7. Le allucinazioni

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La notte con Nick era stata molto più serena di tutte le altre, ma certamente non mi faceva dimenticare quello che avevo provato la sera prima.

Erano le cinque del mattino e l'alba color arancione e rosa salmone si stava facendo alta. Ero sotto le coperte morbidi e calde, non c'era più Nick, ma 2 ragazze dall'aspetto familiare...le vedevo sfocate, ma grazie alla luce che penetrava tra le finestre cristalline, riuscii a riconoscerle.

Erano Cris e Fiamma, che mi guardavano perplesse, spaventate e inattesa che riprendessi i sensi.

I loro visi mi facevano pena, erano le mie migliori amiche, sapevano il mio segreto...solo Cris, dirglielo a Fiamma era troppo rischioso...aveva solo 15 anni e si sarebbe spaventata.

"Liz? Mi senti?" Mi chiese Fiamma.

Feci un rumore con la bocca, chiusi gli occhi e aprii nuovamente svogliata un occhio tenendo l'altro chiuso.

"Sì...che ci fate qui così presto?"

"Mi ha chiamato Nick e mi ha detto di venire da te".

"Fantastico...non sono una bimba piccola!" Urlai arrabbiata.

"Sssssh...tuo padre sta dormendo" disse Fiamma.

"Ma come siete entrate?"

"La tua finestra era aperta, o meglio...ce l'aveva aperta Nick, siccome sapeva che stavamo arrivando".

"Okay".

"Che hai combinato?" Mi chiese Fiamma.

Guardai Cris, e lei capì che era una cosa soprannaturale.

"Emm..."

"Puoi uscire Fiamma?"

"No, perché?"

"È una cosa segreta..." disse Cris seria, convincendo Fiamma ad andarsene dalla stanza.

Dopo che Fiamma era uscita cominciai a guardare sospettosa Cris. Mi sarei suicidata se mi avrebbe fatto 100 domande in un nano secondo.

"Allora, che hai combinato?"

"L'ho combinata grossa...Nick mi ha detto che per la mia esistenza, avrei fatto scatenare una guerra"

"Avresti? Non forse?"

"No...è già iniziata la guerra. Ieri pomeriggio ho avvistato il primo vampiro che fa parte della guerra contro di me"

"Mi dispiace"

"No...dispiace di più a me. Perché loro cercheranno di uccidere o prendere in ostaggio tutte le persone care a me" dissi con i singhiozzi di tristezza.

"Non piangere, lo sai che sono molto..."

Non mi misi a piangere, ne avevo già abbastanza per ieri sera, avevo asciugato tutta l'acqua nei miei occhi.

"Avete finito?" Chiese Fiamma.

"Sì, puoi entrare!"

"Ragazze, che facciamo? Sono le sei del mattino"

"Non lo so..." dissi io annoiata.

Ero ancora nel letto e decisi di alzarmi e barcollando mi andai verso il bagno. Avevo tutti i capelli sparati in aria e i riccioli crespi mi facevano starnutire.

"Ecciu!!"

"Salute"

"Grazie..."

Mi strofinai il naso, mi legai i capelli con un mollettone e aprii il rubinetto che cigolava.

La mia eternitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora