-Capitolo 23-

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Blocco il respiro in gola mentre i miei colleghi si avviano alle loro postazioni. Appoggio piano la mia schiena contro il muro in legno, quando faccio cenno a Niall di prepararsi ad aprire la porta.
- In posizione.- sussurro teso dalla situazione stressante.
Il mio amico tiene saldamente la pistola in una mano, mentre allunga l'alta sulla maniglia arrugginita. Dischiudo le labbra cercando di riempire i miei polmoni più che posso, quasi terrorizzato all'idea di poter perdere qualcuno dei miei uomini; non potrei mai perdonarmelo.
Dean, uno dei poliziotti migliori nella nostra centrale, è inginocchiato davanti la porta con spalle rigide e fucile sull'attenti, mentre anche lui aspetta di entrare in casa. I suoi occhi neri sono inchiodati sulla meta; le sue braccia muscolose sono ricoperte dal tessuto blu della divisa, le tiene immobili, rigide, dure, puntando l'arma verso la porta ancora chiusa.
Lo sguardo severo di Niall brucia nel mio, quando gli do il permesso di aprire. Tremo di poco, prima di osservare protetto dietro la parete dell'entrata, l'intera area. I miei occhi studiano intrigati l'abitacolo, curioso di scoprire cosa vi è nascosto. Nulla. Non vi è granché al suo interno; la casa è molto vecchia, lo deduco dal legno deteriorato del pavimento e delle pareti; le scale che portano al piano di sopra sono franate dalla ringhiera, questo mi fa capire che vi è stato un combattimento; residui di sangue macchiano ancora il suolo. La stanza è buia, ma posso ben notare tre porta: una è proprio di fronte all'ingresso, sotto la rampa di scale. Guardo più intensamente quando vi intravedo un lavandino, sarà sicuramente il bagno. Alla mia sinistra vi è la seconda, e per ultima, alla mia destra, c'è quella che conduce alla cucina. Quest'ultima è spalancata. Affino lo sguardo, quando noto degli oggetti sul pavimento: sono pezzi di cellulare, lo stesso con il quale Emily ha chiamato qualche ora prima. Immagino la scena nella mia mente: "Lui arriva furioso al suo nascondiglio levandole con ira il cellulare dalle mani, poi lo scaraventa sul muro, facendolo esplodere in mille pezzi sul pavimento. Emily cerca di fuggire dalla sua furia omicida, ma rimane travolta dai suoi pugni in pieno viso. Lei è stanca di lottare, però continua a farlo, infilando le sue unghia nella carne di Zayn. Lui l'afferra per i capelli trascinandola su per le scale. Vuole portarla a letto, per abusare nuovamente di lei. Emily si ribella, dandogli un forte schiaffo sulla parte destra del suo viso e lui la spinge giù dalla tromba delle scale, rompendo così la ringhiera. Il corpo della ragazza arriva disastroso contro il pavimento, dipingendo il suo marrone chiaro di un rosso scuro. Lei è morta.".
Scuoto forte la testa, quando do il via libera per entrare. Niall si affretta a fare la prima mossa, poi viene seguito a ruota da Dean e Jack. Entro dopo di loro chiudendo la porta alle mie spalle. 
Ci guardiamo intorno posizionandoci ognuno nella propria postazione: Dean rimane nascosto dietro le scale, controllando che nessuno scenda da esse; Jack si trova accanto la porta a sinistra con la schiena al muro, aspettando un mio ordine; Niall mi copre le spalle, mentre io mi dirigo lestamente verso la cucina.
Entro al suo interno, seguito dal mio collega biondo. Osservo l'intera stanza: vi è un piccolo fornetto con una pentola ancora sopra, nonostante la fiamma sia spenta. Accanto ad esso vi è un lavandino sommerso di pentole ed acqua sporca. Il tavolo è adiacente alla parete proprio di fronte la porta, ed è accompagnato da quattro sedie semi rotte. Vi è un piccolo televisore, uno di quelli antichi; chissà se ancora funziona.
- Libero.- mormoro uscendo dalla cucina.
Sospiro pesantemente, prima di controllare il piccolo bagno, ma come sospettavo è completamente vuoto di persone. Adesso ci rimane l'ultima stanza, prima di salire al piano di sopra.
La mia mano trema, mentre afferro la maniglia gelida. Il mio fiato esce a tratti quasi timidamente, quando la vista di quello scempio mi si offre davanti: la prima cosa che si nota entrando dalla porta è il terribile tavolo da biopsia, usato sicuramente per fini malvagi. Esso è posizionato esattamente al centro della stanza e posso ben notare il sangue che lo arrugginisce. Il pensiero che questa sia stata un tempo la dimora di Zayn mi sfiora. Chissà quante ragazze avrà ucciso su questo tavolo. La mia vista scruta attentamente tutta la parete color sangue fino ad arrivare alle catene al muro; l'immagine di qualcuno incatenato lì mi annebbia. In fondo vi è un enorme scaffale, affiancato da un'immensa finestra che dà sulla strada, dove vi sono gli altri tre agenti. Avvicino il mio corpo all'inquietante mobile, quando aprendolo vedo numerosi oggetti capaci di infliggere dolore, e ne rimango afflitto; avrà sicuramente ucciso con quest'ultimi. La mia vista cade su una porta alla fine della stanza, mi avvio da essa, prima di aprirla e notare il niente che racchiude. Sto per chiudere questa inutile porta, quando un pezzo di stoffa mi incuriosisce. Mi piego su di me, afferrando con due pinze il tessuto sporco di sangue, prima che ne riconosca la stampa: é la maglietta che regalai ad Eleanor per il suo diciannovesimo compleanno. Lei è stata qui, ormai ne sono più che sicuro, e il pensiero che anche solo una goccia del sangue che macchia queste mura sia suo, mi urta di gran lunga. Il ricordo dello zoppicare di Louis mi sconcerta: avrà combattuto per salvare mia sorella? Se fosse così lo ringrazierei, ma questo non cambierebbe le nostre divergenze.
- Libero.- sussurro moderando il mio temperamento di botto aggressivo.
Usciamo da quest'ultima stanza, quando ci dirigiamo verso il piano superiore. Osservo attentamente la scala, lasciando passare Niall e Jack prima di me. Faccio attenzione a dove metto i piedi, avendo paura che le scale possano cedere al nostro peso. Stringo forte il fucile nelle mani, esaminando l'intero corridoio: per mia grande sorpresa vi sono solo due porte. Mi avvicino a quella di fronte la mia posizione, aprendo cautamente. Non vi è niente, nemmeno un mobile. Il pavimento è allagato a causa del buco sul tetto, nella quale vi sono numerosi nidi di animali. La muffa ricopre l'intera stanza, dandogli un odore pungente e soffocante. Esco fuori. 
- Che schifo.- quasi rimetto.
La mano dell'agente Horan si stringe nella mia spalla, quasi a volermi dare forza, e più lo guardo negli occhi e più ho paura di non riuscire a farcela. Insomma, Zayn ha sentito la mia conversazione con Emily e non credo proprio che sia rimasto ad aspettarmi dopo averla uccisa. Sarà sicuramente scappato via.
Un gesto esaltato attira la mia attenzione, quando Dean muove energicamente la mano verso la stanza dalla porta aperta. Mi gesticola qualcosa, prima di spingermi ad andare velocemente da lui. Volto il mio sguardo dentro la camera, quando sbarro gli occhi incredulo da ciò che le mie stesse pupille stanno vedendo: vi è un letto al centro della stanza, ricoperto da un enorme piumone; sembrerebbe che qualcuno ci sia dentro. Il piumone è rigonfio ed ha curve umane, ciò mi fa capire che qualcuno giace al suo interno, ma non mi illudo che sia lui, probabilmente sarà il corpo senza vita di Emily. 
Rimango in silenzio, mentre tutti gli agenti presenti si posizionano intorno al letto, con le armi in guardia.
- Sono qui..- una voce femminile mi immobilizza - Li sento.- mormora.
- Ssh.- qualcuno accanto a lei la zittisce - Tranquilla amore..- la sua voce risuona nella mia testa.
Emily si trova all'interno di quel piumone col mostro del suo passato, ma dal tono estremamente dolce e amorevole, che sia lei che lui hanno usato, posso ben capire casa intendeva Harry con le sue parole " Lasciateli vivere in pace.". Si sono innamorati? Com'è potuto accadere? Cos'è successo in quest'ultimo mese? Non lo capisco proprio, ma ancor di più perché lei mi ha telefonato se lo ama? Rimango sconvolto e senza parole, ma devo comunque arrestarli.
- Uscite fuori dal letto con le mani in alto.- ordina Niall vedendomi immobile.
Lo ringrazio con lo sguardo, prima di inumidirmi le labbra.
- Sono qui..- ripete la ragazza - Li sento.- dice ancora.
Guardo accigliando le sopracciglia i miei colleghi, che mi fissano confusi.
- Ssh.- sentiamo - Tranquilla amore.- continua.
Mi avvicino sospetto al letto, quando lo spoglio del suo piumone. Mi blocco alla vista dei cuscini ben posizionati, tanto da acquisire forme umane e trattengo un sorrisetto indispettito quando noto il registratore sopra essi. Ci hanno presi per il culo, ancora. 
Mi tocco i capelli ormai cresciuti di poco, prima di leccarmi le labbra e sorridere sentendomi un vero imbecille. 
- Me l'hai fatta!- mormoro riferendomi alla mia spina sul fianco, Emily.
I miei colleghi controllano l'intera stanza alla ricerca di qualche informazione, prima che Niall si avvicini con un foglio in mano.
- C'è scritto che è per te..- rivela a voce bassa.
Prendo debolmente il foglio leggendovi sopra il mio nome.
- Per l'agente Payne.- sussurro.
La apro accigliando le sopracciglia curioso. L'inchiostro nero riempie tutto il bianco e io riconosco la scrittura curata della ragazza. Leggo ad alta voce le numerose parole scritte.
- Ciao agente Payne.- dico assumendo il tono tipico di lettura - Mi ritrovo nuovamente a riscriverle una lettera.- leggo e trattengo un sorriso - Penso che questo ormai sia il mio marchio di fabbrica.. ogni volta che fuggo lascio una mia testimonianza scritta, almeno vi ricorderete di me, in futuro.- tossisco schiarendomi la gola, poi torno a dare voce alle sue parole - Le devo dire grazie.. davvero, per avermi ascoltata in un momento di disperazione.. le ho chiesto aiuto.. e anche se senza volerlo, mi hai aiutato più di chiunque altro.- cerco di trattenere le lacrime di commozione e continuare a mantenere un aria da duro - Sapere del suo arrivo imminente mi ha dato il coraggio di far esplodere i miei sentimenti.. sa.. mi sono innamorata di lui..- rimango scioccato dalla sua affermazione.
Osservo incerto i miei colleghi sbalorditi quanto me, prima di essere incitato a continuare.
- Adesso si chiederà perché e mi prenderà per folle, forse lo sono.. ma lui, lui è perfetto. Ha passato tanti orrori nella sua infanzia, ma questo non giustifica ogni suo errore..niente e nessuno potrà salvarlo dalla sua reputazione..- leggo con voce roca - E lui lo sa.. ed ha paura.. ha paura perché non aveva nulla da perdere prima.. adesso a me.- non so perché leggendo mi viene in mente Gemma e i miei occhi lacrimano - Io lo amo.. lo amo perché è l'unica persona che si sia davvero interessata ai miei pensieri, l'unico capace di aspettarmi, di aspettare un mio ‘ti amo‘ che non arrivava mai.. l'unico che quando la tempesta affogava il mio cuore infranto, è riuscito a guardare oltre il mio sorriso e a dirmi " Non fingere di stare bene, ti conosco".- sussuro - Io lo amo perché mentre i suoi occhi sono ben serrati in questo momento, mentre le sue labbra estremamente baciabili sono dischiuse e il sui volto è appoggiato sul cuscino.. io non riesco, categoricamente, non riesco ad immaginare una vita senza di lui.- le lacrime bagnano fuggitive il mio viso - Perché io gli appartengo, come lui appartiene a me..- leggo con un fil di voce - Perché lui mi ha salvata in ogni modo possibile e io lo amo da impazzire.. quindi mi dispiace ma non posso lasciare che lei lo arresta..- dico in un fiato - Alla prossima amico mio. Emily.- mormoro rivolgendo il mio sguardo agli agenti commossi davanti a me.
Chiudo la lettera nelle mie mani, prima che Niall mi dia due pacche sulla schiena e vada via seguito dagli altri. Rimango ancora un po' a fissare quella che per loro è stato un rifuggio per dare sfogo al loro amore e sorrido. Non finirà mai questa avventura e potrei persino farci l'abitudine.
- Alla prossima amica mia.-.

( Emily's pov)
Guardo curiosa l'orario sull'orologio da polso, sono le sei del mattino, ormai penso siano arrivati e abbiano scoperto la triste realtà. Mi siedo comodamente nel sedile accanto a quello del guidatore, mentre aspetto il ritorno del mio ragazzo. 
Chiudo gli occhi stanchi, prima di rivolgerli fuori dall'auto: siamo già usciti dalla sconosciuta strada e ci troviamo due miglia lontani da Londra; l'aria qui è fredda, mentre il sole si affretta a nascere davanti a me; è spettacolare la vista da qua. Ci sono alberi sparsi ovunque e gli uccellini cantano; non è molto diverso dal posto in cui abbiamo passato quest'ultimo mese, ma adesso è tutto più splendente.. sarò io di ottimo umore.
L'uomo che amo esce dal fast-food della stazione di rifornimento, quando si dirige verso di me nell'auto. I miei occhi ardono di lussuria quando la sua ombra sfiora il mio corpo fremente. Entra in macchina, prima di lasciarmi un veloce bacio sulle labbra.
- A te, amore.- mi porge la mia colazione.
Lo ringrazio dandogli un affettuoso bacio sulla guancia.
- Dovrai cambiare aspetto.- mi avverte.
E sono assolutamente consapevole dei cambiamenti che dovrò avere, a differenza di lui, che può tranquillamente mantenere il suo stile. Nessuno l'ha mai visto, nessuno lo riconoscerà, quella in pericolo sono io, ma non sono mai stata più felice di così.
- Pensi siano già arrivati?- mi domanda.
Volto il mio sguardo color mare verso, dove presumo sia, la posizione della vecchia casa.
- Si..- dico - Penso proprio di si.- sorrido mentre Zayn parte verso una nuova avventura.

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Care lettrici, sono qui per dirvi che Insane è terminata. Sono così felice di come abbiate apprezzato la storia. Vi dico solo che non è finita qui...

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