MAYA POV
Mi trovavo di nuovo ai piedi dell'ultimo scalino che separava me dal palcoscenico. Era solo un passettino insignificante ma anche 30 cm di puro timore, 30 cm che mi separavano dalla seconda sicura umiliazione.
Le persone esultavano e facevano il tifo proprio come allora. Per un momento mi sembrò di rivedere anche la mia band che, dal palco, mi incitava a salire con un sorriso emozionato. Per un solo secondo.
Non posso riuscirci, ci ho provato davvero tanto in questi lunghissimi mesi ma questo è troppo anche per me. Forse non ero pronta per nulla a quel cambiamento. Cambiamento un corno! Avrei rifatto la figura dell'idiota e sarei dovuta scappare di nuovo.
Forse era meglio rimanere la ragazzina anonima, quella con il capellino bianco e le cuffie sempre alle orecchie. Nessuno mi avrebbe conosciuta, nessuno avrebbe sparlato di me.
Ma questo avrebbe comportato anche altro: nessuno mi avrebbe aiutato...nessuno mi avrebbe amato per quella che ero...Han Jisung non sarebbe entrato nella mia vita e neanche Eric, Jiwon, Hyunjin e tutti gli altri.
Non mi ero neanche accorta di come il mio piede sinistro fosse pronto a scendere di un passo, cosa devo fare?
Salgo o scendo?
A distrarmi è una mano che si presenta davanti agli occhi, la guardo con la stessa meraviglia di un bambino che osserva per la prima volta un cielo azzurro e luminoso.
Alzo lo sguardo sugli occhi di Han Jisung. Lui mi ha sempre salvato e no, non è il tipico principe azzurro. Lui è qualcosa di molto di più, qualcosa che neanche un principe potrebbe mai essere.
Lui, silenziosamente, si è insinuato prima nei miei pensieri e poi si è fatto strada nel mio cuore. Prima ha attirato il mio sguardo su di sé, mi ha fatto abituare alla sua persona, aspettando che il mio disagio iniziale passasse, e poi si è lanciato senza antiproiettili perché sapeva che era il momento giusto.
Ha sempre saputo quando era il momento giusto e questo è il momento giusto. Mi fido di lui.
Poggio la mia mano sulla sua e lui la stringe forte. Camminiamo verso il centro della pista e, a mani intrecciate, ci aiutiamo a mettere i microfoni come ci servono. Sa che non sono pronta a lasciare le nostre mani. Sa sempre tutto.
Dopo aver sistemato i microfoni guardo la folla e senza pensarci due volta stringo forte la stretta di mano. Jisung, percependo le mie emozioni contrastanti, accarezza delicatamente il dorso della mia mano.
Le persone smettono di agitarsi quando le luci si spengono e gli unici illuminati da esse siamo io e Han. Una cascata di petali neri e rossi scendono su tutti noi, compresa la folla che guarda i petali con sorpresa.
"Sei pronto?"
"Sono nato pronto. Tu?"
Rido lievemente ma torno seria dopo qualche secondo.
"Io non so se posso farcela. Non ti ho ancora detto tutto e io-..."
Mi prende anche l'altra mano e mi gira verso di lui per guardarmi bene negli occhi.
"Non preoccuparti. Lo so che è difficile, lo sento - alzando le nostre mani legate, fa una faccia dolorante ma mi sorride l'attimo dopo per farmi capire che sta scherzando - ma sei forte, puoi fare tutto se vuoi. Andrai benissimo"
Annuisco soltanto. Jisung mi lascia una mano e prende il mio microfono. Lo afferro esitante mentre lui prende il suo.
"Dai il segnale quando sei pronta, non avere fretta"
Prendo un respiro profondo. Due. Tre.
Mi ritornano in mente le parole di Wonpil:
"Sei nata per brillare, dai fuoco a tutti"
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X || Ricomincio Da Me ~ Han Jisung
Fanfiction[COMPLETA] All'età di 18 anni Maya Evenson non sa neanche cosa significhi avere una relazione con il mondo esterno. È come se sul viso di ogni persona ci fosse un adesivo a forma di X. Maya preferisce sempre guardare il pavimento piuttosto che guard...