Insicurezze

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Pov's Nic
È ormai sera e io mi trovo diretto verso casa della mia ragazza. Ho passato tutto il pomeriggio a studiare e forse ho anche capito qualcosa. La maturità è sempre più vicina e ciò mi crea proprio un'ansia perenne. Non sono mai andato bene a scuola e ho sempre deluso mia mamma, proprio per questo grazie anche all'aiuto di Francesca sto mettendo il 100% in questi giorni. Prendo il telefono per vedere l'orario e noto subito di essere in perfetto orario per la cena a casa di Francesca con i suoi genitori e sua sorella. Mi sono subito legato a loro e mi hanno preso sotto la loro ala come se fossi un secondo figlio, non a caso quando io e Francesca ci siamo lasciati anche loro hanno sofferto. Proprio al ricordo di ciò guardo la foto che ho come blocco schermo, una mia e di Francesca a Londra. Ricordo che quel giorno eravamo felici ma poi, per una cosa e l'altra, siamo tornati in anticipo a Londra e poi ci siamo lasciati. Sospiro ripensando a questo ricordo ma allo stesso tempo, sono felice di aver avuto quella piccola pausa con lei. Solo lì ho capito che il nostro non è semplice amore ma anche altro. Con tutti questi pensieri in testa, arrivo al giardino della casa della mia ragazza e entro per poi bussare al campanello.

"Ciao Nicco" Mi saluta il papà di Francesca, aprendomi il cancello per farmi entrare e darmi un abbraccio. Siamo sempre stati molto legati, non ho mai sentito la pressione di vederlo come il papà della mia ragazza, probabilmente quella c'è stata solo la prima volta che l'ho incontrato.

"Ciao Stefano" Saluto altrettanto io, ricambiando anche l'abbraccio e lui con un cenno del capo mi dice di entrare e appena varco la porta, subito una piccola peste mi corre incontro.

"Nicco" Richiama Matilde, la piccola sorellina di Fra che ha sempre avuto un piccolo debole per me.

"Ciao piccola peste" La saluto io con il solito nomignolo che le ho sempre dato, scompigliandole un po' i capelli. "Come stai?" Le chiedo poi io, salutando Stefano che con un cenno del capo ci fa capire di star andando in cucina da sua moglie Lucia mentre io e Matilde ci sediamo sul divano.

"Male, ho litigato con Francesca" Risponde lei abbassando il capo e subito io la guardo confusa. Difficilmente le due litigano, per questo questa risposta mi ha lasciato molto spiazzato.

"Come mai?" Chiedo proprio io, volendo sapere di più di questa storia mentre le accarezzo la testa per darle sollievo.

"È tanto strana" Risponde la piccola facendo spallucce. "Penso abbia il ciclo" Continua, facendomi sonoramente ride.
Spesso Matilde non dimostra gli 11 anni che ha ma anzi, molti di più per questa sua visione del mondo.

"Vado a parlarle, dov'è" Dico poi io.

"In camera sua ma sta attento" Mi informa Matilde. "È davvero tanto strana" Continua e io annuisco.
Conosco e so che Francesca in quest'ultimo periodo, anche se non sembra è molto stressata. Sua madre deve fare molto visite dal ginecologo e lei deve tenere sotto controllo Matilde, spesso non potendo nemmeno uscire con noi.

Dopo aver salutato Matilde con un bacio in mezzo ai capelli, mi dirigo al piano superiore verso la camera di Francesca, notando la porta aperta e non posso non appoggiarmi con la spalla sullo stipite della porta osservandola mentre si guardo allo specchio. La guardo in tutto il suo splendore, con i capelli color oro che le ricadono sulle spalle, con un semplice pantaloncino e una maglietta arrotolata in pancia. Si guarda allo specchio e si tocca la pelle, prima le spalle, poi le braccia e infine la pancia per poi sbuffare e dirigersi verso il letto ma appena mi vede, subito si blocca.

"Da quando stavi lì?" Mi chiede lei, spiazzata di vedermi sullo stipite della porta mentre si sistema la maglietta.

"Da un po' per ammirare la tua bellezza"

"Non è vero" Ribatte subito lei, girandosi nuovamente verso lo specchio per guardarsi, come se dovesse confermare la mia risposta guardandosi.

"Crisi adolescenziali?" Gli chiedo poi io, guardandola anche io dallo specchio, precisamente dietro le sue spalle.

Tu eri la nota in me 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora