Il Platano Picchiatore

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A cena

A leggere il capitolo si prenotò Arthur <Il Platano Picchiatore>

A quel punto i Malandrini si guardarono colpevoli

<già il titolo non promette bene>disse Lily

La fine delle vacanze estive arrivò troppo presto per i gusti di Harry.
Non vedeva l'ora di tornare a Hogwarts, ma il mese passato alla Tana era
stato il più felice della sua vita. Gli riusciva difficile non invidiare Ron
quando pensava ai Dursley e al benvenuto che doveva aspettarsi da parte
loro, non appena avesse rimesso piede a Privet Drive.
L'ultima sera mamma Weasley organizzò una cena sontuosa con tutte le
pietanze preferite di Harry e, per finire, un budino di melassa da far venire
l'acquolina in bocca. Fred e George conclusero degnamente la serata con
uno spettacolo di fuochi d'artificio Filibuster inondando la cucina di stelle
rosse e blu che rimbalzarono dal soffitto alle pareti per una buona mezz'ora. Infine, venne il momento di un'ultima tazza di cioccolata calda, e poi a
letto.

<buona la cioccolata calda>disse Remus con aria sognante

La mattina dopo ci volle la mano di dio per riuscire a partire. Si erano
alzati al canto del gallo, ma non si sa come tutti avevano un mucchio di
cose da fare. Mamma Weasley correva di qua e di là in cerca di calzini
spaiati e di penne d'oca; nel trambusto, tutti si scontravano su e giù per le
scale, mezzi svestiti e masticando panini, e poco mancò che il signor Weasley non si rompesse il collo inciampando in una gallina di passaggio mentre attraversava il cortile per caricare in macchina il baule di Ginny.
Harry non capiva in che modo otto persone, sei grossi bauli, due gufi e
un topo potessero entrare in una piccola Ford Anglia.

<semplicemente un incantesimo di Estensione Irriconoscibile>disse James, lui è bravo in Trasfigurazione

<certe volte sa sorprendermi signor Potter>disse la McGranitt fiera del suo alunno

Ma naturalmente non
aveva fatto i conti con le modifiche speciali apportate dal signor Weasley.
«Non una parola con Molly» bisbigliò quest'ultimo a Harry quando apri
il bagagliaio e gli mostrò l'incantesimo che aveva fatto per allargarlo, così
da farci entrare comodamente i bauli.
Quando finalmente furono tutti in macchina, mamma Weasley dette u-
n'occhiata al sedile posteriore, dove, comodamente seduti uno accanto al-
l'altro, c'erano Harry, Ron, Fred, George e Percy e disse: «I Babbani ne
sanno più di quanto noi non crediamo, non è vero?» Lei e Ginny si instal-
larono sul sedile anteriore, che era stato allungato tanto da assomigliare a
una panchina del parco. «Voglio dire, dal di fuori non si direbbe mai che
questa macchina è così spaziosa, non trovate?»
Il signor Weasley mise in moto e l'auto si avviò fuori del cortile. Harry
si voltò a dare un'ultima occhiata alla casa. Ma non aveva fatto in tempo a
chiedersi quando l'avrebbe rivista, che già erano tornati indietro: George
aveva dimenticato la scatola dei suoi fuochi d'artificio Filibuster.

<quando io e James siamo andati a King's Cross insieme ai suoi genitori ci siamo dovuti fermare almeno cinque volte perchè avevamo dimenticato qualcosa in casa>disse Sirius

Cinque minuti dopo, nuova brusca frenata nel cortile perché Fred doveva correre a
prendere il suo manico di scopa. Avevano quasi raggiunto l'autostrada, quando Ginny, con uno strillo, disse di aver dimenticato il diario. Quando
la ragazzina si fu di nuovo arrampicata in macchina erano decisamente in
ritardo e gli animi si stavano surriscaldando.
Il signor Weasley guardò l'orologio, poi sua moglie.
«Molly, mia cara...»
«No, Arthur».
«Ma nessuno ci vedrebbe. Questo bottoncino qui è il Turbo Invisibile
che ho installato... che ci farebbe sollevare... e poi voleremmo sopra le nuvole. Arriveremmo in dieci minuti e nessuno ne saprebbe niente...»
«Ho detto di no, Arthur, non in pieno giorno».
Arrivarono alla stazione di King's Cross alle undici meno un quarto. Il
signor Weasley attraversò di corsa la strada per procurarsi i carrelli portabagagli e poi, tutti insieme, si precipitarono in stazione.

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