6. Selena

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Mi svegliai più volte in quella notte spaventosa e priva di emozioni primari. Nella mia testa continuavano a confondersi le parole dette in quella foresta con tre licantropi e due Friars.

Ricordare..era una delle cose che odiavo di più fare, sempre se si potevo definire un verbo che esisteva ancora.

Mi sveglia con un gran mal di testa, tutto intorno a me girava come una trottola in movimento, la luce della mattina era troppo forte per me e decisi di rimanere sotto le coperte...ma non funzionò, erano troppo leggere e trasparenti.

"Papà!" Lo chiamai con tutta la voce che avevo.

"Cosa c'è Liz?"

"Potresti venire in camera mia?"

"Aspetta, sono qui con un ragazzo. Mi ha detto di essere un tuo compagno di scuola"

"Che cosa? Che ore sono?"

"Sono le 11 del mattino, come mai non ti sei ancora alzata?"

"Ho un gran mal di testa"

"Vuoi che vengono su a tirarti giù la tapparella?"

"Sì, grazie"

Mio padre salì velocemente, senza farmi aspettare mi abbassò la tapparella. Il buio per me era come la mia casa, chiusi gli occhi e in un secondo l'incubo ritornò a regnare nella mia testa.

Min resi conto che il buio che amavo così tanto (quand'ero stanca) mi faceva stare più che bene, ma tra vampiri, licantropi e Friars...impazzivo.

Mi alzai di scatto e tenni lo sguardo fisso davanti a me.

Vidi un grosso lupo tricolore, dai canini affiatati, zampe estremamente potenti e occhi che brillavano intensamente.

Non so il perché, ma a quella vista ero rilassata, ma allo stesso tempo impaurita che mi facesse del male quel lupo.

Sgranai gli occhi e caddi all'indietro sbattendo la testa...mi toccai con la mano, era sangue...

Menomale che essendo un immortale, potevo guarire ferite molto gravi...in almeno...cinque minuti.

Mio padre non sentì il botto da sotto, se no mi avrebbe portato immediatamente all'ospedale, speravo che il ragazzo misterioso che diceva di essere della mia classe era rimasto.

Accesi la luce artificiale, non riuscivo a tenere gli occhi aperti, quindi decisi di tirare su la tapparella, per far entrare la luce naturale del giorno, aprire la finestra per far prendere aria e spegnere la luce della mia camera.

Decisi di vestirmi semplice: pantaloni da tuta, maglia a maniche lunghe bianca e le ciabatte con sopra una faccia da...lupo...

Andai in bagno come una stordita, mi guardai sia la faccia che i capelli ero uno zombie...presi la spazzola e cominciai a pettinarmi (che stress quei nodi), mi truccai con l'ombretto color oro e il mascara, e poi scesi di fretta e furia...per capire chi era il mio compagno di classe misterioso.

Santo cielo...I ricordi e i misteri, erano diventati...I miei dirmi due incubi della giornata; se ne sarebbe aggiunto un altro, mi sarei strappata il cuore da sola a mani nude (se ne avessi avuto la forza sufficente).

Arrivata in cucina erano le 11:20, rivolsi lo sguardo verso il divano se c'era il ragazzo misterioso...ma a quanto pare c'era solo mio padre e nel tavolo della cucina nessuno.

"Papà, dov'è andato il ragazzo che c'era prima?"

"È andato via qualche secondo fa...forse è ancora nei dintorni del quartiere!"

La mia eternitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora