Capitolo 12

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"Non possiamo tenere ancora quella studentessa con noi, non avremmo mai dovuto accettarla dal momento in cui abbiamo scoperto chi era suo padre."

"Professoressa McGranitt, c'è poco tempo, non sappiamo quando, ma non possiamo passarlo lamentandoci della Riddle, dobbiamo agire."

"Potter, come conosci? -"

"Colpa mia, l'aggiornavo quando era ancora..." Disse Ron. 

"E grazie Ron, se non fosse stato per te, non sarei qui adesso. Intanto, io partirei col chiudere la Riddle nelle segrete, forse ci farà guadagnare tempo."

Una voce, La voce, ritorna nelle orecchie degli studenti e dei professori.

"Ma guarda un po', ci rincontriamo tutti insieme, cari amici, non vi sono mancato? Sono contento che abbiate avuto l'onore di conoscere mia figlia, la regina del buio della mente. Sarà difficile per voi, capire come sono ancora vivo. Quindi non ve lo spiegherò neanche-" e una risata rimbombò nel castello. "- E' un piacere per me sapere che il caro vecchio Potter sia ancora con noi. Così posso ucciderti io." La voce finì quando un tuono macchiò il cielo di nero e un teschio grigio si presentò nelle nuvole. 

"E' tornato." Disse la professoressa McGranitt ormai rassegnata ed esausta, cadde per terra completamente terrorizzata dalla paura, trovò la forza solo per dire: "Iniziate l'incantesimo di protezione, cerchiamo di proteggerci il più a lungo possibile."

"E' inutile -" disse Potter. "E' già qui, tra le nostre mura, posso sentirlo. E' più forte."

"Allora cosa possiamo fare?" Disse Hermione spaventata. 

"Niente. Proteggiamoci, chiama più studenti possibili, nascondi i più piccoli." Il sentimento di impotenza di Harry si ascoltava grazie alle sue parole.

"So dove metterli, Ron vieni con me, portiamoli nella foresta dove stavamo preparando l'aula."

"L'aula?" Il volto della McGranitt era confuso.

"Prima o poi le spiegheremo prof!" Dissero urlando e correndo verso le stanze comuni.

"Potter, dobbiamo trovarlo, prova a scoprire dove si trova." 

Chiuse gli occhi cercando di capire dove si trovasse Voldemort ma si ritrovò in una stanza, completamente vuota, bianca, foderata sulle pareti, con una camicia di forza. Prima che potesse capire si presentò lei: "Ciao caro Potter, ci incontriamo finalmente. Piacere tesoro, sono Aurora, Aurora Riddle. Lascia che ti aiuti a capire, siamo nella tua stanza preferita, la stanza del delirio giusto? Qual era il tuo problema? Schizofrenia? Depressione?" 

"Come fai a -?"

"Non agitarti, ora ti spiego tutto, io posso incontrare chiunque e scoprire tutti i loro segreti, entro nella mente delle persone e sinceramente -" disse mentre si avvicinava sempre di più a Harry. "- Mi offendo pensando che tu, con questa povera e insulsa cicatrice, credi di poter battere i miei poteri Potter." E toccò con un dito la cicatrice, facendo soffrire il mago già esausto dal passato. "Ti consiglio di evitare di usarla ancora, se non vuoi soffrire ancora di più, sono stata chiara?" E un vento forte trasportò Harry di nuovo nella stanza con la McGranitt. 

"Ho capito, dobbiamo uccidere la Riddle."

EREDE SERPEVERDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora