-Capitolo 20-

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( Zayn's pov)
Porto lentamente la sigaretta fumante alla bocca, quando la racchiudo nelle mie morbidi labbra ; mi blocco un momento riflettendo ancora sulla discussione avuta poco prima con Harry, poi aspiro profondamente trattenendo il fumo nei polmoni. 
Andrà via. Harry se ne andrà portando con sé gran parte del mio cuore.. perché è ha lui che l'ho donato, è nelle sue mani tanto grandi e calde che l'ho riposto.. sembravano così sicure quando gliel'ho lasciato, e adesso è tutto così freddo e buio, che pure il cielo sopra di noi sembra essersi spezzato. 
Rigetto il fumo che mi ostruisce le vie respiratorie; mi sento così debole in questo momento. La mia testa cade verso il basso, mentre rimango a fissare il malmesso pavimento in legno. Sono seduto da un po' sulla sedia della cucina accanto alla piccola finestra; sembra passato un secolo da quando tutto questo è iniziato, intanto siamo ancora a febbraio; chissà cosa starà succedendo là fuori.. il mondo starà sicuramente andando avanti, mentre tutti qui dentro rimaniamo incatenati ai nostri ricordi. 
Una piccola lacrima bagna timidamente il mio viso, e io mi accorgo di quanto questa situazione mi abbia fatto cambiare.. non avevo mai più pianto dalla morte di mia madre.. non avevo mai più provato delle vere emozioni, e per quanto opprimente possa sembrare l'estrema tristezza che provo nel dire addio al mio amico, non posso non esserne felice, mi fa capire che sono umano.. si, lo sono. Un tempo credetti davvero di non fare parte di questo mondo, perché non ero come tutti gli altri, per quanto simile d'aspetto.. io.. io ero diverso: il mio cuore non batteva più forte nel vedere qualcosa di bello, non si innamorava, non mi faceva mai male.. era sempre impassibile, quasi stanco di battere; era come vivere con un cuore senz'anima. Ma ora è tutto passato, non voglio più essere quello di un tempo, adesso sono io, sono quello che sarei dovuto essere, quello che probabilmente sarei diventato se non avessi ucciso mio padre.
Il cielo tuona riportando i miei pensieri sulla terra ferma, e guardandolo bene, ora, mi sembra così solo.. nessuno lo può raggiungere mai veramente, nonostante lui avvolga ogni cosa, ed è triste sapere che in realtà anche noi abbiamo un posto, nel profondo dell'anima, che mai nessuno riuscirà a trovare, semplicemente perché neanche noi sappiamo dove si trova.
La cicca, ormai consumata, della sigaretta brucia lievemente le mie dita, prima di buttarla a terra e spegnerla con la scarpa. Forse lui sta andando via per tornare alla sua normale vita, o probabilmente ha delle faccende in sospeso, e anche se il pensiero di averlo spaventato durante l'animata discussione in giardino mi tormenta, so bene che non è così.. però vorrei esserne sicuro.. glielo chiederei, se ne avessi il coraggio.
- Hey.- una voce attira la mia attenzione.
Il mio corpo si congela. E' già ora di dirgli addio?
Mi volto lentamente verso la sua esile figura: ha tutti i capelli arruffati, il naso rosso e il suo solito sguardo da furbo, mentre mi guarda impietrito davanti alla porta. Mi tocco la poca barba sotto il mento, prima di ricambiare l'insistente sguardo che mi inchioda alla sedia. Sono seduto difronte a lui, mentre ci parliamo in silenzio.. si, perché noi non abbiamo bisogno di parole per capirci, noi siamo uguali. Il suo sguardo, prima serio, diventa giocoso, le sue labbra si curvano dolcemente, facendo spuntare due fossette nelle guance piene; la sua spontanea risata risuona in tutta la stanza e per quanto io cerchi di mantenere un'aria da duro, non posso fare altro che ridere anche io. Chiudo gli occhi, mentre sbuffo a ridere energicamente.. non so neanche perché lo stiamo facendo, ma non riesco proprio a fermarmi. Numerose lacrime escono dai miei occhi e nonostante il mio viso sia incurvato dal grosso sorriso che ho stampato sulle labbra, so bene che non è un pianto di gioia. La vena sulla mia fronte si ingrossa, mentre mi passo la mano sulla guancia, cacciando via le lacrime; non voglio che lui le veda, non di nuovo. Quelli che prima erano schiamazzi felici, adesso diventano piccoli gridi di dolore, che cerco di soffocare con la mano. I singhiozzi escono rumorosamente fuori dalla mia bocca; è tutto così strano, non ho mai pianto così forte, così tanto da farmi male il petto, lo stomaco. Un dolore lancinante. Non voglio perderlo, non ancora.
La sua mano si inoltra nei miei capelli; non ho mai permesso a nessuno di toccarli, oltre alla ragazza di sopra, ma con lui non obbietterò. Le sue braccia avvolgono il mio viso, quando me lo appoggia sulla sua pancia. Le mie mani si aggrappano alla sua maglietta, quasi come se lo stessi pregando di restare.
- Shh.. piccolo mio.- sussurra affettuosamente.
La sua voce acquisisce un timbro paterno, mentre mi culla fra le sue braccia.
Continuo a piangere cercando , però , di calmarmi. Questo non deve essere l'ultimo ricordo che avrà di me. Mi alzo in piedi, lasciando scivolare le sue mani via da me. Rabbrividisco al pensiero che probabilmente non lo rivedrò mai più. Lo guardo dritto negli occhi, mentre le lacrime cessano di cadere; mi immergo nel verde delle sue iridi , prima di vedermi riflesso nelle sue pupille; mi mancherà averlo al mio fianco.
La sua mano si alza lentamente, prima di accarezzarmi la guancia sinistra; chiudo gli occhi al suo contatto, trattenendo il respiro nei polmoni. Sento il suo calore avvicinarsi ancora di più e capisco che mi sta per sussurrare qualcosa all'orecchio quando i suoi ricci mi solleticano il viso.
- Potresti almeno respirare? - mormora - Sai non vorrei un altro morto sulla coscienza..- trattiene un sorrisetto nel ripetere le stesse parole che gli ho detto qualche giorno fa. 
Sbuffo a ridere sentendomi stupido. 
Lui è una di quelle persone che riescono a farti sorridere, una di quelle persone che ti lasciano un segno indelebile addosso, perché proprio non puoi dimenticarlo. Come fai a dimenticare una persona che ti fa sorridere anche quando l’unica cosa che vorresti fare è piangere?
- Grazie per essermi stato amico.- sussurro con voce rauca.
Ho ancora questa maledetta malinconia aggrappata nella gola.
- Grazie a te per esserlo ancora.- dice sorridendomi.
Non è finita per noi, me lo sento nel cuore.. lui sarà per sempre una parte di me. Lui è il mio migliore amico.
- Scusate piccioncini..- attira la nostra attenzione Louis - Harry.. dobbiamo andare! - avvisa felice.
Sorrido vedendo il suo viso completamente allegro, è strano, ma mi piace fare del bene. Questa è l'era di un nuovo me, è un nuovo inizio, niente più sangue, rabbia, tristezza.
Io e Harry ci guardiamo, prima di incamminarci verso l'uscita della mia vecchia casa. Sospiro guardando il cielo blu: sta per piovere. 
- E' strano no? - dice Louis guardando il cielo dallo sportello della sua auto, ormai riparata.
Tutti qui fuori alziamo il viso sopra di noi scrutando bene.
- E' iniziato tutto con una tempesta..- mormora - E ora sta finendo allo stesso modo..- quasi il suo sorriso si spegne.
Infondo è sempre un capitolo della nostra vita che si chiude, è normale essere tristi. 
Eleonor si avvicina a me, quando mi lascia un affettuoso bacio sulla guancia. Come può dopo tutte le torture che le ho imposto, avere ancora la voglia di toccarmi? 
Si allontana da me, quando mi sorride energicamente; i suoi occhi sono grati, mentre mi guarda felice. Le sorrido compiaciuto.
- Zayn sappi che noi ti abbiamo perdonato.. non avercela mai più con te stesso.- mi avverte.
Abbasso lo sguardo, quasi imbarazzato, prima di riportarlo sulla bellissima ragazza davanti a me: i suoi capelli castani sono sporchi e scompigliati, mentre cadono disordinatamente sul suo petto; il suo sguardo è dolce e riconoscente, ed il suo viso sembra quello di una tenera bambina. La guardo andare verso il marito, prima che le loro labbra si uniscano in un bacio; noto con piacere che il loro rapporto si è solidificato dopo tutto quello che è successo e infondo mi rattrista vederli andare via, mi ero affezionato, anche a Louis.
- Non essere triste per noi che andiamo via...- mormora Harry accanto a me - Si felice per la ragazza che ti sta aspettando.- sorride facendo cenno alla finestra della mia stanza e in questo preciso momento il mio cuore accelera i suoi battiti al solo pensiero.
Ha ragione.. tante lacrime per ciò che lascio e nemmeno un sorriso per ciò che adesso sta iniziando, un nuovo capito, una nuova vita.. con lei. 
I peli delle mie braccia si alzano, quando mi viene la pelle d'oca; il pensiero di lei nuda fra le mie braccia e delle nostre bocche unite mi provoca i brividi. Io la amo.
Harry mi da una pacca sulla schiena e dopo avermi rivolto un sorriso sale in macchina. Tutti e tre entrano dentro l'auto e io li guardo andare via. Li seguo con gli occhi per tutta la lunga strada, quando ormai la mia semplice vista da umano non mi permette più di vederli. Sono scomparsi, all'orizzonte, là dove il sole sta morendo.
Sospiro pesantemente svuotando il mio corpo dalla malinconia, non sono solo, ho lei.

( Emily's pov)
Sfrego un fazzoletto bagnato sul mio povero viso, graffiandomi quasi la pelle, per levare il sangue che mi macchia. Mi fermo stanca per il ripetuto movimento che mi sono costretta a fare. Fisso il mio volto allo specchio: le mie guance sono rosse, uguale la punta del naso, probabilmente per l'estremo freddo; gocce di sangue asciutto mi macchiano, mentre numerose lacrime rigano il mio viso.
Cosa mi è successo? Non ricordo bene come io abbia agito per uccidere quell'uomo, ma quando ho visto Harry in fin di vita, è come se qualcosa dentro di me si fosse liberata; avevo già combattuto prima, ma non ero stata così selvaggia.. e nonostante io mi senta così incolpa, il mio cuore si sente sollevato, come se con quella violenta rabbia fosse uscita pure la tristezza, la malinconia, la sofferenza. Ora, mi guardo allo specchio e mi vedo felice.
I ragazzi sono di sotto che si dicono addio, io ho preferito rimanere in camera.. non voglio vedere la loro macchina in lontananza.
Spoglio il mio corpo dei vestiti sporchi, quando mi infilo nella vecchia doccia, per fortuna l'acqua calda funziona ancora. Il getto arriva debole sul mio corpo, mentre lo riscalda lievemente. E' passato così tanto tempo dalla prima volta che mi imprigionò in questa casa.. la odiavo così tanto, quando adesso è diventata anche la mia. 
Le mie braccia si allungano verso lo spruzzo dell'acqua, mentre me la lascio scivolare sul viso. E' dannatamente piacevole. Il mio corpo trema , quando mi allontano dal piccolo getto per insaponare la mia delicata pelle: non vi è gran scelta di bagnoschiuma, ma devo decidere fra il sapone per le mani o una mezza saponetta già usata. Sbuffo irritata dalla situazione, prima di afferrare il sapone liquido e riempirmene le mani. Lo spalmo delicatamente, però in modo estremamente veloce per il freddo, e quando ho finalmente finito mi fiondo nuovamente sotto lo spruzzo caldo. Rido quando immagino la scena avvenuta poco prima nella mia testa; è tutto così ridicolo. Non appena il mio corpo è privo di sapone chiudo la manopola dell'acqua e avvolgo il piccolo , ma pur sempre efficace, asciugamano attorno al mio petto, esso mi copre fin sotto il sedere, lasciando così le mie tremanti cosce al freddo.
Dal bagno passo alla stanza di Zayn; nonostante ci sia il gelo qui dentro, trovo la forza di spogliarmi anche del piccolo tessuto per poi asciugare tutto il corpo restante, dopo di ché comincio a vestirmi: indosso i miei slip, accompagnati dal reggiseno in pizzo; sorrido quando l'idea che ben presto potrei ritrovarmi di nuovo nuda mi sfiora; infilo molto volentieri i pantaloni della mia calda tutta, prima che una presenza alle mie spalle mi irrigidisca. Sapevo che non avrebbe tardato molto a venire.
Le sue mani calde toccano delicatamente la mia pancia ancora nuda, mentre le sue labbra irresistibili baciano il mio collo. Tutto comincia a diventare più caldo. E' lui, che mi esplode nelle vene. Il mio bacino viene girato nelle sue mani, prima che me lo ritrovi completamente davanti: i suoi capelli sono ancora perfetti nonostante tutto; il suo mento è ricoperto da piccoli puntini di barba; i suoi occhi fissano le mie labbra vogliose, mentre le sue sono curvate e il suo sguardo gioioso è assolutamente fantastico.. il suo sorriso fermerebbe una rivoluzione.
I nostri sguardi si incontrano e si travolgono. I suoi occhi ardono di desiderio intenso , il tipo di sguardo che ti fa volere una persona così tanto da sentire la sua mancanza anche quando è difronte a te.
Le sue labbra si avvicinano alle mie, quando giocosamente mi allontano da lui. Cerco di fuggire via, prima che le sue braccia mi riavvicinino al suo petto.
- Ti prego non fuggire via da me.- sussurra da dietro le mie spalle.
Sembra quasi che ci sia dolore nelle sue parole. E' talmente abituato a vedermi scappare via, che non sa distinguere il gioco dalla realtà.
Mi giro verso il suo viso,quando accarezzo la sua soffice guancia.
- Io non vado da nessuna parte, Zayn.- lo rassicuro.
Le sue braccia prima avvolte energicamente attorno a me perdono forza lasciandomi così libera di muovermi.
Il suo sorriso nel vedermi in reggiseno mi fa arrossire. Vampate di calore mi invadono la testa, quando la abbasso timidamente. Lui ride a questa scena.
Qualcosa di morbido mi copre le spalle, prima che alzi il mio sguardo verso il ragazzo davanti a me.
- Ma guardati.. sei tutta rossa.- dice facendo entrare un mio braccio nella manica del maglione - Ti ho già vista nuda.. ricordi?- sbuffa divertito.
Alle sue parole non posso fare altro che diventare ancora più rossa, sentendomi in estremo imbarazzo; poteva evitare l'ultimo commento.
- Hai proprio un cuore di pietra! - gli dico e sbuffo.
Lui prende la mia mano e se la mette sul petto. Lo guardo stranita dal suo gesto, quando noto l'espressione seria che ha assunto.
- Secondo te le pietre vanno così veloci?- mormora appoggiando poi la sua fronte sulla mia.
Che cosa gli è successo? Che ne ha fatto del mostro che lo possedeva? Non ne ho idea, ma questo non mi dispiace per niente.
Non rispondo alla sua domanda, mentre ammutolita continuo a farmi vestire dal ragazzo che amo. E' così attento e premuroso nell'infilarmi il maglione, che l'idea di lui con un figlio non mi sorprende affatto.
- E' strano.- dice alzando la cerniera dell'indumento.
Acciglio le sopracciglia facendo una piccola smorfia. 
- Cosa intendi?- chiedo curiosa.
Lui sorride avendo prevenuto la mia più che scontata domanda, poi mi guarda dritto negli occhi.
- Ti ho sempre spogliata... e ora sono qui a vestirti.- ride contegnoso.
Sorrido nel sentire la sua stupida riflessione e gli do una piccola spinta sul petto.
- Sei uno stupido.- rido.
- Mi piace come ridi.- afferra la mia mano avvicinandomi possessivamente a lui.
Lo guardo dritto negli occhi. Sento il suo caldo respiro sulle mie labbra e capisco che a breve non ci sarà più bisogno di parlare.
- A me piace come mi fai ridere.- emetto con un filo di voce.
Mi sorride e il mondo sembra fermarsi nell'istante preciso in cui io mi congiungo a lui: le sue labbra succhiano piano le mie, rilasciando nell'aria piccoli rumori; la mia mano afferra desiderosa il suo collo, mettendomi sulla punta dei piedi; le sue braccia circondano il mio busto, facendo aderire il suo petto col mio, mentre le nostre lingue incominciano a fare l'amore. E' dolce, è passionale, è intenso.. è tutto ciò che desideravo da una vita.
Le sue labbra si distaccano riluttanti dalle mie, prima che mi sussurri qualcosa.
- Devo farmi una doccia.- emette.
Ho ancora gli occhi chiusi, quando scuoto la testa rifiutandomi di lasciarlo andare. Inalo il suo caldo respiro, prima che un altro bacio mi faccia trasalire. Questa volta è breve , ma la passione che vi è racchiusa in ogni bacio non smette di esistere. Nuovamente le nostre labbra si allontanano e i nostri nasi si sfregano dolcemente. 
- Ci starò poco.. lo prometto.- insiste e nonostante io non voglia, lo libero dalla mia presa.
Il suo corpo sparisce dietro la porta, dopo avermi dato un ultimo bacio.

**

Scendo piano le scale, quasi spaventata dai tuoni che rimbombano in cielo. Questa casa è così vuota adesso che tutti sono andati via.. è più fredda. La mia mano si poggia sulla ringhiera rotta e continuo attentamente a scendere i gradini che mi dividono dal piano di sotto; una volta arrivata mi guardo intorno: vi è ancora del sangue secco sul pavimento in legno; la stanza viene illuminata solo dalla luce macabra dei lampi, che entra alternandosi dalle finestre.. e allora una domanda mi sorge spontanea: cosa faremo adesso? Non possiamo restare qui, non possiamo neanche andare via.
Trascino infreddolita il mio corpo in cucina, quando un ennesimo tuono mi fa sobbalzare. Ho sempre avuto paura delle tempeste, probabilmente perché quando esse si manifestano, non puoi fare altro che rinchiuderti nel posto in cui ti trovi, e non importa se sia casa tua, una macchina, un supermercato, ovunque tu sia dovrai restare, e magari sarai solo, solo con i tuoi pensieri, solo mentre vedi il cielo cadere appezzi, tutto ti sembrerà più triste, perché in questi momenti non puoi fare altro che riflettere, e lo sanno tutti che farlo a volte può uccidere.. io sono morta tante volte per questo.
Mi dirigo verso la cucina, quando accendo l'unico fornetto che funziona: la fiamma esce leggera e osservando bene le onde che crea, sembra quasi che stia danzando. Scuoto la testa sorridendo, poi afferro una pentola e dopo averla riempita d'acqua la ripongo sulla fiamma. Ho davvero tanta fame.
Mi avvicino alla sedia, non avendo nulla da fare mentre aspetto che l'acqua bolle; accendo la piccola televisione: è da tanto che non mi informo su cosa sta succedendo al resto del mondo. Giro diverse volte canale, ma nessuno parla più di me, sembra che si siano dimenticati tutti di questa storia; mi sento come se non esistessi. I miei occhi si riempiono di lacrime all'idea che non ci sia nessuno preoccupato per me: io non ho più una famiglia, sono sola, come Zayn. Asciugo le gocce di lacrime che scivolano sul mio viso.
" Non ho bisogno di nessuno, io ho lui!" mi ripeto cacciando via la malinconia.
Sospiro sollevata, prima di notare un cellulare sopra il tavolo: non l'ho mai visto prima, non sapevo che Zayn ne tenesse uno in casa; curiosamente lo afferro, lo guardo attentamente cercando di capire di chi sia, forse è di Harry, o magari di uno dei due sposi, ma perché l'avrebbero lasciato qui? Apro l'aggeggio quando vi vedo la foto del mio ragazzo con un bambino e una ragazza: sono abbracciati e sembrano essere davvero felici; la ragazza dagli occhi azzurri e capelli biondi tiene stretta il bambino, mentre a sua volta viene teneramente abbracciata dal mio uomo; il volto di Zayn è appoggiato sul viso di lei, mentre ride di cuore; un sorriso come quello, non si è mai formato guardando me. Rimango impassibile mentre cerco di rielaborare l'immagine di lui con un'altra donna. Sono perplessa , confusa; i miei pensieri mi martellano il cervello di domande, alla quale non riesco a dare nemmeno una risposta. Perché lui non mi ha parlato di loro? Chi saranno? Chi è davvero Zayn? Mi sembra di non conoscerlo neanche.
Nel momento preciso in cui sto per posare il cellulare, per andare a chiedere informazioni, esso squilla e io mi ritrovo difronte una scelta difficile: dovrei rispondere? Guardo curiosa il nome sul display.
- Lottie.- sussurro leggendo.
Non posso risponderle, non ne ho il diritto, magari se lo faccio lui si arrabbierà; nonostante sia cambiato so che la sua rabbia devastante rimarrà per sempre.
" Un nuovo messaggio." leggo quando il cellulare smette di squillare.
Mi mordo le labbra per ordinarmi di non aprirlo, ma non riesco a farne a meno, devo sapere. Clicco sul messaggio e esso si apre; mi affretto nella mia missione di scoprire più cose possibili e non posso credere a ciò che sto leggendo: 
" Zayn è da un po' che non ti fai sentire, è successo qualcosa a lavoro? Sono dannatamente preoccupata e il bambino mi chiede sempre dove tu sia finito! Ti prego richiamami! Mi manchi tanto cucciolo.. torna presto, un bacio la tua Lottie.".
Le mie mani tremano, mentre il cellulare cade velocemente a terra. Mi ha mentito, mi ha imbrogliata quando diceva di amarmi.. lo ha fatto solo per farmi mollare la presa su di lui. Mi ha usata.. illusa, ferita. Cosa dovrei fare adesso? Non posso rimanere qui.. dove potrei andare? La verità è che sono persa senza di lui.. la verità è che mentre lui fingeva.. io mi sono innamorata davvero. 
Rimango, per quelle che a me sembrano ore, a pensare alla situazione che mi si è catapultata in faccia; ho pensato a lungo e sono arrivata ad una conclusione: forse dovrei costituirmi.. così potrei ricominciare la mia vita daccapo, ma il solo pensiero che lui possa essere arrestato mi provoca tristezza, non uscirebbe mai più di prigione.. e nonostante lui mi abbia distrutta dentro io continuo ad amarlo, non posso fargli questo, non dopo tutto le parole che ci siamo detti, non dopo i baci che ci siamo dati , non dopo aver scoperto che ha un figlio, quel povero bambino non centra nulla con questa storia, lui si merita un padre.

**

Mi torturo le dita, mangiando la pellicina che circonda l'unghia: è ora, devo farlo. Mi inginocchio sul pavimento, raccogliendo il telefono; mi guardo intorno con gli occhi pieni di lacrime, compongo il numero che mi cambierà nuovamente la vita. Le mie dita si muovono molto lentamente, mentre ripenso a tutto ciò che ho vissuto in questa casa, dal primo giorno finora; una fitta allo stomaco mi devasta, prima che i singhiozzi escano forte dalle mie labbra: sto piangendo senza rendermene conto. Il mio fiato esce sforzato, mentre mi porto il cellulare all'orecchio. E' ora di lasciarmi tutto alle spalle, è ora di liberare Zayn e fagli vivere la sua vita.. io starò bene.
- Pronto, qui è la centrale di polizia che parla.. possiamo esserle d'aiuto? - una voce femminile risponde cordialmente.
Il mio respiro è ansimante; sto tremando alla sola idea di dover dire addio al ragazzo che amo, ma se per lui non è lo stesso che senso ha restare? Soffoco i miei singhiozzi rimanendo in silenzio: non ho la forza di pronunciare nemmeno una parola.
Non credevo di poter soffrire così tanto per una cosa simile, ma il mio cuore adesso sembra essersi spezzato, come il cielo blu sopra di noi e sono consapevole che l'agonia che sto provando deriva dal semplice fatto che ero davvero convinta del suo pieno amore nei miei confronti.. che stupida.
- Pronto? E' in linea?- chiede ancora l'agente - Vede che riattacco.- mi avverte e in quel secondo la mia bocca parla da sola.
Si vede che è destino.
- S-s-scusi.- dico con voce rauca e tremante.
- Oddio dolcezza, cosa succede?!?- domanda avvertendo nella mia voce paura.
Mi astengo ancora un secondo dal parlare, ingoiando le mie urla di dolore. Il mio cuore si ferma. Guardo la porta dietro di me, se solo lui entrasse adesso, mi impedirebbe di fare l'errore più grande della mia vita.. ma lui non c'è.
- Voglio parlare con l'agente Horan.- pronuncio a stento ricordandomi del dolce poliziotto.
Dall'altra parte del telefono nessuno risponde per una manciata di secondi e io mi sento morire dentro. Mi sento sola in questa stanza fredda. Come se fossi una sbavatura in un quadro perfetto.
- Mi dispiace.. non può venire ora, è impegnato.. ma può dire sempre a me.- cerca di convincermi.
So cosa fare, serve solo una parola per attirare l'attenzioni di un'intera città e solo che ho paura di pronunciarla.
- Gli dica che al telefono.. c'è..- ci penso un secondo - C'è Emily Carteny.- dico tutto d'un fiato.
Silenzio, un silenzio atroce risuona attraverso il cellulare, prima che la poliziotta urli il mio nome a tutti. 
Due grosse gocce di lacrime percorrono il mio viso, mentre io mi dondolo infreddolita: con le ginocchia portate al petto, le braccia semi conserte e il viso basso.. mi ritornano in mente le volte in cui da bambina, dopo un litigio con mia madre mi rinchiudevo nell'armadio e ci rimanevo per delle ore.. era il mio posto segreto, perché era come se niente riuscisse a raggiungermi lì dentro.. come se i problemi si perdessero nel suo buio e nel suo silenzio, esattamente come ora.
- Pronto?!? Pronto Emily?!? Sei davvero tu?!? - risponde un uomo.
Dal tono severo riconosco che è l'agente Payne. Infondo mi è mancato sentire la sua voce.
I singhiozzi rompono il mio silenzio.
- Emily? Perché stai piangendo? Cos'è successo?- quasi chiede come fosse un amico.
La mia mano tremante asciuga alcune lacrime scivolate sul collo, quando socchiudo le labbra sospirando pesantemente. Dovrei dirgli che mi sono innamorata del mostro del mio passato? Dovrei forse rimanere qui in silenzio , o riattaccare subito? Non so cosa dovrei fare. 
Piango in silenzio, non voglio che Zayn mi senta.
- La prego mi venga a prendere.- sussurro queste parole con estremo dolore.
Un dolore che anche il poliziotto può benissimo percepire. 
Non fa nessuna domanda riguardo alla sofferenza che trapela dalla mia voce, piuttosto assume un tono più duro attenendosi al ruolo che è giusto faccia.
- Dove ti trovi? - domanda esigente.
Un lampo illumina il mio viso, regalando al mio cuore numerosi battiti di paura. Come potrei spiegarglielo? Come potrebbe mai capire? Questo posto è in mezzo al nulla, se non ci fossi dentro, penserei che non esistesse.
- Emily dove cazzo sei?!?- urla per farmi parlare.
Mi agito notevolmente alle sue parole.
- Io.. io non lo so.- piango.
Riesco a sentire benissimo il suo sbuffo irritato dalle mie vaghe risposte. Dall'altra parte del telefono sento un - Rintracciata.- e capisco che stanno venendo a prendermi. E' la fine.
Qualcuno afferra poderosamente il cellulare dalla mia mano, quando viene scaraventato violentemente sul muro. E' Zayn, lui è qui e mentre lo guardo spaventata dal basso sembra essere un gigante furioso: i suoi jeans sono aderenti alle sue gambe magre e la maglietta bianca dona più lucentezza alla sua pelle ombrata; i suoi capelli sono stati tirati nuovamente su e i suoi occhi mi fissano minacciosi; la vena sul suo collo si è ingrossata, mentre le mani si sono strette in pugni. E' furibondo, non l'ho mai visto più arrabbiato di così.
Il suo corpo si avvicina al mio, prima che io mi trascini lontana da lui; mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, quando tutto questo terrore era all'ordine del giorno.
Il suo passo è veloce, mentre io provo a tenerlo distante da me; la sua mano afferra il mio braccio tirandomi con forza su. La mia carne si stritola nella sua forte presa, provocandomi dolore; un urlo esce spontaneo dalla mia bocca.
- Che cazzo fai , eh?!? Chiami la polizia?!?!- dice furioso.
Il mio corpo viene inchiodato al muro fra le sue braccia, il suo viso è ha un palmo di distanza dal mio e guardandolo negli occhi non riesco più a vederci nulla del ragazzo che amo, così li chiudo.
- Cazzo! Guardami! - urla sbattendo un pugno contro il muro.
Piango in silenzio, trattengo le lacrime che però scendono ugualmente da sole; continuo a mantenere gli occhi ben serrati e mi ripeto che tutto questo passerà, ma in realtà non c'è mai fine al peggio.
Il respiro affannato del ragazzo davanti a me sfiora il mio viso, prima che il suo calore sparisca dal mio corpo. Scivolo sconvolta per terra, quando lo guardo andare verso la pentola sul fuoco e spegnere la fiamma dimenticata accesa. Lo fisso in silenzio esattamente come facevo qualche mese fa.
Zayn si irrigidisce vicino la cucina, mi da le spalle ma posso ben capire che sta piangendo; non mi intenerisce più.
- Cos'ho sbagliato?- domanda afflitto - Pensavo che stesse andando tutto bene fra di noi.- emette debolmente.
Stringo le mani in pugni, mentre mi ordino di reagire, lui non può farmi questo.. non può farmi sentire in colpa, perché è tutto merito suo se adesso ci troviamo qui.
Mi metto in piedi con schiena dritta e sguardo pungente su di lui. Mi farò sentire, non resterò mai più ferma in un angolo a subire, non me ne starò più zitta.
- Zayn girati.- dico con tono rigido.
Continua a darmi le spalle mentre io lo guardo minacciosa. Sono furiosa con lui, perché per l'ennesima volta è riuscito a distruggermi, perché mi ha fatto innamorare, e sono ancora più incazzata con me stessa per averglielo permesso.
- Girati! - urlo con foga.
Il mio ordine rimbalza nelle mura di tutta la stanza fino ad esplodere nelle nostre orecchie. Il corpo del ragazzo si volta sicuro di sé verso di me, quando noto con stupore i suoi occhi gonfi dal pianto. Trattengo il fiato cercando di non fare uscire nuovamente le lacrime dai miei occhi. 
Le sue mani tremano, quando si sollevano per cacciare via le lacrime che rigano il suo volto. Lo guardo intenerita, prima di scuotere la testa e ripensare al male che mi ha fatto.
- Tu mi hai mentito!- lo accuso avvicinandomi minacciosa - Mi hai illusa! - avanzo verso di lui - Mi hai usata!- spingo la sua forte figura impassibile, e vedendo che non si è neanche mosso di un centimetro riprovo con più forza - Mi hai uccisa dentro per l'ennesima volta! - comincio a colpirlo numerosamente senza guardare dove i miei pugni possano finire.
Le sue braccia provano ad avvicinarmi a sé per abbracciarmi, nonostante io continui a colpirlo; il suo corpo mi spinge delicatamente contro il muro e quando aggressivamente la mia mano arriva sulla sua guancia non riesco più a trattenere le lacrime e scoppio in un pianto profondo. Lui non dice nulla, non obbietta sul mio sfogo violento; con molta disinvoltura alza il mio mento con le dita e guardandomi negli occhi mi bacia dolcemente. Mi lascio trasportare dalla sua imminente tenerezza, dalla sua passione, ricadendo nella sua trappola. La mia lingua si ritrae, prima di spingerlo malvolentieri da me.
- Non farlo..- emetto - Zayn.. vattene..- mormoro.
- No.- sussurra appoggiando una mano sulla mia spalla.
Mi giro violentemente verso di lui, iniziando nuovamente a spingerlo verso la porta. Deve andare via, prima che arrivi la polizia.
- Vattene! - urlo con tutta la forza che ho in corpo.
La sua schiena sbatte sulla porta dell'entrata e io mi fermo. Lo guardo piangente, mentre lui è ancora dubbioso davanti a me; non capisce il motivo della mia furia, della mia protesta.
- So tutto.- sussurro e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Non dice nulla, non prova neanche a difendersi, sa di non avere scuse.
- Perché? Perché non me l'hai detto?- domando tristemente.
Il suo corpo si avvicina a me, quando mi stringe fortemente. Il suo abbraccio è vero, è caloroso. Mi fa sentire al sicuro, mi fa sentire amata. Mi sto solo illudendo, ancora.
- Mi dispiace.. avrei dovuto dirtelo.. ma ti prego non mandarmi via..- supplica, ma deve andare prima dell'arrivo dei poliziotti.
Lo allontano riluttante e lo guardo dritto negli occhi lucidi: il colore delle sue iridi mi ha sempre attirato, il suo marrone intenso mi ha sempre devastato, e quando mi accorgo di quanto le sue sclere siano diventate rosse dal pianto, capisco che forse era sincero. 
Mi avvicino a lui, prima che la mia mano accarezzi la parte inferiore dei suoi dolci occhi; lui non dice nulla, ma mi uccide con lo sguardo, quasi volesse dirmi: tu mi hai ridotto così. Il mio tocco cade dal suo viso, quando appoggio la mia testa sul suo petto; vorrei tenerlo con me, per sempre, ma non posso, lui non è mio.. il suo cuore appartiene ad un'altra donna e io non farò finta di niente.
- Devi andartene.- dico affogando il pianto sul tessuto della sua maglietta.
Le sue braccia mi rinchiudono in modo protettivo e io non posso fare a meno di sciogliermi fra esse: è pazzesco come un suo semplice abbraccio possa farmi cambiare idea, un minuto prima lo odio con tutta me stessa, un secondo dopo.. è l'unica cosa che vorrei a questo mondo. E' strano, è sadico, fa male.
- Io non ti lascio.. io non ti lascio.- ripete e io ho già paura.
Allontano nuovamente il suo corpo dal mio, questa volta decisa a farla finita sul serio: ho intenzione d'aspettare l'arrivo degli agenti da sola, in questa macabra casa, con i miei pensieri masochisti.
Zayn è titubante davanti a me, mentre nota la decisione nel mio sguardo. Le sue labbra si dischiudono e i suoi occhi cercano un breve contatto con i miei, che però non avverrà mai. Se, anche solo per un secondo, la vista di lui dovesse sfiorare le mie pupille, la corazza che mi sono costruita cadrà e io non riuscirò più a dirgli addio. 
Si avvicina nuovamente a me provando a toccarmi la guancia e quando nota la mia disapprovazione la sua mano si ritrae; il suo respiro pesante mi si infrange sul viso, quando il suo calore danneggia il mio scudo protettivo.
- Dove vuoi che vada? - mormora - C'è una tempesta qui fuori.. e non ho un posto dove stare.- mente alla fine.
I miei pugni si stringono forte; odio quando mi mente spudoratamente. 
Il mio sguardo furioso lo inchioda al suo posto, mentre i muscoli di tutto il mio corpo si tendono per la forte rabbia. Picchiarlo non mi basterebbe.
- Ah no? Che ne dici di Lottie? Lei sarebbe più che felice di vederti tornare dal tuo "lavoro"! - dico facendo con le dita le virgolette sull'ultima parola.
I suoi occhi si sbarrano; è scioccato dalle mie parole, non si aspettava che sapessi fino a questo punto.. lui non sa del messaggio.
Il suo volto cambia d'espressione, quando quest'ultima diventa rassegnata. Le sue spalle si rilassano insieme a tutto il suo corpo, prima che alcune gocce di lacrime gli righino il viso; ne lecca una quando arriva alle sue labbra.
- Sono stanco d'aspettarti..- sussurra nell'aria - Tanto non riuscirò mai a conquistare il tuo cuore..- dice con dolore.
Rimango con gli occhi fissi su di lui, mentre sento il mio cuore accelerare e bloccarsi davanti alla perfezione dei suoi occhi. Le parole non vogliono uscire dalla mia bocca, ma quando vedo il suo corpo voltarsi verso la porta, non riesco più a resistere.
- Zayn aspetta. - sussurro con voce rotta.
Lui si blocca rimanendo fermo nella sua posizione; mi da le spalle e questo agevola le mie parole ad uscire, perché quando il suo sguardo è sul mio corpo, esso si ghiaccia e rinnega tutto ciò che prova.
- Io non ce l'ho..- mormoro e lui rimane in silenzio ad ascoltarmi - Il coraggio dico..- sussurro esitante - Il coraggio per chiederti di farmi compagnia, il coraggio per dirti "vorresti restare?" , il coraggio di dirti che io..- rifletto bene sulle prossime parole - In mezzo a tutta questa merda, voglio te.- dico convinta, mentre il cuore corre come un cavallo infuriato contro il petto.
Lui continua a rimanere fermo e il suo silenzio mi uccide; mi sento sprofondare nel vuoto che vive in me, credendo di essere stata una stupida a rivelare parte di ciò che penso; comincio a tremare, mentre i miei occhi sono ormai pozzi di lacrime; sto affogando nei miei singhiozzi in attesa di una sua qualsiasi risposta, ma sembra non arrivare mai.
Sospiro intensamente, cercando di scacciare la malinconia che mi affligge e quando il pensiero di lui che va via mi tocca l'anima, capisco di volerlo nella mia vita più che mai.. non m'importa della sua famiglia, io lo voglio con me e mentre aspetto le sue parole mancate, immagino come potrebbe essere il mio futuro con lui: non ci sarebbe più tristezza o dolore, mi vedo felice, mi vedo viva.
- Ti prego , di qualcosa.- emetto con voce tremante.
Percepisco il suo respiro forzato, prima di trattenere il mio.
- Ho talmente tante cose da dirti, che rimango in silenzio..- sussurra.
Le lacrime scivolano veloci dai miei occhi, quasi come se facessero a gara; il cuore mi martella il petto; non è questa la risposta che mi aspettavo, non è questo che volevo sentirmi dire; sto ancora aspettando le parole che mi daranno la forza di pronunciare le mie.
- Penso all'inizio della nostra storia...- dice interrompendo il terribile silenzio della notte - Ti ho amata sin dal primo giorno.- rivela e io rimango stupefatta dalle sue parole - Sapevo a cosa andavo incontro e sapevo cosa volevo...- sono confusa, pensavo che mi odiasse - So cosa voglio...- dice - Te! - urla voltandosi verso di me - Ho rischiato tante volte di perderti e in quei pochi minuti sentivo che una parte di me mi stava pian piano abbandonando.- emette trattenendo le lacrime.
Io rimango immobile ad ascoltare le sue parole e ne rimango affascinata, stupita, perché davvero io avevo creduto che lui mentisse quando pronunciava i suoi sfacciati "Ti amo", mentre adesso nel significato delle sue parole è principalmente questo che mi arriva.. mi arriva il suo amore. 
Io non sono come quelle ragazze che sognano il principe azzurro ,quelle che sperano di trovare il ragazzo che dolcemente le riempia di coccole e paroline belle. Io sono una di quelle che sognano di provare emozioni mozzafiato, sperando di trovare un ragazzo che le stupisca e ad ogni frase le zittisca creando competizione . Sono una di quelle che vivono per la passione che anche solo un bacio è in grado di farti provare. Saranno ormai fuori moda queste ragazze , ma io sono così e riuscire ad avere testa e cuore, è una missione alquanto complicata.
- Non ho mai cambiato il mio pensiero su di te..- la sua voce rimbomba nelle mie orecchie - Ci ho provato, ma non ha mai funzionato.- quasi sorride - C'è qualcosa di te, sulla quale non posso metterci le dita e c'è..- la sua piccola smorfia adorabile di dissolve - E c'è qualcosa dentro di me che non vuole lasciarti andare. - mi guarda dritto negli occhi.
Il mio corpo fa un passo verso di lui, prima di tirarsi un'altra volta indietro, voglio che finisca di parlare, voglio che mi dica tutto ciò che pensa, solo allora rivelerò il mio amore.
Il mio sguardo percorre il suo intero corpo, facendo accendere una piccola fiamma dentro me: il solo pensiero di rimanere fra le sue braccia per il resto della mia vita mi rende felice e sapere che il suo corpo sarà solo mio e che il mio sarà solo suo mi eccita; lo voglio solo per me.
- Non so scegliere il colore di una maglietta..- dice attirando nuovamente la mia attenzione - Non so scegliere il gusto di un gelato, o la canzone giusta.- puntualizza riflettendo - Ma su di te..- la sua voce esce fioca - Lo giuro..- mi guarda e io tremo - Non ho mai avuto difficoltà..- mi rivela - E non importa come andrà a finire, se tornassi indietro ti sceglierei ancora..- confessa - Per sempre.- e a sentire questa parola mi viene un nodo in gola.
Ormai non m'importa più di niente e nessuno, voglio essere egoista per una volta, voglio pensare a me, alla mia vita e viverla con lui sarebbe il dono più bello che potrei ricevere. Non ho mai pensato all'amore come una droga, ma da quando lui è entrato a far parte dei miei giorni , da quando il mio cuore ha cominciato a battere solo per lui, lo è diventata; l'amore è la droga più potente della vita, è il vizio più grande di cui ognuno di noi è posseduto, è qualcosa che non puoi controllare; l'amore è non capire più niente dopo aver capito tutto, l'amore non ha spiegazioni, quando arriva si prende.
- Emily..- dice avvicinandosi di poco e io mi congelo davanti alla sua perfezione - Voglio essere il tuo pezzo mancante.- dice catturando il mio sguardo nel suo - Quello che corre verso le tue braccia, la completezza.- sussurra avvicinandosi sempre di più - L’abbraccio, il sentirsi colmare.- mormora ad un palmo di distanza - Voglio essere per te il punto che chiude il cerchio, l’altra metà del cuore, la meta, l’arrivo..- dice afferrando la mia mano - Il posto in cui è tutto finito, come quando colmi gli spazi delle mie dita e non vorrei nient’altro. - emette intrecciando le nostre dita.
Tutto intorno a me diventa sfocato, tranne lui, tranne i suoi occhi, loro sono i miei fari nel buio. 
Il suo sguardo si rintana nel mio, mentre ci parliamo in silenzio; il mio cuore batte forte e la mia mano trema nella sua, e tutto questo per me è stupendo, è stupendo sentire le farfalle svolazzarmi nello stomaco e i brividi percorrermi il corpo, è fantastico trasalire ad ogni suo sguardo e desiderare una persona così tanto da sentirsi completa solo con quest'ultima, mi fa capire quanto sia importante amare e quanto questo possa essere speciale. Sono poche ormai le persone che provano a raggiungersi, poche quelle che danno ancora importanza ai dettagli di un ”mi piaci” sussurrato piano, quasi da impauriti. Poche persone ormai, come me, sprofondano in sguardi, in baci, in mani che si toccano.
Le sue labbra si avvicinano al mio orecchio, dopo avermi lasciato un tenero bacio sulla guancia.
- Ti amo.- sussurra dolcemente.
Sento queste due semplici parole , che da sole non hanno nulla di minaccioso, ma messe insieme hanno il potere di tormentarti per tutta la vita, perché non vorresti più fare a meno di sentirle. 
Il mio cuore sussulta, me l'ha detto altre volte, ma mai prima d'ora queste parole erano riuscite a toccarmi il cuore, sarà che ero io a impedirglielo.
- Posso dirti un segreto?- mormoro rimanendo nella nostra posizione.
- Si.- dice piano.
Il mio viso è poco sopra la sua spalla sinistra e il suo fiato caldo accarezza il mio collo voglioso dei suoi baci. Non c'è occasione migliore di questa per dirlo.
- Ti amo anche io.- e senza rendermene conto ho rivelato ciò che provo da un infinità di tempo, se non da sempre.

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Mi dispiace non aver aggiornato lunedì scorso, i problemi escono come i funghi! Spero vi rallegri la dichiarazione di amore **

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