Day seventeen and day eighteen

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Giorno diciassette - Louis.
Da Maun ad Elephant Sands fino a Chobe, Botswana.



Da Maun ad Elephant Sands fino a Chobe, Botswana

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Si è spinto troppo oltre. Louis lo sa, ma non poteva farci niente.
Non che sia una scusa.
Dio lo aiuti.
Vedere il viso splendente di Harry a colazione gli fa provare cose, cose che non dovrebbe provare. Il riccio indossa di nuovo la bandana blu tra i capelli e lui non può fare a meno di pensare che quello sia proprio lo stesso colore dei suoi occhi.
Conosce Harry da appena due settimane.
Sta con Michelle da quasi sei anni.
Harry tornerà in Inghilterra per diventare avvocato.
Louis lavora in Africa.
E non è libero.
Come può buttare via una relazione importante e abbastanza seria da pensare di sposarsi, solo per- cosa? Un'avventura illecita di un mese con uno dei suoi passeggeri?
Che tipo di persona è diventato?
In questi giorni ha pensato a come sua madre sarebbe stata orgogliosa di lui; ma di sicuro non sarebbe orgogliosa di questo.
Mentre si dirigono verso est attraverso il Kalahari, si mette comodamente sul suo sedile, le gambe in alto, la felpa con cappuccio di Harry arrotolata in un cuscino dietro la sua testa, e per la prima volta da quando gli è stato detto della morte di sua madre pensa attivamente a lei. Ricorda com'era quando lui andava da lei per un consiglio, ricorda il modo in cui lo guardava mentre lo aiutava a risolvere i suoi problemi.
"Mi direbbe di essere onesto," dice ad alta voce, guardando un asino che si allontana a passo di Zayn.
L'amico gli lancia uno sguardo acuto. "Chi? Michelle?"
"Anche lei."
"Mi dici cosa sta succedendo?"
Louis aggiusta la felpa dietro di lui, così soffice e accogliente e profumata. "Lo sai già."
"Harry."
Zayn lo dice con tono pesante e pungente. "Harry non è una brutta cosa, Zayn."
"Non sono sicuro, quando si tratta di te."
"Lui è il migliore," lo è, Louis ne è sicuro. Il migliore, proprio come ha detto ieri sera riguardo al suo compleanno. È lui il problema. "Dimmi che sto facendo lo stupido."
"Stai facendo lo stupido," dice subito Zayn.
"È solo una fantasia, non è vero?" Louis continua. "Non è reale. Certamente non per lui. E non dovrebbe esserlo per me. Pensi che sia perché ho paura di impegnarmi?"
"Non hai paura di impegnarti, Louis."
Ma lo è. È terrorizzato al pensiero di doversi sposare e sistemarsi, di essere un vero adulto e di dover affrontare tutto. Oh. Forse non è impegnarsi che lo spaventa, ma la sua paura di tutto il resto. Forse è solo un codardo in generale. Forse si è aggrappato all'idea romantica di Harry come un modo per continuare a scappare, l'ennesima via di fuga.
È ora che cresca.
"Hai ragione," dice, infilando gli occhiali da sole per bloccare il sole cocente. "Non è questo il problema."
E poiché non lo è, è il momento di fare passi concreti per risolverlo.

*

Se prima aveva dei dubbi riguardo a ciò che deve fare, questi vengono ridotti in pezzi inesistenti quando si fermano a Elephant Sands per il pranzo, un campo safari proprio vicino al confine con lo Zimbabwe. È uno dei posti preferiti di Louis anche se non è più nel programma notturno, e si assicura sempre che abbiano il tempo di fermarsi qui per pranzare, magari trascorrendo un paio d'ore nella piscina guardando gli elefanti godersi la loro piscina naturale a pochi metri di distanza. Sono elefanti selvaggi che vagano per capriccio tra i paesi dell'Africa meridionale e vengono di loro spontanea volontà per godersi la pozza d'acqua e, Louis sospetta privatamente, per esibirsi un po' per le strane creature umane che li osservano dalla terrazza.
È il gruppo di Niall ad essere in cucina oggi. Non sono entusiasti della scoperta di dover tagliare le verdure prima di potersi unire agli altri nella piscina accanto agli elefanti, ma Niall si rimbocca le maniche mentre Jim si lamenta, e Annette e Hayley si uniscono a lui in risoluta allegria per portare a termine il compito. Tutti vogliono mangiare, dopo tutto.
Louis non si rende conto che Niall sta sistemando tutti strategicamente fino a quando non si ritrova a tagliare i pomodori a un tavolino da solo con lui, mentre Jim, Annette e Hayley usano il tavolo da picnic della struttura per preparare il resto dell'insalata.
"Grazie per la festa di Harry ieri sera," inizia Niall, e il peso della sua voce avverte Louis che questo non è solo un grazie.
"È stato un piacere." Il castano gli rivolge il suo sorriso più amichevole e riesce a non sollevare il coltello in modo protettivo di fronte a lui, anche se sente un chiaro bisogno di farlo. "Cerco sempre di rendere speciali i compleanni durante il viaggio poiché le persone sono lontane da casa."
"E fai anche regali a tutti?"
È impossibile mentire allo sguardo diretto di Niall. "Non sempre. È solo che — ero in città e ho visto la giraffa e mi ha ricordato Harry, quindi l'ho presa per lui. Tutto qui."
"Anche le sciarpe ti hanno ricordato lui?"
"Quelle che ha portato sono troppo pesanti."
"E il taccuino?"
"Scrive sempre."
"E trascorrere il pomeriggio con lui nella sua tenda?"
Merda. Lo hanno notato, vero? Louis alza le spalle, sorridendo ancora con implacabile cordialità. "Stava ancora male. Volevo tenerlo d'occhio."
"Avremmo potuto farlo noi."
"È mia responsabilità. Avrei fatto lo stesso per tutti i miei passeggeri."
Niall annuisce, ma sicuramente non si è bevuto le sue parole.
Louis guarda attraverso l'ampio ponte di cemento verso la piscina, dove Harry è sulle spalle di Liam mentre giocano a combattere contro Nathan sulle spalle di Danny. Hayley, Rachel e Yolanda li incoraggiano e Harry sorride felice per il loro sostegno quando riesce a far cadere Nathan, che si schianta in acqua. Se continueranno a fare così tanto rumore, faranno andare via gli elefanti.
"H è speciale," la voce di Niall interrompe la meticolosa occhiata che il castano sta lanciando al riccio per cercare di elaborare il tatuaggio che può individuare in alto sulla sua coscia. "Flirta molto, ma non lo fa sul serio. È così che si comporta. Con tutti."
Louis l'ha già capito. "Lo so."
"All'università ha avuto soltanto avventure, ma ora cerca qualcosa di più, una relazione seria e permanente."
"Mm-hm," probabilmente sarebbe meglio non dire a Niall che conosce già la storia romantica di Harry.
"Con qualcuno che sarà presente," insiste Niall. "Qualcuno con cui può comprare una casa e stabilirsi e avere una famiglia."
Un attimo. "Non è un po' giovane per questo?"
"Non per Harry. Questo è il suo sogno, è uno dei motivi per cui vuole fare l'avvocato invece di viaggiare con noi scrivendo canzoni e scattando foto, così da poter provvedere alla famiglia che desidera."
Ah. Eccolo. Il pezzo mancante nel puzzle di Harry Styles. Louis guarda di nuovo Harry. Questa volta ha Rachel sulle spalle, che sta lottando con Yolanda sulle spalle di Liam. Sembra un adolescente, che ride istericamente mentre gioca nell'acqua con gioia spensierata. Ed è bellissimo.
Louis si volta di nuovo verso Niall. "Non sono sicuro del motivo per cui mi stai dicendo tutto questo, amico. Non dovrebbe dirmele lui queste cose?"
Il giovane non sbatte le palpebre, fissa semplicemente Louis con un duro sguardo blu.
"Harry sa che vai in giro a rivelare i suoi segreti a sconosciuti?" Continua il castano.
"Hai passato la notte con lui, amico," Niall enfatizza l'ultima parola, una chiara presa in giro per lui. "Non sembra proprio che tu sia uno sconosciuto."
"Gli ho soltanto portato il suo regalo-"
"A Ghanzi."
Oh. Ovviamente gli amici di Harry lo sanno, dato che entrambi li stavano cercando insieme a Zayn. Abbassa gli occhi sui pomodori, che ha tagliato quasi in poltiglia, e posa con cura il coltello. "Non so cosa pensi di me, ma non sono una minaccia," dice a Niall in modo uniforme. "Non sono affatto una minaccia per Harry."
È il contrario.
È il contrario, cazzo, e sente le gambe cedere sotto di lui. Si siede pesantemente sulla panca di cemento dietro di lui.
"Chiederò alla mia ragazza di sposarmi," la sua voce non trema. Sembra convinto e sicuro di sé e raddrizza le spalle. "Il prossimo mese. È il suo compleanno e il nostro sesto anniversario e lei mi raggiunge a Zanzibar durante il viaggio di ritorno ed io le chiederò di sposarmi."
"Davvero?" Dice scettico Niall.
"È tutto organizzato."
"È così?"
Lo sarà. "Sì."
Per la prima volta nella conversazione, gli occhi di Niall diventano gelidi come la neve. "Faresti meglio dirlo ad Harry. Amico."
Se ne va con i pomodori prima che Louis possa rispondere. E lui sta tremando. Perché sta tremando? Alza la mano davanti a sé e nota che trema in modo incontrollabile. In lontananza vede Niall che finisce l'insalata con gli altri e chiama i passeggeri di Louis perché vengano a mangiare, ma lui sembra non riuscire a muoversi. Dovrebbe essere lì con loro, supervisionare il pranzo, assicurarsi che tutti ne abbiano abbastanza, che stiano bene e non abbiano bisogno di nulla.
Harry si precipita fuori dalla piscina nel suo costume da bagno giallo corto e non si preoccupa di indossare una maglietta mentre si dirige verso il tavolo, ridendo con Liam per qualcosa che Yolanda sta dicendo loro. I suoi ricci gocciolano acqua sulle sue spalle.
Harry vuole sposarsi. Vuole avere figli. Vuole sistemarsi.
Vuole tutte le cose che terrorizzano Louis.
Ma Louis è colui che ha una fidanzata da sei anni, una fidanzata che vuole condividere tutte queste cose con lui.
Questo è un segno che sta facendo la cosa giusta, si dice. Se anche Harry vuole tutte quelle cose nonostante sia più giovane di lui, allora sicuramente anche lui riuscirà a gestirle.
"Louis!"
Un altro corpo si schianta contro il suo ed è solo perché riconosce il profumo della sua lozione al burro di cacao preferita che sa chi si sta avvolgendo intorno a lui. "Ehi, Lauren." La abbraccia forte. "Sarei venuto a salutarti non appena avessi finito il pranzo qui."
Allontanandosi, lei gli dà una pacca sul braccio. "Saresti dovuto venire non appena sei arrivato. Guardati, non stai nemmeno lavorando."
Dovrebbe chiedere a Lauren cosa ne pensa della sua idea di voler chiedere a Michelle di sposarlo. Come migliore amica di Michelle fin dall'infanzia, avrà i migliori consigli su ciò che la sua ragazza vorrebbe. Può aiutarlo a organizzare la proposta più meravigliosa e romantica di sempre.
Le prende la mano che lo sta ancora colpendo. "Ho bisogno di chiederti una cosa, okay? Ho bisogno di qualche consiglio."















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