Il sabato non avevamo scuola perché facevamo cinque lezioni da sei ore. Mi svegliai al mezzogiorno e mezza. Tanto ovviamente a casa non c'era nessuno. Mi alzai troppo velocemente e andai a sbattere il mignolo del piede destro contro la scrivania.
-Porcaputtana!-
La giornata inizia benissimo.
Apro il frigo e trovo un un piatto ricoperto con della plastica, sopra c'è un post-it con scritto: "Ti ho preparato il tuo stufato di verdure preferito, so che te la cavi da solo, ma volevo farti felice :)".
Il fatto che mia madre pensasse a me mi faceva felice, ma mi sembrava quasi di non avere dei genitori. Lei è sempre in viaggio per affari e mio padre da bravo dottore quale è torna tardissimo e poi si chiude nel suo studio.
Comunque riscaldo il pranzo e me lo mango tutto. Dato che avevo ancora fame mi sono fatto anche un panino con prosciutto e formaggio.Il pomeriggio lo passai a cazzeggiare, era sabato e avrei voluto uscire, ma forse sarebbe stato meglio tenersi svegli per la sera.
Verso le sette iniziai a prepararmi, mi lavai e mi vestii. Che strano effetto che mi faceva guardarmi allo specchio con qualcosa di tanto elegante addosso.
Quando il mio sguardo si fissò sui capelli li trovai troppo ribelli. (poesia)
Così andai in bagno alla ricerca di un gel. Bingo! Me li spostai leggermente all'indietro senza esagerare.Finii di prepararmi, Armin era già fuori di casa ad aspettarmi sulla sua auto insieme a Mikasa. Mi sedetti davanti, vicino a lui, poi mi rivolsi a Mikasa.
-Sei bellissima-
Lei arrossì e abbassò lo sguardo.
-Grazie-
-Anche tu non stai male- Mi disse Armin.
-Comunque non possiamo presentarci al gala con questa cinquecento, Christa mi ha detto che ci saranno tante persone importanti e provenienti da tante parti del mondo, quindi la parcheggieremo un po' prima rispetto alla sua casa... ehm scusa CASTELLO, e finiremo a piedi-
-Va bene Armin, sta' tranquillo-
Appena arrivammo, mi trovai completamente disorientato, non era la prima volta che mi trovavo a casa di Christa, ma tutta quella gente... Sembrava davvero di essere ad una esta organizzata da Gatsby!
Vedemmo Christa e gli altri avvicinarsi a noi, c'erano proprio tutti! Reiner, Connie, Sasha, Annie, Berthold... tutti insomma. Ci misimo in cerchio.
-Ragazzi, benvenuti! Divertitevi e state attenti!- Gridò Christa.
C'era tanto casino.
Reiner camminó verso il centro del cerchio e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una scatoletta e la aprì, dentro vi erano delle pillole bianche.-Reiner, che cazzo è quella roba?- Chiesi io.
In realtà lo sapevo bene, e anche gli altri.-Reiner, per favore, vi avevo avvisati...- Disse Christa.
-Tuo padre ha detto che non dobbiamo ubriacarci, non che non dobbiamo drogarci! E poi è solo una ciascuno, tranquilli. Godiamoci questa serata!-
Così piano, piano tutti si avvicinarono, Jean la diede ad Armin, quasi obbligandolo. Armin faceva quasi sempre tutto quello che voleva Jean e questo mi dava fastidio, non poco.
Mikasa non si mosse, probabilmente aspettava che lo facessi io.
Eren, dai, sei più intelligente di così.
Pensai tra me e me.
In realtà la tua vita fa già abbastanza schifo, quindi tanto vale.
Ok a quanto pare non sono così intelligente, presi la pillola anche io e così fece Mikasa.
Era solo una. Cosa mai sarebbe potuto accadere?
Dopo essere entrati all'interno della casa enorme di Christa, ci siamo tutti un po' separati, abbiamo bevuto cercando di contenerci.
Dopo più o meno mezz'ora mi arrivano più messaggi dal gruppo.
Vogliono giocare a obbligo o verità. Possibile che abbiamo in testa solo quello? Anche ad un gala?Comunque ci incontrammo tutti fuori e prendemmo un tavolo. Ogni tanto degli uomini con il papillon portavano da bere o da mangiare cose a caso.
-Allora, iniziamo- Disse Jean con il solito ghigno da cavallo.
Girò la bottiglia di champagne.-Ymir, obbligo o verità?-
-Che palle, obbligo.-
-Sei troppo prevedibile, bacia Reiner!-
E io che pensavo le dicesse di baciare Christa. È proprio uno stronzo, sa benissimo che sia Ymir che Reiner provano qualcosa per lei e guarda cosa combina.
Comunque Ymir non fece troppe storie, il bacio fu "semplice"(?).
-Armin, obbligo o verità?-
-Verità-
-Provi qualcosa per una delle persone sedute a questo tavolo?-
Armin arrossì, gli sguardi erano tutti puntati su di lui. Anche a me interessava ascoltare la sua risposta.
-Può essere.- Disse velocemente, poi bevve un intero shottino.
-Non è una risposta, Armin.- Ribattè Jean.
Armin non riusciva a dire nulla.
-Jean, lascialo stare, ha risposto.- Intervenni io.
-Quando inizi a farti i cazzi tuoi fammi fammelo sapere Eren.-
Iniziai ad innervosirmi. Incrociai lo sguardo di Christa che sembrava preoccupa. Così decisi di lasciar correre e mi alzai dal tavolo per andare in bagno.
Iniziò a girarmi un po' la testa, quasi a rimbombare. Rientrato mi appoggiai ad un muro e chiusi gli occhi qualche secondo per cercare di riprendermi.Quando gli aprii, iniziai a guardarmi intorno. Era pieno di persone dai vestiti elegantissimi e sicuramente costosissimi. Il mio sguardo, però, si serrò su un uomo in particolare. Non era molto alto, la corporatura in generale era abbastanza minuta, ma aveva dei capelli color corvino davvero invidiabili e soprattutto due occhi grigi, che trasmettevano timore solo a vederli.
Si girò verso di me, in una normale situazione, io probabilmente lo avrei subito distolto, ma non ci riuscivo. Lui mi guardava e io non potevo non fare altrettanto. Mi sembrava che tutto il resto non ci fosse più. Dopo nemmeno due secondi lui tornò a fari gli affari suoi e lo persi tra la folla.*SPAZIO AUTRICE*
Voglio un corpo di ricerca nella mia vita. (Senza giganti) ciaoooo.
Fatemi sapere cosa pensate della storia <3
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Fammi quello che vuoi (Ereri/Riren)
RomanceLe sue labbra sfioravano il mio orecchio destro, ma non mi stava toccando. -Non hai idea di cosa ti farei se solo non ci fossero tutte queste persone.- L'ultimo anno di liceo e un incontro con il ghiaccio in persona che mi ha cambiato la vita. YAOI...