VIII. Giornalista-single-ventitreenne

394 24 0
                                    


Canzone consigliata: Don't go breaking my heart, Elton John.

Appena uscita dal negozio di dischi, mi guardai attorno. Presi il cellulare in mano, accertandomi che non ci fosse Turner nascosto da qualche parte, e tornai verso lo 'Sharpener' per inviare in via definitiva l'articolo.
Mentre mi avviavo cercai di videochiamare le ragazze che, stranamente, mi risposero con tremendo anticipo.
Vidi i loro visini spiaccicati contro lo schermo, con gli occhi spalancati.
"Che succede Cecille?!" Esclamò Jules.
"Vi devo dire una cosa che vi lascerà letteralmente a bocca aperta, però non fate troppo chiasso che sono in metro."
"Dio Santo, Cecille! Ogni volta che ci chiami mi sembra di essere in una telenovela... PARLA PER L'AMOR DEL CIELO!" Aggiunse sempre lei.
"Va bene, va bene. Allora..."
"FERMA! FAMMI PRIMA PRENDERE UN BICCHIER D'ACQUA. MI DEVO PREPARARE PSICOLOGICAMENTE." Mi interruppe Violet.
"DATTI UNA MOSSA! QUI SI STA CREPANDO DI INFARTO" Le urlarono le altre due.
*Non resisto, è più forte di me!*
"ALEX TURNER MI HA INVITATO AD UN LORO CONCERTO ESCLUSIVO PER 'POCHI INTIMI' QUESTA SERA!" Sussurrai velocemente, non riuscendo a trattenere quella che sembrava essere agitazione mista ad una certa felicità.

Le reazioni furono:
-Violet che sputa l'acqua seguita da una tosse per soffocamento.
-Jules che vidi alzarsi mettendosi le mani nei capelli.
-Beatrice che non si capiva se fosse in procinto di svenire o di mettersi ad urlare.

Silenzio...

"Ragazze, è la connessione che non va? O siete bloccate voi?"
"A CHE ORA?" Strillarono, sbloccandosi.
"Alle 21:00 perc..." Non feci neanche in tempo a finire la frase.
"ALLE 18:00 FATTI TROVARE A CASA. INTESI?!" Mi minacciò Beatrice.
Sorridendo risposi:" Va bene, ma ragazze mi dite che succede?"
"AH LO CHIEDI A NOI?! IO MI STAVO ANCHE SOFFOCANDO! SAPPIAMO SOLO CHE ENTRO STASERA, SARAI LA RAGAZZA PIÙ BELLA CHE QUEL FIGO DI ALEX TURNER ABBIA MAI VISTO." Strillò Violet, seguita dalle altre due che intanto annuivano.
"Se lo dite voi..." Dissi con aria da 'finta' diffidente.
"TE LO DICIAMO NOI. CI VEDIAMO DOPO"
"La volete smettere di accentuare così tanto OGNI singola frase che dite?"
"NO!" Ribatterono in coro, con tono deciso e alquanto drastico.

Riattaccarono.

Mi misi a ridere.
Sembravano più agitate loro di me.
*Diciamoci la verità...anche se fuori non sembrava, dentro ero in preda ad uno scombussolamento generale. Agitazione, ansia e batticuore quel giorno, dominavano qualsiasi mio organo o pensiero razionale.*
Arrivata in ufficio, mi risiedetti alla scrivania ed aprii la casella postale dello 'Sharpener' per mandare, finalmente, in revisione l'articolo al mio capo. Mentre premevo sulla tastiera, ogni lettera corrispondeva ad una breve preghiera affinché tutto quel mio sforzo ,racchiuso in un file, diventasse qualcosa.
*Click*
*È andata...*
Si stava già facendo tardi. Dovevo affrettarmi a tornare a casa 1) perché mancavano solamente quattro ore all'evento tanto atteso 2) perché le mie amiche mi avrebbero fatto un mega cazziatone se non fossi stata a casa alle 18:00. Quindi non persi altro tempo e mi avviai verso casa.

*Knock knock*

"Siamo noiii! Apri o tiriamo giù la porta."
"Se magari mi date un attimo per venirvi ad aprire senza tirarmi giù la porta, ve ne sarei grata!" Urlai io da dietro il battente, alzandomi dal divano.
"Muovi il culo, Cecille! Vuoi farti trovare da Alex Turner come una barbona senza un tetto sulla testa e senza le scarpe ai piedi?!"
Aprii la porta.
" Scusa?! A chi hai dato della barbona senza le scarpe ai piedi?"
Violet mi guardò i piedi, nudi: "Ecco appunto."
Scorsi dietro di loro, quattro borsoni.
"Uh, non sapevo aveste deciso di trasferirvi a casa della barbona senza un tetto sulla testa." Dissi ironicamente, appoggiandomi alla porta.
"Mi dispiace deluderti ma, siamo qui per farti diventare un gran pezzo di giornalista-single-ventitreenne. Quindi se vuoi farci entrare, forse potremmo dare inizio ai lavori di restauro." Ribattè Beatrice.
Alzai gli occhi al cielo e feci segno di entrare.
Jules, appena messo piede in casa, mi afferrò le spalle e mi spinse in bagno, mentre le altre due sistemavano i borsoni sul letto.

"Cecille, sai che ti voglio bene..." Disse, facendomi girare verso di lei "...ma ora devi affidarti a noi, ok? Rilassati, sennò ti vengono fuori le rughe."
"Mi spaventate."
"Cosa ti ho appena detto?"
Feci segno di chiudermi la bocca con una zip.
Vidi Beatrice e Violet accorrere in bagno per riempire la vasca d'acqua, rovesciandoci dentro migliaia di bagnoschiuma diversi. Ottenendo così, un minestrone nauseante di profumi.
Mi fecero immergere, mettendomi due cetrioli sugli occhi.
"I cetrioli sono proprio necessari?" Domandai, alzandomene uno.
"SÌ" Rispose inflessibile Jules.
Ad un certo punto, percepii le sue mani massaggiarmi la testa mentre mi faceva lo shampoo e ammetto che non mi ci volle molto per lasciarmi scivolare completamente nella vasca.
Potevo sentire i passi svelti di Beatrice e Violet sul parquet che arrivavano fino in bagno, dicendo: "Questo?" "Forse meglio questo" "Ahaha ma cos'è il vestito della comunione?" "Chi dobbiamo vestire? Mia nonna?"
Improvvisamente udii la voce di Beatrice, proveniente dalla camera da letto: "QUESTO È PERFETTO!"
"Portalo qua!"Urlarono le altre due.
Corse fino al bagno.
Ci fu un momento di silenzio.
"È LUI!"
"Che cosa?" Chiesi.
"Ora vedrai" Mi rispose Jules, togliendomi quegli inutili cetrioli dalle palpebre.
Mi porse l'asciugamano e poi subito dopo mi passò...un perizoma.
"MA FATE SUL SERIO?!" Vociai, incredula.
"Mettitelo e non ti lamentare. Come volevi andarci? Con quei mutandoni che metti di solito?"
"Cosa avete contro i miei mutandoni?"
"Oh Cecille..." Esordì Jules, portandosi una mano alla fronte, sconsolata.
"Quindi?" Domandai, seccata.
"Cruda e realista o utópica e delicata?"
"Sentiamo la tua versione cruda e realista."
"Cecille...come posso dire...quelle mutande sono a dir poco...ANTI-SESSO."
"Cristo, Jules!"
"È la verità!" Ribadì.
"Anche fosse, non è che..."
" MET-TI-TE- LO" Mi interruppe, sillabando.
"E va bene. Ma sia chiara una cosa... non lo faccio per me bensì per voi. Intesi?"
"Ci ringrazierai domani." Aggiunse Violet.
"Non ti ci mettere anche tu, per favore."
Dopo averle guardate, quasi come a voler trovare ancora un briciolo di lucidità nei loro occhi, obbedii agli ordini.
'Ma quanto pizzica sto coso?!' Pensai tra me e me.
Vidi Beatrice lanciare un vestito nero a Jules che mi fece subito indossare.
Appena chiuse la cerniera, alzai lo sguardo e mi guardai nello specchio.
Wow... niente male.
Era composto da una specie di corpetto nero elegantissimo sopra, con sotto una gonna che scendeva dritta lungo le gambe.
Le ragazze, guardandomi:"Allora? Che ne pensi?"
"È meraviglioso..." Risposi. "...ma dove l'avete preso?"
"Comprato e mai usato.  Ti sta proprio a pennello." Disse Violet, arruffandomi i capelli.
Mi sentivo quasi...perfetta.
Le strinsi forte a me, cercando di non scompormi troppo. Perizomi a parte, le amavo.
"Metti questi" Intervenì Beatrice, porgendomi un paio di tacchi a dir poco stupendi.
"Non so davvero come ringraziarvi..." Annunciai, tenendo in mano le scarpe.
"Baciando Alex Turner da parte mia" Affermò Jules, scatenando in noi una fragorosa risata.
"Forza andiamo ragazze. Ti accompagniamo noi, Cecille." Dichiarò Violet, affrettandosi a raccogliere i borsoni.
E fu così che alle 20:30 circa, salimmo sul maggiolino. Con destinazione l'evento per 'pochi intimi' degli Arctic Monkeys.

Old Yellow BricksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora