Old Yellow Bricks

V. Questione di tenori di vita

Canzone consigliata: Mardy Bum, Arctic Monkeys.

Appena aperta la porta di casa lanciai le chiavi sul tavolo della cucina, appesi il cappotto e mi tolsi le scarpe.
C'era un casino allucinante.
Proprio mentre mi soffermavo a guardare quel disordine, mi squillò il telefono. Lo presi dalla tasca e guardai la schermata: 'Jules'
Stravaccandomi sul letto risposi:
"Jules! Come stai?"
"Cecille! Bene, dai.  E tu cara giornalista in progress, com'è?"
"Stanca, roba da stendere che giace ancora dentro la lavatrice, capelli senza un senso, casa indecente...vado avanti?"
"Oh Signore, hai un tenore di vita da pensionata."
"Non ti ci mettere anche tu."
"Aspetta, in che senso ANCHE?"
"Ehm, diciamo che oggi sono successe un po' di cose e..."
" LO SAPEVO! CHI HAI INCONTRATO?"
"Sono spiacente, ma dovrai aspettare ancora qualche oretta per scoprirlo."
"Uff, io volevo il gossip."
"Lo avrai solo quando ci saranno anche Beatrice e Violet. Resisti, so che è un'ardua impresa soldato." Scherzai.
"Va bene, comandante. Attendo con ansia. AH, ricordati alle 19:00 davanti al Koko di Camden."
"Mi trascinate in discoteca di Mercoledì sera?"
"Eh sì, quindi vada a darsi una sistemata e a stendere la roba della lavatrice.
  Mi raccomando, PUNTUALE"
"Va bene, va bene. Ci vediamo dopo ragazze."
"A dopo giornalista pensionata."

Chiusi la chiamata, decidendomi finalmente a pulire un po' casa, giusto per renderla presentabile ai miei occhi ma soprattutto abitabile.
Dopodiché feci una lunga doccia, durante la quale ripensai a ciò che era successo in quella giornata partita col piede sbagliato ma che si mostrò sorprendentemente sorprendente.  Il 'moro', la birra,  la camminata in giro per Piccadilly in cerca di un pub e quegli sguardi così...nuovi.
Uscita con i capelli che gocciolavano, presi un asciugamano e me lo avvolsi. Poi rimasi giusto quei famosi 2 minuti di quando esci dalla doccia, per riflettere sul senso della vita. Ritornata in me, presi gli insulsi trucchi che avevo, ovvero: un mascara, una matita ed un lucida labbra.
Era già tanto se avevo dei trucchi, giusto per darvi un'idea.
"Bene, vediamo cosa riusciamo a fare" Dissi, guardandomi allo specchio.
Optai per un po' di mascara accompagnato da una leggerissima linea di matita ed un filo di lucida labbra al kiwi.

Trucco, riuscito (dopo svariate imprecazioni)

Mancava il vestito.

Andai sul balcone per cercare qualcosa da mettermi, in mezzo alla roba stesa che sembrava apparentemente asciutta.

"Mhhh... ECCOLO!"

Per fortuna trovai il mio vestito preferito che sarebbe potuto, finalmente, entrare in gioco. Era bordeaux, lungo, con un spacco che arrivava fino poco più su del ginocchio e la schiena leggermente scoperta.

Vestito, fatto.

Rimanevano i capelli.

Tornata in bagno, mi rimisi davanti allo specchio facendo la cretina: "Ho una spazzola e non ho paura di usarla" Affermai, muovendo le mani in stile kung fu.
Li tirai più e più volte cercando di renderli lisci ma ripresero il volume di prima. Sconfortata, sbuffai e scelsi di mettere due forcine qua e là.
"CECILLE UNO-CAPELLI ZERO! SBAM" Esclamai, fiera del mio duro lavoro finalmente ricompensato.
Essendoci fuori un'aria frizzante e leggermente fresca, decisi di portarmi dietro il mio fidato Carhartt beige.
Spazzolata di denti seguita da mentina, spruzzata di profumo, scarpe, chiavi e si parte.
Presi prima il Bus per andare a Mornington Crescent, mi sentivo quasi come se stessi aspettando qualcuno e no...non si trattava del Bus.
Quanto avrei voluto che Alex mi avesse visto così al posto dello scempio di quella mattina...
Non so neanche perché pensai a lui, so solo che era un pensiero che continuava a ronzarmi in testa.
Scesa a Mornington mi diressi verso la metro e dopo circa una ventina di minuti arrivai finalmente a Camden, incamminandomi così verso la discoteca dove proprio lì davanti c'erano le mie amiche ad aspettarmi raggruppate in disparte dalla coda di gente formatasi.
Violet mi fece un segno con la mano e le raggiunsi.