Capitolo 16

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EREN'S POV
Non avevo dormito niente la notte precendente. Mi sentivo a pezzi, mentalmente e fisicamente. Tutto ciò che ricordo dopo essere salito sull'auto di Armin è che mi sono fatto la doccia e mi sono buttato a letto. Non avevo nemmeno la forza di alzarmi dal letto. Non riuscivo nemmeno a dormire però. Ero tormentato. Come al solito a casa non c'era nessuno.
In quel momento non sapevo se esserne sollevato o meno. Volevo stare solo e basta, ma allo stesso tempo avevo bisogno di qualcuno al mio fianco.
Il telefono iniziò a squillare. Lo portai all'orecchio senza dire nulla.

- Ciao Eren! Sei a scuola, ti disturbo?-

Era chiaramente la voce di papà. Ma di solito chiamava solo la sera, merda cosa vuole adesso?

- No.. no papà non disturbi - Anche un mezzo sordo avrebbe capito che quella era una voce da uno mezzo addormentato.

- Tutto bene? Ma.. non sei a scuola? - Chiese lui.

- No, no sono a casa, ho un po' di febbre - Risposi.

- Ah, la mamma aveva detto che stai bene... Eren sei sicuro che sia solo febbre? -
(No, mi sto per trasformare 💃🏻)

- Sì, sì..- Cercavo di dare un tono più vivace alla mia voce, ma non ci riuscivo.

- Va be' dai, stasera sarò a casa, a dopo- Concluse.

- Ok, papà, a dopo - Dissi.

Era così felice di venirci a trovare dopo mesi e io lo accolsi in quel modo? Porca puttana, ma perché tutte a me? E tutte nello stesso momento.
Decisi di alzarmi dal letto, a fatica e iniziò a girarmi di nuovo la testa. Sistemai il casino intorno alla mia stanza. Sentii bussare alla porta.

Era Armin.

- Ciao Eren- Sorrise. Un po' a forza.

- Ciao- Ricambiai.

ARMIN'S POV
Ma quegli occhi? Dove sono i suoi occhi verde smeraldo? Sono completamente spenti. Sembra che faccia fatica a tenerli aperti, e i suoi capelli? Sembra che non li spazzoli da una settimana. Eren, ma che cos'hai...?

EREN'S POV
Rimasi a fissarlo un po' di tempo, poi scossi la testa.

- Ah, cazzo, ehm sì, entra, scusa sto pulendo... C'è anche qualcun altro? -
Chiesi.

- No, Mikasa voleva venire, mi è stata appiccicata tutto il tempo, ma le ho detto che non volevi vedere nessuno e che non sarei venuto nemmeno io.
Non voglio che ti veda in questo stato, lo sai che ci starebbe malissimo - Spiegò.

Armin appoggiò una busta sul tavolo della cucina.
- E sono passato dal cinese- Sorrise.

Mi appoggiai con la testa al petto di Armin.

-Armin...- Pronunciai a bassa voce.

Poi una lacrima mi trapassò il viso.
- Aiutami, ti prego...- E ricominciai a piangere.

Armin mi abbracciò. Mi sentivo davvero meglio. Gli confidai tutta la storia fra me e Levi. Questa volta davvero tutto.
Intanto ci gustavamo il pranzo.

- Non credevo fossi gay. -
Questo fu tutto ciò che Armin disse dopo che io feci un discorso complesso e pieno di dettagli.

Lo guardai strano.

- Scusami? - Chiesi ridendo.

E scoppiammo entrambi in una grande risata. Adesso sì che mi sentivo bene.

- Che cosa devo fare Armin? - Tornai serio.

- Dovreste parlare Eren. Mi fa piacere che tu ti sia confidato con me, davvero. Se tu senti che in quel momento non lo volevi allora dovresti..-

Fammi quello che vuoi (Ereri/Riren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora