Capitolo 6

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Mi ero dimenticato di tutto. La temperatura probabilmente era anche aumentata, ma non me resi conto.

Ci stavamo ancora baciando.
Levi tolse delicatamente una mano dal mio viso e la portò al collo, smise di baciarmi, iniziò a farmi dei succhiotti. Piano piano la sua mano scendeva, prima sugli addominali, poi si avvicinò al ventre.

LEVI'S POV
Cosa sto facendo? Perché non riesco a fermarmi? Eren. Che cosa mi hai fatto?

EREN'S POV
Sentii la mano di Levi sfiorare la mia erezione. Ha aperto la cintura dei miei pantaloni delicatamente. Poi infilò la sua mano all'interno dei miei boxer e quando stava per succedere...

Sentimmo un forte rumore. La porta probabilmente si stava aprendo. A quel suono Levi si scrollò immediatamente da me e si strofinò la bocca. Io, all'inizio confuso da tutto, mi allacciai velocemente la cintura dei pantaloni.
Stavo guardando Levi, cazzo non riuscivo a smettere di farlo. Se non era tra le mie braccia non potevo fare altro che guardarlo.
Lui guardava altrove. Dappertutto, tranne che verso di me.

La porta si aprì.

-Capitano Levi! Eren! Finalmente! Muovetevi ad uscire, non abbiamo molto tempo.- Era Armin. Il mio eroe.

Mi tirava fuori da qualsiasi situazione. Riuscimmo a uscire da quella stanza e poi con un corda risalimmo verso il tetto che aveva un'apertura e ci ritrovammo fuori.
Era normale che mi desse fastidio che in quel momento non fossi l'unico a poter ammirare Levi senza maglietta? Probabilmente no.

-Abbiamo portato a termine la missione, capitano!- Gridò orgoglioso Connie.

Per qualche secondo riuscii a distinguere uno sguardo diverso nel viso di Levi. Spalancò gli occhi, era sorpreso. Capivo cosa provava.

-Voi mocciosi...-

-Questi sono i documenti, siamo riusciti a scassinare la cassaforte grazie alla genialità di Armin e a mettere al tappeto le guardie grazie a Mikasa, Reiner, Jean... Insomma, abbiamo lavorato bene! No?- Esclamò contenta Christa.

Levi prese i documenti e aveva il viso soddisfatto. Probabilmente non si aspettava che saremmo riusciti a fare tutto da soli. Dei mocciosi come noi. Anzi che sarebbero. Io non ho fatto niente per aiutare i miei amici. Mi sono fatto catturare subito e ho rischiato di morire e di far morire Levi con me. Se non ci fosse Armin, se non ci fossero tutti i miei amici...

In qualche minuto altre guardie ci avevano raggiunto sul tetto, ma fortunatamente gli elicotteri di assistenza sono arrivati. Mi sarebbe piaciuto stare di fianco a Levi, ma era entrato nella zona pilota (?) ed è stato lì durante tutto il viaggio. Che palle.

Arrivati all'agenzia, Erwin ci ha accolto con grande orgoglio. Era fiero di noi.

-Sapevo che non mi avreste deluso! I vostri giovani animi sono forti! Adesso mi sembra più che giusto farvi almeno fare una doccia e poi ho fatto preparare un pasto caldo all'interno della sala principale...-

Posso vedere ancora Levi?

-Beh no, non vorremmo disturbare...- intervenne Armin.

-Ma che! Ci avete salvato, è il minimo!-

Sotto la doccia non facevo altro che pensare a Levi. Anzi, da quando è successo ciò che è successo. Le sue mani delicate sulla mia pelle, le sue labbra sulle mie, i suoi occhi nei miei, i miei nei suoi.

LEVI'S POV
Dovevo togliermi dalla testa quel ragazzino. Ho esagerato.
Dopo aver fatto la doccia, ho sistemato i capelli e ho indossato uno dei miei smocking.
Ero nello studio, entrò Erwin.

-Levi-

Alzai lo sguardo verso di lui, mi stavo sistemando la cravatta.

-Non me lo dirai, non è vero?- Continua Erwin.

Lo guardavo interrogativo.

-Che avevo ragione.
Comunque so che è perché sei stato tu a guidarli.-

-Mi hanno catturato subito, io non ho fatto nulla.- Risposi freddo.

Sì, mi dava fastidio essere superato da un gruppo di mocciosi.

-Possiamo proporre uno stage... Sono bravi- Continuò Erwin.

Io ero ancora in preda alla mia cravatta, le mie dita facevano in quello che volevano, ero nervoso.

Gli lanciai uno sguardo "minaccioso".

-Erwin. Avevi detto che sarebbe stato solo questa volta.-

-Ma è su base volontaria e comunque, non metterò in pericolo dei ragazzini. Per le missioni più difficile abbiamo già abbastanza soldati.-

-Erwin, ogni giorno rifiuti centinaia di richieste e adesso vuoi affidarti ad un gruppo di mocciosi?-

Erwin si avvicinò a me, un po' troppo. Indietreggiai solo con il capo. Mi sistemò velocemente la cravatta e poi con una mano poggiata sul mio petto e gli occhi serrati nei miei disse
-Levi, fidati di me.-

Poi uscì dalla stanza.

Ero confuso e non era da me.

EREN'S POV
Ci mancava solo la cena. Solo questa. Se mi ritrovo di nuovo faccia a faccia con Levi cosa dovrei dirgli? Non capisco cosa provo, so che mi fa andare fuori di testa, ma queste sensazioni, queste percezioni, le devo definire con il termine amore? Non ne ho idea. Magari lui non prova nulla, forse ci siamo fatti prendere dal momento. Ma io non sento di pentirmene, anzi, vorrei fossimo andati avanti.
È? No. No. No. No. Eren! Ma cosa sto dicendo?

Levi ha poco meno del doppio della mia età e poi a uno come lui come potrà mai piacere un moccioso come me? Infatti, sono solo un moccioso senza speranze.

Fammi quello che vuoi (Ereri/Riren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora