Derek sta uscendo dalla palestra due giorni dopo quando vede Nick appoggiato alla sua macchina, con uno strano sorriso sulle labbra. "Cosa vuoi?" sbotta Derek appena lo raggiunge.
"Niente, volevo solo sapere come va. E se, ultimamente, ti fa male la testa"
"Cosa stai dicendo?"
"Credi davvero che Stiles ti sia fedele?"
"Certo"
Nick ride. "Sei solo uno stupido. Stiles è una puttana, va con chiunque. Ha tradito me con te così come ha tradito te con me. E chissà con quanto altri è stato nel mentre"
"Stai mentendo" dice Derek anche se una vocina nella sua testa gli sta urlando di continuare ad ascoltarlo.
Nick estrae il cellulare dalla tasca e gli mostra una foto che raffigura lui e Stiles con le labbra attaccate in quello che ha tutta l'aria di essere un bacio. La data è quella del pomeriggio in cui hanno fatto l'amore la prima volta. E l'orario coincide con quando Derek ha incontrato lo sceriffo. Derek comincia a respirare a fatica mentre Nick gli da una pacca sulla spalla e se ne va soddisfatto. Il moro cerca di calmarsi e riesce a salire in macchina. Mette in moto e guida fino alla casa di Stiles. Mentre è in macchina, fa partire la chiamata verso il cellulare si Stiles, che però non risponde. Prova altre tre volte, ma niente. Finalmente arriva davanti alla casa dello sceriffo, parcheggia e scende. L'immagine che gli si parà davanti lo lascia completamente pietrificato: Stiles è abbracciato ad un ragazzo dai capelli ricci e neri, la carnagione scura e la mascella storta. Il telefono gli scivola di mano, producendo un tonfo che fa sobbalzare i ragazzi. "Der" esclama Stiles sciogliendosi
immediatamente dal quell'abbraccio. "Cosa ci fai qua?"
"Avevo bisogno di parlarti. Ma non credo sia il momento" risponde secco.
"No, Scott se ne stava andando"
"Sì, amico. Me ne vado" dice il riccio.
"Non sono tuo amico" puntualizza Derek.
Scott non ribatte, ma sale sulla sua moto e se ne va.
"Ora mi dici cos'è successo?" domanda Stiles avvicinandosi di un passo a Derek.
Ma il moro indietreggia. "Ho visto Nick. O meglio, è venuto ad aspettarmi fuori dalla palestra"
Stiles sbianca. "T-ti ha fatto del male?"
"Dove sei andato dopo aver fatto l'amore con me?" chiede ignorando la domanda di Stiles.
"A-a casa con papà"
"BUGIARDO. HO INCONTRATO TUO PADRE E STAVA LAVORANDO. DOVE SEI STATO?"
Stiles sobbalza, abbassando lo sguardo. "AVEVA RAGIONE LUI" continua ad urlare Derek ormai in lacrime "SEI SOLO UNA PUTTANA. E IO MI SONO INNAMORATO DI TE. NON VOGLIO PIÙ VEDERTI" dice per poi votargli le spalle e andarsene.
Sono passate tre settimane e Derek non vede e non sente Stiles da quel pomeriggio. Gli manca come l'aria, ma si sente ferito, distrutto e deluso come mai nella sua vita è stato. La cosa che gli ha fatto ancora più male è che, in tutto questo tempo, Stiles non lo ha mai cercato, non ha mai provato a chiamarlo e non gli ha mai mandato nemmeno un
messaggio per provare a spiegarsi.
Quel giorno cominciano gli allenamenti in vista del torneo e Derek non sa cosa aspettarsi. In realtà non ha nemmeno idea di come reagirà nel vederlo, spera solo di riuscire a lasciare le loro questioni irrisolte fuori dal campo. Arriva con cinque minuti di ritardo, ma Stiles non c'è. Comincia ad allenarsi senza di lui, ma, dopo la prima ora, del ragazzo non c'è ancora nessuna traccia. Così decide di lasciar perdere per quel giorno e va a fare una doccia, più arrabbiato che mai.
Guida velocemente sfrecciando nel traffico e arriva furioso davanti alla porta di Stiles. Continua a bussare fino a quando il ragazzo non viene ad aprire. Ha gli occhi rossi e gonfi, ma a Derek non gliene importa nulla, non quella volta. "PERCHÉ CAZZO NON TI SEI PRESENTATO ALL'ALLENAMENTO?" lo aggredisce.
Stiles abbassa gli occhi, stringendoli spaventato. "Hai detto che non vuoi più saperne niente di me" sussurra.
"Infatti, ma questo non ci impedisce di continuare a giocare insieme"
"Ma Der..."
"Sta zitto e ascoltami. Ti ho dato tutto, e tu mi hai distrutto. Non ti permetterò di farlo anche con il mio sogno, cazzo. Me lo devi. Quindi muovi quel culo e vedi di presentarti agli allenamenti e giocare come sai. Ci qualificheremo per le olimpiadi e, una volta giocate quelle, ognuno andrà per la sua strada. E non accetto un no come risposta perché almeno questo me lo merito"
"Come faccio a giocare con qualcuno che mi odia?"
"Non è un problema mio"
Stiles si morde il labbro, sembrando un bimbo. "Mi presenterò agli allenamenti e ti prometto che arriveremo alle olimpiadi. Tu proverai a perdonarmi?" mormora timido.
"No. Domani mattina, alle otto. Non fare tardi" dice voltando le spalle a Stiles e andandone, lasciando il ragazzo in lacrime.
Stiles mantiene la parola data. La mattina seguente si presenta al campo ed esegue ogni esercizio alla perfezione. Non proferisce parola, se non in caso di necessità, ed evita di guardare Derek negli occhi, cerca in tutti i modi di evitare un qualsiasi contatto fisico tra loro e ha preso l'abitudine di rimanere in campo fino a quando Derek non ha finito di fare la doccia e non se n'è andato. E se il primo giorno Derek si sente sollevato dal suo comportamento, con il passare dei giorni la situazione si fa sempre più pesante. Derek si sente teso perché quello non è più il ragazzino di cui si è innamorato: sembra distrutto quanto lui e questo, nonostante tutto, non riesce a farlo sentire meglio.
Succede tutto un pomeriggio, esattamente una settimana e mezzo prima dell'inizio del torneo. Derek finisce di fare la doccia ed esce dagli spogliatoi, dirigendosi verso la macchina. Infila le mani nelle tasche dei pantaloni, ma non trova le chiavi. Appoggia il borsone sul cofano e comincia a cercarle in tutte le tasche, ma non riesce a trovarle. È per questo che si trova costretto a dover rientrare negli spogliatoi, con la speranza di averle perse li. Apre la porta e l'immagine che gli si parla davanti gli toglie il fiato. Stiles è praticamente nudo, fatta eccezione per l'asciugamano che ha legato in vita, con un'espressione spaventata sul viso. E Derek non resiste più: lascia cadere il borsone a terra e lo raggiunge con grandi falcate. Stiles non si ritrae e, quando il corpo di Derek impatta contro il suo, è pronto ad accoglierlo. Così come accoglie le labbra fameliche che si scontrano con la sua bocca.
Le mani di Derek vagano frenetiche sul corpo di Stiles, fino a fargli cadere l'asciugamano e scoprire così tutta quella pelle che gli è mancata troppo. Stiles lo aiuta a togliersi i vestiti e, quando entrambi sono nudi, Derek lo volta e lo appoggia contro al muro. "Non ho lubrificante con me" dice.
Stiles prende la mano di Derek e succhia le sue dita una alla volta. "Dio, sei così... puttana" gli soffia il moro in un orecchio.
"Sono solo tuo" geme Stiles in risposta.
"Non è vero" ribatte Derek affondando completamente il primo dito senza troppi riguardi.
"Sei stato bravo a farmelo credere. E io ci sono cascato davvero, credevo fossi solo mio quando, invece, sei sempre stato di tutti"
"Der..."
"Stai zitto!" ordina Derek aggiungendo già il secondo dito. "Puoi solo gemere. Non voglio sentirmi raccontare altre balle"
Finisce di prepararlo velocemente prima di staccarsi dal corpo del minore, prendere i suoi pantaloni, tirare fuori il portafoglio dalla tasca ed estrarre un preservativo.
"I-io..." prova Stiles balbettando.
"TI HO DETTO DI STARE ZITTO" urla mentre srotola il preservativo sulla sua erezione con mani tremanti.
Entra con violenza dentro di lui, cominciando a muoversi subito dopo. Lo vuole disperatamente e ha anche intenzione di fargli un po' male, anche se non sarà mai paragonabile al male che sta provando lui. Si spinge velocemente il quel corpo così arrendevole e nemmeno si accorge di aver cominciato a piangere. "Vorrei poterti odiare, ci ho provato così tante volte. E invece ti voglio comunque" gli sussurra in un orecchio mentre aumenta la velocità degli affondi. "Mi sento così stupido e debole" continua.
Sente un singhiozzo provenire da Stiles, ma è così vicino al limite che sa di non potersi fermare, non arrivato a quel punto. "Non è giusto che tu sia così bello e, allo stesso tempo, così nocivo per me. Perché io ti amavo, ti amavo così tanto. E tu mi hai distrutto" conclude mentre si riversa con rabbia nel preservativo.
Esce da Stiles e, mentre si sta rivestendo, nota con la coda dell'occhio che il muro davanti al ragazzo è macchiato, segno che anche lui ha raggiunto l'orgasmo. Stiles è ancora fermo nella posizione di prima, le spalle scosse da singhiozzi. "Mi dispiace" sussurra con voce spezzata.
E, nonostante tutto, a Derek gli si strige un po' il cuore. Raccoglie la salvietta da terra, gliela appoggia sulle spalle e se ne va.
Due giorni dopo quello che è accaduto negli spogliatoi, Derek si trascina fuori dal letto solo per andare in ospedale a ritirare la cartella clinica di Laura. Sa che sua madre era libera, ma che ha detto di dover fare delle commissioni solo per costringerlo ad uscire di casa. E sa anche che la donna si sta trattenendo dal dire "te l'avevo detto", solo perché è sua madre e lui è già troppo miserabile così.
Entra in ospedale e alla reception gli indicano l'infermiera con cui parlare. Derek si avvicina e capisce che è Melissa, quella che si è occupata di loro la sera dell'incidente e che sembrava conoscere Stiles. Distrattamente, Derek pensa che non ha avuto modo di chiedergli chi fosse. La donna sta parlando con un ragazzo che ha qualcosa di familiare, ma che è di spalle. Derek capisce il perché di quella sensazione quando, dopo che Melissa si accorge di lui e alza una mano per salutarlo, il ragazzo si gira: è quello che stava abbracciando Stiles. Quello Scott. Derek serra la mascella e saluta la donna facendo finta di non riconoscerlo, infatti il ragazzo dà un bacio sulla guancia dell'infermiera e va via.
Melissa gli dice che quello è il suo bambino, poi, dopo qualche convenevole, gli dà tutti i documenti e lo lascia andare.
Derek sta per aprire la portiera dell'auto quando si sente chiamare da qualcuno alle sue spalle.
"Cosa vuoi?" dice girandosi verso il ragazzo dai capelli ricci.
"Darti qualche spiegazione" risponde quello.
"Non ho voluto sentire quelle di Stiles e le tue mi interessano ancora meno" dice aprendo la portiera, ma quello che dice il ragazzo lo gela sul posto.
"Stiles ed io siamo fratelli"
Questa volta quando gli parla, Derek si gira completamente. "Lui non ha fratelli, vive da solo con lo sceriffo"
Il ragazzo si passa una mano dietro la nuca, come è solito fare anche Stiles.
"Sì, sì, ma noi ci definiamo fratelli non di sangue. Ci conosciamo dalle elementari e non passa giorno in cui non ci vediamo o sentiamo. In realtà, da un po' i nostri genitori escono pure insieme, saremo fratellastri"
"E quindi?"
"E quindi Stiles non ti tradisce, né con me né con altri"
"Posso crederti per te, ma non per altri" ribatte Derek.
"Ti va se ti offro un caffè?" chiede il ragazzo indicando il bar dall'altro lato della strada.
Derek annuisce e lo segue. Non ha nulla da perdere.
Quando il cameriere porta i caffè, Scott comincia a parlare. "Conosco la storia, so che Stiles ti ha fatto davvero, davvero male, ma questo non vuol dire che lui sia stato bene"
"Non mi interessa or-" ma Scott lo interrompe.
"Lasciami spiegare, poi trarrai le conclusioni" poi continua dopo che Derek ha annuito.
"Stiles da piccolo era insicuro, anche se è sembra così sfacciato, ma in fondo lo era. Quando avevamo dodici anni è stato quasi obbligato a crescere per una cosa che se vorrà ti dirà. Nei seguenti tre anni è cambiato, è diventato responsabile, aiutava i suoi genitori in tutto, a volte faceva anche qualche lavoretto. Quando... quando la sua vita è totalmente cambiata e andata a rotoli aveva quindici anni ed è stato allora che ha incontrato Nick. Lui... lui lo faceva sentire amato, ma soprattutto protetto. Gli stava vicino, l'ha aiutato ad andare avanti. Nemmeno a me sta simpatico, questo lo sa anche Stiles, ma a lui andava bene e quindi anche a me. È stato il suo primo ragazzo, gli ha dato il coraggio di fare coming out, lo portava in giro quando Stiles non voleva vedere nemmeno me per quanto stava male e lo ha fatto tornare a vivere"
"Penso di aver capito a quale evento ti riferisca, ma questo non giustifica i suoi comportamenti con me" lo interrompe ancora Derek.
"Derek, ti prego, fammi concludere" dice Scott accennando un sorriso. "Ti dicevo, Nick l'ha aiutato a vivere di nuovo, ma non era più lo stesso Stiles di prima, prima della disgrazia intendo. È ritornato lo stesso solo quando ha conosciuto te"
"In che senso?"
"È sempre stato iperattivo, non smetteva un attimo di parlare, ma da cinque anni a questa parte era un normale ragazzo che usciva con gli amici e il fidanzato e andava a scuola. Dal primo giorno che ti ha visto, forse nemmeno se ne accorgeva, ma parlava sempre di te, anche se stava solo raccontando degli allenamenti, ma era sempre un Derek qui, Derek lì. Dopo il vostro primo bacio mi ha chiamato e mi ha detto Credo di aver fatto una cazzata, ma è stata la sensazione più bella degli ultimi otto anni. E gli ho consigliato all'istante di lasciar perdere Nick, ma lui diceva di amarlo e di non riuscirci. Capisci anche tu la contraddizione di queste due cose, no?"
"Stava con lui per gratitudine" quella di Derek non è una domanda.
"Non lo so. Cioè credo che all'inizio davvero l'amasse, ma che forse conoscendo te o semplicemente crescendo o per chissà cosa, si sia reso conto che tutto questo amore non c'era"
"Questo non giustifica il fatto che sia stato con lui dopo essere andato via da casa mia. Scott, capisco che Stiles abbia sofferto, che la sua sia stata una relazione poco sana, ma mi ha tradito"
"Sai perché non ha lasciato subito Nick dopo averti baciato?"
"Perché era ancora convinto di amarlo?"
"No" risponde il ragazzo scuotendo la testa, "perché aveva paura che ti facesse del male"
"Quel biondino? Del male a me?"
"Mh mh. Stiles si preoccupa tantissimo per le persone a cui tiene e voleva tenerti al sicuro. Lui stava male addirittura anche perché tradiva lui con te, pensa un po'! E Nick lo trattava di merda"
"E non sta male perché ha tradito me con lui? Aveva ancora qualcosa per cui ringraziarlo? Senti, Scott, mi dispiace, mi dispiace troppo che sia andata così, ma ho bisogno di pensare al mio bene. So che sta male, l'ho visto, lo ved-"
"Ascolta, un'ultima cosa, poi ti lascio andare. Parlagli, lasciagli spiegare. Ti ama Derek, ti ama in un modo in cui credo abbia amato solo sua mamma, lasciagli spiegare"
Derek si alza senza nemmeno rispondere all'ultima richiesta di Scott. Quella conversazione l'ha solo destabilizzato ancora di più. Quando torna a casa, dà la cartella clinica a Laura e poi le spiega tutto, ha bisogno di qualcuno con cui sfogarsi. La sua gemella passa l'ora successiva con lui sul divano ad accarezzargli i capelli sciolti, mentre Derek si addormenta.
Si sveglia che fuori è buio ed è rimasto solo sul divano. Sfogarsi con Laura e riposare un po' gli è servito quantomeno per fare un po' di ordine e calmarsi. Raggiunge le voci che sente provenire dalla cucina e si appoggia allo stipite della porta ad osservare le sue tre donne cucinare assieme, ridendo tra di loro. È Laura ad accorgersi della sua presenza.
"Ben svegliato" dice andandogli in contro. "Ti senti meglio?" domanda abbracciandolo.
"Sì, grazie" risponde baciandole i capelli.
"Hai pensato a cosa fare?"
"Ancora no, ma non ci voglio pensare adesso: ho fame"
Mangiano assieme, in un'atmosfera serena che mancava da troppi giorni. Dopo cena, Derek aiuta Talia a sparecchiare e poi esce. Ha bisogno di pensare un po' e stare da solo, perciò guida fino al campo. Parcheggia la macchina e gira attorno al complesso, arrivando fino al bar dove aveva preso il gelato con Stiles, trovandolo già chiuso. Percorre il molo e, quando arriva vicino alla riva, vede qualcuno seduto sulla sabbia. Gli ci vuole davvero poco per riconoscerlo. Il suo primo istinto è quello di girarsi sui tacchi e andarsene, ma poi forse pensa che il destino gli sta suggerendo qualcosa. Per questo si avvicina piano e gli si siede al fianco. "Ciao" sussurra facendo sobbalzare Stiles.
"Der, c-cosa fai qui?" domanda sorpreso.
"Avevo bisogno di stare solo, ma evidentemente qualcuno ha avuto la mia stesso idea"
"Scusa, me ne vado subito" dice cominciando ad alzarsi.
Derek gli afferra il polso, costringendolo a tornare seduto. "Non andartene"
"Come vuoi" risponde remissivo. Troppo per i gusti di Derek.
"Ho parlato con Scott" dice il maggiore dopo aver preso un profondo respiro.
Stiles si irrigidisce. "Cosa ti ha detto?"
"Che tieni a me, tra le altre cose"
"Ma tu non gli credi"
"Nick mi ha fatto vedere una foto di voi due che vi baciavate"
"Conosceva i tuoi spostamenti, i tuoi orari. Aveva minacciato di investirti. Cos'avrei dovuto fare?" chiede con le lacrime agli occhi.
"Parlarne con me?"
"Der, tu non hai idea di cosa sarebbe capace di fare"
"Ma tu non eri solo, non più. Avremmo trovato una soluzione insieme. E, invece, hai fatto di testa tua e hai rovinato tutto. Perché non ti sei fidato di me?"
"Non volevo esserti di peso o crearti problemi"
"Ma essere una coppia vuol dire questo: dividere i problemi e affrontarli assieme"
Stiles sgrana gli occhi. "T-tu c i consideravi una coppia?"
"Ti amavo, Stiles. Come altro avrei potuto vederci?"
"Io ti amo ancora, e spero che un giorno tu possa perdonarmi"
Derek non risponde, ma gli passa una mano tra i capelli prima di alzarsi e andarsene. "Ci sentiamo" sussurra.
Prima di tornare alla macchina decide di camminare un po', ha tante cose su cui riflettere.
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Sabbia negli occhi
FanficDerek arriva alla spiaggia in anticipo, e trova l'allenatore, Chris, già lì. Dopo dieci minuti, un ragazzino si avvicina a loro correndo. "Temevo di arrivare in ritardo" "Sei in perfetto orario" dice Chris. "Stiles, lui è Derek. Derek, Stiles" "Stil...