Capitolo 8

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Derek passa tutte le vacanze di Natale con la sua famiglia, rifiutandosi di uscire. Talia non gli chiede niente ma lo coccola come quando, da piccolo, aveva l'influenza. Laura cerca di coinvolgerlo in qualunque cosa lo costringa a passare del tempo fuori da camera sua, a volte ci riesce mentre altre no. Cora, invece, ha capito che è successo qualcosa e si limita a chiedere più spesso al fratello di potergli intrecciare i capelli. E Derek si trova ad accettare ogni volta, consapevole che quello è il suo modo per stargli vicino, anche se è costretto ad andare in giro con nastri di ogni colore.

Arriva il giorno dell'inizio degli allenamenti e Derek ha già vomitato due volte quella mattina. È nervoso come poche volte nella vita è stato e non sa come comportarsi. O meglio, è certo di quello che deve fare ma non sa se ne avrà la forza. Arriva al campo e Stiles è già là. Non gli rivolge nemmeno la parola e ringrazia il cielo che anche Stiles decide di tacere. L'allenamento, nonostante l'evidente tensione, procede bene: entrambi sono professionisti e sanno lasciare le loro divergenze fuori dal campo. Chris è abbastanza soddisfatto e decide di lasciarli andare prima del dovuto. "Siete appena rientrati dalla vacanze, non voglio affaticarvi troppo" spiega.

Derek si precipita negli spogliatoi e spera di entrare in doccia prima dell'arrivo di Stiles. Cosa che, ovviamente, non accade. "Dobbiamo parlare" dice Stiles prendendogli un polso.

"Non ho niente da dirti" ribatte Derek evitando di fissarlo.

"Mi dispiace. Mi dispiace se ti ho fatto credere che tra noi ci potesse essere qualcosa"

"Ti sei divertito almeno?"

"Der..."

"Lascia perdere. Ci siamo divertiti in due e va bene così. Non ho mai pensato che tra di noi potesse esserci qualcosa"

"Non è vero"

"Sì che lo è"

"Allora perché non mi guardi mentre lo dici?"

Derek si fa forza e alza gli occhi su Stiles. "Tu non sei niente per me" dice sperando che quelle parole lo facciano allontanare una volta per tutte.

Ma Stiles deve essersi accorto del leggero tremolio nella sua voce perché si avvicina e lo spinge contro il muro. "Sei un bugiardo" gli soffia sulla pelle del collo facendolo rabbrividire.

"Cosa vuoi ancora da me?"

"Vorrei davvero tante cose, ma prima di tutto vorrei che tu fossi sincero" dice per poi prendere un lembo di pelle tra le labbra e succhiare leggermente.

"Tu mi parli di essere sincero?" chiede Derek stringendo gli occhi.

"Ti ho sempre detto tutto quello che mi passava per la mente" ribatte baciandogli la pelle lesa.

"B-basta, ti prego" singhiozza Derek.

Stiles smette di baciargli il collo e Derek pensa di averla avuta vinta se non fosse per qualcosa di bagnato che scivola sulla sua guancia. Nemmeno si è accorto che stesse piangendo. Stiles deve essersene accorto, perché alza lo sguardo su Derek.

"Der..." dice solo e Derek crolla.

"Hai ragione, va bene? Mi piaci, mi piaci come non è mai successo con nessuno. E speravo che non vederti avrebbe aiutato a cancellarti dalla mia testa, ma non ci sono riuscito. E ora, a meno che tu non voglia fare seriamente con me, ti prego, lasciami stare"

Stiles si stacca dal corpo di Derek, con uno sguardo indecifrabile. "Ti ho fatto così male?" domanda in un sussurro.

Derek non risponde, ma gli da le spalle, nascondendo così le sue lacrime.

"Mi dispiace da morire. Anche tu mi piaci, e per quanto provo a resistere, mi sento attratto da te e non capisco il perché. Ma questo non cambia il fatto che amo Nick"

"Se lo amassi sul serio, vedresti solo lui"

"È più complicato di così. Ma ti prometto che d'ora in poi starò al mio posto, okay?"

E no, per Derek non c'è proprio niente di okay in quella promessa ma, se non può averlo, preferisce che sia così. Perciò "va bene" sussurra.

Stiles gli passa una mano tra i capelli prima di andarsene e lasciarlo finalmente solo.



Passano due settimane e Derek sente che, anche se la sua attrazione per Stiles non sta scemando, i rapporti si sono aggiustati. Sa che chiunque al suo posto avrebbe rotto ogni contatto, ma lui non ci riesce. È per questo che, entrando in campo quel giorno di febbraio, lo saluta sorridendo.

"Ehi, ragazzino"

"Ciao, ragazzone" trilla Stiles che se ne sta seduto sulla sabbia.

"Sei passato dal beach-volley alla costruzione di castelli di sabbia?" chiede vedendo una strana scultura.

"Ehi, è la mia futura casa" dice il ragazzo "vedi? Ho fatto anche un albero" continua indicando una palla di sabbia più piccola.

Derek scuote la testa rassegnato.

"Cosa ne dici di abbattere la tua casa e allenarci?"

Stiles si alza di scatto, sorridendo, ma una voce fa girare entrambi. Chris si sta avvicinando al campo.

"Ragazzi, buone notizie!" dice "abbiamo l'hotel per il ritiro!"

Derek si era proprio dimenticato di quel particolare. Ogni anno Chris porta sempre la sua squadra in ritiro la settimana prima dell'inizio della seconda parte del campionato. E quella settimana comincia tra tre giorni.

"Ritiro?" chiede Stiles e l'allenatore gli dà le dovute spiegazioni.

"MA È BELLISSIMO!" esclama il ragazzo saltellando.

"Già. Partiamo dopodomani alle sette di mattina e torniamo tra sette giorni precisi. Poi dovrete affrontare la seconda parte di campionato, e spero anche le gare per le olimpiadi e dovete essere pronti a tutto, vi batterete contro i più forti"

Derek annuisce sicuro, sa che Chris ha ragione, solo che il fatto di stare lontano da casa con Stiles per una settimana gli mette un po' di ansia.



Il giorno della partenza arriva fin troppo in fretta e Derek se ne sta seduto in aeroporto con il trolley di fianco e un giornale tra le mani. È tutto in silenzio, nemmeno Chris gli rivolge la parola, fino a quando non li raggiunge la voce di Stiles.

"ECCOMI! NON SONO IN RITARDISSIMO, VERO?"

Derek si stropiccia gli occhi assonnato e guarda Stiles.

"NON ALZARE QUELLE SOPRACCIGLIA, SOURWOLF!" continua ad urlare il ragazzo mentre si accascia sulla sedia di fianco a Derek e poi sbadiglia.

"Ho sonnissimo" continua a blaterare, ma sia Derek che Chris lo ignorano.

In aereo dormono tutti e tre e, appena scesi, Stiles sembra ancora più eccitato di prima. Comincia a saltellare e Derek allunga un braccio per bloccarlo, afferrandogli un fianco, ma il ragazzo si scosta di scatto salendo nel taxi. Chris dà poi ad entrambi le chiavi delle camere e gli dice che hanno il primo giorno libero fino alle quattro del pomeriggio, poi andranno a vedere lo stabilimento in cui si alleneranno. Derek afferra chiavi e valigia e sale in camera.

Mentre sistema i pochi vestiti, manda un messaggio a sua madre che è al lavoro per dirle che il viaggio è andato bene, poi decide di farsi una doccia prima di riposare. Fa giusto in tempo a sciogliersi i capelli e a togliersi la maglia, che sente bussare alla porta e va ad aprire senza pensare di rivestirsi.

Dietro la porta c'è Stiles che si blocca con ancora la mano alzata e la bocca aperta.

"Cerchi qualcosa?" chiede Derek.

"Forse si, ma credo di essermelo dimenticato. Cazzo, sembri una versione maschile e molto più porno di Pocahontas!"

Derek fa per chiudergli la porta in faccia, ma Stiles infila un piede per impedirglielo e poi spinge la porta.

"Ricordo! Ora ricordo!" dice, "volevo chiederti se da te c'è l'aria condizionata, da me si muore dal caldo."

Derek si guarda intorno e sì, c'è il condizionatore ed è anche acceso. Sono in un posto molto caldo, comprende cosa intende Stiles.

"Prova a chiedere un'altra camera" gli consiglia.

"Già fatto, ma è tutto pieno e Chris non vuole darmi la sua"

"Nemmeno io ti darò la mia, Stiles"

"E daaaaaai" piagnucola "mi sciogliiiiierò così"

"Ti verremo a raccogliere, poi" gli risponde Derek chiudendo la porta.

Tre ore dopo sono al campo in cui si alleneranno. Fanno solo qualche palleggio di prova, poi Chris offre la cena ad entrambi in un ristorante lì vicino. Derek si ritrova ad ascoltare aneddoti su aneddoti della vita di Stiles. Parla di una volta in cui era andato alla ricerca di un cadavere con un amico che fu morso da un lupo selvaggio; poi di quella in cui era rimasto chiuso tutta la notte nella biblioteca del liceo e infine il giorno del diploma era quasi inciampato sulla ragazza più bella della scuola. Derek si ritrova a sorridere, a voler sapere sempre di più e a rattristarsi quando la serata finisce ed ognuno torna nella propria camera.

Si è appena spogliato, rimanendo in boxer all'aria fresca della stanza, quando sente bussare. Si alza controvoglia e va ad aprire ritrovandosi davanti ancora una volta Stiles.
Stiles molto sudato e con le guance rosse e i capelli attaccati sulla fronte.

"Nemmeno quando scopo ad agosto sudo così tanto. Ti prego, ospitami!" dice sfoderando uno sguardo da cucciolo.

"No, non se ne parla"

"Ti prego! Ho portato un cuscino. Mi faccio piccolo piccolo" insiste lui e Derek nota il cuscino che ha sotto il braccio. Poi fa scorrere lo sguardo sulla sua figura. Ha una canotta nera che è arrotolata su un fianco e glielo scopre. Il pantalone grigio è consumato e gli scende largo sulla vita. I piedi sono scalzi. E a Derek si blocca un attimo il respiro.

"Ho un letto singolo e nessun divano. No" risponde.

"Der, ti prego, mi stringo su un fianco e mi immobilizzo. Sento l'aria fresca che esce da lì dentro. Ti scongiuro, mi si sta cuocendo il cervello e se non dormo non mi alleno!"

Saranno gli occhi da cucciolo, sarà per l'allenamento, ma Derek si sposta e lo lascia entrare.

"Mettiti a letto e non fiatare" dice, ma Stiles lo guarda malizioso.

"Oh, autoritario come sempre, eh?" risponde e Derek lo spinge sul materasso e gli si sdraia di fianco.

"Va bene, va bene. Ora sto buono e dormo" dice Stiles mettendosi sul fianco rivolto verso le finestra. Derek resta supino, un braccio dietro la testa.

Dopo qualche minuto Stiles cambia posizione e si gira sul fianco verso di lui.

"Non hai intenzione di vestirti?" chiede.

"Dormo così io" risponde Derek ad occhi chiusi.

"E se ti salto addosso durante la notte?"

"Ti lancio fuori dalla finestra"

"Cattivo" dice quello mettendosi in posizione fetale e toccando un fianco di Derek col ginocchio. Derek gira solo la testa verso di lui e apre un occhio.

"Scusa, scusa, non ti tocco e sto zitto"



Due ore dopo Stiles sta dormendo, ma Derek non ci riesce. Dal momento in cui ha preso sonno, il ragazzo ha messo una mano sotto la guancia e ha socchiuso la bocca e Derek non riesce a smetterla di guardarlo. Si ridesta solo quando Stiles si muove e porta l'altra sua mano sul suo addome, e gli si avvicina abbracciandolo. Una vocina, davvero molto simile a quella di Laura, gli sta suggerendo di togliere il braccio di Stiles e, magari, cacciarlo via. Invece si ritrova a stringere a se quel corpo così minuto, eppure così perfetto ai suoi occhi. Il respiro regolare del ragazzo lo tranquillizza, accompagnandolo in un sonno profondo e senza sogni.

Sabbia negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora