26. ꜱᴄʜᴇʀᴢᴇᴛᴛᴏ ᴏ ꜱᴄʜᴇʀᴢᴇᴛᴛᴏ?

1.1K 72 70
                                    

Ebbene sì, sono ricomparsa dopo una settimana di inferno  a scuola. Ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine della storia (ne manca di strada, tranquilli) e posso confermarvi che sto già lavorando a un sequel.

"Guarda che così colpirai qualcuno in faccia!" esclamò Zart.

Stavo cercando di tagliare le radici di una pianta che era ormai morta; avevo provato a tirarla fuori, ma la poca forza nelle mie braccia non era stata sufficiente per farlo, e forse stavo mettendo un po' troppa violenza nei colpi.

La mia mente non era negli Orti, diamine, non era nemmeno sempre nella Radura, faceva avanti e indietro tra mille cose diverse.

Sinceramente non sapevo cosa fosse Newt per me, se fosse il mio, uhm, il mio ragazzo o meno, ma mi sembrava ridicolo pensare a una cosa così futile come un ragazzo in questo momento.

Soprattutto quando Elion non la smetteva di urlare da ore, le sue grida che rimbombavano sulle mura che circondavano la Radura. Erano così laceranti che non mi sarei stupita se le avessero sentite anche i Velocisti.

"Scusami." mormorai velocemente.

Zart sembrava un po' preoccupato. "Stai bene? Sembra che quella pianta abbia appena ucciso tutta la tua famiglia da come la stai colpendo."

Annuii. "Sì, Zart, non preoccuparti, è tutto a posto." mentii.

Poi con la coda dell'occhio vidi Chuck- ero abbastanza sicura che fosse lui, la mia vista non era tra le migliori, ma i Creatori avevano deciso che non avevo diritto a un paio di occhiali- avvicinarsi furtivo al retro del Casolare.

Era strano, di solito gli Spalatori pulivano i bagni la mattina presto o la sera, quando gli altri stavano ancora dormendo o lo stavano per fare. E poi non aveva nemmeno nulla per pulire con sé.

"Uhm, sai cosa, d-devo andare un attimo in bagno, torno subito." dissi senza attendere una risposta dal mio Intendente. Ero sicura che se avessi continuato ad abbandonare gli Orti nel bel mezzo del lavoro prima o poi mi sarei beccata una bella strigliata da Alby, ma quello era un problema per la me del futuro.

Mi avvicinai il più in fretta possibile al Casolare, sforzandosi di non correre per paura che qualcuno pensasse che avevo urgente bisogno del bagno. Feci giusto in tempo a vedere i riccioli del mio piccolo amico scomparire dietro l'angolo.

Chuck era stato la prima persona con cui avevo passato tempo nella Radura, ed ero stata così ingrata da  non parlargli o quasi negli ultimi giorni. Mi sentivo in colpa, sapevo che non aveva molti amici, tutti lo trattavano come un fratellino seccante. Nessuno voleva passare tempo con lui, si sedeva sempre al tavolo di Alby, Newt e Minho, cercando invano di intromettersi nelle loro conversaz-

"Ciao Fagio." mi disse il ragazzino facendomi sobbalzare. Ero così assorta nei miei pensieri che non mi ero nemmeno accorta di essermi avvicinata tanto a Chuck.

"Cosa stai facendo?" gli chiesi.

"Mi diverto un po'." Uno sguardo malandrino comparse sulle sue labbra. "Guarda."

Chuck prese una scatola di legno, su cui era segnata la sigla CATTIVO a grandi caratteri. La posizionò sotto la finestra e ci salí sopra, facendola scricchiolare leggermente.

Bussó sul vetro, abbassandosi velocemente subito dopo in modo che la persona dentro non potesse vederlo.

Certo che faceva la sua parte nel non essere simpatico a un quarto dei radurai e agli altri tre quarti pure.

"Chuck non mi pare il caso di fare arrabbiare qualcuno." Non quando la tensione per la situazione di Elion è ancora così pensante nell'aria, rendendola quasi soffocante.

"Dai, Fagio, voglio solo divertirmi un po'. Non dirmi che non ne hai bisogno anche tu."

"Certo che ne ho bisogno, ma irritare qualcuno non è molto divertente."

Chuck bussò di nuovo al vetro, questa volta più pesantemente.

Si alzò una terza e ultima volta, questa volta spingendo il vetro per aprirlo e urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.

Si sentirono diversi rumori da dentro il bagno e Chuck saltò giù dalla scatola, quasi inciampando su di essa, ma riuscendo a correre via prima che la porta si aprisse e ne uscisse- Alby. Puntò subito lo sguardo su di me, non ebbi nemmeno un secondo per pensare di correre dietro al mio amico.

Dannazione.

Alzai istintivamente le mani in aria, come se il capo della Radura mi stesse puntando una pistola alla testa.

"Nonsonostataio!" dissi in nemmeno un secondo, trattenendo il fiato in attesa della sua reazione.

Alby inarcò un sopracciglio, sembrava che non avesse la voglia o la pazienza necessaria per mettersi a discutere. "Perché sei qui?"

Ora, a quella domanda, una persona intelligente avrebbe risposto che doveva andare in bagno, e la questione si sarebbe chiusa lì. Tuttavia, io non sono mai stata una persona molto sveglia e nei miei giorni nella Radura dissi diverse cose stupide e imbarazzanti. E questa non fece un'eccezione.

"Io devo incontrarmi con Newt." Il primo nome che mi era venuto in mente era quello di Minho, il vero burlone del posto, ma non dissi il suo nome perché quello non avrebbe avuto molto senso. Minho stava correndo nel labirinto in quel preciso istante.

"Devi incontrarti con Newt?"

Annuii. "Lui, lui mi deve fare vedere una cosa." balbettai.

"Newt ti deve fare vedere una cosa?"

Si diverte a ripetere quello che dico? pensai, annuendo un'altra volta.

"Newt ti deve far vedere una cosa in bagno?" Alby ora aveva le mani incrociate. "Vi devo ricordare che non saranno graditi dei bambini scorrazzanti per la Radura?"

Quasi mi strozzai sulla mia stessa saliva. L'unica cosa che rese migliore l'imbarazzo di quel momento era sapere che Minho non aveva assistito alla scena, altrimenti non mi sarei più liberata dalle sue battutine e dai suoi commenti idioti.

Nevermore -NewtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora