[Traduzione Italiana]
I personaggi de I Medici incontrano Hogwarts.
Maria Fiore, grande amica dei Medici deve contrastare la sua attrazione all'enigmatico Francesco Pazzi. Oppure può arrendersi ad essa.
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⚠️ Storia orig...
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Sentendomi molto stordita decido di lasciare la pista da ballo. Lorenzo e Giuliano si sono uniti a me dopo che anche loro hanno perso interesse per i festeggiamenti.
Ignorato di proposito il mio ex ragazzo poiché si sta lamentando per Simonetta. La bellezza di Beauxbaton stava prestando attenzione al suo fidanzato, senza però risparmiare sguardi civettuoli per Giuliano.
E Lorenzo ha i suoi problemi. "Continuo a non capire," gli chiedo sospirando. "Perché stai ancora con Lucrezia se adesso ti piace Clarice?"
Lorenzo sospira. "Devo spiegarlo?"
"Sì. Questo non è da te, Lorenzo."
"Lascialo stare," sbotta Giuliano. "Sono stufo sei così stancante."
Contro il mio tentativo di ignorarlo, la mia testa gira di scatto e gli rispondo. "Scusami?"
"Mi hai sentito. Fai sempre storie su questioni che non sono veramente importanti. Le cose si ingigantiscono solo perché tu ne fai un problema."
Sento la familiare sensazione di sangue che mi ribolle nelle vene. Sbuffo, com'è possibile che solo pochi mesi fa questo ragazzo potesse farmi tremare le ginocchia con un solo bacio, e ora il pensiero delle sue labbra tossiche che toccavano le mie mi fa venire voglia di prendere a pugni qualcosa. Preferibilmente lui.
"Penso che questo sia il mio momento di andare," dice piano Lorenzo mentre cerca di alzarsi e fuggire dalla conversazione.
"No, aspetta." Gli afferro il braccio, supplicandolo di restare. "Sei la mia ancora."
"Mi dispiace," dice mentre solleva la mia mano da lui. "Ma hai ragione. Devo sistemare le cose con Lucrezia e Clarice."
Anche se sono orgogliosa di lui, vorrei che rimanesse con me. Rimasta sola con Giuliano, non avrei avuto nessuna speranza di restare civile.
Giuliano non perde tempo a dar voce a i suoi pensieri come il degenerato che è. "Sai, potremmo ancora stare insieme se non gonfiassi a dismisura l'intera faccenda di Simonetta."
Mi lascio sfuggire una risata forzata.
"Cosa? Pensi di poter avere qualcuno meglio di me?"
"Onestamente? No," ammetto. "Ma almeno penso di meritare di meglio." La verità brucia più di quanto pensassi. Capisco solo ora che non pensavo che avrei mai avuto di meglio. Giuliano è stata la mia relazione di punta. Nessuno mi aveva mai fatto sentire come aveva fatto lui. Le mie emozioni erano più forti con lui. Baciarlo era stato intenso, i suoi tocchi erano stati elettrici, il suo aspetto era stato da cerbiatto. Ma provo anche gelosia, rabbia e fastidio per lui. Forse sarebbe stato il massimo che avrei mai potuto ottenere nella vitavreale, ma ora sapevo che a avrei voluto di meglio, anche se questo significava sacrificare la passione.
Giuliano ride riccamente alla mia dichiarazione. "Buona fortuna, Maria. Che ne dici di parlare di nuovo quando ti rendi conto che sono stato il meglio che potrai mai ottenere?"
Le mie mani si stringono nel tessuto del vestito di Bianca. Non ce la faccio più. E francamente, mi manca. Mi manca quello che poteva farmi sentire. Ma lo temo anche. Ho paura di quello che mi aveva fatto. E non voglio che succeda ancora.
"Solo- Non parlarmi più," dico per metà come un ordine, per metà supplicanto mentre mi alzo e corro fuori dalla stanza. I miei occhi traditori hanno scelto questo, tra tutti i momenti, per versare finalmente una lacrima per la fine della nostra relazione. In effetti, i miei occhi hanno deciso di versare molte lacrime. Comincio a singhiozzare prima ancora di essere uscita dalla sala grande così che la mia vista si offusca e non vedo a chi vado a sbattere contro.
"Mi dispiace," dico tremante appena prima di precipitarmi fuori e correre verso il corridoio vuoto più vicino per sedermi dietro una statua e lasciarmi cadere a pezzi.
Il suono dei passi interrompe il mio momento di pietà. Tiro su col naso e trattengo le mie lacrime. Mi stringo le ginocchia contro il petto, e sprofondo ulteriormente nella nicchia dietro alla statua per evitare di essere vista.
Ma la persona mi ha seguita.
Sento da dietro la statua la voce profonda e familiare di Francesco parla piano: "Per favore, non dirmi che stai piangendo per lui".
Tiro di nuovo su col naso. "Non lo sto facendo. Sto piangendo per me."
Si appoggia alla statua, dandomi un po 'di privacy ma rimanendomi comunque vicino. "E perché piangi per te?"
"Perché." Mi asciugo gli occhi. "Perché quello che ha detto è vero. È il meglio che avrei mai potuto ottenere."
Dopo un momento di silenzio che mi fa battere il cuore, Francesco sospira. "Non è vero, Maria."
Il mio cuore batte forte.
"Non è vero, e tu lo sai."
Allora mi lascio andare e il mio cuore batte due volte più veloce ad ogni passo che fa. Qualunque cosa volesse farmi capire dicendomi che avrei potuto avere di meglio, non ero sicura di essere pronta a capirlo.