18- Ancora Tu

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Finche delle mani da dietro non mi afferrarono..........e gridai.....poi una mano mi tappò la bocca e l'altra mi afferrò le braccia spingendomi indietro, cercai di ribellarmi ma lui tratteneva

"Lasciami!"gridai

"Come vuoi" disse lasciandomi le braccia, io iniziai a correre ma subito dopo inciampai sbattendo la testa perterra, iniziai a vederci sfocato e intravidi una figura che si avvicinava, cercai di indietreggiare coi piedi finché non vidi piu niente......

Aprii gli occhi mi trovavo nel bosco, non c'era nessuno allora cercai di alzarmi ma non ci riuscivo, poi vidi che ero legata a un albero con i polsi, cercai di liberarmi ma i nodi erano troppo stretti, provai a gridare aiuto in caso che qualcuno nei dintorni mi sentisse......ma niente.....finche non vidi avvicinarsi una sagoma in lontananza non riuscivo bene ancora a distinguerla ma quando continuò ad avanzare lo capii "Cosa vuoi ancora da me stupido demone" gli urlai, era lo stesso, lo stesso che mi stava per uccidere, lo stesso che Jessi aveva minacciato e lo stesso che odiavo "Cosa vuoi da me!" Gli urlai ancora, lui sghignazzò

"Punirti per quello che hai fatto"

" Per quello che ho fatto!?! Io non ti ho fatto niente, e ora lasciami"

"Non ti lascerò finchè non avrai pagato"

"Tu ti stai confondendo con un'altra persona! Io mi chiamo Rose"

"Sei tu Rose Arenson? "

"Si"

"Allora sei la persona giusta"

"Tu sei pazzo!"

"Non sai quanto"disse sghignazzando,

Incominciò ad avvicinarsi a me, tenendo un coltello nella mano destra, ero in preda al panico, cercai di liberarmi procurandomi alcune ferite alle braccia

"Non hai modo di scappare, ora sei mia"

"Lasciami stare!" Gli gridai, lui continuò ad avvicinarsi era quasi arrivato vicino a me, dovevo liberarmi in qualche modo, cercai di alzarmi, ma lui mi spinse perterra con forza

"Dove credi di andare"

"Ovunque tranne qui con te, pazzo maniaco"

"Non avresti dovuto dirlo"disse sferrandomi uno schiaffo, poi avvicinò il coltello alla mia guancia

Facendomi un taglio non molto profondo, dal taglio scese una goccia di sangue che cadde sulla mia maglia sporcandomela.

"Lasciami stare non ti ho fatto niente" lui spostò il coltello sul mio collo provocandomi una ferita e sghignazzando, il dolore mi stava perforando dentro, cosa diagolo voleva da me quel mostro, cosa centravo io, dovevo fare qualcosa.

Gli tirai un calcio facendoli cadere il coltello e con l'altro piede lo spinsi via e cercando di contrastarlo, cercai con l'altra gamba di avvicinare il coltello alle mie mani, provai a spingerlo con la gamba, c'ero quasi era vicinissimo, ci manca poco, cercai di avvicinare la mano e ci arrivai,lui si alzò cercando di aviccinarsi, io cercavo di non farlo avvicinare con i piedi tagliando il più velocemente posssibile la corda, lui mi afferrò le gambe spingendomele giu e tenedole con le ginocchia

"Dammi il coltello o saranno guai"

"Lo vuoi allora tienitelo" gli dissi liberandomi le mani dalla corda e piantandogli il coltello  nella spalla, lui grido dal dolore, io non persi tempo, lo spinsi liberandomi le gambe e iniziai a correre piu veloce che potevo,
In quel momento solo di una cosa ero certa....Quella ferita non l'avrebbe fermato per molto.......

~E~

Rose - L'anima Del Lupo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora