Capitolo 3

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MAYA POV

Appena chiudo la porta di casa,
mia madre corre verso di me pronta con le sue mille domande.

"Com'è andata? Hai conosciuto qualche amica? Come sono i professori? Ti sei-"

"Se mi fai così tante domande me ne esco di nuovo"

"Va bene, hai ragione. Ti ho preparato un po' di pollo arrosto"

"Davvero? Sei la mamma migliore del mondo lo sai, vero?"

"Lo so lo so"

Mentre mangiamo so già che se non inizio a dirle qualcosa sarà lei stessa a farmi di nuovo domande a raffica.

"Oggi è andato tutto bene. Jiwon non è venuta a scuola perciò non le ho potuto fare la sorpresa. I miei compagni di classe sono molto amichevoli e proprio tra un po' esco con alcuni di loro per andare al cinema"

Mia madre mi guarda con un sorriso sulle labbra e passa la sua mano tra i miei capelli dolcemente.

"Sono così fiera di te, ammiro come tu sia cambiata così tanto in questi anni"

Se solo sapessi la verità non diresti mai così...

Sento gli occhi pizzicare e so benissimo che sono vicina alle lacrime. Abbasso lo sguardo sul mio piatto e continuo a mangiare.

"Va bene, ti lascio mangiare però voglio conoscere i tuoi amici. Non ne hai mai portato nessuno a casa e soprattutto voglio incontrare Jiwon, sarà felicissima di sapere che ora andrete a scuola insieme"

"Mamma..."

"Capisco che tu sia timida ma una mamma vuole conoscere le amicizia della propria figlia"

E così dicendo va via.

Finisco di mangiare in silenzio, il pollo non ha più il gusto che sentivo fino a poco fa o forse sono solo io a mangiare con la testa da un'altra parte.

In tutti questi anni mi sono creata una maschera così solida da riuscire a mentire a tutti. Per i miei genitori in Giappone ho lasciato tutti i miei amici e, per questo motivo, temevano che mi opponessi quando mi dissero che ci saremmo trasferiti.

In realtà lì non avevo proprio nessuno, qualcuno provava ad avvicinarsi ma io, con il mio odioso carattere, finivo per farli allontanare tutti. Ovviamente finii per essere definita quella strana. Quella che camminava sempre ai lati dei corridoi, quella che, durante l'ora di pranzo, mangiava in classe o in bagno pur di non andare in mensa, quella che si sedeva agli ultimi banchi vicino al finestrino.

Come potevo essere triste nel lasciare il Giappone se, ad ogni modo, non ero legata a nessuno? L'unica cosa che mi può mancare è l'ambiente familiare: la mia camera, il parchetto in cui mi rifugiavo nei giorni in cui dicevo a mia madre di uscire con il mio gruppetto di amici, persino il terrazzo scolastico aveva la sua storia.

Lascio nel lavandino tutto quello che ho utilizzato, probabilmente mia madre si arrabbierà quando vedrà che non li ho lavati ma oggi proprio non ne ho voglia.

Salgo su in camera e apro le ante del mio armadio cercando la mia felpa preferita e un paio di leggings. Mentre allaccio le scarpe, decido di non mettere la giacca, probabilmente me ne pentirò. Afferro il mio cappellino bianco ed esco di casa.

Cammino per un po' alla ricerca di un parco e, quando finalmente lo trovo, mi siedo su una panchina in un angolino silenzioso e abbastanza nascosto da un grosso albero.

MAYA:
Ci sei?

JIWON:
Ti chiamo

Prima di rispondere alla chiamata prendo un respiro profondo. È la prima volta che dovrei mentirle...

"Maya non sai che brutta figuraccia ho fatto oggi e tutto per colpa di Hyunjin!"

Hwang Hyunjin è il ragazzo per cui ha una cotta da ormai ben due anni. È il suo migliore amico ma non gli ha mai detto nulla dei suoi sentimenti per paura di essere rifiutata.

"Cos'hai combinato stavolta?"

"Mi sono caduti tutti i libri davanti a mezza scuola! Quello stronzetto mi ha messo lo sgambetto e non me ne sono accorta"

"Scommetto che ti stavi mangiando con gli occhi proprio quello che chiami stronzetto"

"Non posso negarlo ma ha sfruttato il mio momento di distrazione per farmi cadere... Comunque a te com'è andata?"

Cosa le dico? Dovrei dirle che in realtà ho visto anche io quando Hyunjin le ha messo lo sgambetto?

Non ci siamo mai viste dal vivo e ho troppa paura che possa abbandonarmi. Non so neanche cosa significhi avere una conversazione con qualcuno che non sia la mia famiglia... Figuriamoci con una persona che avrà grandi aspettative di me.

"Maya ci sei?"

"Si scusa ma devo andare. Ti chiamo domani"

Chiudo la chiamata, mi appoggio allo schienale della panchina e guardo le nuvole in cielo.

Devo dirle che sono in Corea prima che lo scopra da sola. Non posso nascondermi in eterno...

X || Ricomincio Da Me ~ Han JisungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora