16. Jack

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Il dolore intenso che avevo provato la sera prima faceva ancora male. A quanto pareva il mio sangue eccitava tanto e anche spesso i vampiri e i Demoni. Aprii gli occhi velocemente per vedere che ore erano e se era iniziata la scuola. Mi guardai attorno e vidi l'orologio appeso al muro che segnava le 10 del mattino. Oramai era inutile alzarsi e vestirsi come una furia visto che la scuola era già iniziata. A quanto pareva avevo dormito tanto e anche bene perché Nick mi aveva tolto troppo sangue e si doveva rigenerare. Cercai di alzarmi con tutto il corpo ma subito lo sentii crollare addosso come un macigno, avevo le braccia che tremavano e mi sentivo troppo debole. Ad un certo punto sentii il braccio di Nick cingermi la vita e tirarmi giù senza fatica ed appiccicarmi al letto.

"Finalmente ti sei svegliata. Volevi scappare bambolina?" Quella parola mi fece intuire che non era tornato il vero e premuroso Nick di prima. Era rimasto ancora il cattivo vampiro senza controllo della sua sete.

"Mi dici come faccio, se mi hai tolto tutte le forze?" Chiesi seria mettendoci un po' di ironia. Mi toccai con le dita calde il collo e sentii due buchi profondi e dolorosi. Dannazione.

"La tua ferita è ancora fresca" mi tirò più a se. "E io ho ancora fame." Fece una risata divertita e cercai di stare calma senza fare accelerare il mio battito cardiaco e non far eccitare troppo Nick con l'odore del mio sangue.

"Non ti sei nutrito abbastanza? Mi hai tolto tutte le forze." Affermai secca.

"No. Voglio ancora il tuo sangue." Mi girò verso di lui e mi leccò la ferita facendo uscire dalla sua bocca la saliva che mi disinfettò facendo urlare per il dolore.

"Basta. Non ce la faccio più." Fu l'unica frase che riuscii a dire quando sentii di nuovo i suoi senti conficcarsi nella ferita fresca e provocandomi un urlo straziante alle mie orecchie e strinsi con le dita e con violenza le amiche del giacchetto di Nick. Il mio collo stava iniziando a diventare sempre più pallido e le forze erano unicamente cedute, pari al dieci, che prima dei morsi erano al mille. Dannazzione...
Finalmente si staccò dal mio collo e sispirai profondamente per sollievo, come se un peso se ne fosse andato, ma poi il bruciore ritornò.

"Grazie." Lo guardai e notai che la sua espressione era ancora del vampiro cattivo e oscuro. Il Nick bravo non era ancora tornato.

"Non devi ringrazia..." non terminò la frase, che la sua espressione in meno di un secondo cambiò e mi fissò incredulo e spaventato.

"Nick... sei tu?" Chiesi curiosa e chiaramente preoccupata dalla sua espressione. Mi stava fissando come se non sapesse cosa fosse accaduto né a lui né a me. Le sue labbra erano si un colore più accesso per colpa del mio sangue, si era seduto al mio fianco ed era rimasto come paralizzato.

"Ora si." Affermò mettendosi le dita delle mani fra i capelli e se li scompigliò.

"Che intendi dire?" Chiesi curiosa con espressione dolorante.

"Non ero il vero io... era la mia parte che prevaleva in quel momento. Mi capita quando voglio veramente qualcosa, ma... questa volta non era solo il tuo sangue..." si fermò e mi guardò serio, un'espressione che ricambiai anch'io quando mi ricordai la sera prima che cosa cercava veramente nel mio sangue che ancora non aveva trovato.

"Lo so... l'ho capito ieri sera quando ti stavi nutrono, Nick." Risposi guardandolo negli occhi, ma lui non riuscì a sopportare il mio sguardo, così si alzò di scatto.

"Scusa... non so che mi prende... i-io devo andare. A più tardi." Balbettò come se fosse in una specie di "trance".

Prima che uscisse dalla stanza, lo osservai, era tutto sporco di sangue asciutto e fresco. "Ehi... lavati prima che qualcuno ti chieda cos'hai fatto." Gli feci un mezzo sorriso e senza parlare o guardarmi corse in bagno e sentii l'acqua del rubinetto scorrere.
Mi toccai di nuovo il collo e sentii il caldo del sangue. Non sentii poi l'acqua e guardai la porta del bagno da dove uscii Nick con la faccia bagnata e i capelli umidi.

La mia eternitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora