Day twenty-two and day twenty-three

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Giorno ventidue - Harry.
Da Livingstone, Zambia a Victoria Falls, Zimbabwe.



È la sua ultima notte in un letto e Harry non riesce a dormire

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È la sua ultima notte in un letto e Harry non riesce a dormire. È tutto sbagliato senza Louis.
Ha condiviso il suo letto con Louis due volte e ora dormire da solo sembra sbagliato, si sente solo e ha freddo e non dovrebbe essere così.
Quindi rimane lì, giace dove si sono distesi entrambi la scorsa notte e torna con la mente al club, con il corpo del castano caldo ed elettrico sotto le sue mani. Come avrebbe dovuto spiegare a Louis cos'è successo? Quanto sono stati vicini a baciarsi sulla pista da ballo, persi l'uno negli occhi dell'altro, i corpi premuti insieme, bisognosi e disperati, duri, così duri, prima che lui si allontanasse di scatto perché non era giusto nei confronti di Louis approfittarne quando era ubriaco e continuava a vacillare per la perdita della sua ragazza. Quanto male il castano ha incassato il rifiuto. Come si è ristretto in una minuscola ombra di se stesso e ha avvolto le braccia attorno al suo stomaco come se lui gli avesse dato un pugno. Come è scappato da Harry. Come il riccio lo ha trovato fuori, accanto al fiume, sconvolto dai singhiozzi come se fosse stato distrutto irreparabilmente.
Come Harry lo ha portato via di nascosto invece di fare la cosa più responsabile e andare a chiamare Zayn per portare Louis a casa.
Come ha tirato su col naso e ha rabbrividito tra le sue braccia in questo stesso letto solo ventiquattro ore fa finché non si è stancato e si è addormentato.
Come ha fatto finta di dormire anche lui quando sono tornati gli altri, perché era troppo egoista per lasciare che Zayn portasse via Louis.
Comportamento imperdonabile da parte sua, specialmente quando il maggiore ha trascorso l'intera giornata ad essere caloroso, amichevole e solidale con lui.
Louis non gli ha chiesto più di ieri sera.
È stato innocente, dice Harry fieramente alla sua coscienza. Non ha approfittato di Louis. Avrebbe potuto farlo. Avrebbe potuto lasciare che Louis lo baciasse e si strusciasse contro di lui, avrebbe potuto far impazzire entrambi e la loro camminata di ritorno al campo avrebbe potuto essere per uno scopo molto diverso. Louis lo voleva ieri sera. Harry non ha dubbi su questo. Louis lo voleva.
No, Louis voleva fare sesso.
Non necessariamente con Harry. Lui era semplicemente lì.
Forse il maggiore voleva solo dimenticare, o voleva vendicarsi di Michelle, o voleva perdersi nel piacere. Potevano esserci diversi motivi per cui il castano lo ha quasi baciato.
Non necessariamente perché voleva Harry.
A lui, però, non sarebbe dispiaciuto essere usato, se questo è ciò di cui Louis aveva bisogno, ma il giovane era ubriaco. Non in condizione di acconsentire, anche se è stato lui ad iniziare tutto.
È meglio così.
È meglio.
È meglio, è meglio, è meglio.
Il suo cuscino odora di Louis.
Come dovrebbe dormire così?
È un sollievo quando arriva il mattino, e si concentra sul portare con sé i bagagli e fare colazione, caricare il camion e attraversare il ponte per essere trasportati in Zimbabwe. Louis è scintillante e luminoso, come lo è stato tutto il pomeriggio ieri dopo i suoi due salti e durante l'emozionante giro in elicottero sulle cascate, e gli sorride e lui sorride di rimando, ma non parlano fino a quando non si sono accampati sulla sponda meridionale dello Zambesi. Liam, Niall e Zayn partono con gli altri per vedere le cascate, dal lato dello Zimbabwe, ma Harry rimane in giro nel campo mentre Louis prepara la sua cucina.
"Non sei andato con gli altri?" Dice il maggiore quando lo vede.
"Ti stavo aspettando."
Forse è presuntuoso, ma il sorriso di Louis si riscalda. Hanno parlato in Zambia, dopo il giro in elicottero, della visita alle cascate in Zimbabwe; avrebbero dovuto essere tutti e cinque insieme, ma il riccio ha incoraggiato gli altri ad andare con il resto del gruppo e sembra che a Louis non dispiaccia.
Saltano giù per il sentiero che porta alle cascate. Non ci sono babbuini da questa parte, solo le simpatiche scimmie cercopiteco e i soliti venditori di curiosità che li seguono fino all'ingresso. È magico dentro. Louis li conduce dritti al bordo della Cataratta del Diavolo, guardando oltre i cespugli spinosi intrecciati la cascata dell'acqua torrenziale. È travolgente, ma poi mentre vagano lungo il bordo del canyon di fronte al resto delle Cascate Vittoria, inzuppati da spruzzi martellanti, Harry smette di cercare di pensare e apre i suoi sensi al drammatico sovraccarico.
Louis sembra di nuovo felice oggi, non ci sono ombre nei suoi occhi ridenti. Lo tocca costantemente, e questo gli fa aggrovigliare le budella; a volte lo sfiora leggermente con il dorso delle dita, a volte c'è un braccio momentaneo intorno alle sue spalle, o una mano che gli tiene ferma la schiena. Ci vuole tutto l'autocontrollo che possiede per non appoggiarsi a lui, per non toccarlo. Non possono qui. Non in pubblico.
Louis si è già ricordato del club?
Quando tornano dal lato opposto delle cascate, a quasi un miglio dall'ingresso, scoppia una tempesta tropicale. Sono già fradici, ma Harry coglie l'opportunità di trascinare Louis in un fitto boschetto di alberi che li ripara dalla peggiore pioggia seccante. La temperatura estiva scende drasticamente quando il vento aumenta e il maggiore inizia a tremare, dandogli la scusa per avvicinarsi a lui. Louis si rintana contro il suo petto e, sicuro della consapevolezza che nessuno può vederli ora, Harry avvolge strettamente le sue braccia intorno a lui.
Nessuno dei due parla.
Nessuno dei due si muove.
Respirano e guardano la pioggia.
Si ferma bruscamente da un momento all'altro e un attimo dopo esce il sole. L'acqua luccica su ogni foglia e ramo come diamanti e il castano fa un respiro acuto. "Sembra sacro," sussurra.
È così.

Stranger Stars (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora