Capitolo 11

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L'indomani mattina Derek si presenta ugualmente al campo, anche se non ne ha la minima voglia e si sente uno straccio. Non ha chiuso occhio per tutta la notte, nervoso come poche volte è stato. Era passato dal sentirsi ad un passo dalla realizzazione del suo sogno al vederlo distrutto nel giro di dodici ore. Era arrabbiato con se stesso per essersi fidato ancora una volta di qualcuno che lo aveva abbandonato (ok, Jackson non lo aveva fatto di sua volontà, ma questo non aveva impedito a Derek di sentirsi tale), con Stiles per essere così succube del suo fidanzato ma, soprattutto con Nick che approfittava della sua influenza su Stiles per fargli fare ciò che voleva, incurante dei suoi reali desideri.

Arriva al campo e Chris non c'è, ma Derek lo sapeva. Lo aveva chiamato la sera precedente per raccontargli della cena con Stiles e di quello che si erano detti. Chris lo aveva ascoltato in silenzio e poi aveva sospirato affranto: secondo lui c'erano ben poche possibilità che Stiles cambiasse idea. Eppure Derek voleva sperarci fino alla fine, voleva essere al campo nel caso Stiles cambiasse idea e andasse là. Voleva che il ragazzo sapesse che, nonostante tutto, lui lo stava aspettando. Decide di tornare a casa dopo due ore, e di Stiles nemmeno l'ombra.

Ritorna anche il giorno dopo, e quello dopo ancora. Il quarto giorno non ha più nemmeno voglia di fare gli esercizi che in genere svolge per mantenere i suoi muscoli tonici, ormai quasi rassegnato all'idea di dover rinunciare al suo sogno, perciò si limita a sedersi sui gradoni, giocando distrattamente con il cellulare.

"È così che ti alleni?" dice Stiles, facendogli alzare di colpo la testa.

In un primo momento Derek è convinto di avere un'allucinazione, ma poi lo osserva meglio e non può fare altro che sorridere. "Non posso fare molto da solo" risponde.

"Chris?" chiede Stiles guardandosi attorno.

"Dopo la tua telefonata ha ritenuto inutile presentarsi"

"E tu?"

"Io ti stavo aspettando"

Sul volto di Stiles si apre un piccolo e timido sorriso. "Mi dispiace"

"Non importa"

"Non è vero"

"Sì che lo è, ma a una condizione" dice serio.

"Quale?"

"Ho bisogno di essere sicuro che non succederà più, che, indipendentemente dal risultato che otterremo, tu sarai al mio fianco fino alla fine, che sia tra un mese o tra un anno"

Stiles si mordicchia un labbro mentre sembra stia pensando alle parole da dire. "Avevi ragione. Dopo che quella sera sei andato via, ho pensato a tutto quello che hai detto. Ho parlato anche con papà e hai ragione: per me il beach-volley è importante, mi fa stare bene e non voglio rinunciarci. E poi ho preso un impegno e voglio portarlo fino alla fine: te lo meriti"

Il cuore di Derek comincia a battere poi velocemente. "Stiles, io voglio che questa scelta la prendi per te, non per fare un favore a me"

"Lo so. Allora diciamo che lo faccio per entrambi"

A quelle parole Derek non può fare altro che sorridere, sentendosi finalmente più leggero. Chiamano Chris per comunicargli la buona notizia, e l'uomo gli dice di cominciare ad allenarsi che li raggiungerà a breve. Arriva dopo un'ora, con in mano il video delle partite giocate dai loro prossimi avversari. La seconda ora la passano a studiarli e provare a mettere giù degli schemi che potrebbero metterli in difficoltà. Finito vanno a fare la doccia. Derek non sa se Stiles è libero o meno, ma decide ugualmente di aspettarlo. E quando escono dagli spogliatoi capisce di aver preso la decisione giusta: Nick sta fumando una sigaretta contro il muro, e sembra davvero molto arrabbiato. Infatti, appena vede Stiles, gli piomba addosso, incurante della presenza di Derek. "CHE CAZZO CI FAI QUI? AVEVI DETTO CHE NON AVRESTI PIÙ GIOCATO" urla.

"H-ho cambiato idea"

"PERCHÉ?" domanda strattonandogli un braccio.

"N-non posso farlo. N-non posso abbandonare il beach-volley. È troppo importante"

"PIÙ DI ME?"

Stiles abbassa gli occhi, ma non risponde e Nick lo scuote ancora più forte. "RISPONDIMI CAZZO"

E Derek non c'è la fa più. Si intromette tra i due, spingendo Nick lontano da Stiles. "La vuoi smettere?"

"Che cazzo vuoi tu? Ti senti forte perché pensi sia tornato da te?"

"Non è tornato da me. Semplicemente è tornato a fare ciò che vuole"

"Tu non sai niente di lui. Ora Stiles viene con me e ne riparliamo"

Derek sente Stiles irrigidirsi dietro di lui. "No" lo sente sussurrare.

E probabilmente lo ha sentito anche Nick perché diventa tutto rosso in faccia e le mani gli tremano per la rabbia. "Cos'hai detto?"

Stiles sembra risvegliarsi dal suo stato di shock, alza gli occhi e li pianta sicuro in quelli del ragazzo. "Ho detto che non vengo con te. E non voglio smettere di giocare"

Derek sorride compiaciuto a quelle parole mentre Nick schiuma di rabbia. "Non credere che sia finita così. Ne riparleremo" urla andandosene.

Derek si gira verso Stiles. "Stai bene?" chiede.

"Sì, grazie"

"Sei stato forte" dice Derek passandogli una mano tra i capelli.

"Solo perché c'eri tu"

"Io ci sarò sempre"

Stiles sorride e Derek è quasi certo che sia anche un po' arrossito. "Cosa vuoi fare?" gli domanda ancora.

"Non lo so, ma non voglio tornare a casa. Papà è in centrale e Nick lo sa. È probabile che mi aspetti la"

"Vuoi venire da me?" chiede spontaneo Derek.

"Non voglio disturbare"

"Nessun disturbo"

"Oh, allora ok"



Quando arrivano a casa, Derek apre la porta e viene investito dall'odore di dolci. C'è un'unica motivazione.

"RAGAZZE! MAMMA TORNA TARDI?" chiede e due secondi dopo, un tornado dai capelli lunghi neri gli salta addosso.

"Cor-Cora, mi stai rompendo la schiena"

"Taci, fratellone, abbiamo anche fatto la cheesecake ai frutti di bosco per te" risponde la ragazza stampandogli un bacio sulla guancia.

"Oh! Stiles! Ciao!" saluta poi entusiasta il ragazzo dietro di lui.

"Ciao, Cor-"

"UH, C'È STILES! CIAO!" lo interrompe Laura affacciandosi dalla porta della cucina.

"Stiles resta a cena da noi, sperando ci sia qualcosa oltre i dolci" dice Derek con finto tono duro.

"Ma certo! Abbiamo fatto anche una torta salata!" gli risponde Laura ghignando.

"Mamma non ha lasciato nulla?"

"No" risponde Cora, "è a lavoro da stamattina e pensava sarebbe tornata. Possiamo prendere cibo cinese!"

Ma Stiles le stronca l'entusiasmo.

"No, no, non se ne parla di mangiare quelle schifezze. Cucino io, fatemi strada, Hale!" dice avviandosi verso Laura che, senza farsi vedere, fa un occhiolino a Derek.

Stiles prepara semplicemente della carne sulla piastra e condisce una mega insalata, ma è tutto squisito. Derek si incanta mentre lo vede parlare con le sue sorelle. Cora gli sta praticamente incollata al braccio da quando ha finito di mangiare e pende dalle sue labbra.

"Giuro, se non fossi gay, ci proverei spudoratamente con te" dice la ragazza.

"CORA!" la riprende Derek guardandola male.

"Dai, ragazzone, anch'io ci proverei con lei se fosse un ragazzo, in fondo abbiamo solo tre anni di differenza" dice.

Derek lo guarda male, ma Laura si intromette. "In realtà, anche se sono io la sua gemella, è Cora quella uguale a Derek. Quindi la sua versione maschile esiste" dice maliziosa.

"LAURA!" riprende anche lei.

"Oh, si?" chiede Stiles, "questo vuol dire che sono una persona molto fortunata" continua guardando Derek diritto negli occhi. Derek che si alza e cambia discorso, "chi vuole il dolce?".

Dopo aver mangiato anche quello, Cora lava I piatti mentre Derek li asciuga, è il loro turno quella sera. Laura porta Stiles in salotto, non prima che Derek le abbia rivolto uno sguardo per raccomandarle di non sparare cazzate.

"Mi piaci quando stai con Stiles. Sorridi" interrompe I suoi pensieri la sua sorellina passandogli un piatto. Cora è di poche parole, ma quando parla lo fa solo perché convinta delle sue idee e perché ha osservato bene.

"Tu dici?" chiede Derek.

"Mh. E anche lui mi piace. Sembra una di quelle persone che se non ti sopporta te lo dice, ma con noi è stato benissimo. Anche lui sorrideva"

Derek le poggia un bacio tra I capelli e finiscono in silenzio di pulire.

Quando vanno in salotto, Laura e Stiles stanno chiacchierando di film, Cora saluta tutti e va in camera sua a ripetere per un'interrogazione del giorno dopo, anche Laura fa lo stesso, dicendo di essere stanca. Ma Derek vede perfettamente la linguaccia che gli rivolge mentre Stiles non vede. Stiles che saluta entrambe abbracciandole e augurandole una buonanotte e che poi si risiede sul divano più vicino a Derek.

"Stai bene?" chiede il più grande.

"Mh. Sono stato benissimo qui con voi" risponde appoggiando la testa sulla sua spalla, ma rialzandola di scatto quando sente il cellulare suonargli nella tasca.

Derek scatta di riflesso e gli chiede chi è solo con lo sguardo. Stiles gli fa segno di aspettare, poi risponde.

"Pronto?...Oh, pa', sei tu!...Ah è il numero della centra- Sono da Derek... sì, tutto bene... Ah, tranquillo... Sì, chiudo bene tutto... Sì, sì... Buonanotte anche a te" e mette giù. "Era papà dalla centrale. Dice che deve fare anche il turno di notte" spiega.

"Ah, e starai da solo, quindi?"

"Mh. Succede spesso. Mi-mi accompagni? All'allenamento sono venuto a piedi e siamo lontani da casa" chiede.

Derek sa che è inutile, ma ha paura di lasciarlo solo e ci prova. "Vuoi dormire qui?" chiede.

"N-no. Tranquillo" risponde Stiles abbassando lo sguardo.

"Sto tranquillo se dormi qui, non sapendoti da solo a casa" ribatte.

Stiles alza lo sguardo e lo guarda come... come se avesse vergogna.

"Dai, ragazzino, questa volta staremo più larghi, ho il letto matrimoniale" dice Derek alzandosi e afferrandogli un polso, trascinandoselo dietro sulle scale. Non lo molla nemmeno quando entrano in camera.

"Facevo bene a chiamarti Sourwolf!" esclama Stiles facendo un passo verso il letto.

"L'ha disegnato Cora, fa l'accademia di belle arti" spiega Derek guardando il dipinto di un grosso lupo nero dagli occhi rossi che ha appeso sul letto.

"È stupendo" dice Stiles con tono sorpreso, "è un animale, ma è come se ti somigliasse. Quello sguardo fiero, ma dolce. Sembra essere a protezione di qualcosa e tu... tu proteggi sempre gli altri" dice continuando a guardare il disegno.

"È solo un lupo" sminuisce Derek. "Dai, va a metterti questi, che è tardi" dice lanciando sulla faccia di Stiles una sua maglia di quando aveva più o meno la sua età e dei pantaloni di una vecchia tuta. Stiles li afferra e li osserva.

"Abbiamo fatto la stessa scuola superiore, solo che io non ero nella squadra di basket. In realtà ero abbastanza sfigato per essere in qualsiasi squadra. Dove mi cambio?" chiede.

"Quella porta. È il mio bagno, fa con comodo"

Stiles si dirige nel bagno e Derek ne approfitta per cambiarsi a sua volta. Ancora deve mettere la maglietta e si sta sciogliendo i capelli quando Stiles ritorna.

"ODDIO. SCUSA, CREDEVO FOSSI VEST- ODDIO DIVENTI SEMPRE PIÙ BELLO!" esclama.

Derek gli tira contro un cuscino e si riveste.

"No! Perché?" piagnucola Stiles.

"Perché cosa?"

"Il pigiama. Non dormivi in boxer?"

"Quella volta mi hai sorpreso nel bel mezzo della notte, ora già so di dover dormire con te. Accontentati del pigiama"

Stiles si avvicina al letto, dal lato della finestra e si infila sotto le coperte. Derek lo sente borbottare qualcosa come "vita ingiusta", poi gli si sdraia di fianco.

Restano in silenzio al buio per un po', entrambi svegli, poi Stiles parla.

"Grazie, Derek. Per prima intendo. Grazie davvero"

"Ho fatto solo quello che andava fatto. Buonanotte, Stiles"

"No, aspetta. Io- io lo so che ti piaccio, okay? E tu continui a starmi vicino nonostante io ti abbia fatto male. Quindi accetta il mio grazie"

"Va bene. Prego allora" risponde Derek chiudendo il discorso. Sente Stiles muoversi e mettersi sull'altro fianco, con il viso rivolto verso il suo. Nonostante il buio, Derek grazie alla luce della luna riesce a vedere i suoi occhi. Restano così a guardarsi per un tempo che sembra infinito. Stiles sorride impercettibilmente quando Derek, mandando a quel paese qualsiasi freno, gli accarezza una guancia e si avvicina per baciargli la punta del naso. Stiles fa lo stesso con lui, come uno specchio.

Derek passa poi a baciargli la fronte, ricevendo lo stesso bacio. È così anche per i baci sulle tempie, sulle guance, sul mento e sugli occhi. Stiles sorride, sempre di più illuminando la stanza più della luna. È quel sorriso che spinge Derek all'ultimo bacio, sulle labbra. Stiles ricambia subito, ma è tutto lento, dolce. Si avvicinano allo stesso tempo, intrecciando le gambe tra loro e le mani tra i capelli. Si addormentano così, con le labbra dell'altro sulle proprie e i battiti dei loro cuori come ninne nanne.



Derek apre pigramente gli occhi. Non ha la minima idea di che ore siano, ma non gli interessa. Hanno spostato l'allenamento al pomeriggio e quindi non ha niente da fare quella mattina. E spera che nemmeno Stiles abbia da fare, perché vuole averlo nel suo letto il più a lungo possibile. Sa che lo sceriffo non lo cercherà, gli ha mandato un messaggio la sera prima per avvisarlo che avrebbe passato la notte da Derek, e poi ha spento il telefono per impedire a Nick di contattarlo. Alza appena il collo per vedere Stiles dormire beato sul suo petto. Una mano corre tra i suoi capelli, accarezzandolo. "Mmmm, Der..." biascica.

"Scusa, non volevo svegliarti"

"Mi piacciono le coccole al mattino" dice Stiles sostenendosi meglio addosso al corpo di Derek.

Il moro gli prende il mento tra le dita e lo alza per potersi avvicinare alle sue labbra e baciarlo dolcemente. Stiles sorride e risponde al bacio, dischiudendo la bocca per poter accogliere la lingua di Derek. Continuano fino a quando respirare diventa necessità dopo di che Stiles si stacca, appoggiando la fronte contro quella di Derek. "Se non ci fermiamo adesso, rischio di non rispondere di me" dice Stiles con voce roca.

Derek legge desiderio e urgenza nel tono della sua voce è un brivido gli percorre la schiena, rendendolo più audace. "E dove sarebbe il problema?" domanda malizioso.

"Siamo a casa tua. Non voglio scandalizzare nessuna delle tue donne"

"C'è silenzio. Questo implica che siamo soli in casa"

"Sicuro?"

"Sicurissimo"

"Quindi posso farti urlare?" chiede Stiles con il suo solito sorriso sghembo.

"Credi di essere così abile?" lo provoca.

Stiles non risponde, ma le sue labbra tornano a lambire quelle di Derek, dando il via ad un bacio più profondo e passionale, mentre le mani accarezzano l'intero corpo del maggiore, accendendolo. Derek sente i boxer cominciare a farsi stretti a causa del bacino di Stiles che dondola sul suo: non crede di essersi mai sentito così eccitato in vita sua. "Posso spogliarti?" gli chiede Stiles.

A Derek viene da ridere: davvero gli sta chiedendo il permesso di spogliarlo quando è più che evidente che è sul punto di esplodere? Così "me lo stai chiedendo sul serio?" domanda.

"Certo, voglio essere sicuro di non fare niente che ti faccia sentire a disagio" dice guardandolo dritto negli occhi.

E Derek ringrazia di essere disteso o le sue gambe non reggerebbero. "Spogliami" ansima allora.

Stiles sorride e, rapidamente, lo libera dai vestiti lasciandolo, per la prima volta, completamente nudo. Gli occhi di Stiles saettano veloci sul corpo di Derek, studiandolo attentamente. "Ti prego, smettila" dice Derek.

"Perché?"

"Mi imbarazza" confessa.

"Sei così bello Der, che dovresti rimanere nudo tutto il tempo" sussurra passando una mano lungo tutto il suo busto.

"Così mi vedrebbero tutti"

"Hai ragione. Allora potresti allenarti nudo quando siamo soli"

Derek ridacchia. "Non credo sia una buona idea. Ti distrarresti troppo e poi mi finirebbe la sabbia ovunque"

"Sarei più che disponibile ad aiutarti a toglierla" dice passando un dito a sfiorare lo spacco di Derek.

Il moro è un po' nervoso, ma non si scosta da quel tocco e non chiude le gambe che non ricorda nemmeno quando ha spalancato così. Anche Stiles deve essersene accorto perché ripassa in quel punto, stavolta pressando un po' di più sul suo anello di muscoli, stuzzicandolo senza penetrarlo. "Sicuro che vada bene?" domanda Stiles apprensivo.

"Sei tu, quindi sì"

Stiles si china a baciarlo, per poi scendere sulla sua mascella, il suo collo, il suo petto. Si ferma a giocare con i suoi capezzoli, torturandoli con lingua e denti, finché non diventano turgidi e sensibili. Una mano di Derek afferra i capelli di Stiles, spingendo la testa verso il basso, dove sente più bisogno di essere toccato. Stiles si lascia guidare, docile. Lecca, bacia e morde i suoi addominali, scendendo poi fino al suo ombelico per poi giungere finalmente al suo sesso eretto. Passa la lingua sulla punta del membro, raccogliendo le prime gocce di piacere che fuoriescono e facendo singhiozzare Derek. Lo ingloba completamente una, due, tre volte, facendogli sentire il retro della sua gola. Ma Derek non sta ancora urlando, e il suo obiettivo è altro, per questo lascia andare il membro del moro per scendere ancora. Derek trattiene il fiato quando sente Stiles soffiare sulla sua entrata, e la testa comincia a girare quando la lingua di Stiles dà la prima lappata. Le mani di Stiles aprono meglio le sue natiche, rendendolo ancora più esposto, mentre le leccate diventano più profonde. Il bacino di Derek si muove automaticamente, seguendo i movimenti del castano.

"Stiles, di più" geme.

"S-sicuro?"

"Sì, sì, sì" quasi urla.

Stiles inserisce delicatamente il primo dito, arricciandolo alla ricerca della sua prostata, mentre con la lingua continua a leccare il bordo. Una scarica di piacere mai provata prima parte dalla base della schiena, fino a esplodere nel cervello, facendo urlare Derek. Forse sta anche piangendo, ma non gliene importa. Sa solo che vuole di più, vuole tutto quello che Stiles può dargli, così "scopami" dice.

Stiles aggiunge un secondo dito. "Non oggi" dice inglobando a sorpresa la sua erezione e succhiando con foga.

A Derek si rivoltano gli occhi all'indietro e il cervello va completamente in blackout. Non ha più controllo sul suo corpo che si sta muovendo scoordinato alla ricerca di un maggiore contatto con qualunque cosa. Sente la gola bruciare, parole a caso uscire dalle sue labbra e ha un bisogno disperato di venire. Quasi non si accorge nemmeno di quando ha iniziato a riversarsi nella bocca calda e accogliente di Stiles, sa solo di non essere riuscito ad avvisare in tempo il ragazzo, ma, al momento, non si sente in colpa. Specialmente quando vede lo sguardo lussurioso di Stiles che lo sta guardando mentre la sua mano si infila dentro i boxer, muovendosi veloce. Ma Derek vuole vederlo, vuole vedere il membro di Stiles contrarsi e schizzare, per questo si alza a fatica e gli abbassa pantaloni e intimo, sfilandogli anche la maglia. Poi si ridistende, mentre infila le mani sotto le cosce di Stiles, trascinandolo a cavalcioni sopra il suo petto, cogliendolo alla sprovvista.

"C-cosa stai facendo?" domanda Stiles continuando a muovere la mano sul suo pene.

"Voglio vederti meglio" risponde con voce roca.

"C-così ti sporco"

"Non fa niente. Vienimi addosso" gli dà il permesso Derek.

A quelle parole Stiles si riversa sul petto e sul collo di Derek, gemendo il suo nome. Poi si accascia sul corpo del maggiore, che lo accoglie tra le sue braccia. Restano così in silenzio, godendosi quegli attimi di pace. Poi Stiles si alza, va in bagno e torna con un asciugamano umido, per pulire Derek che lo sta osservando e capisce che qualcosa è cambiato negli occhi del più piccolo. Così lo prende per un braccio, trascinandolo ancora su di sé e stringendolo stretto. "Tornerai da lui, vero?" sussurra con voce tremante.

E si maledice internamente per sembrare così disperato.

"Non lo so, ma devo quantomeno parlarci. Mi odi?"

"Per quanto sarebbe più facile, non ci riesco"

"Mi dispiace"

Derek gli scompiglia i capelli. "Non è colpa tua. Tu devi fare ciò che ritieni meglio per te. E per quanto io non riesco a sopportare Nick, se tu pensi che vada bene per te, lo accetto"

"Non so più niente. Sono in confusione più totale. Per quanto lo ami, ieri è cambiato qualcosa"

"Prenditi il tempo che ti serve, fai le scelte che più ritieni giuste per te, nessun altro se non per te, d'accordo?"

Gli occhi di Stiles si fanno lucidi. "Vorrei davvero poterti dare quello che ti meriti"
sussurra triste.

Derek non risponde, preferendo godersi il calore della pelle di Stiles contro la sua, non volendo pensare che di lì a poco quel ragazzino non sarebbe più stato suo.

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