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Tre anni prima

Le scaraventò un'altro schiaffo pesante sulla guancia destra, provocandole un'enorme macchia rossa.
Le lacrime le ricoprivano il volto, ormai in preda alla disperazione.
Quell'uomo alto e muscoloso si sedette al tavolo, scolandosi una bottiglia di birra.
Almeno credo.
Ero nascosta tra le fessure delle ante di un armadio di legno, in cui la mamma mi ci ha posto velocemente, in preda al panico.
"Dovrai trovare un altro modo per pagare i tuoi debiti ora" ridacchiò lui.
Non capivo che cosa intendesse dire.
"Dovrai venire con me e lasciare qui tutto, ora" continuò alzandosi, serio.

In quell'istante, posizionai il piede nel modo sbagliato, e l'anta sinistra dell'armadio iniziò a cigolare, aprendosi lievemente.
Ma non pensavo che da un errore così innocuo e stupido, mi avrebbe scoperto e strappato via dalle braccia della mia stessa madre.

Quello fu l'ultimo momento in cui la vidi, mentre piangeva a dirotto dalla disperazione, ancora in ginocchio per le torture subite da quell'uomo.

"La mamma verrà presto da te, appena mi restituirà tutti i soldi" annunciò chiudendo la portiera della sua BMW da collezione.
E io ci credetti.. per ben 4 anni ci speravo così tanto..
ma sapevo anche che più passa il tempo, e più certe cose si scordano, scomparendo nel nulla.

«one step closer»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora