15 - Il processo

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Quando arrivò il giorno del processo, la ferita di Severus era quasi del tutto guarita e fu così scortato al Ministero. Prima di entrare nell'aula dove si sarebbe tenuta la testimonianza davanti all'intero Wizengamot, prese a camminare avanti e indietro per tutto il corridoio. L'attesa era estenuante. Di lì a pochi minuti avrebbe mostrato i propri ricordi all'intero mondo magico.
«Papà...», lo chiamò Harry, uscendo dall'aula. Era arrivata la sua fine. Prese un respiro profondo e si decide a seguire il figlio. Appena entrato, fu fatto accomodare su ma sedia al centro della stanza. Fece appena intorno per notare in alto il Ministro Hermione Granger, finalmente nominata una settimana prima, in un angolo alla sua sinistra Ronald Weasley, Harry e Minerva McGonagall, mentre tutt'intorno l'intero Wizengamot con indosso la tunica. Severus prese a torturarsi le dita, ma nascodp se il tutto immediatamente, senza far notare nulla a nessuno. Prese un altro respiro profondo e assunse la sua solita aria da uomo severo, chiuso e burbero che aveva sempre quando si vestiva da professor Piton.
«Bene. Possiamo cominciare», disse Hermione, schierandosi la voce, «Come tutti sappiamo, siamo qui per il processo a Severus Piton. Processo per testimoniare la sua innocenza. Come sapete tutti, Severus Piton è un ex-mangiamorte. Da circa diciotto anni ha lasciato i ranghi di Voldemort. Ma è stato costretto a tornarci sei anni fa, con il ritorno del Signore Oscuro, come doppiogiochista per Silente e l'Ordine della Fenice. E, dopo la guerra, Harry Potter ha avuto modo di constatare la sua innocenza grazie alla consegna dei ricordi effettuata da Severus Piton stesso in punto di morte. E ora che abbiamo avuto modo, fortunatamente, di salvarlo, abbiamo noi stessi l'occasione per giudicare le sue azioni, guardare i suoi ricordi e scoprire se sia effettivamente vero ciò che Harry, la sera in ci uccise Voldemort, disse su di lui»
Quando finì di parlare, gli occhi erano tutti puntati su Severus, che sentiva il cuore battere talmente forte che sarebbe uscito dal petto. Ma quando sentì dei ricordi, il cuore gli si fermò. L'intero mondo magico scoprire del suo passato, dei sentimenti per Lily... Come poteva guardare in faccia tutti dopo quello?
«Credo... Credo sia il momento di cominciare», riprese Hermione, «Possiamo cominciare con la testimonianza di Harry Potter, essendo stato lui a vedere i ricordi del professor Piton e a sapere, di conseguenza, tutta la storia»
Lo sguardo di Severus volò immediatamente sul figlio, che lo stava fissando con intensità e preoccupazione. Incrociarono i loro occhi, scambiandosi tanto di quel timore che mai nessuno avrebbe riconosciuto tutti e due.
Harry si fece avanti e si alzò in piedi, si schiarì la gola e guardò tutti i presenti. «Direi che posso cominciare direttamente da quella ssera. Il professor Piton non ha fatto che proteggermi tutta la vita. Dalla morte dei miei genitori, si è assicurato che stessi bene, che fossi al sicuro. E così è stato. Ha anche dato i soldi ai miei zii per crescermi. E ora...», ma si fermò e rivolse a Severus uno sguardo come a chiedere se fosse il caso. Severus lo guardò in silenzio, con uno sguardo supplichevole che Harry interpretò giustamente come un no. Accettò e capì benissimo, annuì e guardò di nuovo tutti, che aspettavano che continuasse. «E ora abbiamo fatto tutto. Abbiamo chiarito ciò che c'era da chiarire. E vi posso assicurare che se sono qui è anche grazie a lui. Creeremo se vi dico che è davvero innocente»
Appena Harry finì di parlare, so sollevò un mormorio un tutta la stanza. Hermione guardò immediatamente Severus, poi Harry, Ron e la professoressa McGonagall. Tutti e quattro erano consapevoli che c'erano ancora persone diffidenti e dubbiose.
«Come facciamo ad essere sicuri che non sia tutta una montatura?», chiese una strega tra queste.
«Già! Come facciamo a sapere che non vi abbia tutti abbindolare, Imeoperiati, peggio, o incantati con qualche sua pozione?», concordò un altro mago.
«Dopotutto era un Mangiamorte!», esclamò un sotro, «Chi ci dice che sia davvero cambiato?»
Immediatamente si sollevò un polverone di proteste, chi contro Severus, chi lo difendeva. Tutti indicavano Severus, chi sbraitava per farsi sentire, chi urlava la propria difesa, chi si arrampicava sulle panche per farsi ascoltare. Hermione urlava per cercare di rimettere ordine, Harry e Ron cercavano di aiutarla, la McGonagall finì per essere coinvolta in un modo in cui nessuno mai l'aveva vista. Sembrava ringiovanito di parecchi anni, come fosse tornata ai suoi tempo da giocatrice di Quidditch.
«FATE SILENZIO!»
Si zittirono tutti di colpo, con ancore le braccia alzate a mezz'aria, e si voltarono verso la fonte della voce e rimasero immobili.
«Sirius...!», sussurrò quasi Harry.
Sirius aveva la bacchetta puntata alla gola per amplificare la propria voce. La abbassò e mi guardò tutti con un viso scuro. Severus anche si voltò a guardarlo di scatto con tanto d'occhi.
Hermione sospirò, mentre tutti ripresero le loro postaziini. «Sirius... Voglio dire, signor Black», si schiarì la gola, «Cosa ci fai qui?»
«Sono venuti a difendere un amico», sbottò lui con tono serio, cupo e profondo.
«La difesa ha già abbastanza testimoni!», esclamò un mago.
«Silenzio!», sbottò Hermione con un tono e un fare autoritario, quasi pericoloso, che né Harry né Ron avevano mai visto in lei, «Sono io il Ministro, per tanto spetta a me prendere la decisione. E decido che Sirius Black può partecipare al processo»
«Un altro abbindolato dal Mangiamorte?!»
«Osa di nuovo quel termine e giuro che ti schianto!», esclamò Sirius, irritato più che mai.
«Così dimostri solo di essere sotto qualche specie di lavaggio del cervello!», ribattè una giovane strega.
«Metti di nuovo in dubbio Severus e ti faccio uscire da qui piangendo!»
«Io metto in dubbio chiunque sia in sia difesa! Perché non è così facile credere alla sua storia!»
«Bene! Allora lascia la stanza! Fuori!», gridò Sirius, in preda all'ira.
«BASTA!», esplose Severus, alzandosi in piedi e richiamando l'attenzione di tutti, «So cosa pensate tutti. E do ragione a tutti. Perché quello che ho fatto non si può cancellare. E non vi chiedo il perdono. Ma solo un po' di pace»
«Non sei nella posizione di chiedere nulla», lo squadrò un'anziana strega con sguardo arcigno.
«Guardate i ricordi, poi potrete giudicare»
«Tutti sappiamo che i ricordi possono essere modificati. Come puoi chiedere di fidarci?!»
«Pensa davvero che in punto di morte si possa perdere tempo i modificare i ricordi?!» , esclamò a quel punto Harry, furioso.
«In punto di morte?», chiese un mago con tono scettico, «Se è qui è perché sapeva sicuramente che sarebbe sopravvissuto!»
«Non sapevo niente di niente!», sbottò Severus, «È stato Harry stesso a salvarmi. Dopo anni di odio reciproco, ma come potevo sapere che lui mi avrebbe salvato?! Ti posso assicurare che quello che speravo era che Harry mi lascesse lì a morire», aggiunse e si voltò a guardare il figlio con occhi gonfi di dolore che solo il ragazzo notò, «Ho commesso fin troppo errori e speravo di poter chiudere lì quell'inferno. Facendo l'unica cosa giusta: dire la verità a Harry. E gli ho consegnato i miei ricordi. Poi ho perso i sensi. Ero certo di morire. Quando mi sono risvegliato nell'ospedale ero arrabbiato, con me stesso. Per non essere stato abbastanza svelto da morire appena dati i ricordi a Harry»
Harry lo guardò con tanto d'occhi, mentre sentiva il cuore sprofondare alle sue parole e al dolore che leggeva negli occhi di suo padre. Tutti gli sguardi si puntarono su Harry stesso e lui fu costretto a confermare e appoggiare la sua storia. «È vero», disse tenendo gli occhi fissi su Severus, «Neanche io sapevo perché mi stavo avvicinando a lui, quella sera. C'erano Ron e Hermione con me. Non sapevo perché mi stavo avvicinando all'uomo che, poco prima di organizzare a terra per le ferite e il veleno che iniziava a circolare nel suo corpo, aveva assicurato Voldemort che sarebbe riuscito ad uccidermi. Non sapevo perché mi stavo avvicinando all'uomo che aveva messo l'intera scuola sotto stretta sorveglianza per trovare me in caso fossi tornato lì. Sapevo solo che dovevo farò. Lo sentivo nel mio cuore. Dovevo avvicinarmi. Dovevo controllare come stesse. Dovevo piangere per lui. Dovevo curarlo... E così ho fatto. L'ho curato. Con l'aiuto di Hermione. Abbiamo trovato una cura e ora è qui. Perciò vi chiedo di non fargli sprecare questa sua possibilità. Chiede solo tranquillità. Guardate tutti i ricordi. Poi potrete giudicarlo a vostro modo ma guardare i ricordi»
Calò un silenzio tombale in tutta l'aula, finché Hermione capì che era il momento giusto. «Harry, puoi fare tu...?», guardò l'amico che annuì ed estrasse dalla tasca la fiala con il liquido color argento. Lo versò in un piccolo specchio d'acqua e immediatamente delle immagini si fanno sempre più nitide in esso. Fuori uscirono dallo specchio d'acqua e si loso proiettarono in uno più grande contro la parete alle spalle di Hermione. Immediatamente gli sguardi si fissarono su di esso. Severus sentì un nodo alla gola nel rivedere Lily e si sedette nuovamente sulla sedia, tenendo i gomiti posati sulle ginocchia e il viso nascosto tra le mani. Durante tutta la visione si sollevarono parecchi commenti e, alla fine, molte streghe, tra cui Minerva McGonagall e Hermione, erano in lacrime. Harry ripose i ricordi nella fiala e guardò immediatamente il padre, che era rimasto nella stessa posizione tutto il tempo. Sirius sentì il cuore sempre più pesante dopo la visione. E sentì un senso di colpa immenso divorargli lo stomaco e il cuore. Si ripromise di parlarci immediatamente dopo il processo, così da poter chiarire per bene.
«Direi che ora sia tutto più chiaro»  disse Hermione, dopo essersi ripresa, guardando tutti i i presenti, «E spero la visione che vi sia servita a mettere in chiaro le idee», disse e fece cenno a Harry e Sirius di controllare Severus e farlo rimettere dritto. I due si avvicinarono immediatamente all'uomo e lo presero per le spalle. Severus si passò una mano sul viso, per calmarsi, e si riappoggiò allo schienale. Sirius gli posò una mano sullo schienale e lo guardò con il cuore pesante, mentre Harry gli posò una mano sulla spalla e gliela strinse forte.
«Ora che sappiamo tutti come stanno le cose, sta a voi scegliere come giudicarlo», riprese il Ministro appena vide gli occhi di Severus riposarsi su di lei e dandole conferma di poter continuare, «Metteremo ai voti. Quanti a favore di una condanna?»
Si guardarono tutti, tra di loro, negli occhi, come a vedere chi avesse il coraggio di alzare la mano. Harry, Hermione, la McGonagall e Ron sorpirarono nel vedere nemmeno una mano alzata, mentre Sirius scrutò tutti con uno sguardo di odio nel solo vedere alcune facce dubbiose.
«Quanti a favore dell'assoluzione dalle accuse?», chiese Hermione e sta volta si sollevarono in aria quasi tutte le mani, tranne alcune che decisero di astenersi. Sirius fulmino tutti gli astenuti con lo sguardo, mentre Harry sorrideva con un sospiro di sollievo. «Bene. Severus Piton, lei è assolto da tutte le accuse. È libero di vivere la vita tranquilla che tanto ha chiesto e che merita»
Quando l'aula si svuotò, erano rimasti solo Hermione e Ron, la professoressa, Harry e Sirius, che si avvicinarono a Severus. Harry su inginocchiò davanti a lui e gli prese le mani, mentre Hermione, Minerva e Ron li guardavano con tanto d'occhi. «Sei libero», sussurrò il ragazzo, sentendo tutta l'ansia immediatamente salire.
Severus lo guardò dritto negli occhi, con il cuore a mille, rigirò le mani e stringe le sue forte. Harry sorrise e ricambiò la stretta. Severus, allora, si alzò, girandolo su con sé, e lo strinse in un abbraccio forte e colmo di ansia, ma felicità. Il ragazzo lo strinse immediatamente forte, cercando di fargli sentire sicurezza, nel vedere che tremava ancora. Quando si staccarono, guardarono gli altri che avevano un'espressione perplessa.
«Credo che... Che sia il caso di dire la verità. Se te la senti...», disse Harry, guardando il padre.
«Prima che possiate dire qualcosa, vorrei potermi scusare anch'io», si fece avanti Minerva McGonagall.
Severus la guardò e sospirò. «Non serve scusarti», disse, scuotendo la testa, «Avete tutti agito nei miei confronti nel modo più corretto che potevate. Non sapevate la verità. E anche se Albus diceva di fidarsi, so che non volevate e non potevate farlo. Tu soprattutto non devi scusarti, Minerva. Anzi, io ti devo ringraziare. Mi sei stata vicina come un vera amica, quando entrai nel corpo docenti e dimostrai di essermi redento. E te ne sarò sempre grato. Ma, per favore, non scusarti»
Minerva lo guardò dritto negli occhi e annuì, sorridendo. «Tu non ringraziare me, allora», disse. Severus abbozzò un sorriso,mentre Minerva gli strinse la mano abbastanza forte da fargli sentire la vicinanza.
«Devo ringraziare tutti, immagino», disse l'uomo poco dopo, guardando tutti i presenti, «Grazie. Soprattutto tu, Harry, e ti chiedo scusa per ciò che ho detto. So che ti sarai arrabbiato. E hai ragione. Ma era la verità. E tu, Black...», aggiunse e si voltò verso Sirius, «Potevi mantenere la calma, ma, dopotutto, sei fatto così. Mai tranquillo»»
«È il tuo modo per dire grazie?», lo guardò Sirius, scherzando.
Severus lo scrutò attentamente, poi annuì e sorrise. «Grazie. E non farmelo ripetere»
«Assolutamente no», sorrise l'altro, «E tu scusami ancora per come ti ho trattato. Ora che ho rivisto i tuoi ricordi,da che so cosa davvero hai passato,mi sento ancora di più un mostro. Perdonami...»
«Non serve... Ti ho già detto che ti perdono. Non farmelo ripetere né finanziare. Chiaro?»
«Chiarissimo», annuì Sirius, sentendo il cuore un po' meno pesante.
«Ora che è tutti risolto, potete dirci cosa stava per dire Harry, prima che io lo interrompessi?», disse la McGonagall, sorridendo, -«È magari darci una spiegazione su questo vostro modo di rapportarvi»
Harry e Severus si guardarono, mentre quest'ultimo annuì. Harry allora sorrise come non mai e guardo i suoi amici e la professoressa. «Harry e io abbiamo parlato. Abbiamo risolto tutto...»
«E ora mi ha adottato!» disse Harry, interrompendolo, senza potersi trattenere.
«Cosa?!», esclamorono tutti i presenti, tranne Sirius.
«Non potevi aspettare?», lo guardò Severus, inarcando un sopracciglio e scuotendo la testa.
«Scusa. Ma sono troppo felice per tenermelo ancora dentro!»
«Giusto... Anche se la cosa è alquanto bizzarra, se si ripensa ai vostri vecchi rapporti, ora non posso fare a meno che essere contenta per voi», disse Minerva, sorridendo. Si complimentarono tutti e, un'ora dopo, Harry e Severus erano di nuovo a casa. Ora era davvero tutto risolto. Severus era davvero libero di vivere una vita tranquilla. Aveva una nuova famiglia. E nessuno mai riuscirà a strappargli ciò che di più prezioso ha. Giurò a sé stesso di proteggere tutto a costo della propria vita. Non era riuscito nel proteggere la bella Lily, sarebbe riuscto a continuare a proteggere la vita di Harry, del figlio, a costo di dare la propria.

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