Parte 2

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Entrammo nella nostra classe, era ampia, con due splendide finestre grandi da cui entrava la luce del sole. Le pareti erano grigie, come quasi tutto in quella scuola, tranne le divise, che erano verdi. Jude andò a sedersi, io rimasi alla cattedra, mentre il professore mi presentava agli altri alunni. Sapevo di essere diventata rossa, perché sentivo molto calore sulle guance. Gli occhi durante tutti erano puntati su di me, questo mi metteva molto in imbarazzo, ma soprattutto gli occhi ambra di Jo, quelli mi facevano arrossire. -Prego signorina, si sieda pure a quel banco vicino a King- Annuii e andai a sedermi, Jo mi stava guardando. -Ciao Jessica- mi salutò lui sorridendo, io arrossii ancora di più, gli sorrisi e lo salutai anche io. Suonò la ricreazione, rimasi seduta al banco, pensando, poi vidi una mano abbronzata posta verso di me. Alzai lo guardo e i miei occhi castani incrociarono due pietre arancioni: era lui. -Che fai lì? Vieni, ti faccio fare un giro- mi propose -O...ok- balbettai sussurrando e alzandomi, con l'aiuto della sua mano. -Jude ci aspetta fuori con David- mi disse, io abbassai lo sguardo, annuendo. -Da quanto sei a Tokyo?- mi chiese David, mentre mi facevano vedere l'aula di musica. -Una settimana- gli risposi -Vi conviene tornare in classe ragazzi, io le faccio finire il giro- disse con noncuranza Jude. Quando i ragazzi se ne andarono mi guardò malissimo, sentii i suoi occhi rossi come il fuoco puntati su di me. -Senti...- fece una pausa, mi bloccai, mi faceva paura. -Tu sei imparentata con Jasper Marber?- Io sospirai sollevata e poi gli dissi -Come hai fatto a capirlo?- -Non è troppo difficile, vi assomigliate e poi noto che ti piace molto il calcio e giochi in porta.- Jude è sempre stato molto attento ad ogni particolare, gli è bastato guardare le mie mani e il mio braccialetto con un pallone da calcio per capire che ero un portire -Sì, però non dirlo a nessuno!- lo supplicai e lui mi promise di mantenere il segreto -Sai che l'allenatore della squadra è Ray Dark?- Trasalii a quella domanda, lo guardai incredula -Dark?- chiesi balbettando -Non lo sapevi- disse ironicamente lui mi-Ma sei sempre così...accomodante?- gli chiesi stizzita, il suo atteggiamento distaccato e noncurante mi stava seriamente dando sui nervi. -Diciamo di sì- disse lui, io lo guardai male e feci per andarmene, ma lui mi fermò per un braccio. -Ok scusami. Anche io ho perso i miei veri genitori e mia sorella Celia è stata adottata da un'altra famiglia e io non la vedo mai...- Abbassò lo sguardo, forse per nascondere le lacrime -Non importa Jude, sono io che perdo facilmente la calma- gli dissi sorridendo -Torniamo in classe- mi disse ricambiando il mio sorriso. Per tutta la lezione di storia mi immersi nei miei pensieri, anzi, il mio pensiero: Ray Dark. Quest'uomo ha rovinato la mia vita, ma aveva portato via il mio adorato fratello Jasper, mi aveva strappata dalla mia famiglia, mi perseguita da quando sono nata! Avevo appena scoperto che in quella scuola, la scuola che avevo sempre sognato di frequentare, proprio lì, avrei rincontrato l'uomo che ha rovinato totalmente la mia esistenza! -Jessica- sentii chiamarmi e mi girai, c'era Joseph che mi scuoteva con un braccio. -Dimmi- gli risposi ancora persa nei miei pensieri -Guarda che ti conviene stare attenta, il nostro prof di storia è un segugio!- mi avvertì. Arrossii e lo ringraziai imbarazzata, mentre lui mi sorrideva. Quanto amavo il suo sorriso! Le lezioni finirono ed io mi avviai verso casa mia, quando andai a sbattere contro un ragazzo. -Oh scusami!- sì scusò lui. Era un ragazzo mediamente alto, con i capelli blu legati in una coda, mente una frangia gli copriva l'occhio sinistro. -Non fa niente- Mi aiutò ad alzarmi, poi corse via. -Che tipo strano- dissi tra me e me. Appena rientrata in casa mia madre era lì ad aspettarmi -Come è andata?- mi chiese. -Bene!- dissi. Non le avevo detto di Dark, non glielo avrei mai detto, non volevo essere portata via dalla Royal, quella era stata la suola di mio fratello, ora è la mia, quella scuola era l'unico ricordo di mio fratello Jasper, oltre che un paio di guanti che non mettevo mai, perché erano la cosa più preziosa che avevo e non volevo certo rovinarli. Mio padre come al solito era nel suo ufficio di casa. -Mamma come sta il bambino?- le chiesi. Mia madre era incinta da due mesi, speravo vivamente che il bambino fosse un maschietto, non so perché, ma non avrei accettato una sorellina. Andai in camera mia, mi buttai sul letto e, senza accorgermene, mi misi a pensare a Jude. Quel ragazzo era molto strano, anche antipatico, ma iniziavo a volergli bene, perché la mia storia è molto simile alla sua, solo che sua sorella è ancora viva.

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Spazio Autrice

Spero vi sia piaciuto! Vorrei che siate voi lettori ha scegliere come si incontreranno Jessica e Axel, che sarà il quinto capitolo. Aggiornerò gli altri capitoli un giorno si e uno no, fatemi sapere le vostre idee

Grazie a presto

King's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora