Capitolo 6 /1 - Battito animale

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(Prima parte del capitolo! Votate e commentate, grazie!)

La musica della radio nei parcheggi, era l'unico suono di quella serata. Scott stava andando verso la sua auto con due buste piene della spesa. Era completamente immerso nei suoi pensieri e si dimenticò totalmente la posizione della sua auto. Tornò indietro nella fila 5 dei parcheggi per cercarla, ma inutilmente. Nessuna traccia della sua macchina. Posò le borse della spesa sbuffando, poi cliccando il tasto del telecomando, guardava in giro aspettandosi l'auto lampeggiare. Quando sentì il rumore della macchina rispondere al richiamo del telecomando scoprì che proveniva dal piano di sopra, così Scott alzò lo sguardo. Dalla busta della spesa però cadde il latte che rotolò fino alla fine dei parcheggi, passando sotto le macchine. L'attenzione di Scott però fu richiamata non dalla bottiglia di latte ma dal forte ringhio di una bestia. Scott preso dal panico, pensò immediatamente che era l'Alpha. Iniziò a correre come un matto tra le auto, guardandosi più volte alle spalle. Vide una figura muoversi velocemente, che lo rincorreva ringhiando. I capelli neri di Scott combattevano contro il vento, e il ragazzo continuava a correre più velocemente che poteva, decidendo poi di nascondersi dietro ad un'auto. Si accorse molto in fretta che non era assolutamente al sicuro, sentiva il suo battito cardiaco battere forte, che forse, anche una persona normale avrebbe comunque sentito. Cercò di calmarsi inutilmente, e poi strinse gli occhi facendosi venire una brillante idea: si alzò di scatto da terra e salì sul cofano di cinque auto parcheggiate una di fianco all'altra facendone scatenare l'antifurto, che di certo non avrebbe aiutato all'animale (Scott pensava chiaramente che fosse l'Alpha) a trovarlo. Scott scese dall'ultimo cofano di un'auto rossa, e corse verso un'altra macchina nascondendosi cercando di riprendere il fiato. Il cellulare però gli suonò all'improvviso e lui preso dallo spavento iniziò a sussurrare 'Oddio no, non adesso..'. Cercò di prenderlo e di spegnerlo ma ovviamente in ritardo. Due braccia, coperte da un giacchetto nero lucente, afferrarono Scott per le spalle, e lo buttarono violentemente sul cofano della macchina, dove dietro si era nascosto. Quando aprì gli occhi vide una faccia purtroppo per lui molto famigliare.

''Sei morto.'' Disse Derek, con tono duro e freddo.

Mollò la presa e iniziò a camminare verso l'uscita del parcheggio, non dando alcuna importanza a Scott che lo inseguiva tempestandolo di domande.

''POSSO SAPERE CHE FAI?'' Chiese il ragazzo seguendolo a fatica, Derek era veloce perfino a camminare.

''Te lo avevo detto che ti avrei istruito.'' Rispose Derek con voce stranamente calma, senza neanche guardarlo; i suoi occhi verdi continuavano a fissare davanti a sè.

''TU SEI PAZZO! MI HAI SPAVENTATO A MORTE!'' Gridò furioso Scott.

Questa volta Derek si girò, guardandolo per una frazione di secondo, per poi tornare a camminare velocemente tenendo lo sguardo fisso per terra. ''Non ancora.'' Disse.

''O-ok, ma sono stato veloce, no?!'' Cercò di calmarsi, Scott, ma Derek era sempre più veloce e non si fermava nemmeno un attimo ad ogni sua parola.

''Non abbastanza.'' Disse senza neanche preoccuparsi un po', amava dare risposte brevi e poco significative.

''Però la tattica degli antifurti è stata geniale.'' Insistette Scott, sempre inseguendolo a passi svelti.

''A parte il cellulare.'' Derek continuava a camminare velocemente e non dava segno di volersi fermare.

''Sì ma è stato.. Insomma.. TI DISPIACE FERMARTI?!'' Urlò Scott, Derek sbuffò e chiuse gli occhi come segno di stanchezza, poi si girò e lo guardò gelido dritto negli occhi.

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