Day thirty-four

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Giorno trentaquattro - Harry.
Da Iringa a Dar es Salaam, Tanzania.






Harry odia dannatamente che la notte in cui si addormenta di nascosto con Louis debba finire così presto

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Harry odia dannatamente che la notte in cui si addormenta di nascosto con Louis debba finire così presto. Ha impostato la sveglia alle tre e quarantacinque in modo che il castano possa andarsene prima che gli altri si alzino, e sembra che si siano appena appisolati quando la suoneria gli pulsa nell'orecchio.
Zittisce velocemente il cellulare, poi ritira il braccio sotto le coperte. È gelido là fuori.
"Dovrei portarti in giro con me in inverno," dice Louis dolcemente nell'oscurità. "Sei come un termosifone."
Nonostante il riccio fosse l'unico destinato a tenere il maggiore al caldo, hanno dormito accoccolati al contrario, con il castano abbracciato a lui. Louis potrebbe essere più piccolo di lui, ma Harry non si è mai sentito più al sicuro. Più felice. Potrebbe passare il resto della sua vita proprio qui, ascoltando il battito del cuore di Louis, forte e costante sotto la sua guancia? "Penso di essere una persona molto calorosa."
"Sei sicuramente una persona molto calorosa, e sexy," Louis fa scivolare la mano lungo lo stomaco nudo di Harry, fermandosi quando raggiunge la parte superiore dei suoi pantaloni da notte.
Il riccio si dimena all'indietro, premendo il sedere contro il suo bacino, invitandolo a continuare.
La mano del maggiore si chiude su di lui. Non è del tutto duro, ma non ci vorrebbe molto, soprattutto sentendo la stessa durezza di Louis contro di lui.
"Buongiorno," sussurra il castano.
"Buongiorno."
"Sei così fottutamente bello, piccolo."
"Lou," Harry geme quando Louis aumenta la pressione. "Non possiamo."
"Lo so."
"Voglio, però."
"Che ne dici di aspettare ancora," suggerisce il giovane, il respiro caldo contro il suo collo. "Ancora due giorni fino a Zanzibar."
Stringe leggermente e improvvisamente Harry è pronto per venire, proprio così. Sarebbe stato così facile, solo altre poche carezze da parte del ragazzo più grande. Hanno tempo e lui potrebbe mordersi il labbro e tacere.
Ma Louis vuole che aspetti di nuovo.
"Vuoi essere bravo," continua Louis, stringendo di nuovo, "e aspettare per me? Mi è piaciuto l'altra volta, quando hai aspettato."
Harry si è negato l'orgasmo nel contesto di una singola notte di giochi e stuzzicate, ma mai per due giorni. Non è nemmeno sicuro del motivo per cui ha detto a Louis in Zambia che lo avrebbe aspettato, solo che sembrava giusto e il bagliore caldo negli occhi del giovane lo ha reso felice di averlo fatto. E due giorni non sono esattamente molti. Il giorno dopo domani. Certo che può aspettare.
Ma aspettare perché Louis glielo ha detto rende le cose incredibilmente dure.
Letteralmente dure.
Ora vuole ridere ma non sa come raccontare a Louis questo gioco di parole perché se cerca di parlare si lamenterà, piagnucolerà o forse addirittura urlerà.
"Okay," sussurra, poi chiude la bocca, inghiottendo i suoni che vogliono esplodere da lui mentre Louis lo lascia andare e lo accarezza gentilmente.
"Bravo ragazzo."
Oh cazzo, Louis non deve dire cose del genere se vuole che Harry aspetti.


*

Louis passa di nuovo il viaggio nella parte posteriore.
Liam dice a Harry durante la loro frettolosa colazione al buio che ieri si è divertito moltissimo con Zayn, che non ha mai conosciuto nessuno con cui parlare così liberamente, ed è lui che va a sedersi al posto di Louis sul davanti prima ancora che il castano ci arrivi.
Harry guarda Louis parlare con Zayn e chiedergli se sta bene e apparentemente ottiene una risposta soddisfacente, perché sorride a tutti e li raduna nella parte posteriore con esultanza smodata visto che sono solo le cinque del mattino.
Anche se ci sono posti vuoti accanto a Carlie e Alicia, si infila accanto a Harry come se fosse il posto a cui appartiene (è così), e quando il moro spegne le luci interne e torna sulla Tanzam Highway, si rannicchia contro di lui e cade immediatamente nel sonno.
Harry non dorme. Ha dormito per più di quattro ore durante la notte senza rendersi conto coscientemente di Louis premuto contro di lui e ora vuole assaporarlo. Si sistema sul sedile con la schiena appoggiata al finestrino in modo che Louis possa stare tra le sue gambe e stare più a suo agio, e guarda un mattino nebbioso sorgere lentamente intorno a loro.
È l'unico sveglio a vedere la magnifica gola di montagna attraverso cui si snodano, con il suo fiume color cioccolato che sgorga attraverso le foreste lussureggianti mentre frammenti di nuvole basse cadono sui crinali, aggrappati ai pendii verdi.
Le montagne cedono gradualmente il passo a un'ampia valle dove vaste boscaglie erbose sono punteggiate dagli alberi più bizzarri che Harry abbia mai visto. Sembrano tronchi gonfi e grigi che sporgono verso l'esterno con piccoli rami sottili che sporgono dalla cima.
"Baobab," dice Louis.
"Hmm?"
"Si chiamano baobab, quegli alberi," Louis sbatte le palpebre e si strofina gli occhi, che sono quasi dolorosamente blu da vicino nella luce del mattino. "Buongiorno."
"Buongiorno." Vuole baciare la punta del naso del castano, è così carino ed è proprio lì, ma altre persone si stanno svegliando intorno a loro. "Dormito bene?"
"In modo eccellente. Sei un buon materasso."
Ama l'idea di essere il materasso di Louis. "Grazie."
Il maggiore gli dà una pacca sul petto e si tira su in posizione seduta, raddrizzandosi i vestiti. "Mi sono perso il fiume?"
"Quello al cioccolato?"
"Si chiama Great Ruaha River. Eri sveglio per vederlo? Quella gola è una delle mie parti preferite di questo viaggio."
"Scusami. Avrei dovuto svegliarti. È stato bellissimo."
Louis scuote la testa. "L'ho visto molte volte. Sono davvero felice che tu l'abbia visto, però."
"L'ho fatto," Incapace (riluttante?) di fermarsi, allunga la mano per lisciare il lato più selvaggio dei capelli di Louis contro la sua testa. Si riprende immediatamente.
Louis fa una smorfia. "Sono di nuovo un disastro, vero?"
"Un bel disastro."
"Ugh. Almeno i tuoi ricci sono sempre perfetti. I miei capelli sono piatti e scialbi."
Louis ha troppa energia perché qualcosa di lui sia piatto. "Sei più bello del grande fiume Ruaha," dice Harry seriamente, e Louis ride.
"Continua a pensarlo, Harriet. Sei davvero buono per il mio ego."
"Vado bene per molte cose."
Proprio così, l'allegria del giovane muore. Abbassa lo sguardo sulla bocca di Harry e poi si abbassa. "Stai ancora facendo il bravo per me?"
"Per te, Lou."
Prima che Louis possa rispondere, il rumore costante del motore di Rafiki cambia e iniziano a rallentare.
"La Valle dei Baobab," dice Louis incerto. "Prima tappa della giornata."
Dall'altra parte del tavolo compare Niall, i capelli ancora più selvaggi di quelli di Louis. "Cosa sta succedendo? Dove siamo?" Guarda fuori dalla finestra. "E che cazzo sono quelli?"
"Alberi di baobab," dice il riccio con voce alta.
"Andiamo, Niall, ragazzo," dice Louis, "stai al passo."
"Stavo dormendo," si stropiccia gli occhi come se non potesse credere a quello che vede. "Quelli sono veri, cazzo?"
"Sì, sono reali e andremo a vederli da vicino." Louis scivola giù dal sedile accanto a Harry per alzarsi in piedi nel corridoio. "Oi, buongiorno a tutti! Benvenuti nella Valle dei Baobab."
È una sosta divertente, un'opportunità per tutti di sgranchirsi le gambe e arrivare fino agli alberi giganteschi. Harry dovrebbe essere interessato, dovrebbe scattare mille foto, ma invece si appoggia all'ampio tronco gonfio di un baobab e guarda Louis sfrecciare in giro facendo il suo lavoro, facendo ridere la gente, posando cortesemente per selfie di gruppo, provocante e scintillante. Liam lo afferra per fare un pezzo alla telecamera sugli alberi di baobab. Harry si accorge che la corteccia è piena d'acqua ed è usata per l'idratazione dagli elefanti di passaggio, ma soprattutto lascia che la voce roca di Louis lo lambisca.
È così felice di essere venuto in Africa. Comunque finisca, Louis ne vale la pena.
"Haz, vieni qui! Abbracciamo tutti questo albero perché Liam possa fare un video."
Stando uno accanto all'altro, tenendosi per mano, occorrono dodici persone per coprire la base del baobab più grande. Harry si trova tra Niall e Louis, poi cade a terra quando il cerchio si interrompe. "Rimani lì ad abbracciare l'albero, Lou," dice, ed è una delle sue foto preferite tra quelle che ha scattato, Louis abbracciato all'antico gigante, nel cuore dell'Africa.

Stranger Stars (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora