Vasco

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Pov's Fra
È la mattina del giorno dopo. Ieri io e Nic abbiamo fatto davvero tardi e mi ha accompagnato a casa passata la mezzanotte sfiorando il mio coprifuoco e spero vivamente di non dover dare spiegazioni ai miei genitori dato che quello che abbiamo fatto ieri io e Niccolò è vietato ai minorenni e sarebbe davvero imbarazzante doverlo spiegare a mia mamma nonostante il bellissimo rapporto che abbiamo.
Proprio in questo momento sto seduta al tavolo con lei mentre facciamo colazione prima del tanto e atteso concerto che abbiamo in programma io e il mio ragazzo.

"Che cos'è quel sorrisetto?" Chiede mia mamma e subito io mi metto una mano sulle labbra.
Non mi ero per niente accorta che stavo sorridendo come un ebete ripensando a tutto quello che è successo ieri sera.
"Che avete fatto ieri te e Niccolò" Chiede poi mia mamma, assumendo un atteggiamento da migliore amica impicciona dopo il primo appuntamento.

"Abbiamo mangiato il Mc in macchina" Rispondo tranquillamente io facendo spallucce, non dando altri dettagli della mia serata con il mio ragazzo.

"Solo questo?" Chiede lei, con fare curioso e subito io alzo un sopracciglio.

"Perchè questa domanda?" Chiedo io interrogativa. Mia mamma non è stata mai invasiva nella vita privata mia e di Niccolò.

"Sta notte ero sveglia, tua sorella scalciava un po'" Inizia a parlare lei toccandosi la pancia. "Mi sono alzata dal letto per andare in cucina a prendere una camomilla e ho sentito cosa ti diceva Niccolò" Continua e subito la mia faccia diventa un peperone, perchè mia mamma vede e sente tutto nei dintorni della casa?
"Se ti fa male qualcosa chiamami, stasera ci sono andato forte" Dice mia mamma imitando la voce di Niccolò e subito io mi metto una mano sul viso imbarazzata come non mai. Questa frase proprio non doveva sentirla

"Tu dovresti essere una donna incinta a letto" Esclamo super imbarazzata mentre mia mamma ride di gusto.

"Va bene dai, parliamo di altro" Dice lei, ridendo sotto i baffi mentre io cerco di levare il colorito rosso dal mio viso. "Oggi c'è il concerto di Vasco" Continua e subito io annuisco sorridendo.

"Lo so infatti ci possiamo ritrovare da un momento all'altro Niccolò qui che sbraita perché siamo in ritardo" Esclamo e come se qualcuno ci avesse sentito, il campanello inizia a suonare freneticamente mentre io mi dirigo subito alla porta, notando proprio Niccolò che si guarda attorno pieno di ansia.

"Parli del diavolo" Dico io a mia mamma, aprendo la porta per far entrare il mio ragazzo. "Arrivano le corna" Continuo.

"O mio dio il grande giorno è arrivato" Esclama proprio il mio ragazzo, entrando nel salone con le mani nei capelli e mia mamma scoppia sonoramente a ridere. "Tu sei pronta? Possiamo andare?" Chiede lui.

"Amore sono in pigiama" Esclamo, facendogli notare i vestiti che ho addosso e lui subito alza gli occhi al cielo.

"Vatti a cambiare forza, siamo già in ritardo" Mi dice Nicco, trasportandomi letteralmente sulle scale di casa mentre e io rido divertita per tutta l'ansia che Niccolò ha in corpo e appena entriamo nella mia camera, lui subito si muta sul letto mentre io apro l'armadio. Prendo una maglia di Vasco, comprata l'anno scorso ad un suo concerto, dei pantaloncini, un capellino nero e lo zaino dove mettere le cose fondamentali che servono per un concerto.

"Ma come siamo belle" Dice Niccolò, alzandosi dal letto per venirmi incontro e darmi un bacio sulle labbra.

"Io sono pronta quindi ora muoviti te" Dico io, facendolo ridere e dopo aver preso le ultime cose, scendiamo giù in cucina per salutare mia mamma e per salire nella macchina di Nicco.

"Metti sti cd così entriamo nel clima concerto" Annuncia Niccolò, prendendo i cd di Vasco e inevitabilmente io rido.
Stasera sembreremo davvero due bambini in mezzo a tantissima gente mentre il nostro cantante preferito si esibisce sul palco.

Un paio di ore dopo...
Ormai siamo dentro l'Olimpico, sotto al solo di giugno e in costume.
Ricordo ancora quando ci regalarono i biglietti, era Natale e i nostri genitori si misero d'accordo per farci questo bellissimo regalo.

"Non vedo l'ora di cantare con te" Mi sussurra Niccolò e subito io sorrido girandomi verso di lui.

"E quale canzone vorresti cantare con me?" Gli chiedo io beffarda. So benissimo quale canzone non vede l'ora di cantare a squarciagola insieme a me.

"Come nelle favole" Risponde lui. "Ti ricordi quando te l'ho cantata per la prima volta?" Mi chiede, questa volta dandomi un bacio sulla guancia.

"Ho sentito per la prima volta la tua voce" Rispondo e al ricordo, sorrido. Era la prima volta che andavo a casa di Nic. Non mi scorderò mai quella serata.

"Anche te hai cantato" Mi dice Niccolò sorridendo ed è vero.
Ricordo che mi misi a cantare anche io trasportata dalla bella musica.
Ricordo anche che quella stessa sera ci guardammo Peter Pan e ricordo perfettamente che rimasi esterrefatta scoprendo che quel film era il preferito di Niccolò. Non si addiceva proprio alla persona che era, stronzo, strafottente e permaloso ma grazie ai mesi ho capito che quel Peter Pan che guarda in televisione, in fin dei conti è un po' come lui, pieno di sogni.

"Peter ti amo" Gli dico io sincera e guardandolo negli occhi.

"Anche io mia piccola Wendy" Sussurra.

La sera arriva più veloce del previsto, le luci si spengono e lo stadio inizia ad urlare. Non è questa la parte più bella in un concerto? Quando tutto il pubblico urla e la musica inizia a partire? Niccolò in questo momento è un po' un bambino in preda all'euforia ma in fin dei conti va bene così, sta per iniziare il concerto del suo idolo, di colui che ha sempre visto con tanta stima.

Il concerto continua, le canzoni di Vasco proseguono tra i grandi successi a quelle meno conosciute che sia io che Niccolò sappiamo a memoria e poi arrivare lei, Come nelle favole.

"Quello che potremmo fare io e te
Senza pensare a niente
Senza pensare sempre
Quello che potremmo fare io e te
Non si può neanche immaginare" Canta lo stadio ma è come se ci fossimo solo io e Nic. Quello che potremmo fare io e lui nessuno potrà mai capirlo, saranno anche cazzate ma saranno momenti bellissimi e indimenticabili perché staremo sempre insieme.

"Sai che ho pensato sempre, quasi continuamente
Che non sei mai stata mia
Me lo ricordo sempre, che non è successo niente
Dovevi sempre andar via" Canta questa volta Niccolò vicino al mio orecchio e io subito ripenso all'inizio della nostra storia, solo baci e litigate, non c'era niente di concreto. Io scappavo sempre da lui per la paura di provare qualcosa per colui che tutti vedevano come stronzo e menefreghista.

"Io e te, io e te
Dentro un bar a bere e a ridere
Io e te, io e te
A crescere bambini, avere dei vicini
Io e te, io e te
Seduti sul divano
Parlar del più e del meno
Io e te, io e te
Come nelle favole" Cantiamo insieme io e Niccolò mentre ridiamo a crepapelle.
In fin dei conti, tutto questo è una grande Favola, io e Niccolò che cantiamo la nostra canzone con il nostro cantante preferito.

"La mia Favola sei tu" Mi dice Niccolò dandomi un bacio sulle labbra.
Che magica Favola.
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Angolo Autrice
Ecco a voi un nuovo capitolo della storia 🗯💁🏻‍♀️
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🏟 Il concerto di Vasco tanto atteso!
Vi sta piacendo la storia?
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⭐️ Fatemi sapere se questo primo capitolo vi è piaciuto. Come fare ciò? Mettendo una stellina e un commento, ci tengo davvero tanto <3
Al prossimo capitolo 🐯

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