala ho bisogno di dirti qualcosa di veramente importante."
Prese un respiro profondo e si girò, lo guardò negli occhi e si inginocchiò davanti a lui, Liam si morse il labbro inferiore, gli occhi prima sorpresi poi liquidi dall'emozione.
"Sei arrivato come un tornado nella mia vita, così come io ho fatto con te, odio anche parlare eppure con te riesco a tirare fuori un modo del tutto nuovo di vivere la vita, prima mi hai detto che ti ho riempito la vita ma Liam, l'hai fatto anche tu con me. Volevo ringraziarti per essere stato in questi anni un amico e un amante perfetto, certo, hai anche tu i tuoi difetti, tipo quando esci dalla doccia nudo e poi pretendi di dover studiare ma chiuderò un occhio su questa cosa!" Sorrisero entrambi.
"Ma voglio che diventi qualcosa di più, non mi basta più vivere solo con te, so che sei mio, come io sono tuo ma voglio esserlo anche agli occhi del mondo, voglio avere dei diritti e dei doveri nei tuoi confronti, so che per qualcuno è stupido il matrimonio ma non lo è per me, quando attraverseremo quella porta voglio poterti presentare al direttore della mostra come il mio futuro marito, quindi Liam Payne..." Sorrise. "Che ne dici di passare il resto della tua vita con me, un ragazzo del Bronx che ti ama con ogni singola fibra del suo corpo?"
Il respiro accelerato di Zayn e quello di Liam si mischiarono quando il castano gli sfiorò le labbra con le sue.
"Ti amo" disse. "Ti amo, ti amo, ti amo e puoi presentarmi come il tuo futuro marito a tutte le persone che vuoi!" continuò, baciandolo ancora con le lacrime agli occhi. Si sorrisero emozionati quando Zayn tirò fuori un piccolo anello d'oro bianco e guardandolo negli occhi lo fece scivolare al suo anulare.
Liam sentiva il cuore esplodergli nel petto, si guardò la mano incredulo, ridacchiò entusiasta e abbracciò Zayn. Vennero interrotti quando qualcuno bussò alla porta avvertendo Zayn di dover uscire. Si baciarono ancora una volta poi insieme si incamminarono verso la mostra.
Una volta nella grande sala, Liam inquadrò subito Harry e Louis, entrambi gli sorrisero alzando la mano sinistra e lui con una sorriso enorme alzò la sua, facendo brillare il suo anello al riflesso della luce.
"I miei quadri sono nell'altra stanza" gli sussurrò nell'orecchio Zayn. "Raggiungiamo i ragazzi."
Quando si avvicinarono Louis abbracciò Liam.
"Quindi ora devo chiamarti Mrs Malik?" Lo prese in giro.
Liam però era troppo felice e orgoglioso di diventare il marito di Zayn, così semplicemente annuì.
"Auguri ragazzi!" disse Harry felice e dopo i dovuti abbracci seguirono Zayn.
Il moro si fermò sulla soglia, si girò a guardare Liam negli occhi e gli ripeté di nuovo di amarlo, poi accese la luce facendo entrare i presenti.
I suoi quadri rappresentavano quasi totalmente rose, petali, una rosa piena, una rosa stilizzata, il solo gambo con i petali a giacere spenti a terra, un bocciolo, il gambo spinoso, nessuno di quei quadri era banale nonostante l'unicità del soggetto, tutti li osservavano ammirati, qualcuno si chiese perfino se fossero in vendita, poi, in fondo alla sala, su un piedistallo, l'ultimo quadro.
Liam si voltò versò Zayn sorpreso e con il cuore in gola, il moro gli sorrise dolcemente in risposta, emozionato.
Un volto in bianco e nero prendeva forma su una tela più grande delle altre. In risalto l'espressività di un paio di occhi marroni profondi e il rosso vivo delle labbra carnose, l'unico quadro a non rappresentare, agli occhi degli altri, quel fiore tanto pregiato, ma per Zayn era tutto diverso, perché Liam con la sua sensualità, la sua dolcezza, il suo profumo delicato ma anche con la sua passione e la sua lussuria sarebbe stato sempre la sua rosa prediletta.





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Nda.

Non posso credere di aver messo la spunta vicino al "Completa".
Ricordo ancora quando ho iniziato a scrivere questa storia, forse un po' per gioco quando ancora non avevo preso consapevolezza del potere delle parole. L'ho abbandonata per un po' di mesi, poi sono tornata a scrivere di questi protagonisti con un entusiasmo e un amore incondizionato, è stato un viaggio dentro me stessa in alcuni punti ed è stato veramente un piacere condividere questo percorso con voi. Ricevere tutte le vostre belle parole, i vostri complimenti e i vostri scleri mi ha spronata ad andare avanti e portare a termine questo lavoro, quindi vi ringrazio di cuore per esserci stati.
Mi mancheranno questi personaggi ma li porterò sempre con me perché mi hanno dato tanto e spero valga anche per voi.

Grazie a tutti, a chi c'è dal primo capitolo, a chi è arrivato più in là e un ringraziamento particolare lo devo ad una persona (che sicuramente non se lo aspetta) che su Twitter, quando avevo sospeso la storia, continuava a mandarmi messaggi, si è per te Giulia questo grazie, mi hai aiutato a ricominciare a credere in questa storia.
Spero di aver dato un finale giusto e che vi sia piaciuto e so che sono ripetitiva ma grazie ancora per averla seguita con me.

Con amore e stima,
Serena.


P.s. Su Twitter potete utilizzare l'hashtag  #TheRosesFF e commentare con me questa storia!

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