3. Il giorno peggiore

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Non mi sembrava vero, era mattina. Ma non una splendida mattina come quella del giorno prima.

C'era un cielo di color grigio e le nuvole sembravano sfumature di un dipinto e pensavo che se sarei uscita di casa potevi diventare un palo di ghiaccio.

Mi girai dall'altra parte e mi misi il piumino fino a coprire la testa. Per qualcuno poteva sembrare il fuoco più inteso nel letto, ma io sentivo freddissimo.

"Alzarmi" era l'unica cosa che dovevo fare, presi il cellulare e guardai l'ora, erano le: 6.40, erano prestissimo.

Comunque mi alzai con fatica, presi un maglione nero con due borchie d'oro ai lati della spalle, dei jeans neri come la pece, degli stivaletti neri con un po di tacco e un cappellino nero con una scritta: "Mistery"

in oro. Andai in bagno e mi truccai.

Scesi le scale con gli occhi succhiusi e mi sedetti per are colazione, sentivo un buon profumino...che cos'era?

"Papà, che odore è questo?" dissi facendo un sospiro per capire che cos'era

"Come...non ti ricordi? rispose lui deluso

"No...non mi dire che questa è..."

"Esatto!" rispose urlando di felicità

Era la torta al cioccolato che adoravo tanto, era una delle cose che preferivo i assoluto: era tutta al cacao, con delle strisce alla marmellata d'albicocca sulla superficie.

Cominciai a preparare una tazza di latte caldo, presi il coltello tagliente con sicurezza, comincia a tagliare un pezzo di torta e...me la mangiai con gusto, felice e ricordandomi che era il mio compleanno il mio sorriso scomparve.

"Oh no..."

"Cosa c'è?"

"Oggi è il mio compleanno, assolutamente il giorno peggiore papà"

"Non pensarci e a scuola"

Gli feci un sorriso, gli stampi un bacio sulla guancia e corsi fuori casa. Appena uscii dal soglia andai a sbattere contro una persona.

"Ehy!" sobbalzai

"Oh scusa, Liz vuoi venire con me a scuola?"

A quel punto guardai da piedi a capo la persona contro cui ero andata a scontrarmi, era Cris e dietro di lei c'era una ragazza con almeno 15 anni, capelli lisci marroncini raccolti in una treccia, occhi grigi, labbra sottili, era di una bellezza...

"Sì, ci vengo"

"Ah...lei è Fiamma"

"Ciao Liz" mi salutò con dolcezza e quei occhioni mi fecero tanta pena

"Andiamo!" dissi pimpante, spezzando il silenzio che c'era tra noi.

Arrivammo a scuola, un gruppetto di ragazze saltellando e urlando erano eccitate per qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa. Io e le mie amiche andammo verso il gruppo e urlando:"Cosa succede? Perché state urlando?" (mi rivolsi a una di loro)

"C'è...lui....!"

"Lui chi?!"

Una voce decisamente intensa si risolse a me:" Nick Benson!".

Udii quel nome e chi l'aveva detto...e già era lui...così perfetto e bello.

"So che è il tuo compleanno" disse con un sorrisetto antipatico

E questo come cavolo lo sapeva?

"Ti starai chiedendo come faccio a saperlo! Vero?"

"Infatti...come fai?"

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