È impossibile..

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Mi risveglio nel mio letto,frastornato e con la testa in subbuglio,non ricordo molto di ciò che è successo ieri dopo il mio dialogo con Pietro,so so solo che ho bevuto e fumato parecchio.
Mi guardo intorno e noto quanto questa casa sia cambiata,quanto le cose abbiano preso una piega differente. La mancanza di mio padre si fa sentire più forte che mai,ma non posso abbattermi,non posso arrendermi,gli ho promesso che avrebbe lasciato la famiglia in buone mani e che non si sarebbe pentito.
Corro in bagno e mi concedo una doccia calda,dopo una serata del genere è tutto ciò che serve per riprendermi dal trauma.
Entro in cucina e vedo che tutti i ragazzi riuniti,ad aspettarmi.

-Buongiorno a tutti.
Dico -Come sapete,il comando è passato a me.Non tollero tradimenti,chi sbaglia paga,voglio dirvi solo questo. Per la merce,ci siamo messi già all'opera,in pochi giorni sarete riforniti,per il momento vendete l'ultima droga rimasta. Questo è tutto.
-Bentornato a casa Cirú
Ribatte mio fratello dandomi una pacca sulla spalla.
-Mo lasciateci soli,grazie di essere stati qui.
-Ciro,io me ne devo andare,ho da fare un paio di servizi al Martes e a Posillipo.
-Che è fa al Martes?
Ribatto,il solo pensiero che lei è li mi fa tremare letteralmente ogni parte del corpo.
-Un paio di consegne
Esito un po,ma subito dopo ribatto,senza dare ascolto alla parte razionale di me. Ho bisogno di vederla,anche senza avvicinarmi,anche da lontano,ma devo vederla assolutamente.
-E facc ij
Dico,precipitandomi in macchina.
So che quello che sto facendo è una grande stronzata,ma non riesco a stare lontano da lei. Solo Dio sa la mancanza che ho provato in tutto questo tempo,solo Dio sa quanto il rimpianto di averla lasciata mi ha logorato dentro. Arrivo all'entrata del lido,senza esitare ma con poco coraggio, varco l'entrata.
Mi ritrovo davanti un signore di mezz'età,ha un'aria familiare,molto familiare,ma subito dopo mi accorgo che è proprio il vecchio Enzo,un grande amico di mio padre. Li ha sempre uniti una grande amicizia e una profonda stima reciproca,da piccolo li ammiravo proprio per questo ,perché nonostante le mille difficoltà non si sono mai persi di vista.

-ha bisogno di qualcosa?
Dice in tono pacato
-o saij chi so?
-no mi dispiace.
-Sono Ciro,il figlio di Don Salvatore.
Ribatto,è incredibile quanto tempo sia passato dalla mia ultima volta qui,ricordavo questo posto molto diverso,ma da come avete capito,ancora devo abituarmi a questa parola.
-Ma che staij ricenn? Si tu veramente?
-So ij,Enzù.
-Non ci posso credere,che ci fai qua? Ma come sei cresciuto!
Ammette guardandomi con aria stupita.
-Adesso sono io al comando,ti ho portato l'ultima merce rimasta.
-Vado a prendere i soldi,siediti,ti faccio portare qualcosa
Mi guardo attorno e improvvisamente i miei occhi si incastrano in quegli occhi azzurri,quegli occhi stupendi,quegli occhi che cercavo da parecchio tempo.

-C-Ciro?
Dice,ingoiando un groppo di saliva. Non posso credere che è proprio qui davanti a me,quanto cazzo è cambiata? L'ultima volta che l'ho vista era solo una ragazzina,ma adesso,adesso è una donna. È cambiata tanto,ma i suoi occhi sono sempre gli stessi,proprio come l'effetto che esercitano su di me.
I suoi occhi,sono da sempre il mio porto sicuro,l'unico posto nel quale mi sono sempre sentito al sicuro,protetto e accettato.
- Beatrì!
-È impossibile..
Ribatte portandosi una mano alla bocca.
Sento il cuore battere sempre più velocemente e...

𝔻𝕦𝕖 𝕞𝕠𝕟𝕕𝕚 𝕝𝕠𝕟𝕥𝕒𝕟𝕚 𝟚 #ᴍᴀʀᴇꜰᴜᴏʀɪDove le storie prendono vita. Scoprilo ora