XX. Cigarette

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Canzone consigliata: I Love You, Fontaines D.C.

CECILLE POV

"È stato lui, vero?"

"A fare cosa?"

"A metterti in testa questa enorme stronzata."

"No Alex, Peter non c'entra niente in questa storia."

"Allora parla, cazzo! Smettila di tenerti le cose dentro, pretendendo che io cerchi di capire da cosa viene il tuo malessere...è davvero frustrante, Cecille..."

Racchiuse le mie mani nelle sue, grandi, che lasciavano intravedere le vene bluastre sotto quella pelle secca e bianca, e mi guardò dritto negli occhi.

"Ti prego, parlami."

Fa male sapere di doverti allontanare contro la mia volontà. Fa male doverti guardare con gli occhi di una persona che non dovrebbe amarti, ma che ti ama instancabilmente. Fa male vedere come l'amore, possa essere oggetto d'intralcio per qualcun altro, che quasi ingiustamente, possiede un parziale controllo sulla tua vita. E fa male sapere che inconsciamente crederai alle mie parole, che di reale avranno solo il loro riecheggiare.

"È una cosa a cui penso ultimamente...tutto qui." Risposi freddamente.

Si sporse in avanti, spalancando gli occhi.

"TUTTO QUI?! MI STAI CHIARAMENTE DICENDO CHE TRA NOI DUE NON CI PUÒ ESSERE NULLA, E L'UNICA COSA CHE RIESCI A DIRMI È 'TUTTO QUI'?!"

"Non pretendo tu capisca da dove viene il mio malessere, ma permettimi di farti una domanda, Alex... e ti prego di rispondermi con onestà... "

Appoggiò di nuovo la schiena contro il muro

"Sentiamo"

"...Cosa sono per te?"

"Che razza di domanda è?"

"Ora come ora, qui, su due piedi, come definiresti quello che c'è tra noi due?"

"Hai bisogno di una qualche sorta di ufficialità per capire quanto io tenga a te, e quanto reputi importante quello che c'è tra noi due?"

A quella sua risposta, mi colse totalmente impreparata: non servivano ufficialità per capire che era la persona che amavo, ma che mi negavo in ogni modo di avere. Tuttavia non aveva risposto pienamente alla mia domanda, il che mi portò a chiedermi nuovamente cosa fossi realmente per lui: soltanto una temporanea e umile fiamma come scrivevano i giornali?

"Non è quello che intendevo, è che..." mi fermai, riprendendo fiato "...non sappiamo neanche cosa siamo o cosa vogliamo far credere di essere, Alex."

"No, Cecille. Sei tu che non sai cosa vuoi far credere di essere."

"Perché secondo te è facile passare per quella  che non è all'altezza di stare con uno come te, vero?"

Alzò lo sguardo verso di me, stranito.

"Pensi che io non mi accorga di come mi guarda la gente quando siamo insieme? Di come mi giudichino anche solo con uno sguardo? Come fossi la persona meno adatta a tenerti per mano, a baciarti in pubblico o a starti anche solo vicino, e tutto questo solo perché non ho orde di persone che mi inseguono per fare una foto, non sono conosciuta da mezzo mondo e non ho un aspetto degno della ragazza di una rockstar."

"Ma di cosa stai parlando?"

"Dei giornali, Alex...e di tutte le porcherie che in questo momento stanno scrivendo sul mio e sul nostro conto."

"Da quando ti interessa cosa dicono i giornali?!"

"Da quando è il mio lavoro,  e da quando per la prima volta ho visto la mia faccia spiaccicata in prima pagina, senza un minimo di ritegno. Incorniciata da titoli squallidi e a dir poco imbarazzanti... Vorrei non esserne a conoscenza, ma conosco le dinamiche di questo ambiente così...così...sporco e-e corrotto: all'inizio fanno finta di nulla, cercano di chiudere un occhio sulla questione...ma se sei donna, alle prime armi, e viene fuori uno scandalo che potrebbe gravare sulla redazione, stai certo che il giorno dopo riceverai una chiamata e ti ritroverai senza lavoro e con scarse possibilità di rientrare in un'altra testata. I-Io non posso permettermelo... in quanto giornalista inesperta, in quanto donna e in quanto persona"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05 ⏰

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