Questa volta vi scriviamo anche degli AVVERTIMENTI:
. Questa storia è drammatica. Gli Sterek soffriranno prima del lieto fine, soprattutto Derek.
. Sarà trattato il tema del tradimento. Sappiamo che è una brutta cosa e che a qualcuno non piace leggerne, ma ci è venuta questa malsana idea e non abbiamo avuto pace fino a quando non l'abbiamo scritta.
. C'è una scena di sesso un po' violenta, verso la fine, più nel senso disperato del termine, ma, diciamo già da ora, che è totalmente consenziente.
Agosto è agli sgoccioli e Derek si è svegliato tutto agitato. A dire il vero non è che sia riuscito proprio a dormire quella notte, troppo eccitato all'idea che l'indomani Chris, il suo allenatore, gli avrebbe presentato il suo nuovo compagno di squadra con il quale avrebbe provato a qualificarsi per le olimpiadi. Dopo l'infortunio di Jackson, avvenuta la stagione passata, Derek si era quasi rassegnato all'idea di vedere il suo sogno sfumare nel nulla. Per questo aveva quasi saltato di gioia quando Chris lo aveva chiamato la settimana prima per comunicargli che aveva trovato la sua "perfetta metà", così lo aveva definito. Non sapeva altro se non che aveva qualche anno in meno di lui ed era "un uragano". E questo lo spaventa un po', perché lui è un ragazzo piuttosto introverso e timido, ma sa anche che, se il ragazzo si rivelerà un buon giocatore, farà il possibile per tollerare un carattere così diverso dal suo.
Arriva alla spiaggia con un quarto d'ora di anticipo, e trova Chris già lì.
"Sei mattiniero. Agitato?"
"Non hai voluto dirmi niente, certo che lo sono"
"Tranquillo, è alla sua prima esperienza, ma è bravo, e sono certo che sarà alla tua altezza"
Derek annuisce, fidandosi ciecamente del suo allenatore. Dopo dieci minuti, un ragazzino che pare tutto pelle, ossa e arti, si avvicina a loro correndo. "Temevo di arrivare in ritardo" ansima.
"E invece sei in perfetto orario" dice Chris. "Stiles, lui è Derek. Derek, lui è Stiles" li presenta.
"Stiles? Che razza di nome è Stiles?" domanda Derek.
"Ehi ragazzone, non mi conosci e già mi insulti?"
"Dai, devi ammettere che hai un nome... strano"
"Vero, a mia discolpa devo dire che, in realtà, Stiles è solo un soprannome perché il mio vero nome lo è ancora di più. Sai com'è, avere origini straniere, una mamma che ci teneva a darmi il nome del nonno. Cose così"
"Anche la tua parlantina è fuori dal comune"
"Ho anche qualcos'altro fuori dal comune, vuoi provare?" chiede ammiccando.
Derek non è sicuro di ciò che sta insinuando, ma non è neppure certo di voler sapere se ha capito bene o ha solo pensato male. Così decide di limitarsi a lanciargli un'occhiataccia senza rispondere.
"Caspita Chris, mi avevi detto che lui non parla molto, ma da quello a parlare con le sopracciglia, ce ne passa" dice rivolto verso l'allenatore per poi voltarsi verso Derek e aggiungere: "però ammetto che sei molto bello"
Derek non sa cosa rispondergli, ma ci pensa Chris a toglierlo dall'imbarazzo.
"Bene ragazzi, io vi lascio da soli per conoscervi un po'. Ci vediamo domani alle nove per il primo allenamento. Divertitevi" dice con un ghigno.
Bastardo! Derek sta già pensando a come potergliela far pagare.
"Da quanto giochi?" domanda Derek sperando di portare la conversazione su argomenti sicuri.
"Ho cominciato a giocare a pallavolo che avevo sei anni. Verso i quindici ho provato il beach-volley e mi sono innamorato. Praticamente posso dire che ho sempre amato le palle"
Derek sbuffa. "Hai voglia di fare qualche passaggio? Così, per conoscerci meglio"
"Onestamente spero di conoscere più cose possibili di te, cominciando dai tuoi addominali" sussurra leccandosi le labbra.
"Ma non hai un po' di pudore?" sbotta Derek cominciando a sentirsi in imbarazzo e anche un po' incazzato.
Non che abbia mai avuto problemi con il suo corpo, la sua autostima o a flirtare con le ragazze. Ma c'è qualcosa nello sguardo ambra di quel ragazzo che lo mette a disagio, sembra quasi riuscire a scavare dentro di lui e non lo conosce nemmeno.
"Credo mi manchi proprio il filtro bocca-cervello. Devo dire quello che penso o mi sembra di poter esplodere" risponde ridestandolo dai suoi pensieri.
"Beh, potresti provare ad evitare i commenti su di me?"
"Ti mette a disagio?"
Ecco, appunto.
"No, ma non mi piace essere al centro dell'attenzione"
"E hai scelto uno sport dove devi stare mezzo nudo?"
"Quando sono in campo è diverso. Ma fuori..."
"Ma che sei bello è un dato di fatto"
"Smettila"
"Ok, quindi ti mette a disagio anche il fatto che sono gay?"
"No"
"Sei bisessuale, vero?"
"Ma cosa dici? Sono etero, mi piacciono solo le donne"
Stiles lo osserva attentamente prima di scuotere la testa. "Allora mi sono sbagliato, ma può succedere. Però è un peccato, non sai cosa ti perdi" dice facendogli l'occhiolino per poi sembrare pensarci su e aggiungere: "ma potrei sempre provare a farti cambiare idea, specialmente considerando che è un peccato anche per me"
Derek sbuffa, tirandogli dietro il pallone e avviandosi verso il campo. Si toglie le scarpe prima di toccare la sabbia, poi prende gli occhiali da sole che aveva appeso al collo della canotta e li indossa, per poi sfilarsi la maglietta con un gesto fluido. Durante le gare è obbligato ad indossarla, anche se la odia, per questo durante gli allenamenti non la porta. Odia avere il segno dell'abbronzatura, quindi ha sempre fatto senza. Si posiziona al centro del campo, e, in attesa di Stiles, si lega i capelli in una coda, ma si rende subito conto che il ragazzo è ancora fuori dalla zona da gioco e ha pure le scarpe ai piedi. Sul viso ha un'espressione strana, metà tra lo sconvolto e una faccia da deficiente.
"Ehi! Allora?" lo richiama Derek sventolando un braccio.
Vede Stiles scuotere veloce la testa come se stesse scacciando qualche pensiero.
"Dio, ragazzone! Ma cosa sei?!" esclama come se stesse accusando Derek di qualcosa.
"Scusa?"
"Tu! Cioè, sei assurdamente bello! Non puoi essere reale! Perché tu hai tutto quello" dice muovendo una mano ad indicarlo, "e io solo... questo?" conclude alzando un lembo della sua canotta per scoprirsi di poco gli addominali accennati.
Derek pensa distrattamente che non vede proprio nulla che non va nel corpo di quel ragazzo, ma è anche consapevole di essere messo abbastanza bene. Solo che si imbarazza comunque.
"Pensi di voler farmi vedere se sei capace di giocare o vuoi startene ancora lì?" chiede quasi brusco.
"Okay, okay" si affretta a dire l'altro scalciando le proprie scarpe e avvicinandosi alla rete,
"Cominciamo! Giuro che cercherò di non farmi distrarre dalla tua tartaruga che mi parla".
Derek va alla battuta e schiaccia pesante per mettere subito alla prova Stiles che, però, riceve con estrema naturalezza. Vanno avanti per un po': Stiles è molto veloce, prende anche palle che sembrano ormai perse e Derek lo mette un po' alla prova facendolo correre da una parte all'altra del campo.
Quando finiscono sono entrambi sudati e stanchi, ma Stiles si lascia cadere sulla sabbia aprendo gambe e braccia.
"Mi hai distrutto. Sei cattivo!" dice senza forze.
Derek gli si avvicina e lo guarda dall'alto con le braccia incrociate. "Sei giovane, non dovresti avere tali problemi di resistenza" dice, ma, dato il sorriso malizioso che riceve in risposta, se ne pente un secondo dopo.
"Dovresti vedere che resistenza ho in altri momenti, ragazzone"
Appunto.
Gira le spalle e raggiunge i propri indumenti afferrandoli e avviandosi agli spogliatoi, sentendo Stiles urlare in lontananza qualcosa che suona come "DOVE VAI? NON MI AIUTI? NON DEVI FARMI UNA RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA!" e si chiude nel box doccia alzando gli occhi al cielo.
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Sabbia negli occhi
FanfictionDerek arriva alla spiaggia in anticipo, e trova l'allenatore, Chris, già lì. Dopo dieci minuti, un ragazzino si avvicina a loro correndo. "Temevo di arrivare in ritardo" "Sei in perfetto orario" dice Chris. "Stiles, lui è Derek. Derek, Stiles" "Stil...