[N.B. Nella storia i genitori di Liam hanno nomi diversi dagli originali.]
There's you in everything I do.
I bet my life - Imagine Dragons
Jared Payne, nato a New York nel 1957, aveva frequentato brillantemente la scuola di polizia in città e ben presto la sua carriera era avanzata di grado un po' per il portamento autoritario, un po' per l'indole da leader nato. Era stato trasferito giovanissimo a Dallas e lì aveva messo su famiglia, sua moglie Kate era una semplice segretaria conosciuta proprio tra gli uffici della centrale.
Una storia la loro, fatta di alti e bassi, di litigi e imprecazioni, segreti non detti e paure nascoste.
Era il 1989 quando Jared, ormai Assistente capo, tornato nella sua città natale si candidò a Capo del dipartimento Newyorchese, non curante della donna che lo aspettava in Texas. Passava la maggior parte dei mesi a New York, tra un giro di pattuglia e un incontro formativo, ma proprio durante un giro di controllo nei vicoli del Bronx un suo collega, Trevor Philips, lo trascinò in qualcosa da cui non sarebbe mai più uscito.
Tutti in quella zona avevano rubato almeno una volta, tutti avevano infranto la legge per riuscire a portare qualcosa da mangiare a casa ma "Non possiamo rinchiudere tutti in una cella, non abbiamo mica carceri infiniti!" disse Trevor ridendo.
Jared non capì subito, ma nell'attimo in cui, al tempo il Vice Capo Philips mise le mani addosso alla ragazza dai grandi occhi scuri, non si tirò indietro, diventando così complice e poi carnefice.
"Come ti chiami?" aveva chiesto alla ragazza e "Doniya" l'aveva sentita sussurrare timorosa e aveva riso anche lui insieme a Trevor, come se tutto quello fosse inevitabile.
Da quel momento Jared non era tornato più indietro, aveva cominciato a uscire in pattuglia con Trevor, nascondendo agli occhi degli altri le loro mani sporche, aveva iniziato a bere più del solito e ad alzare le mani su Kate e negli anni a venire sul piccolo Liam, considerato da Jared solo uno stupido errore con cui potersi divertire.
Dopo più di vent'anni Trevor e Jared si ritrovavano ancora insieme, faccia a faccia in una stanza della caserma del dipartimento, l'uno Capo della polizia, l'altro Sindaco della città.
"Io voglio uscirne pulito" disse Jared risoluto "Tu sai cosa fare" continuò.
L'altro annuì semplicemente, avevano sepolto più prove loro nel corso degli anni che chiunque altro nel mondo, non avrebbe avuto problemi a tirarlo fuori da lì.
**
Quando Liam aprì la porta di casa si ritrovò Louis avvolto intorno al suo busto senza preavviso.
Si riprese dall'attimo di sorpresa e avvolse le braccia dietro la schiena dell'amico, sussurrando ogni due secondi "È tutto ok Lou"
In risposta Louis si fece ancora più piccolo e ancora più vicino a lui, non curante di avere addosso l'occhiata infastidita di Zayn che, ancora sulla porta, seguì attentamente la mano, che poco prima teneva stretta la sua, lasciare una carezza amorevole sulla guancia di Louis.
Distolse lo sguardo da loro in imbarazzo e tossicchiò "Dov'è Harry?" chiese.
Louis si accorse di lui solo in quel momento e con tono piatto "È dovuto andare in panetteria" disse.
Zayn annuì mantenendo lo sguardo puntato su di lui, Louis lo stava minacciando in qualche modo, ma di certo non aveva paura di quel ragazzino viziato.
Liam passò una mano sul suo viso preoccupato "Louis, non guardarlo così! Mi ha aiutato, senza di lui non sarei tornato a casa" disse, trovandosi in dovere di giustificare Zayn e toglierlo dai guai.
Il castano fece una smorfia "Okay" disse scrollando le spalle e sorridendo.
Zayn lo guardò confuso, quel ragazzo era strano. Spostò il peso completamente sulla gamba destra e guardò Liam aspettando che parlasse, ma "Liam, ti muovi? Ho tante cosa da raccontarti!" si intromise ancora Louis.
"Resti qui?" chiese Liam imbarazzato.
Zayn sembrò pensarci qualche secondo poi "Vado a cercare Harry" disse, non aveva intenzione di stare a sentire Louis blaterare.
Il ragazzo in risposta annuì "Dopo torni?" chiese ancora provocando uno sbuffo a Louis e un sorriso sulla bocca di Zayn.
"Torno" ribatté l'altro.
Quando Zayn si chiuse la porta alle spalle, Liam buttò fuori il fiato che non si era accorto di trattenere. Strinse la mano destra e chiuse gli occhi, a riportare nella mente il tocco caldo di Zayn, poi si voltò per affrontare il racconto del suo miglior amico.
"Ho baciato Harry" esordì Louis.
Liam lo guardò per assicurarsi che non lo stesse prendendo in giro ma Louis annuì "È la verità" disse ancora. In realtà non sapeva come reagire alla notizia così "Com'è stato?" chiese.
Louis si aprì in un sorriso luminoso "Bellissimo" disse come una ragazzina adolescente al suo primo bacio. Liam non poté fare altro che sorridere a sua volta e stringere il suo miglior amico, il fratello che non aveva mai avuto, tra le braccia.
Era veramente felice per lui e anche se Harry aveva un passato particolare che tutt'ora lo tormentava, per un paio d'ore potevano far finta di niente.
"Chiudiamo il mondo fuori da questa casa per un po', ci stai Lou? Mettiamoci sul letto a guardare un film, mangiare schifezze e spettegolare come due ragazze" disse.
Louis storse il naso "Siamo gay fino a questo punto?" chiese prima di scoppiare a ridere.
"Non ho mica detto di guardare I passi dell'amore Lou" sorrise Liam scompigliandogli i capelli per poi spostarsi in cucina e cercare un pacchetto di patatine.
Avevano bisogno entrambi di qualche ora di svago, Louis era ancora scosso dopo tutto quello che era successo, non era abituato a ricevere attenzioni da un uomo, di solito con le ragazze era lui a prendere l'iniziativa, lui a baciare, invece quel giorno era successo l'esatto contrario, lui era stato abbordato, lui era stato baciato, sentiva ancora sulle labbra il sapore fresco di Harry.
"Non voglio sapere a cosa stai pensando" disse ridendo Liam prendendo posto sul letto della sua stanza dopo aver posizionato il computer in modo da riuscire a vedere l'ultimo film della Marvel.
"Dio Lee, bacia così bene!" disse Louis guardandolo negli occhi "Non hai idea di cosa vorrei fargli" disse.
"Oh!" Rise Liam "Fidati so benissimo cosa vuoi fargli!" lo prese in giro.
Louis sghignazzò, cercando di far uscire dalla sua mente l'immagine di Harry addosso a lui.
"Ti prego, non eccitarti perché Harry non c'è!" esclamò Liam prendendolo in giro ma la sua voce si incrinò verso la fine. Louis si alzò a guardarlo, posizionandosi davanti a lui "Va tutto bene?" chiese.
"Sì" sussurrò Liam, ma in realtà non stava bene, non era pronto a parlare di sesso o almeno non di sesso e Zayn nella stessa frase, per lui era sempre stato qualcosa di sporco e sbagliato ma a casa del moro, quando si era svegliato con il suo corpo addosso, aveva avuto pensieri tutt'altro che sbagliati e questo lo spaventava a morte.
Louis sembrò capire i suoi pensieri, perché sorrise "Lee..." disse dolcemente.
Liam alzò gli occhi al cielo, non sarebbe mai finita per lui, non si sarebbe mai concesso tranquillamente a qualcuno per paura di essere usato e maltrattato ma poi, perché stava pensando a tutto questo? Di certo Zayn non era il ragazzo adatto per rimettere insieme i suoi pezzi malandati, se Liam cercava qualcuno che potesse amarlo di certo non avrebbe fatto affidamento sul moro, eppure sentiva questa strana sensazione alla bocca dello stomaco ogni volta che erano vicini, come se un filo immaginario li tenesse legati, da una parte iniziava Liam, dall'altra finiva Zayn.
"Non so nemmeno perché ci sto pensando" disse abbassando la testa.
Louis gli accarezzò i capelli dolcemente, si fermò ad osservarlo, quegli occhi nascondevano troppo dolore.
"Guarda che ho visto come ti guardava prima eh! Voleva uccidermi per esserti saltato addosso!" esclamò ridendo Louis.
Liam lo guardò e negò con la testa "No Lou, non è possibile che io gli piaccia, nemmeno lontanamente" abbassò la voce come se dirlo ad alta voce facesse troppo male.
Louis scosse la testa "Ehi, guarda che tutto è possibile, guarda me! Ho conquistato un bel ricciolino" sorrise.
"Ma non è la stessa cosa! Vi ho visti insieme, sembrate destinati ad essere!" affermò deciso Liam.
Louis finse di non sentire i brividi attraversargli la schiena a quell'espressione.
Destinati ad essere.
Era forse così?
Era forse per questo che ogni volta che Harry rideva lui si sentiva felice?
Ed era forse per questo che odiava l'idea di poter distruggere tutto? Perché Louis aveva questa fottuta paura di rovinare tutto da starci male, ma non è proprio la paura di fallire a farci capitolare rovinosamente a terra?
Lo schermo del computer era ormai diventato scuro e Liam e Louis erano ancora fermi nella stessa posizione da un po' di minuti, uno seduto a gambe incrociate, l'altro con le ginocchia sul materasso, seduto sui talloni.
La porta d'ingresso venne chiusa prepotentemente "Maledizione Harry, stammi a sentire!"
La voce di Zayn risuonò in casa facendo precipitare i due ragazzi in salotto, dove un Harry visibilmente scosso cercava di tenere testa ad uno Zayn completamente fuori di sé.
Louis guardò Liam cercando di capire qualcosa ma l'altro scosse semplicemente la testa.
"Si può sapere che succede?" chiese allora il più grande.
"Niente Louis, lascia stare! È tutto ok, cose mie e di Zayn!" tagliò corto Harry.
Louis accusò il colpo e stava per replicare qualcosa ma "No Harry, sono affari miei, solo ed unicamente miei!" urlò il moro.
Le vene sul collo in evidenza per lo sforzo e per la rabbia.
"Tu non capisci, non c'entra solo la tua famiglia Zayn, non puoi fare l'eroe!" ribatté Harry.
Zayn si passò una mano sul viso, non voleva veramente arrivare alle mani con il suo miglior amico ma odiava quando qualcuno non gli dava ascolto, così all'ennesimo "Torno nel Bronx con te" di Harry, scattò in avanti bloccandolo contro il muro "Tu non torni da nessuna parte perché io non ti voglio lì, hai capito?" disse minaccioso.
Louis scattò in avanti nel momento in cui gli occhi di Harry si spostarono su di lui, afferrò Zayn dalle spalle mettendoci tutta la forza possibile per spostarlo ma "Louis, non faresti del male nemmeno ad una mosca" lo prese in giro il moro.
Liam non si rese conto della gravità della situazione fino a quando Harry e Zayn non arrivarono alle mani, non ci pensò due volte a farsi avanti, come uno stupido.
Chiuse gli occhi quando il freddo del muro venne a contatto con il suo corpo, flashback della sua vita passata tornarono a fargli visita. Il dolore, la vergogna, il senso di inadeguatezza a fargli esplodere la mente.
"Liam" sentì distrattamente.
Non riusciva a rispondere, teneva gli occhi serrati perché faceva così male l'idea di essere giudicato, di essere maltrattato ancora, di essere emarginato.
"Dio, Liam... Lee..." riconobbe la voce disperata di Louis, del suo miglior amico, quello che c'era sempre stato ma era così stanco di tutto, era così fragile, così impotente da essere messo k.o. da una spinta contro il muro, poi però "Ehi, principessa! Ci penso io a te" un sussurro nel suo orecchio, una mano dietro la schiena e un braccio passato sotto le sue ginocchia.
"Che stai facendo si può sapere?" sentì ancora Louis.
Il corpo a cui si era arpionato vibrò sotto di lui "Ho detto che ci penso io a lui!" proclamò questo risoluto. Liam dischiuse gli occhi leggermente, il petto caldo e l'odore forte di Zayn ad inebriarli i sensi. Louis guardò il suo miglior amico rannicchiato al petto del moro come se fosse l'unica cosa a cui aggrapparsi, non serviva più a niente lui, Liam non aveva più bisogno di lui.
Harry si avvicinò e circondò la sua vita con le braccia lunghe, lo spinse leggermente dietro fino ad incontrare con il petto la sua schiena "Non lo stai perdendo Louis" disse.
"Come diavolo fai a sapere sempre quello che penso?" borbottò acido Louis.
Harry sorrise, affondando il naso nei capelli castani del ragazzo.
"Non lo so, ma sei un libro aperto per me" rispose, poi "Liam ora ha bisogno di qualcosa che tu non puoi dargli, Zayn si prenderà cura di lui, è una brava persona e se vuoi io posso prendermi cura di te" aggiunse disegnando cerchi immaginari sulla felpa verde bottiglia di Louis.
"Due secondi fa vi stavate prendendo quasi a pugni e ora dici che è una brava persona. Sei complicato!" borbottò scocciato il castano.
"È complicata tutta questa situazione, non io!" si giustificò l'altro.
"Allora spiegami tutto" disse risoluto girandosi tra le braccia di Harry per guardarlo. "Spiegami e poi forse possiamo prenderci cura l'uno dell'altro" continuò.
Harry sorrise prendendosi qualche secondo per perdersi in quel mare azzurro che erano gli occhi di Louis, poi annuì. Attraversarono il corridoio, la porta della stanza di Liam era chiusa "Pensi che Zayn si stia prendendo cura di Liam nel modo in cui tu vorresti prenderti cura di me?" chiese Louis, un po' spaventato al ricordo della conversazione avuta con il suo miglior amico nel pomeriggio.
"Oh no, non sembra ma a Zayn piace andare con calma" sorride Harry spostandosi per far entrare Louis nella stanza.
"E tu come lo sai? Cioè, ci sei andato... voglio dire, ci sei stato a letto insieme?" chiese stringendo le maniche della felpa tra le dita.
"Siamo già al punto in cui tu sei geloso di me?" sorrise Harry teneramente.
Louis fece una smorfia e riprese il controllo di sé stesso, lui non era affatto geloso.
"Andiamo, raccontami che succede e togliti quel sorrisino dalla faccia, bambolina" disse scandendo bene l'ultima parola.
Harry sbuffò, si passò una mano tra i capelli e si stese sul letto, invitando poco dopo anche l'altro.
Aspettò che Louis fosse appoggiato con la schiena al muro e si sistemò tra le sue gambe, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Hanno minacciato Zayn, lo hanno sfidato in una specie di duello, se perde torniamo nel clan, se vince siamo liberi" disse.
Louis sembrò pensarci su qualche istante poi "Che tipo di duello?" chiese.
Harry alzò le spalle – Non lo sappiamo, Andy, il capo del clan, gli ha detto che avrebbe saputo tutto a tempo debito" continuò.
"Sono sicuro che Zayn vincerà!" esclamò Louis e ci credeva fermamente, con quegli occhi profondi avrebbe conquistato il mondo.
"Il punto non è questo, hanno minacciato anche le nostre famiglie, capisci Lou? Non posso tirarmi indietro, devo aiutarlo!" disse risoluto mettendosi di colpo a sedere.
Louis tremò e si diede dello stupido per essere andato contro Zayn nella discussione di prima, aveva ragione il moro, Harry doveva restarne fuori.
"No Harold, ha ragione. Devi starne fuori, non sappiamo ancora in cosa consisterà il tutto ma se Zayn vuole tenerti lontano da quel posto è perché tiene a te e perché sa che in caso di scontro farebbe di tutto per proteggere la tua vita mettendo in pericolo la sua. Non credi?" disse ritirandolo poi indietro tra le sue braccia.
Louis in fondo aveva ragione, Zayn avrebbe dato la vita per salvare il suo miglior amico e Harry non poteva farlo, nonostante la voglia di combattere per la libertà, la voglia di farsi valere, non poteva ostacolare Zayn, non se questo significava farlo ammazzare. Perché ne era certo, Andy aveva in mente qualcosa di grosso, non si sarebbe mai lasciato sfuggire un'occasione come questa per distruggere il moro e lui sarebbe stato più di intralcio che d'aiuto.
"Lo aiuteremo da qui, ma fidati di lui, sa quello che fa" disse Louis accarezzando i suoi capelli lunghi. "Non voglio che ti succeda niente Harry" sussurrò ancora, appoggiando poi, delicatamente, le labbra sulla fronte dell'altro, spaventandosi dell'intensità con cui aveva pronunciato quella frase.
Il riccio chiuse gli occhi, non si sarebbe mai aspettato qualcosa del genere dalla vita, avevano fatto mille scelte sbagliate lui e Zayn nel corso degli anni e fino a qualche mese prima nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi con due persone accanto, a proteggere e a farsi proteggere.
Sorrise, poi strofinò il viso nella felpa di Louis, risalendo piano piano fino a trovare le sue labbra morbide, tirò leggermente il labbro inferiore ricevendo in risposta un ansimo stozzato.
"Harry..."
"Mh?" rispose continuando a lasciare una scia di baci lungo la mascella, salendo piano piano fino all'orecchio sinistro. Harry sentì tremare il corpo di Louis tra le sue mani e si alzò sulle ginocchia per potergli sfilare la felpa dolcemente. Gli occhi di Louis per Harry in quel momento erano come il colore del mare in inverno, accarezzò il suo fianco "Voglio solo prendermi cura di te Louis, rilassati" disse.
Il ragazzo in risposta inarcò la schiena "Muoviti allora!" rispose impaziente. Harry rise, quel ragazzo era impertinente e presuntuoso a volte, ma gli piaceva proprio per quello.
Senza aspettare ancora altro tempo gli sfilò i pantaloni "Profumi di buono" disse mentre accarezzava provocante con la punta del naso l'interno coscia del castano che "Dio, usa quella bella bocca che ti ritrovi per fare altro, non per parlare Harry!" si lasciò sfuggire e la risata spontanea e genuina che uscì dalla gola di Harry scalfì indelebilmente l'anima di Louis.
Il più grande si lasciò coccolare, si lasciò andare a quelle nuove sensazioni che il suo corpo stava vivendo, cercò di riprendere fiato quando una scossa più forte delle precedenti lo avvertì di essere al culmine, gli sembrava di aver corso una maratona senza fine, regolarizzò il respiro e quando qualche minuto dopo Harry si accoccolò a lui e "Mi abbracci?" gli chiese, Louis si sentì sprofondare il cuore nel petto, perché quel ragazzone tutto muscoli e gambe sembrava così piccolo e indifeso tra le sue braccia. Recuperò velocemente i pantaloni e i boxer da terra e si risistemò dietro di lui, avvolgendo le braccia intorno alla sua vita, beandosi di quella vicinanza "Anche tu profumi di buono Harry!" disse.
Dall'altra parte del corridoio Liam fissava passivamente il muro bianco davanti a lui, Zayn si limitava a cingergli i fianchi, all'inizio titubante e distante poi sempre più vicino.
"Per quel che vale sei già un eroe" disse Liam.
"Ah sì?" chiese Zayn.
"Nelle storie l'eroe salva sempre la principessa, lo fai anche tu..." disse nervoso, per poi "Cioè salvi una principessina, ma è lo stesso" aggiungere.
Zayn rise "E sei tu la principessina in questione?" chiese.
Liam avvampò, si maledì mentalmente per aver dato voce a quel pensiero, era meglio se restava zitto. Il moro si accorse di averlo messo in difficoltà, così chiuse gli occhi "Ti rispondo io se non lo fai tu, sei tu la mia principessina Liam e se vuoi posso essere il tuo eroe" disse tirando fuori una tenerezza che aveva chiuso dentro molto tempo prima, si sentì improvvisamente esposto e vulnerabile dopo quella confessione.
Liam per risposta si girò e si spinse ancora più vicino a lui e dopo avergli regalato un sorriso dolce si addormentò, per l'ennesima volta in quella giornata, con Zayn al suo fianco e per un momento in quella casa, nella testa di tutti e quattro i ragazzi lampeggiò quella tanto rincorsa felicità.
Nonostante i problemi passati ed affrontati, quelli ancora da affrontare, le battaglie perse e quelle vinte, si sentivano delle persone dall'animo buono insieme.
La vita li aveva messi davanti a diversi bivi lungo il loro cammino, aveva permesso loro di scegliere la via giusta da prendere ma non li aveva cambiati, perché la vita è così, non cambia le persone, con il tempo fa solo uscire fuori chi sono veramente.
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The Roses | Ziam&Larry
FanfictionVivere nel Bronx non è facile, impari fin da piccolo quali sono le regole da seguire per sopravvivere, Zayn e Harry lo sanno bene. Liam, dall'altra parte della Grande Mela non se la passa meglio nonostante la sua posizione agiata. Ma ha Louis e Loui...