La missione

905 50 11
                                    

-Ore 10:27 a.m.-

Un miscuglio di vocii e schiamazzi, seguiti poi dalla voce fredda e ruvida di mio padre.

Salì le scale e spalancò la porta alzando automaticamente le tende, permettendo alla luce solare di entrare ed illuminare la stanza.

Presa alla sprovvista mi svvolsi nelle coperte coprendo interamente il mio viso.

-Signorina Munari, si alzi immediatamente!- Tuonò la voce del signor Reginald

Evidentemente turbata dall'interruzione del mio sonno,  mugugnai qualcosa di quasi impercettibile forse l'inizio di un Vaffanc... che venne però interroto dalla ripresa del suo vocione tenebroso

-Si muova, è mattino inoltrato e tutti i suoi compagni sono nella sala da pranzo ad aspettarla. Usi la magia per qualcosa! Se entro 10 minuti non sarà giù con letto fatto e vestiti adeguati, non parteciperà alla sua prima missione che avrà inizio tra non molto.-


In poco tempo tolsi le coperte, il venticello fresco primaverile adornò la camera facendomi venire i brividi arrivando in contatto con la mia calda pelle.

Posai i piedi nel pavimento freddo e i brividi mi assalirono.

In un batter d'occhio presi la bacchetta e, ancora assonnata, sussurrai un incantesimo per mettere in ordine la stanza; Aprii l'armadio e indossai una delle solite divise che indossavamo abitualmente e scesi al piano di sotto.

-9 minuti e 54 secondi Signorina Munari- tuonò la sua voce

-mi scusi padre ma ...- dissi con voce flebile, per poi venire interrotta

-niente ma, si muova e si velocizzi a consumare la sua colazione- continuò per poi rivolgersi al resto del gruppo -Oggi lamqui presente, farà gli allenamenti con voi, dovrà abituarsi ad essere a contatto con il mondo normale e voi viceversa. Si scontrerà con ognuno di voi, niente limiti. Vedremo chi ne uscirà vincitore e chi ne uscirà non degno di questa uniforme.-

Cinque minuti di cronometro e finii la colazione, corsi in camera mia aprii l'armadio e indossai la mia tuta per gli allenamenti.

Era una tutina stretta nera e aveva un tessuto che proteggeva dagli incantesimi estranei, anchese questa volta me la sarei dovuta vedere con i miei compagni che, a quanto pare, non sapevano nemmeno delle mie abilità magiche.

Scesi in cortile dove tutti erano radunati, mentre papà saliva al piano di sopra per osservare questo spettacolino, notai che avevo gli sguardi di tutti addosso che mi bruciavano la pelle, come a capire cosa avevo di speciale.

-Cosa vuoi fare con quella bacchetta? Sai che la magiaadesso non puoi usarla?- Mi rimproverò Luther

-caro numero 1, perchè non hai nemmeno un vero nome, Luther te l'ha dato nostra madre Grace... Non scaldarti scimmietta, nostro padre ha detto che posso fare allenamento anche con la magia... Dai i hai convinta, non voglio farti sentire inferiore, combatterò senza la magia ma solo con le mie abilità di combattimento corpo a corpo- dissi con tono sprezzante e guardandolo con gli occhi infuocati

Il primo turno fu proprio contro di lui, inutile dire che lo scaraventai a terra in un millisecondo... tanto grosso ma con il cervello inesistente.

il secondo turno fu contro Diego, il quale mi mise leggermente in diffcoltà, mi lanciò un coltello ma non so come, riuscii a fermarlo a mezz'aria afferrandolo con la mano e puntandolo contro la gola di colui che me l'aveva lanciato.

-Basta,sono stremato- urll Diego, dandomela vinta.

Il prossimo turno fu contro Allison, la quale però non riuscì ad annebbiarmi la mente, sembrava come se avessi una cupola protettiva...

La vita magicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora