Capitolo 11

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LEVI'S POV
Eravamo seduti in auto. Fuori era buio, solo le luci delle case, i semafori e i lampioni.
Il silenzio regnava, grazie a Dio.

Vidi John tirare fuori con la coda dell'occhio un pacco di sigarette e un accendino e così bloccai tutti i finestrini per dargli fastidio.

Lui tentò di abbassarlo più volte e gli ci volle un po' per capire.

- Ok Levi. - Disse.

Io rimasi in silenzio.

- Da quando sei così infantile? - Chiese lui infastidito.

- Semplicemente odio che si fumi nelle auto, non lo faccio io nella mia quindi non vedo perché dovresti farlo tu. - Spiegai.

- È per questo che esistono i finestrini.- Ribatté lui.

- L'odore rimane comunque. - Insistetti.

John si tolse velocemente la cintura e allungò il braccio verso il tasto che permetteva di abbassare i finestrini *(che terminologia, crusca aspettami)* passandomi leggermente davanti, dovetti scostare un attimo la testa a sinistra per vedere bene la strada.

Fu un gesto che infastidì non poco, anzi. Ma stavamo per arrivare a casa di Eren e non avevo voglia di mettermi a litigare con lui.
John aprì il finestrino e iniziò a fumare.

- Prima o poi farai una brutta fine. - Dissi serio.

Arrivammo a casa di Eren.

- Vai a chiamarlo- Dissi a John.

-Perchè io?- Chiese.

Mi voltai verso di lui freddo.

- Ok, ok...- Scese.

Intanto cambiai il profumate per auto per cercare di levare quella puzza di fumo.

Lo vedi tornare verso l'auto con Eren.

EREN'S POV
Aprì lo sportello davanti.

- Oh, scusa, lì ci sto io- Disse l'uomo super alto che venne a bussarmi.

Cazzo. Iniziamo già con le figure di merda?

- Oh sì, scusi. - Dissi a caso.

Poi mi sedetti dietro, in mezzo.
La situazione era abbastanza tesa. Non so, mi sentivo come di troppo. Chi era quello poi.

- Buonasera, Lev...-
Stavo per dire, quando vidi che attraverso lo specchietto mi lanciò un'occhiataccia.

- Signor Ackerman-. Mi corressi.

Merda. Cioè no. Era un errore così grave?

John si voltò verso Levi. Lo vidi accennare un sorrisetto, ma lui lo ignorò, o meglio, lo vidi stringere le mani attorno al volante.

- Allora Eren! Come ti sembra la Survey Corp? È divertente? Ti piace?-
Chiese poi quell'uomo.

-Ah io sono John Lock, ma a differenza di qualcuno qui mi va bene essere chiamato John.- Sì presentò.

-Ehm, piacere. Eren Jaeger.-

Allungò la mano per salutarmi.

-Comunque sì, devo dire che mi piace. Ci sono tutti i miei amici con me e poi lavoriamo con persone piuttosto competenti.. - Spiegai.

-Capisco, e con persone chi intendi...?- Chiese lui.

- Ehm, il signor Smith, Ackerman, la signorina Hanji...- Dissi.

- Ma con Hanji non mi sembra abbiate lavorato, e con Erwin avete solo scambiato qualche parola..- Spiegò John.

Non capivo. Sembrava volesse arrivare a qualcosa, ma non capivo cosa.

LEVI'S POV
Sapevo a cosa cercava di arrivare. Ma non fece in tempo. Arrivammo alla Survey Corp e la loro profonda conversazione dovette concludersi.

EREN'S POV
Grazie a Dio siamo usciti da quell'auto.
Non era il massimo entrare dal nulla, in ritardo, accompagnato da Levi e John in mezzo a tutti. Ma OK.

- Eren, finalmente- Disse Armin.

Poi tutti i miei amici si diressero verso di me e iniziammo a chiaccherare.

- Eren, la prossima volta passo un paio di ore prima?-
Jean fece una battuta. Neanche aveva la patente. Va bene, se non fosse stato in quella situazione l'avrei già picchiato.

- Ok, ok. - Erwin richiamò l'attenzione di tutti.

-Adesso vorrei che mi prestaste tutti attenzione.- Iniziò a spiegare i progetti che aveva in serbo per noi e la proposta per la prossima missione.

- Ovviamente vi lascio un po' di tempo adesso per pensarci. Intanto Hanji vi distribuisce i moduli in cui dovete segnare se sareste disponibili per missioni future, questa inclusa e i vostri dati principali. -
Spiegò Erwin.

- Bene, adesso, con tutta calma pensateci bene e godetevi il buffet-
Concluse.

Ovviamente nessuno di noi rifiutò. Mi ero deciso che finalmente avevo trovato qualcosa che mi facesse sentire vivo e che mi desse uno scopo nella vita.
Ma non c'era solo quello.
Ovviamente rimanere mi avrebbe permesso di vedere Levi e di stare con lui. È inutile che menta a me stesso, lui è il motivo principale per cui sono così ostinato a voler stare qui.

Però quel giorno Levi non mi calcolò neanche un secondo. In auto non mi rivolse la parola, e anche qui quando cerco il suo sguardo lui guarda sempre altrove.
Mi stava evitando?

Vidi che gli si avvicinò John. Ma non riuscì a capire cosa gli disse.

LEVI'S POV
- Allora, sembra che siano tutti contenti di restare-. Disse John.

- Erwin ci sa fare, come sempre- Disse dopo qualche secondo.

Io lo ignorai completare e uscii. Per evitare che mi seguisse feci segno ad Hanji. Io e lei ci capivamo subito.
Lei annuì.

- Joooooooohnnnnn! Da quanto tempo- Raggiunse John e iniziò a urlare con i suoi soliti modi da pazza.

- Ci siamo visti un paio d'ore fa... - Rispose lui.

- Beh ma non ci vediamo da mesi! Vieni, ti devo raccontare un sacco di cose. - Disse Hanji.

Prese John a braccetto e lo allontanò.

Grazie Hanji.
Io me ne uscii fuori a fumare una sigaretta. Ne avevo avuto abbastanza di quella giornata.

EREN'S POV
Levi era uscito. Cercai di non farmi notare dagli altri e lo seguii.
Certo che la parte anteriore della Survey Corp all'estero è piuttosto grande. Non manca nulla in questo posto.

Levi si voltò. Sentì i miei passi.
Stava fumando una sigaretta.

Poi si rivoltò davanti.

- Levi..? -

- Ti ho già detto come mi devi chiamare qui. - Disse scontroso.

- Ma siamo soli...- Ribattei.

Al che mi lanciò una delle sue solite occhiatacce, da "osi contraddirmi".

Sentimmo dei passi e ci voltammo entrambi, era John.

- Dicevi?- Mi disse Levi, per rispondere al mio "siamo soli".

*SPAZIO AUTRICE*
Ok secondo me vi dà fastidio, quindi magari tra un po' John ve lo levo dai coglioni.
So che pubblico una volta all'anno ma scrivo solo quando sono ispirata e/o ho tempo.
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Fammi quello che vuoi (Ereri/Riren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora