OTTO

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Dopo il ballo del Ceppo, i giorni sono nuovamente trascorsi veloci

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Dopo il ballo del Ceppo, i giorni sono nuovamente trascorsi veloci. I miei capelli sono cresciuti e a Bianca piacevano, quindi non li ho tagliati. Inoltre avevo bisogno di un cambiamento dopo essermi ribellata, ponendo fine alla mia relazione e partecipando al Torneo Tremaghi. 

È la mattina della seconda prova, e mi fa piacere vedere Lorenzo seduto in tribuna con Clarice.  Finalmente aveva concluso le cose con la sua vecchia fiamma e chiesto a Clarice di uscire. Ero orgogliosa di lui. 

Cerco Bianca e Guglielmo, ma i due piccioncini non si vedono da nessuna parte.

"Sei pronta?"  Mi chiede Francesco, distogliendo lo sguardo dagli spalti portandolo al molo dove noi campioni stiamo aspettando.

"Credo di sì," dico, con un'alzata di spalle. "Ho un po' di paura."

"Dubito che sarà brutto come l'ultima prova."

"Lo so. Ma l'acqua gelerà."  Fisso l'oscura profondità del lago.  Una brezza soffia sulle mie braccia nude, sollevando la pelle d'oca su ogni centimetro del mio corpo. 

Francesco sorride, stranamente divertito dalla mia paura. 

"Campioni, siete pronti?"  Crouch ci spinge tutti a metterci in formazione sul bordo del molo. 

Silente fa l'annuncio per calmare la folla e spiega il nostro compito.  Dovremmo recuperare qualcosa, come nell'altra prova, ma questa volta sarà qualcosa di specifico per ognuno di noi.  Non ho notato nulla di mio che mancava, ma spero di riconoscere qual era l'oggetto una volta entrato.  La parte peggiore del compito fino a quel momento era che dovevo passare un'ora nell'acqua gelida e sporca.

Al segnale del cannone, gli altri tre campioni si tuffano a capofitto in acqua.  Io stringo i denti e  salto.  Il freddo mi colpisce come una sensazione di bruciore.  All'inizio trattengoo il respiro, poi mi ricordo dell'incantesimo. Ormai senza fiato, lancio l'incantesimo testa bolla e aspetto di vedere la sacca d'aria formarsi prima di fare un respiro profondo. 

Mi prendo un momento per abituarmi a respirare nella bolla, e mi guardo intorno nell'acqua torbida.  Gli altri campioni sono già usciti a nuoto e sono scomparsi nelle parti più profonde dell'acqua.  Niente mi è apparso così vicino alla superficie, quindi sapevo che avrei dovuto andare più in profondità.  Fantastico. 

Scelgo una direzione, e inizio a nuotare.

Dopo circa quindici minuti di nuoto nella direzione scelta, stavo per smettere ed esplorare una parte diversa del lago

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Dopo circa quindici minuti di nuoto nella direzione scelta, stavo per smettere ed esplorare una parte diversa del lago.  Non avevo visto nessuno qui.  Solo erba alta e alghe.  Ovviamente gli altri campioni erano andati altrove e probabilmente avevano già trovato i loro oggetti. 

Tuttavia, proprio mentre rallento e mi prepato a voltarmi, in lontananza appare la punta di una struttura di pietra.  Dato che avrei comunque perso, decido di dare un'occhiata. 

E grazie a Dio l'ho fatto. 

Man mano che mi avvicino, le rovine di una città sottomarina vengono messe a fuoco.  All'improvviso, ombre di pesci e tritoni lampeggiano tutt'intorno a me.  Guardo.  In attesa.  E nel centro dell'incredibile città c'erano gli oggetti del torneo. 

Per Fleur: la sua sorellina.

Per Krum: la sua fidanzata, Simonetta. 

Per Francesco: suo fratello, Guglielmo. 

Per me: Bianca. 

Ogni persona galleggia mollemente nell'acqua, ancorata nella sabbia e sospesa da corde di alghe intorno alle caviglie.  Ovviamente sono sotto una sorta di incantesimo, ma mi dà lo stesso fastidio vedere le loro espressioni quasi come se fossero morti. 

Perdendo tempo semplicemente fissandoli, ma non parto all'azione. Prendo un momento per guardare la città un'ultima volta.  Probabilmente non l'avrei mai più rivista e non avevo idea nemmeno che esistesse un posto del genere nel Lago Nero. 

Con la coda dell'occhio, vedo un altro campione che emerge dall'erba alta.  Francesco.

Rallenta leggermente mentre guarda la città, e mentre guarda me.  Nessuno di noi poteva credere di aver trovato questo posto per primo. 

Toccandomi il polso, mi ricorda di guardare l'ora, poi si mette a slegare suo fratello. 

Seguo il suo consiglio e nuoto da Bianca.  Ci sarebbe voluto il doppio del tempo per tornare indietro con un corpo floscio da trascinare attraverso l'acqua, quindi sono stata fortunata ad averla trovata così presto. 

Quando sono riuscita a liberare Bianca inizio a trascinarla, Francesco è già diversi metri più avanti e inizia a scomparire dalla mia vista per via dell'acqua torbida.  Lo perdo di vista dopo pochi minuti, ma mantengo un ritmo costante.

Finora, il compito mi è sembrato troppo facile.  Il nostro unico nemico era il tempo.  I tritoni erano stati inquietanti ma non pericolosi.  Una parte di me teme che dovesse accadere qualcosa di brutto e quella paura diviene realtà proprio mentre mi avvicino al molo e alla superficie del lago. 

Non vedo il corpo di Francesco o di suo fratello da nessuna parte quando il molo appare sopra di me.  Qualcosa non va,  perché non credo che si sia allontanato così tanto da me. 

Mi guardo intorno, e li vedo.  Guglielmo fluttua alla deriva a metà della superficie, e sotto di lui, Francesco si dibatte e si dimena mentre cerca di combattere un'orda di demoni acquatici.

I mostri lo circondano,  gli tirano i piedi, le gambe, le mani, le braccia, il busto e il collo.  All'improvviso, il suo incantesimo si rompe e la sua bolla d'aria scoppia.  Guardo con orrore mentre Francesco lotta per liberarsi e sfuggire all'annegamento.

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Parole: 856

Champion of the Heart || Francesco PazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora