Day four

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Le foto per ogni capitolo potete trovare all'account IG tommo_africa. Vi invito sempre a guardarle 💕









Giorno quattro - Harry.
Orange River, Sud Africa al Fish River Canyon, Namibia.




Orange River, Sud Africa al Fish River Canyon, Namibia

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Forse il campeggio non fa per lui, ipotizza Harry. Forse Liam aveva ragione e avrebbero dovuto trovare un safari park relativamente economico e affittare un lodge per un mese e lasciare che quella fosse la loro esperienza africana per scrivere il nuovo album di Niall. In quel modo non sarebbe qui, adesso, in queste condizioni.
Un sottile strato di sabbia ricopre tutto nella sua tenda. È persino nel suo sacco a pelo, e i granelli sembrano migliaia di minuscoli coltelli che scavano nella sua pelle bruciata dal sole ogni volta che si muove. Ieri, dopo la loro nuotata in Namibia, lui e Liam hanno deciso di prendere una delle canoe per esplorare le spettacolari scogliere più a valle del fiume. Quello che non hanno tenuto in considerazione, essendo nessuno dei due esperti canoisti, era la difficoltà di remare nella corrente o il tempo che avrebbero impiegato. Né si aspettavano la selvaggia tempesta di sabbia che è esplosa dal nulla, colpendo i loro occhi e coprendo anche l'accampamento di sabbia. Fortunatamente Louis ha chiamato tutti dal fiume e gli ha intimato di precipitarsi alle loro tende per alzare le finestre e Niall è stato il primo a correre per cercare di chiudere la sua e quella di Harry, ma ormai era troppo tardi. I tentativi del riccio di rimediare al problema quando è tornato hanno solo fatto sì che la sabbia entrasse ovunque e si spargesse su tutto ciò che possiede.
Compreso questo sacco a pelo irritante e soffocante.
Le scottature solari e i muscoli doloranti a causa della vigorosa remata non aiutano. Nemmeno il gel di aloe di Louis ha aiutato perché gli ha fatto attaccare tutta la sabbia all'epidermide, quindi è anche peggio.
Diverse volte durante la notte considera di avventurarsi nelle docce per un secondo tentativo di pulirsi, ma ogni volta che inizia a dimenarsi dal suo sacco a pelo, il tuono che rimbomba e illumina tutto il cielo scuro diventa minacciosamente più forte e non vuole di certo rimanere bloccato dall'altra parte dell'accampamento per colpa di un temporale. Tornare alla sua tenda bagnata non farà altro che trasformare tutta la sabbia in fango e il pensiero è intollerabile.
È tutto intollerabile, in realtà.
Ha troppo caldo.
Non ha dormito affatto.
La sua pelle fa male.
Le braccia e la schiena gli fanno male.
Come fa Louis a vivere costantemente in questo modo? È insopportabile.
Quanto tempo ancora deve aspettare prima che tutto questo finisca? Non si preoccupa di placare il gemito che gli sfugge dalle labbra mentre allunga il braccio fino al punto in cui sa di aver lasciato il telefono, e lo sforzo fa tremare i suoi muscoli rigidi. Nessuno lo sentirà sopra il tuono rimbombante e - oh fantastico. La pioggia finalmente esplode sopra la tenda e mancano dieci minuti alla sveglia delle sei del mattino.
La pioggia è forte e colpisce la sua tenda da ogni lato.
Non cede, nemmeno quando sente la voce di Louis che urla il suo buongiorno tra i tuoni.
Sicuramente il castano può dare loro una pausa, ritardare un po' la loro giornata e aspettare che il temporale finisca?
"Andiamo, ragazzi," grida Louis, con una risata nella voce. "Non c'è bisogno di lavarsi questa mattina! È tutto curato dall'alto. Servizio gratuito che offriamo occasionalmente. E ne avete bisogno, perché vi aiuterà con il fango."
Fango. Harry odia davvero il fango.
Almeno è libero dal sacco a pelo. Lo prende a calci. Può aspettare fino a stanotte per scuoterlo, quando forse le sue braccia non faranno così tanto male ad ogni movimento. Mette la torcia frontale in modo da poter vedere cosa sta facendo e ripone il sacco a pelo nella sua borsa. Se solo potesse uscire nudo sotto la pioggia e vestirsi una volta che è al sicuro all'interno del camion per la giornata.
Apre la cerniera della sua tenda e trova Niall e Liam che emergono dalla loro di fronte a lui nell'aria gelida della pioggia.
"Mattinata di merda," dice Liam mentre la pioggia lo avvolge.
"Dillo a Louis," mormora Harry, guardando verso il punto in cui Louis sta colpendo la sua tenda e quella di Zayn, la torcia frontale che rimbalza mentre balla sotto la pioggia.
Niall inizia a ridere. "Quella è la tua danza della pioggia, Louis?" Urla. "Non pensi che stia già funzionando fin troppo bene?"
"È la mia danza grazie-per-la-pioggia," Louis balla verso di loro attraverso il fango. "Ricordatevi di controllare sotto le vostre tende se ci sono scorpioni quando le arrotolate. Carlie e Hayley ne hanno già trovato uno sotto la loro."
Harry non si è dimenticato degli scorpioni. "E il fango? Arrotoliamo le tende tutte bagnate e fangose?"
Louis annuisce, gocce di pioggia che schizzano dai suoi capelli selvaggi. "Le puliremo al campo di stasera, dove si spera avremo una pausa da questo tempo. Forza ragazzi, rallegratevi. Tra un minuto entreremo nel nostro primo nuovo paese. Mettete via quelle tende e poi venite in cucina per un tè e la colazione."
Harry siede accasciato sulla soglia mentre Louis si allontana per arrotolare la sua tenda e trascinarla sul camion. Quasi tutti ormai hanno le tende abbassate, ma lui non riesce a muoversi.
"Stai bene, H?" Liam si ferma nel suo tentativo di arrotolare la tenda mentre Niall porta i loro bagagli sotto la pioggia al camion. "Vuoi che venga ad aiutarti quando ho finito?"
"No." Perché Liam sta affrontando tutto questo molto meglio di lui? Liam è quello che preferisce il lusso mentre lui è sempre stato bravo ad abituarsi a tutto. "Tu e Niall andate a fare colazione. Sarò lì tra un minuto."
"Sei sicuro?"
"Sono sicuro."
Deve smetterla di piangersi addosso e andare avanti. Indossa la sua maglietta nera preferita dei Pink Floyd per tirarsi su di morale, la abbina a robusti pantaloncini color cachi e trascina la sua borsa sul camion. Le sue dita bagnate scivolano sulle chiavi del suo armadietto, e i muscoli delle spalle urlano mentre solleva la borsa per metterla via. Questo è ciò che ottiene se si offre volontario per avere uno degli armadietti più alti che alcuni degli altri passeggeri non riescono a raggiungere.
"Buongiorno, Harry." La ballerina, Annette, si presenta alla porta mentre sta per scendere le scale. Nonostante sia fradicia, sorride, i capelli ben raccolti in una treccia francese. "Hai dormito bene?"
"Sì dai," mente. Si allunga per prendere la sua borsa in modo che lei non debba tenerla in equilibrio mentre sale i gradini. "E tu?"
"Benissimo."
"I tuoni non ti hanno infastidito?"
"Hanno sovrastato il russare di Rolf."
"Io non russo," Rolf arriva dietro di lei. "Harry, buongiorno. Stamattina siamo in servizio per imballare tutto, quindi dobbiamo mettere via le tende e i materassi. Zayn ha detto che va bene metterli via bagnati, non dobbiamo asciugarli."
Il gruppo di imballaggio. Che tempismo perfetto.
"Fantastico," dice Harry. "Lasciami andare a prendere la mia tenda."
"Ricorda gli scorpioni."
"Lo farò."
Salta giù, i piedi stridono nel fango. Anche se la tempesta non si è attenuata, il cielo sta diventando leggermente più luminoso poiché da qualche parte dietro le nuvole sta sorgendo il sole. Questo aiuterà con l'individuazione degli scorpioni. Il fango cola sulle sue infradito mentre arranca verso le tende rimanenti. La lista di imballaggio suggerita dalla compagnia non menzionava gli stivali di gomma, ma sarebbero stati molto ben accetti in questo momento. Dovrebbe dire loro di aggiungerli alla loro lista per il bene dei futuri viaggiatori.
Cazzo, dov'è finita la sua tenda?
Si alza, sconcertato, e scruta attraverso la pioggia grigia. È stata portata via dalla pioggia? È certo che sia questo il posto.
"L'ho arrotolata io per te mentre eri nel camion."
Si muove di scatto. "Louis?"
"Ehi." Louis sembra un fantasma, non indossa più la torcia frontale, la maglietta bianca incollata alla sua pelle dal costante torrente d'acqua, facendola sembrare trasparente. Lo saluta. "Tutto bene, amico?"
"Sto bene." Louis si è occupato della sua tenda per lui? "Tu-" Che cosa dovrebbe dire? "Uh, grazie."
"Nessun problema. Immaginavo potessi essere dolorante per lo sforzo di ieri."
La mente di Harry lampeggia di immagini vivide e il suo cervello intende uno sforzo molto diverso da quello che intendeva invece il castano e ringrazia il cielo e la pioggia per averlo in gran parte oscurato dalla sua vista. Sarebbe stato troppo dolorosamente imbarazzante se Louis vedesse il rossore che riscalda le sue guance per le sue parole. "Grazie." No, lo ha già ringraziato. "Sì," dice invece. "Sono, come dire... dolorante."
"La tua tenda è già sul camion, quindi perché non vieni a prendere un caffè caldo e fai una pausa dalla pioggia?"
Harry non vuole altro che caffè caldo e una pausa dalla pioggia. "Non posso. Stamattina sono nel gruppo per imballare tutte le cose."
Louis sussulta. "Merda. Scusa."
"Starò bene." Almeno non deve arrotolare la sua tenda fangosa e costringerla nella sua borsa. "C'erano gli scorpioni?"
Già diretto in cucina, Louis torna indietro. "C'erano cosa?"
"Scorpioni. Sotto la mia tenda."
"No. Era tutto pulito. Fortunato; almeno altre tre persone li hanno trovati."
Buono a sapersi. Sarebbe stato più facile addormentarsi se avesse saputo per certo che non c'era niente che strisciava sotto di lui. "Grazie." Spingendosi via i riccioli bagnati dal viso, perde quasi la torcia frontale. "Oops. Sarò lì per un caffè appena posso."
Louis scompare sotto la pioggia con un lampo di sorriso e il riccio torna al camion per caricare le tende con Rolf, lasciando Rachel e Carlie a sistemare i materassi all'interno. Non ci vuole troppo tempo e l'esercizio è probabilmente buono per i suoi muscoli rigidi, ma la pioggia fredda ha raffreddato la sua pelle così tanto che anche caricare le tende sul camion non lo ha riscaldato quando i quattro scivolano attraverso il fango per dirigersi verso la cucina all'aperto. Tutti sono stretti l'uno all'altro sotto il piccolo rifugio e Harry deve farsi strada verso i tavoli. Da che parte Louis ha preparato il caffè stamattina?
"Un caffè nero per il signore." Louis appare davanti a lui con una grande tazza fumante. "L'ho appena versato quindi attento perché potrebbe essere troppo caldo."
"Mai troppo caldo." Il giovane ne beve metà in un sorso, assaporando il bruciore che gli scivola giù per la gola. "Fai un buon caffè, Louis. Grazie."
"Sai dove trovarmi. Sarò qui ogni mattina a tua disposizione." Il maggiore gli fa l'occhiolino, poi fa un inchino formale. "O forse dovrei dire: al vostro servizio, signore."
Harry rabbrividisce nonostante il calore del suo caffè. "E tu? Hai preso il caffè?"
"Io preferisco il tè. E sì, è la prima cosa che faccio ogni mattina. Mi prepara per la giornata." Il sorriso di Louis è abbastanza luminoso da compensare la tetra, buia mattina. "Penso che i tuoi amici stiano facendo colazione laggiù, se vuoi unirti a loro."
Harry guarda dove indica. Liam lo saluta e indica una ciotola di cereali. Il riccio fa un cenno di ringraziamento. "Dobbiamo preparare i panini per pranzo oggi?" Chiede a Louis.
"No, ci fermeremo a pranzo in un resort chiamato Ai-Ais. Ci sono sorgenti termali lì, saranno ottime per aiutare i tuoi muscoli indolenziti. Preparerò il pranzo quando arriveremo." Louis lo guarda finire il caffè, poi allunga la mano per prendere la tazza. "Ne vuoi un altro po'?"
"Non dovrei." Ma rabbrividisce di nuovo e Louis lo capisce.
"Te lo porto io. Vai a fare colazione."

Stranger Stars (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora