Pov's Nic
Fuori diluvia mentre io sono steso sul divano, con lo sguardo dritto verso il soffitto e con le mani nei capelli mentre sbuffo ripensando alla cena di poche ore fa, cercando di capire perché mio padre mi voglia far entrare così tanto nell'azienda. Cosa c'è di bello in quest'ultima? Stare tutta la giornata davanti alla scrivania a firmare dei fogli? Mio padre mi ha detto questa sera, per tre volte consecutive, che entrando in azienda avrei già il futuro spianato ma io non voglio ciò, voglio partire da zero e costruire il mio lavoro, la mia famiglia e la mia futura casa solo grazie alle mie forze.
Proprio pensando alla famiglia subito mi viene in mente Francesca e il messaggio che le ho mandato ormai diverse ore fa al quale non ho ricevuto nessuna risposta cosa molto strana, soprattutto perché si trattava di un argomento importante e cioè di sua sorella.
Immerso in tutti questi pensieri, nemmeno mi accorgo che qualcuno sta incessantemente bussando alla porta e probabilmente solo dopo qualche secondo me ne accorgo, alzandomi dal divano accorgendomi che sono le 22. Chi può essere a quest'ora? Ma i colpi diventano sempre più forti e incessanti, come se qualcuno stesse dando alla mia porta dei forti pugni e subito corro all'ingresso, aprendo la porta e ritrovandomi Francesca tutta bagnata per colpa del temporale, una felpa, un pantaloncino addosso e i capelli tutti attaccati al viso e subito mi soffermo su quest'ultimo, osservando le lacrime che le rigano le guance e appena la guardo negli occhi lei si butta tra le mie braccia piangendo sul mio petto."Ehi amore" La richiamo io, accarezzandole la schiena mentre chiudo la porta. Non si è mai presentata in questo stato a casa mia, così disperata e con i singhiozzi che le escono direttamente dal cuore. "Che succede?" Le chiedo inevitabilmente io, andando verso il divano per stendermi insieme a lei e farla calmare un po' e dopo diversi minuti nel quale canticchio qualcosa al suo orecchio, i suoi singhiozzi iniziano a calmarsi.
"Amore" La richiamo nuovamente io, alzando la testa e incrociando i miei occhi con i suoi rossi dal pianto e non a caso le scosto i capelli e le do un piccolo bacio sulle labbra. "Piccoletta mia"
"Nic..." Mi sussurra piano lei, abbassando il capo.
"Shii" Dico altrettanto io, accarezzandole i capelli. Se non se la sente di parlare, aspetterò tutto il tempo che vuole per poi ascoltarla con tutto me stesso. "Levati la felpa, ti fai un bagno caldo e poi se vuoi mi spieghi" Le propongo io ma lei subito nega con il capo.
"Io... Io non so come dirtelo" Dice lei e non a caso, dopo questa sua affermazione, iniziano nuovamente i singhiozzi e le lacrime e io subito mi avvicino a lei, baciando prima l'occhio destro e poi l'occhio sinistro.
"Sono qui" La rassicurò io, questa volta stringendole forte la mano. Io per Francesca sarò sempre qui, anche quando le cose tra di noi non andranno bene, sarò sempre pronto ad ascoltarla.
"Non voglio lasciarti"
"Cosa?" Chiedo immediatamente io mentre Francesca ha gli occhi chiusi e il capo chino. Perchè questa sua affermazione? Perché dice di lasciarmi? L'unica domanda che mi pongo è 'Cosa sta succedendo?' e proprio pensando a ciò una sensazione negativa inizia a circolare nel mio corpo, come se stessi per perdere la cosa più cara che ho.
"Mi devo trasferire a Milano"
E me lo ripeteva due, tre, dieci, cento mila volte mentre piange sulla mia spalla e la mia testa si ferma, tutto di me si ferma compreso il mio cuore.
La ragazza che amo, colei che ha fatto uscire la parte più sensibile e più fragile di me si dovrà trasferire a 570 km di distanza da me, dal mio corpo, dalle mie braccia che lei stessa chiama casa ma soprattutto dovrà stare lontana dalle mie labbra.Dentro di me penso che ci sarà una soluzione, che non può essere l'unica opzione per il futuro. Abbiamo superato tanti ostacoli insieme e sicuramente supereremo anche questo perché so che senza di lei, perderei completamente il controllo.
Lei mi stringe, come se non mi volesse far scappare, come se non mi volesse mollare e farmi andare via ma io da quella sua affermazione ho allentato la presa perchè quella semplice frase mi ha completamente distrutto come i suoi singhiozzi che mi aprono una voragine dentro, come le sue lacrime che scivolano sul mio collo e come le sue braccia che mi stringono a lei.
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Tu eri la nota in me 2
FanficOrmai è giugno e Niccolò e Francesca non vedono l'ora di passare la loro prima estate assieme. Prospettano tante cose belle tra cui il viaggio in Grecia con tutti gli amici ma proprio nella città di Rodi si scoprirà un pezzo del passato di Nic mai r...