Ci avevo pensato tutto il giorno.
I campioni devono avere diciassette anni. Io ho diciassette anni.
I campioni devono lavorare da soli. Io sono un po' solitaria, quando non sto con Bianca o con i suoi fratelli.
I campioni non possono essere deboli di cuore. Non penso di essere debole di cuore, ma questo sarebbe stato un buon modo per migliorarmi nel caso io lo fossi.
Così, quella sera, dopo cena, mentre gli studenti gironzolano intorno al calice di fuoco per lanciare i loro nomi e tifare per gli quelli che l'avevano già fatto, scarabocchio il mio nome su un brandello di tovagliolo e aspetto che la maggior parte delle persone si fossero distratte e guardassero altrove. Mi avvicino furtivamente al calice, scivolando oltre la linea dell'età, e getto il mio nome nel calice. Si accende, ma non accade nient'altro mentre torno indietro senza essere vista verso l'angolo in cui mi ero nascosta in precedenza.
Forse è un'idea orribile. Forse avrei dovuto almeno parlarne con Bianca. Ma una parte di me sapeva che non sarei stata scelta comunque. Il fatto di aver avuto il coraggio di mettere il mio nome nel calice era stato abbastanza. Ero orgogliosa di me. Orgogliosa di aver fatto qualcosa in più. Non ero solo un'ottusa Tassorosso. Ero una ragazza che aveva quasi gareggiato nel Torneo Tremaghi.
I miei pensieri furono interrotti dalle dita che improvvisamente mi affondarono nei fianchi. Sobbalzo, e un secondo dopo labbra avide mi baciano la guancia e il collo.
Giuliano.
Con un sorriso, mi allungo per dargli un colpetto sul naso. "Ti stavo aspettando da più di un'ora. Hai detto che saresti venuto."
"Scusa, amore. Ci sono state complicazioni."
"Complicazioni?"
"Roba da ragazzi."
"Così misterioso," dico in tono più asciutto del previsto. Il mio stomaco si contorce leggermente, avvertendomi che qualcosa non va, ma non ci faccio caso e bacio invece la guancia di Giuliano. "Siediti. Raccontami la tua giornata. Mi manca fare lezione con te e Bianca."
Pochi minuti dopo arriva Lorenzo. Poi Bianca e Guglielmo. I due si tengono per mano e Giuliano emette un udibile suono di disgusto. Gli schiaffeggio il ginocchio, avvertendolo di fare il bravo.
Povero Guglielmo ... Sembra un topo messo alle strette, dal momento che Bianca lo aveva trascinato per sedersi con noi e attendere la tanto attesa selezione dei campioni a mezzanotte. Ho provato a sorridergli, cosa che ha apprezzato, ma Giuliano ha subito provato a tirarmi in grembo per non farmi interagire con un Pazzi.
"Sei proprio un bambino," mi lamento mentre mi allontano da lui. "Smettila, Giuliano."
Sbuffa frustrato per più di un motivo, e il problema dei Pazzi non è tutto. Sono l'altra metà del problema. Io e il mio rifiuto di essere intimi in pubblico. O privato. Il massimo che avevamo mai ottenuto è stato di baciarci. Toccare oltre i luoghi più docili mi aveva fatto agitare e aveva frustrato Giuliano a non finire.
Fortunatamente prima che potesse scoppiare un altro litigio tra noi, un'ondata di studenti arriva insieme a Silente e agli altri professori. Manca un minuto a mezzanotte.
Il silenzio cade sugli studenti. Il calice inizia a pulsare in modo irregolare. All'improvviso, le fiamme divampano di viola e un foglietto di carta è gettato nel cielo. Silente lo coglie abilmente, gridando un attimo dopo il nome del campione di Beauxbaton.
"Fleur Delacour!"
La ragazza balza in piedi e scoppiano gli applausi. Scivola dietro Silente, e poi il calice brilla di nuovo.
"Viktor Krum!"
Scoppiano grida virili. Il tipo di grida che provengano da ragazzi eccessivamente ormonali e competitivi.
Bianca si china per informarmi: "Ho sentito che è fidanzato con una delle ragazze di Beauxbaton. A quanto pare è stato organizzato tutto alla nascita dalle loro famiglie purosangue. Mi rende così grata che i miei genitori non me lo abbiano imposto".
"Eppure," la prende in giro Giuliano, ma il commento le fa un po 'male. Sapevamo tutti che avrebbe augurato un matrimonio senza amore per sua sorella se ciò significava che non sarebbe stata con un Pazzi.
Finalmente arriva il momento di nominare il campione di Hogwarts. Il fuoco divampa di nuovo e un foglietto di carta carbonizzata scivolo nella mano di Silente.
Tratteniamo tutti il respiro. E capisco solo ora che orribile errore era stato mettere il mio nome nel calice. Non ero affatto preparata a partecipare al torneo se fossi stata scelta.
"Francesco Pazzi!"
L'applauso si interrompe. Nessuno sa se gli è permesso di esultare. La sezione Serpeverde porta la prima ondata di applausi, mentre Guglielmo applaude ad alta voce per suo fratello nel nostro angolo.
"Mi stai prendendo in giro," si lamenta Giuliano. "Hogwarts perderà di sicuro. È uno idiota."
"Hey!" si lamenta Guglielmo.
Lorenzo mette una mano sulla spalla del fratello. "Francesco è un ottimo candidato. Sono sicuro che se la caverà nei giochi".
Giuliano grugnisce d'accordo, come se non volesse ammetterlo davvero. "Tuttavia, come ci si può aspettare che faccia il tifo per il campione della mia scuola quando è un Pazzi? A questo punto, preferirei vedere vincere i Durmstrang".
"O i Beauxbatons," interviene Bianca, perché anche le ragazze potevano vincere.
Giuliano fa una smorfia. Sembra pensarla diversamente. Il battibecco svanisce quando la fiamma blu brilla di nuovo. Silente si volta di scatto per vedere cosa sta succedendo al calice. Tutti e tre i campioni erano già stati scelti. Allora perché un altro nome è uscito dal calice?
Da dove sono seduta, non posso esserne sicura, ma il pezzo di carta sembra pesante. Come se fosse ... un pezzo di tovagliolo ...
Silente sussurra il nome e io riconosco le sillabe sulle sue labbra. Il mio stomaco si stringe. Poi grida il nome abbastanza forte perché tutti lo sentano.
"Maria Fiore"
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Parole: 948
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Champion of the Heart || Francesco Pazzi
Fiksi Penggemar[Traduzione Italiana] I personaggi de I Medici incontrano Hogwarts. Maria Fiore, grande amica dei Medici deve contrastare la sua attrazione all'enigmatico Francesco Pazzi. Oppure può arrendersi ad essa. _____________________________ ⚠️ Storia orig...