Attraverso la botola

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A cena, secondo capitolo

Ma non fecero in tempo a iniziare un altro capitolo che...
Quattro figure, tra cui due incappuciate e due bambine sui 5 e 6 anni. Ad un certo punto una figura incappucciata incominciò a parlare: <ciao di nuovo, siamo venuti qui per lo stesso motivo per cui siamo stati qui le altre due volte, visto ci sembrava necessario che altre due persone ascoltassero questi libri. Ora credo che possiamo presentarvi>
<ciao, io Saphira Black-Lupin primo genita di Remus Lupin e Sirius Black e, da come avete capito, sono la sorella di Artemid ed abbiamo la stessa età solo che io sono più grande di due mesi e per ultima cosa ho vissuto con i miei nonni Orion e Walburga>si presentò la bambina più grande.
<ora tocca a me, io mi chiamo Alice Claire Potter quarta e ultima figlia di Lily Evans e James Potter e sono vissuta con Alex in Francia e ho la stessa età di mia sorella Beth, ma lei è più grande di me>
Finite le presentazioni Alice e Saphira si andarono a sedere insieme alla loro famiglia e le due figure incappuciate scomparvero.
<bene credo che possiamo iniziare a leggere il prossimo capitolo - iniziò il preside- chi vorrebbe leggere?>
<io preside>disse Marlene: <Attraverso la botola>

<finalmente>la interruppero James e Sirius

Negli anni seguenti, Harry non ricordò mai esattamente come aveva fatto a superare gli esami vivendo nella quasi certezza che da un momento all'altro Voldemort stesse per piombargli fra capo e collo. E invece i giorni
passarono lenti, e non vi era il minimo dubbio che Fuffi fosse ancora vivo
e vegeto dietro quella porta sprangata.
Faceva un caldo micidiale, specie nella grande aula dove si svolgevano
gli scritti. Per l'esame avevano ricevuto penne d'oca speciali, nuove di zecca, che erano state stregate con un incantesimo particolare per impedire loro di copiare.
Gli esami comprendevano anche esercitazioni pratiche. Il professor Vitious li aveva chiamati a uno a uno nella sua aula per vedere se erano capaci di eseguire lo speciale Tip-tap dell'Ananasso sulla scrivania. La professoressa McGranitt li stette a guardare mentre trasformavano un topolino in
una tabacchiera: se la tabacchiera era carina si guadagnavano punti, se aveva i baffi se ne perdevano. Piton li rese tutti nervosi fiatandogli nel collo
mentre cercavano di ricordare come si fabbricava la pozione che fa dimenticare le cose e ovviamente non poteva mancare Artemid che imprecava in tutte le lingue contro il professore.

<ma-ok io ti adoro>rise James

Harry fece del suo meglio, sforzandosi di ignorare le penetranti fitte alla
fronte che lo tormentavano fin da quella sua uscita nella foresta. Siccome
Harry non riusciva a dormire, Neville era convinto che soffrisse di un grave esaurimento da esami. Ma la verità era che veniva puntualmente svegliato dal solito incubo, solo che adesso era peggio che mai: vi appariva
una figura incappucciata che gocciolava sangue.

<non vorrei essere al tuo posto>disse Peter

Forse perché non avevano visto quel che aveva visto Harry nella foresta,
o perché non avevano cicatrici brucianti in fronte, Ron,  Hermione e Artemid non
sembravano altrettanto ossessionati di Harry dalla Pietra Filosofale. Naturalmente, il pensiero di Voldemort li atterriva, ma almeno non turbava i loro sonni, ed erano talmente impegnati a ripassare le lezioni che non avevano il tempo di scervellarsi a pensare che cosa potesse combinare Piton o
chiunque altro.
L'ultimo esame fu quello di Storia della Magia. Dopo aver passato un'ora a rispondere a domande su qualche vecchio mago svitato, inventore del
calderone che si mescola da sé, sarebbero stati liberi, liberi per una settimana intera, prima che uscissero i risultati. Quando il fantasma del professor Rüf ordinò loro di riporre le penne d'oca e di arrotolare le pergamene,
Harry non poté fare a meno di rallegrarsi.
«È stato molto più facile di quanto credessi» gli disse Hermione mentre
si univano alla folla dei compagni che sciamavano fuori, sul prato assolato.
«Era perfettamente inutile imparare a memoria il Codice di Comportamento dei Lupi Mannari del 1637 e studiare la rivolta di Elfric l'Avido».
Hermione si divertiva sempre a rivedere gli esercizi dopo l'esame, ma
Ron le disse che gli faceva venire mal di stomaco, e così si diressero verso
il laghetto e si stesero comodamente sotto un albero. I gemelli Weasley e
Lee Jordan stavano facendo il solletico ai tentacoli di un calamaro gigante
che si crogiolava nell'acqua tiepida e poco profonda.
«Niente più ripassi!» disse Ron con un sospiro di sollievo, stiracchiandosi sull'erba. «Potresti anche smetterla di fare quel muso, Harry! Abbiamo davanti una settimana intera, prima di scoprire quanto siamo andati
male. Inutile preoccuparsi adesso!»
Harry si stava stropicciando la fronte.
«Come vorrei sapere che cosa significa!» disse con uno scatto di rabbia.
«Questa cicatrice non la pianta di farmi male... mi è già capitato, ma mai
tanto spesso».
«Va' da Madama Chips» suggerì Hermione.
«Non sono mica malato» rispose Harry. «Credo che sia un avvertimento... significa pericolo incombente».

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