9. ʟ'ɪɴFᴇʀᴍɪᴇʀᴀ sᴇxʏ

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Aprii gli occhi aspettandomi di trovare una persona o forse anche un animale sfuggito agli  Squartatori. E inizialmente pensai che fosse un animale. Aveva un corpo cilindrico d'argento di circa sette centimetri di diametro e venticinque di lunghezza, con dodici gambe articolate che correvano per la lunghezza del suo corpo. Non mi ricordavo di aver mai visto un animale simile; guardando più da vicino notai che era fatto di metallo e c'era una scritta sul suo dorso.

CATTIVO

Puntò i suoi occhi rossi su di me per un momento e poi scappò via, strisciando tra le foglie cadute dagli alberi. Mi misi in piedi velocemente e cercai di seguirla tra gli alberi. Tuttavia quando arrivai  nelle vicinanze delle Faccemorte ne persi completamente le tracce.

Sbuffai. Perchè c'era scritto CATTIVO su quello pseudo-animale?

(Sempre che ci fosse scritto quello, le lettere non erano scritte ordinatamente, sembrava quasi che fossero state scritte col sangue, ma era l'unica cosa che avesse senso.)

"Ma che-"

"É una scacertola." disse qualcuno all'improvviso facendomi venire un infarto. Mi portai una mano al cuore, guardandomi in torno per cercare l'origine della voce. Quando la identificai, alzai gli occhi al cielo.

"Dannazione Newt mi hai fatto venire un colpo." esclamai, ottenendo un sorrisetto divertito da parte del ragazzo.

Ignorò il mio commento e aggiunse "É così che ci guardano, o almeno così crediamo, quelli che ci hanno mandato qui- i Creatori."

Ero confusa. "Quindi sono delle specie di telecamere?"

Newt annuì.

"Che cosa significa CATTIVO?" chiedo, sperando che ci fosse effettivamente scritto quello.

"Catastrofe Attiva Totalmente Test Indicizzanti Violenza Ospiti." lo disse con così tanta naturalezza che avevo la sensazione che l'avesse già ripetuto molte volte.

"Come fai a saperlo?"

"É scritto ovunque nel labirinto quindi abbiamo fatto due più due." spiegò. "É scritto su tutto quello che ci mandano attraverso la Scatola, le confezioni con le provviste, i vestiti, tutto. É come se ci avessero marchiato, sono quasi sorpreso che non ce lo abbiano tatuato addosso." Rise con amarezza.

Mi morsi il labbro, sotto sotto c'era qualcosa che mi diceva di non porre la domanda a cui stavo pensando, ma per qualche motivo la chiesi comunque. "Tu sei mai stato nel labirinto?"

Il suo corpo si irrigidì leggermente, confermando il mio timore. Incrociò le braccia, stringendole contro il suo petto. "Sì...molto tempo fa."

Questa volta seguii il mio istinto e non insistetti su quell'argomento.

"Alla fine non mi hai mai detto che cosa si trovi nel labirinto."

Newt sospirò. Una breve pausa. "Noi li chiamiamo Dolenti, escono nel labirinto di notte e raramente anche di giorno."

Il nome non mi ispirava molto. Dolenti. Sicuramente non erano delle morbide pecore.

"Sono delle specie di mostri. Hanno un ago e se riescono a pungerti devi attraversare la Mutazione, sempre che tu riesca a tornare in tempo nella Radura. Ma non preoccupartene adesso."

"Tu ne hai mai visto uno?" gli chiesi, anche se probabilmente non avevo ancora digerito tutte le informazioni che mi aveva dato.

"Sì. E se vuoi stasera cercherò di fartene vedere uno."

Feci una smorfia. "Pensavo che solo i Velocisti potessero entrare nel labirinto."

"Chi ha parlato di entrare nel labirinto?"

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"Ecco la nostra infermiera sexy." esclamó qualcuno quando mi avvicinai al tavolo facendomi immediatamente alzare gli occhi al cielo. Non avevo bisogno di guardare per sapere chi era stato a parlare.

"Shhh." dissi imbarazzata dato che molti ragazzi si erano girati a guardarci.

Occupai il posto tra Minho e Chuck e Newt si sedette davanti a me. Mi ero resa conto di star, involontariamente, ignorando Chuck, quindi cercai di coinvolgerlo nella conversazione. Il ragazzino, che solitamente non riuscivi a zittire, però era abbastanza taciturno quella sera.

"Cosa c'è che non va Chuck?" sussurrai dopo la sua terza risposta a monosillabi a una mia domanda.

"Frypan mi ha accusato di essermi intrufolato in cucina ed aver rubato delle fragole e non so che altro. Quindi mi ha dato solo mezza porzione stasera."

Feci una smorfia, era stato incolpato per qualcosa che avevamo fatto noi, ma ovviamente Frypan non gli aveva creduto.

Allora misi sul suo piatto ciò che era rimasto delle mia cena. Avevo ancora fame, ma mi sarei sentita troppo in colpa a prendere anche solo un altro morso.

La sua faccia cicciottella si illuminò e, dopo un veloce ringraziamento, inizió a mangiare.

"...domani mattina ti allenerai con Minho, poi nel pomeriggio ci sarà un'Adunanza per decidere che lavoro avrai." mi stava dicendo Alby.

Annuii, poco entusiasticamente. Mi avrebbero fatta allenare con Minho, ma sapevo benissimo che non mi avrebbero mai lasciata diventare una Velocista -non che volessi esserlo, il mio atletismo non era il meglio, sarei morta a correre tutto il giorno, e probabilmente per evitare di perdermi nel labirinto avrei dovuto avere un buon senso dell'orientamento, che non avevo.

Probabilmente sarei finita a lavorare in cucina o negli Orti.

"Che lavoro preferiresti fare? Domani posso provare a mettere una buona parola per te." mi disse Newt una volta finita la cena.

Stavamo camminando verso le mura perché, come aveva detto lui, dovevamo andare a vedere i Dolenti.

"Mi va bene tutto tranne lavorare con gli Spalatori o gli Squartatori- anzi, aggiungi anche i Costruttori alla lista, non vorrei dover sopportare Capitan Sopracciglia tutto il giorno."

Quel pomeriggio mi ero fatta una doccia, e avevo rimesso i vestiti che indossavo quando ero arrivata con la Scatola. Sembrava passato così tanto, in realtà erano passai solo tre giorni.

Il mio quarto giorno nella Radura si sarebbe concluso con la vista di mostri che probabilmente avrebbero popolato i miei incubi.

Cosa posso desiderare di più?

Nevermore -NewtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora