La foresta proibita

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A cena

A leggere si prenotò Draco: <La foresta proibita>

Le cose non avrebbero potuto andare peggio di così.
Gazza li portò giù al primo piano, nello studio della professoressa
McGranitt, dove si sedettero in attesa senza scambiarsi una parola. Hermione tremava. Nel cervello di Harry si accavallavano scuse, alibi e racconti di una fantasia sfrenata, ma uno più debole dell'altro. Stavolta, non
vedeva proprio come avrebbero potuto fare per tirarsi fuori dei pasticci.
Invece Artemid cercava un modo per scappare dalla punizione come al suo solito ma sta volta non le veniva in mente niente.

<in poche parole una mini Felpato>disse James

Erano in trappola. Come avevano potuto essere così stupidi da dimenticarsi il mantello?

<me lo chiedo anche io>disse Beth

La professoressa McGranitt non avrebbe mai accettato nessuna delle scuse che potevano addurre per essere scesi dal letto ed essersi
messi a girare per la scuola a notte fonda, per non parlare poi di quando erano saliti sulla torretta più alta, che serviva da osservatorio astronomico,
l'accesso alla quale era proibito salvo che in orario di lezione. Se a ciò si
aggiungeva Norberto e il mantello che rende invisibili, si capiva che potevano anche cominciare a fare i bagagli.

<forse è meglio che il mantello e Norberto li lasciate da parte>disse Remus

Harry aveva creduto che le cose non potessero andar peggio? Ebbene, si
era sbagliato. Quando la McGranitt apparve, Neville era con lei.
«Harry!» esclamò questi nell'istante in cui vide gli altri due, «ti stavo
cercando per avvertirti! Ho sentito Malfoy dire che ti avrebbe beccato, e ha
detto che hai un dra...»
Harry scosse violentemente il capo per far segno a Neville di tacere, ma
la professoressa McGranitt l'aveva visto. A vederla lì, torreggiante sopra le
teste di tutti e tre, non ci si sarebbe stupiti se le fossero uscite fiamme dal
naso, come a Norberto.
«Non me lo sarei mai aspettato da nessuno di voi. Gazza dice che eravate su all'osservatorio. È l'una del mattino! Esigo una spiegazione».
Era la prima volta che Hermione non riusciva a rispondere alla domanda
di un insegnante. Stava lì in piedi a fissarsi le pantofole, immobile come
una statua.
«Credo di sapere che cosa è successo» disse a un certo punto la McGranitt. «Non ci vuole certo un genio per capirlo. Avete raccontato a Malfoy
chissà quali balle a proposito di un drago, nel tentativo di attirarlo fuori del
letto e di combinare qualche pasticcio. Comunque, l'ho già pescato. Presumo vi sembri divertente che Paciock, qui, abbia sentito le vostre storie e
ci abbia anche creduto!»

<professoressa con tutto il rispetto non credo che mio figlio vada in giro a raccontare balle>disse Alice

Harry incrociò lo sguardo di Neville e tentò di dirgli, sempre senza parlare, che non era vero, perché Neville aveva un'espressione attonita e ferita. Povero Neville, sempre così maldestro! Harry sapeva bene quanto doveva essergli costato cercare di raggiungerli al buio per avvertirli.
«Sono indignata» disse la McGranitt. «Quattro studenti che si alzano e
vanno in giro nella stessa nottata! Non si è mai sentito niente del genere!
Quanto a te, signorina Granger, credevo che avessi più senno. E tu, Potter:
credevo che Grifondoro significasse qualcosa di più per te. Signorina Black-Lupin per quanto lei non rispetti le regole questo da lei non me lo sarei mai aspettato. Adesso, andrete in castigo tutti e quattro... sì, anche tu, Paciock, perché nulla ti autorizza ad
andartene a zonzo per la scuola di notte, specie di questi tempi! È troppo
pericoloso! E in più, toglierò cinquanta punti a Grifondoro».

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